D’Amico, domani camera ardente in Campidoglio. Martedì i funerali a Ponte Milvio
Il popolo laziale si prepara a salutare l’ex leggenda campione d’Italia nel ’74. Prevista la partecipazione di migliaia di persone
Il popolo laziale si stringe per salutare Vincenzo D’Amico, scomparso sabato pomeriggio al Gemelli dopo una lunga malattia. Di più, perché il talento biancoceleste era apprezzato anche da tifosi rivali. Lunedì 3 luglio è stata predisposta per lui la camera ardente in Campidoglio (sarà aperta dalle 13.00 alle 19.00), martedì invece i funerali a Ponte Milvio, nella chiesa Gran Madre di Dio, alle 10.30.
l’affetto— Prevista la partecipazione di migliaia di persone. D’Amico, infatti, univa generazioni diverse. C’era, giovanissimo, quando la Lazio vinse lo scudetto nel 1974, c’era però anche nei momenti più drammatici della storia del club biancoceleste: con la Lazio ha giocato anche in Serie B, rinunciando a soldi e fama per aiutare la squadra a uscire dalle sabbie mobili. “Siamo colpiti da una maledizione”, afferma sconsolato Renzo Garlaschelli, che Vincenzo D’Amico l’ha visto crescere e che con lui ha vinto lo scudetto del 1974. “Da Maestrelli in poi sono state tante, troppe, morti ingiuste. Sapevamo che quella di D’Amico fosse una situazione delicata, ma non sembrava dovesse avere un’evoluzione così rapida. Era malato da tempo, ma nell’ultimo periodo è stato tutto molto veloce. Fa male”. Ha commentato il suo addio anche Angelo Adamo Gregucci: “Ci lascia un grande dolore, ma lui avrebbe sdrammatizzato. Lui non era solo un grande calciatore, faceva parte della quotidianità dei laziali. Sentiamo la terra tremare sotto i piedi”. Martedì l’ultimo saluto. E non saranno presenti solo laziali. LEGGI TUTTO