consigliato per te

  • in

    Aquilani e Nesta, com’è dura la B

    TORINO – Innanzitutto, magari bisognerebbe smetterla con la storia dei “predestinati” della panchina. Come minimo, non porta bene, a ripensare cosa si diceva anche un anno fa quando Daniele De Rossi esordiva alla guida della Spal, rimediando poi un flop notevole. O pensando a cosa sta vivendo Pirlo alla Samp e alle facili ironie che ora si fanno sul suo soprannome, il Maestro. Eppure, ogni volta che un ex calciatore di grido inizia a fare l’allenatore, questa pesante etichetta viene regolarmente utilizzata, a scatola chiusa e probabilmente a sproposito. Non ci si inventa geni della panchina in poche partite, il mestiere lo si impara col tempo. E proprio questo va detto sulle ultime (dis)avventure di Alberto Aquilani a Pisa (debuttante su una panchina professionistica) e di Alessandro Nesta alla Reggiana, tornato in panchina dopo oltre due anni, entrambi alle prese con un inizio di stagione complicato, anche se al momento nessuno dei due rischia il posto, entrambi continuano a godere della fiducia dei propri club. Aquilani è stata una scelta assai meditata del Pisa, selezionato in estate dopo aver analizzato parecchie candidature. In nerazzurro sbarcava dopo il buon lavoro fatto per quattro anni nelle giovanili della Fiorentina. Ma, ovviamente, il professionismo è un’altra cosa. Il suo bilancio al Pisa finora dice: 7 partite, due vittorie (a Marassi sulla Samp e a Piacenza sulla Feralpisalò), due pareggi (in casa della Reggiana e all’Arena Garibaldi col Bari) e già tre sconfitte, in casa col Parma, a Modena e quella più bruciante, sabato scorso davanti al proprio pubblico nel recupero contro il Cosenza. Due dati preoccupano particolarmente: in ben quattro occasioni il Pisa è rimasto in dieci e molto spesso la squadra subisce gol fatali nel finale, dal’85’ in poi, anche perché spesso la squadra è in apnea per l’inferiorità numerica, non ce la fa più e capitola nelle ultime battute di gara. Tuttavia, nonostante i soli 8 punti e nessuna vittoria in casa, resiste la fiducia in Aquilani perché nella squadra s’intravede l’embrione di un progetto. Chiuso per esaurimento il ciclo di Luca D’Angelo, il Pisa ha scelto Aquilani perché la squadra doveva cambiare pelle ma soprattutto mentalità, essere più “giochista” e a tratti questo s’è visto. La classifica però, inizia a farsi preoccupante e adesso servirà calma e gesso per non rischiare di farsi risucchiare nella zona calda della classifica. In questo senso, diventa una gara chiave il prossimo impegno, in trasferta con lo Spezia, partita non banale che è considerata quasi un derby, anche se il Picco, lo stadio dei liguri, non è ancora pronto e si dovrà emigrare ancora una volta a Cesena, un bell’assist al Pisa, visti i numeri ridotti di pubblico che si sono visti finora all’Orogel Manuzzi nelle gare dello Spezia. Nesta invece, ha un punto in meno di Aquilani, anche se la sua Reggiana è una neopromossa con ambizioni non paragonabili a quelle del Pisa. I granata sembravano in lenta ma costante crescita, finché sabato, a Terni, hanno preso tre schiaffi da una squadra che non aveva ancora vinto. Preoccupa molto il ko con la Ternana: perché la squadra è stata schiacciata fin dall’inizio e all’11’ era già sotto di due reti. Black out granata, insomma. Finora Nesta aveva vinto una sola partita (con lo Spezia) ma la sua Reggiana, assieme alla Samp, è finora l’unica squadra capace di pareggiare col super Parma, primo e ancora imbattuto. Prima della sosta, la Reggiana ospiterà il Bari e servirà una reazione forte, per archiviare la partitaccia di Terni e non rischiare di avvitarsi. La Regia, tutto sommato, potrebbe avere anche le risorse per fare un campionato tranquillo, mantenendosi sempre al di sopra della zona calda. Ma visti i tanti acquisti last minute e il loro stato di forma non ottimale con cui sono sbarcati a Reggio Emilia, a Nesta va dato tempo. E pensare che qualche anno fa, quando si ragionava sulla successione di Simone Inzaghi alla Lazio, era girato anche il suo nome. LEGGI TUTTO

  • in

    Modena-Venezia: chi balza in zona A?

    TORINO – L’8ª giornata di Serie B inizia oggi con cinque partite, le altre cinque domani. Fra le quattro gare delle 14, spicca Modena-Venezia, due protagoniste di questo inizio di stagione, entrambe appaiate al 4° posto, a -1 dalla zona Serie A. Ma gli emiliani – guidati da Paolo Bianco, debuttante in B -, teoricamente potrebbero esserci dentro, dovendo recuperare la gara col Brescia. Però il Modena, ancora imbattuto, sarebbe più in alto anche se non avesse solo pareggiato contro le neopromosse Lecco e Feralpisalò, non proprio prime forze del campionato. E i canarini vengono da tre pareggi di fila, visto che nell’infrasettimanale hanno pareggiato 0-0 in casa Sudtirol (con un pizzico di sfortuna in meno, potevano anche vincere). Il bilancio con Bianco comunque, resta lusinghiero perché la squadra appare più solida dietro ma anche in mezzo, la mediana orchestrata da Gerli (fortissimo, ma non ne parla nessuno) è fra le più interessanti della B. Dall’altra parte un Venezia che nell’ultimo turno è uscito ridimensionato dal Palermo, capace di superarlo 3-1 al Penzo anche se gli arancioneroverdi hanno disputato una buona partita. Ma ora c’è da capire come reagirà la squadra di Vanoli a una botta che ha interrotto un’ascesa che prima pareva quasi irresistibile. Entrambe le squadre comunque, hanno le carte in regola per disputare un campionato nei dintorni del vertice, cosa tutt’altro che scontata ai nastri di partenza, soprattutto per il Modena. Sempre alle 14, il Brescia ospita l’Ascoli, i lombardi tornano a giocare col proprio pubblico in presenza, dopo due turni a porte chiuse per i fatti incresciosi del playout della scorsa stagione. Attenzione alle rondinelle di Gastaldello: sono ancora imbattute e non hanno subito gol. Ma hanno giocato solo quattro gare (e fatto otto punti), un po’ presto per farsi un’idea precisa delle potenzialità della squadra. Al Brescia mancano le partite con Modena in casa e con Palermo e Sudtirol in trasferta (si recupereranno, rispettivamente, il 24 ottobre, l’8 e il 28 novembre), esami che avrebbero detto molto della consistenza reale del Brescia. Però per il club col maggior numero di partecipazioni alla B ci vuole rispetto e l’obiettivo dichiarato della salvezza – come è logico che sia per una squadra che è stata riammessa dalla C – può essere sempre cambiato in corso d’opera. Sull’altro fronte un Ascoli che sta iniziando a ingranare dopo aver incassato quattro sconfitte nelle prime cinque uscite. Negli ultimi due turni sono arrivati 4 punti col 2-2 di Cremona e il 2-0 alla Ternana. Il test di Brescia diventa quindi una specie di esame per capire quanto vale l’Ascoli, in cui sta emergendo il portoghese Pedro Mendes, già 5 gol, era coi bianconeri già nella scorsa stagione durante la quale era stato un po’ sotto utilizzato (ma c’era più concorrenza nell’attacco marchigiano). Sempre alle 14, si giocano Feralpisalò-Spezia (in campo a Piacenza, gardesani carichi per la loro prima vittoria in B, a Lecco, liguri in cui Alvini si gioca la panchina, ha raccolto 2 punti in 6 gare) ma soprattutto occhio a Pisa-Cosenza, due squadre di cui non s’è ancora capito che cosa faranno da grandi. I toscani di Aquilani sono in serie positiva da tre turni, in cui hanno fatto 5 punti. La squadra è stata completata nelle ultime ore di mercato, un po’ di tempo per valutarla meglio ci vuole. Le potenzialità però, non mancano e sicuramente vale di più del 12° posto attuale. Il Cosenza martedì ha perso in casa dalla Cremonese, forse tradito dall’euforia per aver vinto – e con merito – 8 giorni fa a Palermo. I calabresi di Caserta però, sbarcano all’Arena Garibaldi con gli stessi punti (8) del Pisa, risultato non trascurabile, visto che il Cosenza deve salvarsi mentre il Pisa ambirebbe ai playoff. Infine, alle 16.15, va in scena uno scontro salvezza, Ternana-Reggiana. Negli umbri è iniziata la discussione sulla panchina di Lucarelli. Non va dimenticato che a inizio stagione si è puntato su di lui per due motivi, essenzialmente: diversi allenatori avevano detto no mentre lui ha ancora un contratto, eredità della gestione Bandecchi, che lo lega alla Ternana fino al 2025. Finora le Fere hanno racimolato solo 2 punti (pari con Sudtirol e Bari) ma raccolto anche prestazioni sfortunate e viziate da qualche decisione arbitrale sfavorevole. In attacco però, si sta mettendo in luce Antonio Raimondo, classe 2004, in prestito dal Bologna, a segno già due volte (e pure bei gol). Anche se le sue reti non hanno portato punti, il ragazzo ha stoffa e va seguito con attenzione. La Reggiana di Nesta invece, sta iniziando a carburare, è in serie positiva da quattro partite in cui ma raccolto 5 punti. Partita che può far capire se l’ex difensore può puntare a qualcosa di più della salvezza perché l’organico potrebbe valere anche un campionato tranquillo, senza patemi. Domani, completano il turno Bari-Como, Cittadella-Lecco, Palermo-Sudtirol, Sampdoria-Catanzaro e il clou Cremonese-Parma. LEGGI TUTTO

  • in

    Venezia-Palermo: chi è da A?

    TORINO – Turno infrasettimanale in Serie B, 7ª giornata: sette gare oggi, tre domani. Il clou è Venezia-Palermo, fischio d’inizio alle 20.30, cioé il confronto fra due serie candidate alla A, anche diretta. Sabato, i lagunari di Vanoli, nello 0-0 di Brescia, hanno dato l’impressione di essersi risparmiati, magari pensando al fatto che per la gara di stasera il Palermo ha avuto un giorno in più per recuperare. Il Venezia però, vi arriva da imbattuto e con due punti in più dei siciliani e ricordandosi che nella scorsa stagione iniziarono a risalire la classifica dopo un avvio di stagione difficile quando sbancarono il Barbera con una rete del totem Pohjanpalo, Vanoli era appena subentrato e stava mettendo le basi per il gran lavoro del mesi successivi che ha portato al Venezia attuale, seconda forza della B dietro al Parma. Il Palermo di Corini, invece, venerdì sera, ha fallito l’esame di maturità quando è stato battuto in casa dal Cosenza. Il tecnico dei rosanero non l’ha presa con particolare sportività, parlando di leggera superiorità dei suoi, ma il campo ha detto che la vittoria dei calabresi è stata ineccepibile e bisognerebbe riconoscerlo, non solo per rispettare l’impresa fatta dagli avversari ma anche per capire meglio i propri limiti. A iniziare dal modulo, un 4-3-3 che lascia dubbi: già non aveva funzionato nella scorsa stagione, anche se in questa dovrebbero esserci uomini più adatti per metterlo in pratica. Ma intanto quest’anno finora non mette bomber Brunori nelle condizioni di pungere (ancora zero gol per lui). Alle 20.30 iniziano altre 4 gare. Occhio a Reggiana-Pisa, cioé Nesta contro Aquilani, chi riesce a decollare? Entrambi hanno vinto nel turno precedente (gli emiliani sullo Spezia a Cesena, i toscani sulla Feralpisalò a Piacenza), non hanno avuto un avvio di campionato dei più semplici ma chi vince stasera dovrebbe ritrovarsi con ben altra classifica, vista sui playoff, probabilmente. Intrigante anche Sudtirol-Modena, entrambe ancora imbattute. Gli altoatesini di Bisoli, sabato a Terni, hanno evitato il ko al 94’ grazie al rigore segnato da Casiraghi con cui a sorpresa è sempre più capocannoniere della B (6 reti, grazie a 4 penalty trasformati), forse la prova meno convincente finora del Sudtirol. Il Modena di Bianco invece, prometteva bene, ma nelle ultime due uscite ha raccolto solo pari contro due neopromosse come Feralpisalò e Lecco, perdendo l’occasione di sbarcare in zona A diretta, anche se i canarini sono a un solo punto dal Venezia secondo. Nella scorsa stagione però, il Modena (guidato da Tesser), fu una delle poche squadre che vinse al Druso di Bolzano (0-2) e le formazioni sono ancora parecchio simili a quelle della scorsa annata. Da brividi Spezia-Brescia che si giocherà a Cesena. Nei liguri, un punto in 5 uscite, Alvini si gioca la panchina. Ufficiosamente al tecnico verrebbe dato tempo fino alla sosta per le nazionali di ottobre. In realtà, se la squadra dovesse fallire anche stasera, è pronto il ritorno di Gotti, ancora sotto contratto, che avrebbe dato la disponibilità ad allenare la squadra anche in B, dopo l’esonero (fatale per lo Spezia) della scorsa stagione in A. E attenzione al Brescia: ha giocato solo tre partite, ma ha fatto 7 punti e non ha ancora incassato reti, complimenti a Gastaldello che sta cancellando la retrocessione ai playout della scorsa stagione, cogliendo al meglio l’occasione della riammissione in B ottenuta al posto della defunta Reggina. Alle 20.30 si gioca uno “spareggio salvezza” da brividi: l’Ascoli di Viali, rinfrancato dal 2-2 ottenuto sabato a Cremona ma con appena 4 punti in classifica, riceve la Ternana che finora ha raccolto 4 ko e 2 pari e l’ultimo, col Sudtirol, odora di beffa, vittoria sfumata nel recupero come era successo nel turno precedente a Como quando il successo era sfumato fra l’83’ e il 94′. Alle 18.15 le altre due gare: Cosenza-Cremonese (i calabresi dopo il blitz di Palermo potrebbero alzare l’asticella, i lombardi alla seconda uscita con Stroppa in panchina dopo il 2-2 interno dell’esordio con l’Ascoli) e Lecco-Feralpisalò, due neopromosse che cercano la prima vittoria, sul fondo assieme allo Spezia con un solo punto. Domani, fischio d’inizio alle 20.30, completano il turno Catanzaro-Cittadella, Como-Sampdoria e Parma-Bari. LEGGI TUTTO

  • in

    Pisa-Bari: chi decolla?

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Venezia-Spezia 1-0, lagunari temporaneamente soli in testa) la 5ª giornata di Serie B prosegue oggi con altre sei gare. La più attesa si gioca all’Arena Garibaldi, fischio d’inizio alle 14, dove il Pisa ospita il Bari. Grande curiosità per entrambe. I toscani sono in fase di rifondazione sotto la guida di Aquilani, debuttante su una panchina professionistica. Pisa che era partito alla grande con la vittoria a Marassi sulla Samp, poi ha ceduto a Parma e Modena ma resta una squadra tutta da scoprire, a iniziare dai colpi delle ultime ore di mercato, Vignato e Mlakar, chiamati a risolvere gli storici problemi offensivi dei nerazzurri. Discorso simile per il Bari. Certo, qui c’è sempre in panchina Mignani ma anche in questo caso la squadra è stata profondamente rinnovata e ci si attende molto dal colpo delle ultime ore di trattative, Aramu, in un attacco che ha perso pezzi da 90 come Cheddira, Antenucci e Folorunsho e deve fare i conti con gli infortuni di Menez e Diaw. Bari che, comunque, resta imbattuto (una vittoria e tre pareggi). Le altre gare delle 14. Il Modena, unica squadra a punteggio pieno ma non in testa perché deve recuperare la gara col Brescia, va in vetta da solo se vince con la Feralpisalò (ultima con zero punti e zero gol segnati) sul campo di Piacenza, sede delle gare dei gardesani. Da tenere d’occhio il Modena guidato da un altro debuttante, Paolo Bianco, che propone una squadra solida, equilibrata, potrebbe fare molta strada. Il Palermo, considerato dagli allibratori la seconda favorita per la A dopo il Parma, è di scena ad Ascoli. I siciliani di Corini appaiono più quadrati della passata stagione (un solo gol incassato), vengono da due vittorie di fila (in casa Reggiana e al Barbera sulla Feralpisalò), hanno giocato una partita in meno e soprattutto mostrano di avere le carte in regola per prendersi la B. Un po’ di problemi per l’Ascoli che ha perso tre partite su quattro (unica vittoria il 3-0 alla Feralpisalò) e sono reduci dal ko di Bolzano: stavano dominando il Sudtirol, poi sono stati ribaltati sul 3-1, non un bel segnale per la squadra di Viali. Occhio anche al derby lombardo Lecco-Brescia. I blucelesti debuttano in casa nel proprio stadio, il Rigamonti-Ceppi, appena finiti i lavori di adeguamento alla B, a distanza di tre mesi da quella magica notte, la finale playoff dei playoff di C vinta sul Foggia che li ha riportati in B dopo mezzo secolo. Patron Di Nunno in settimana ha acceso la sfida accusando il Brescia di non meritarsi la B in quanto retrocesso sul campo la scorsa primavera. Ruggini dovute al fatto che Cellino, durante l’estate, quando cercava in tutti i modi di essere riammesso alla B, puntava anche sulla situazione del Lecco, la cui iscrizione era sub iudice per la vicenda stadio. Poi Cellino ha virato sulla Reggina, riottenendo la B al loro posto. Brescia con il confermato Gastaldello in panchina, sceso in campo solo nel turno prima della sosta, dove ha ottenuto una confortante vittoria sul Cosenza (1-0, gol del cavallo di ritorno Bjarnason). Nello scorso turno ha esordito anche il Lecco, piegato 4-3 dal Catanzaro sul neutro di Padova. Sempre alle 14, occhio a Cosenza-Sudtirol. Bisoli, allenatore degli altoatesini torna al San Vito-Marulla dove nel 2022 ottenne una pazzesca salvezza ai playout. Stavolta troverà un Cosenza arrabbiato, reduce da due ko di fila (a Brescia e in casa col Modena) mentre il Sudtirol è ancora imbattuto (con una gara in meno giocata) e con tanta voglia di stupire come nella passata stagione. Di livello anche la gara delle 16.15, la Reggiana di Nesta ospita la Cremonese di Ballardini. Pur avendo solo due punti, prima della sosta, i granata emiliani hanno imbrigliato sullo 0-0 il Parma al Tardini, risultato che conferma la validità dell’organico, anche se ci vorrà un po’ di tempo per soppesarlo bene, gli ultimi colpi di mercato sono arrivati nelle ore finali di trattative e ci vorrà tempo per valutarli (anche perché alcuni non sono in condizioni fisiche ottimali). La Cremonese invece, prima della sosta era stata raggiunta sull’1-1 in casa dalla Samo: squadra ancora in fase di rodaggio, chiamata a cambiare marcia se vuole essere protagonista nella lotta per la A. LEGGI TUTTO

  • in

    Aquilani, conferenza Pisa-Bari: “So cosa è successo l’anno scorso, ma…”

    Pisa-Bari, l’analisi di Aquilani
    Al termine della seduta di rifinitura, nella consueta conferenza della vigilia del match contro il Bari, queste le parole di mister Alberto Aquilani: “Incontriamo una squadra importante, ben allenata e con un progetto avviato già da un paio di anni; tutto questo deve bastarci per capire che contro il Bari serve massima concentrazione e massima attenzione. In questi giorni abbiamo preparato la gara nella maniera giusta concentrandoci sulle cose che sappiamo fare meglio. Per fortuna stiamo anche recuperando tutti anche se in alcuni casi serviranno delle valutazioni dell’ultimo minuto per avere un quadro definitivo”. Sulle polemiche nella sfida della passata stagione, con la palla toccata dall’arbitro prima del rigore dato ai pugliesi: “So cosa è successo l’anno scorso nella gara contro il Bari, ma non sarà il nostro focus domani. Siamo concentrati su quella che è la nostra identità. Sibilli (attaccante del Pisa in prestito al Bari, ndr) ha detto di sapere quali sono i nostri punti deboli ? Domani gli chiederò di persona secondo lui quali sono…”. LEGGI TUTTO

  • in

    Pisa-Parma: esame Pecchia per Aquilani

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, comincia la 3ª giornata di Serie B con quattro partite in programma. La sfida di cartello si gioca a Pisa, coi nerazzurri di Aquilani che ricevono il Parma di Pecchia. Cioé il confronto fra le squadre che più hanno convinto in questo avvio di stagione. Il Pisa, in realtà, non è sceso in campo nella prima giornata (per i problemi di composizione della B) ma la gran partita fatta venerdì scorso a Marassi contro la Samp fa pensare che i toscani abbiano azzeccato la svolta, che possano rifondare bene dopo l’11° posto della passata stagione. Nel 2-0 inflitto ai blucerchiati, Aquilani, al debutto in un campionato professionistico, ha dimostrato che un altro Pisa è possibile. Ora si va di pressing alto e duelli uomo contro uomo, cercando di non lasciare l’iniziativa agli avversari. Certo, la gara è stata sbloccata dal regalo del giovane portiere avversario, il figlio di Stankovic. Ma il Pisa ha fatto un figurone, risvegliando l’entusiasmo nella tifoseria nerazzurra, da inizio anno l’umore della piazza era sul nero andante. Vittoria però pagata a caro prezzo per gli infortuni in attacco di Moreo e Matteo Tramoni ma oggi può debuttare l’ultimo arrivato, Mlakar. All’Arena di Pisa però, stasera ci sarà tanta voglia di sognare con… Arena, la guizzante ala 23enne che ha incantato al Ferraris con la rete, da cineteca, del raddoppio, E pensare che il ragazzo, prelevato in C dal Gubbio, era al debutto nella categoria. Sull’altro fronte un Parma che è già solo in testa. Che in tre uscite ufficiali (mettendoci anche il 3-0 di Bari in Coppa Italia), ha segnato 7 reti mentre non ne ha ancora incassata una. Certo, serve un test più probante come quello di stasera per valutare fino in fondo le capacità della squadra di Pecchia. Finora sono arrivati due 2-0, sempre in casa e con gli stessi marcatori (apre Benedyczak su rigore, poi raddoppia Bernabé, sono i principali gioielli emiliani) e sempre contro avversarie non di primo piano (Feralpisalò e Cittadella). Ma nel bollente catino dell’Arena sarà un’altra storia, con tutte le altre rivali che tiferanno Pisa perché questo Parma è giustamente considerato la prima favorita per la A e se prende subito in mano il campionato, poi c’è il rischio di lottare solo per il secondo posto. Molto interessante anche Reggiana-Palermo, cioé Nesta contro Corini. I granata emiliani sono reduci dalla gran rimonta di Como, un 2-2 grazie alle reti nella ripresa di Pettinari e Vido su rigore, bel segnale che sia andata segno la coppia d’attacco, formata da due elementi validi ma che cercano riscatto dopo annate non semplici (Vido però, oggi è assente per infortunio) Il Palermo invece, è sceso in campo solo nel turno d’esordio, quando al San Nicola non riuscì ad andare oltre lo 0-0 contro un Bari in nove. I siciliani, coi denari del Football City Group, stanno facendo un gran mercato, Henderson dall’Empoli è l’ultimo colpo ufficializzato, poi sarà il turno di Di Francesco. . Però è tutto da dimostrare che siano da A diretta. I dubbi non mancano, anche sull’assetto che propone Corini, alla vigilia il tecnico è sbottato per le troppe critiche ricevute. Occhio poi a Cosenza-Modena, confronto fra squadre che in questa annata potrebbero levarsi qualche soddisfazione. Il Cosenza di Caserta ha esordito in campionato in discesa, il 3-0 all’Ascoli che stabiliva il record per la B di andare all’intervallo con tre espulsi. Poi, domenica scorsa, con un pizzico di fortuna ha strappato un punto al Venezia (che pareva la squadra più in palla). Il Modena invece, per i soliti problemi alla composizione della B, ha saltato il turno d’esordio e ha debuttato con l’1-0 interno sull’Ascoli, gran gol di Strizzolo, attaccante sommamente sottovalutato. I canarini sembrano aver assorbito al meglio il cambio in panchina, da Tesser a Bianco, debuttante nella categoria, l’ex collaboratore di De Zerbi e Allegri va seguito con attenzione, ha studiato da allenatori opposti e sembra in grado di proporre una buona sintesi, fatta di equilibrio. Infine, c’è il confronto fra Ascoli e Feralpisalò, cioé le squadre sempre ko nelle prime due giornate che cercano di lasciare il fondo della classifica. L’Ascoli di Viali, dopo l’inqualificabile prova di Cosenza, ha dato segnali di ripresa sabato a Modena ma ancora non basta, la squadra pare inferiore a quella che nella passata stagione accarezzò i playoff, anche se sta per arrivare in avanti lo svincolato Nestorovski. La Feralpisalò di Vecchi, sconfitta a Parma nell’esordio, è poi caduta col Sudtirol, sempre per 2-0. I gardesani tuttavia, debuttanti assoluti nella categoria, hanno dimostrato di poterci stare in B, anche se era prevedibile che a inizio stagione potessero pagare il peso dell’esordio. Del resto, proprio il Sudtirol insegna: un anno fa anche loro erano esordienti assoluti e persero le prime tre gare, prima che subentrasse Bisoli a cambiare musica. Tuttavia, per la Feralpisalò, è assai penalizzante giocare le partite in casa al Garilli di Piacenza, pressoché deserto. Sempre oggi, è prevista la sentenza definitiva, quella del Consiglio di Stato, che scriverà la parola fine sui casi che hanno scaldato l’estate e determinerà la griglia delle 20 partecipanti alla B. Gli ultimi due posti da assegnare se il giocano Brescia e Reggina, oltre a Lecco e Perugia, con le prime delle due coppie che sembrano destinate a occupare i posti mancanti. Dopo la riammissione in B, scatterà per le due squadre che vinceranno la battaglia legale, un autentico tour de force per recuperare le tre gare che hanno saltato. LEGGI TUTTO

  • in

    Samp-Pisa: Pirlo battezza Aquilani

    TORINO – La 2ª giornata di Serie B si apre stasera con un grande anticipo: a Marassi, fischio d’inizio alle 20.30, va in scena Sampdoria-Pisa. Nell’esordio in campionato i blucerchiati di Pirlo hanno vinto e convinto nel successo di Terni (1-2). Il Pisa invece, è all’esordio in campionato, avendo saltato la prima giornata, il calendario li aveva abbinati a una delle squadre che saranno ammesse in B solo dopo la sentenza del Consiglio di Stato prevista per il 29 agosto. Dunque, stasera al Ferraris, sarà il debutto in campionato per Alberto Aquilani sulla panchina dei nerazzurri, dopo gli anni a farsi le ossa da allenatore nel vivaio della Fiorentina. Incuriosisce molto questo Pisa, forse uno dei maggiori oggetti misteriosi di questa B. L’unica partita ufficiale dei toscani è quella dell’11 agosto, quando il Pisa, in Coppa Italia, fu eliminato in casa del Frosinone, ko a causa di una sfortunata autorete di Canestrelli, ma prova nel complesso onorevole da parte dei nerazzurri che contro una squadra di categoria superiore mostrarono un atteggiamento più propositivo che in passato, anche se di fatto non tirarono mai in porta (non pare risolto il problema offensivo della scorsa stagione. basterà l’arrivo di Mlakar, che si definisce in queste ore?). Ma comunque da allora il Pisa si è mosso abbastanza sul mercato. Gli ultimi due colpi chiusi sono il regista Barberis, svincolato ex Monza, tesserato dopo accurati e lunghi test fisici, ben accolto dalla piazza che ricorda un fugace ma positivo passaggio di Barberis nel Pisa in età giovanile. Oggi però, non sarà in campo, è rimasto a Pisa a completare la preparazione. Con lui, dopo un infinito corteggiamento, è appena sbarcato il trequartista Valoti, in prestito con diritto di riscatto dal Monza, con cui nel 2022 era salito in A, stasera dovrebbe partire dalla panchina. Pisa chiamato a mettersi alle spalle l’assurda scorsa stagione: iniziò con Maran in panchina e fu subito disastro (due punti nelle prime sei uscite). Proseguita col ritorno di D’Angelo, la storica guida dei toscani, capace di riportare la squadra fino al quinto posto, salvo poi crollare nel girone di ritorno, col campionato chiuso all’undicesimo. Insomma, annata assai deludente, venuta dopo l’atroce beffa della finale playoff del maggio 2022, con la A soffiata al Pisa dal Monza. Ma ora si riparte da zero. Di Aquilani si dice un gran bene da anni, vedremo che Pisa proporrà stasera a Marassi. Dove troverà una Samp in cui Pirlo recupera due pedine importanti come Borini e Ricci, cioé i giocatori che hanno seguito il Maestro alla Samp dopo aver lavorato insieme nei turchi del Karagumruk, probabile che entrambi partiranno dalla panchina. Indisponibile uno dei ultimi arrivati, l’attaccante Sebastiano Esposito, giunto alla Samp con un problemino muscolare. In tribuna, atteso il duo Radrizzani-Manfredi, sarà la prima partita ufficiale della Samp a cui assisteranno i due chiamati a risollevare le sorti blucerchiate, in questi giorni alle prese con la messa in sicurezza del club che vivrà ancora tappe cruciali nei prossimi mesi, anche se i giorni dell’incubo della ripartenza dalla Serie D sembrerebbero ormai un ricordo. Vigilia blucerchiata della partita segnata dal possibile arrivo del bomber Coda dal Genoa: pareva tutto fatto, poi c’è stato il sorpasso della Cremonese che peraltro era sul giocatore da diverse settimane. Pirlo dunque, dovrebbe riproporre il suo 4-3-3 con lo stesso attacco della vittoria all’esordio di Terni e la decisiva presenza di Depaoli avanzato da terzino ad ala destra, la mossa che ha fatto vincere la partita (si è procurato il rigore che ha sbloccato la partita e segnato il raddoppio). Aquilani dovrebbe ribattere col 4-2-3-1, favorito Moreo nel ruolo di centravanti e grande fiducia in due pezzi importanti del mercato pisano: l’infinito regista Veloso (37 anni), giunto dal Verona e la ficcante ala D’Alessandro (altro arrivo dal Monza) che dovrebbe giostrare a sinistra. E chissà, si potrebbe assistere a una sfida scoppiettante fra due allenatori che vorrebbero sempre giocarsela a viso aperto, privilegiando il gioco palla a terra. Con la vittoria di Terni, la Samp ha cancellato il -2 in classifica con cui ha iniziato il campionato. Vincere stasera vorrebbe dire andare per un giorno in testa, in attesa che fra domani e domenica si completi il turno. LEGGI TUTTO

  • in

    Aquilani a Pisa, una sfida intrigante

    TORINO – Fossimo nei panni di Alberto Aquilani, ogni volta che viene definito “un predestinato della panchina”, faremmo sempre tutti gli scongiuri del caso e non è escluso che li faccia. Perché è la stessa cosa che si diceva un anno fa di Daniele De Rossi, che alla Spal, poi retrocessa in C, ha fallito l’esordio da allenatore. E ora è il turno di Aquilani, prossimo al debutto su una panchina professionistica in un Pisa reduce dall’11° posto dell’ultimo campionato. Il club toscano in effetti, non poteva che ripartire da zero, o quasi, dopo l’ultima deludente annata. Iniziata con l’infelice scelta di Maran in panchina che ereditava una squadra sconfitta pochi mesi prima in finale playoff e con lui precipitava all’ultimo posto della B. Proseguita col ritorno dell’allenatore totem, Luca D’Angelo, capace di riportare il Pisa in pochi mesi fino al 5° posto. Salvo poi crollare nel girone di ritorno, mancando anche il piazzamento playoff, riuscendo a perdere in casa all’ultima giornata dalla Spal già condannata. Da queste macerie ripartirà Aquilani. Certo, uno che a livello Primavera, con la Fiorentina, vince 5 trofei in tre annate, va guardato con rispetto. Ma la Serie B è forse il campionato più imprevedibile del mondo, dunque occhio alle sorprese, nel bene e nel male. Molto dipenderà dalla squadra che il ds Kolarov, anche lui al debutto nella nuova veste, gli metterà a disposizione. Certo, è normale avere dubbi su due esordienti, come in parte la tifoseria pisana ha. Ma  se li tiene per sé, il popolo nerazzurro è pronto a concedere ad entrambi tutto il credito che meritano due figure che da calciatori hanno raggiunto uno spessore internazionale. L’importante sarà archiviare subito il desolante finale dell’ultima stagione per riportare subito dalla propria parte la piazza che quando serve sa essere decisiva, dà qualcosa in più con un tifo particolarmente viscerale. Tuttavia, è ancora da capire che tipo di squadra costruirà Kolarov, di certo c’è solo che cambierà parecchio. Ma con quale filosofia? All’inizio dello scorso campionato, quando la squadra annaspava con Maran, si imputò alla società di aver pescato troppo all’estero, importando giocatori che dovevano impratichirsi col nostro calcio. In effetti i migliori exploit della B – a iniziare da quello formidabile di Grosso col Frosinone – sono stati creati senza esotici effetti speciali ma pescando elementi che conoscono a memoria una categoria che bisogna averla vissuta a lungo per poterla poi dominare. Par di capire comunque, che ad Aquilani sarà dato tutto il tempo necessario. L’intesa biennale con cui si legherà al Pisa fa pensare che per la prossima annata l’obiettivo sia puntare a una stagione promettente, di ricostruzione ma anche da playoff,, per poi mirare alla A in quella successiva. Quella A accarezzata nel maggio 2022 con la finale playoff persa, in maniera anche beffarda, dal Monza. Quello era pure il Pisa di Lorenzo Lucca. Il gigante di Moncalieri (è alto 2.01 metri) neanche due anni fa, al suo debutto in B, incantava tutti, si arrivò a definirlo l’Haaland italiano. La scorsa estate scommetteva su di lui l’Ajax. Ma per quanto possa essere stata formativa per lui un’esperienza all’estero, in Olanda non gli è girata tanto bene: molte partite con la formazione B dei lancieri, 14 presenze e 2 gol con la prima squadra. Tant’è che l’Ajax, dopo aver pagato il prestito oneroso, non lo ha riscattato alla cifra prefissata di 10 milioni, oggettivamente troppi per quel che ha mostrato in Olanda, anche se un anno fa quei soldi li valeva. Tuttavia, Lucca ha mercato in A, pesa ancora l’apprezzamento che ebbe per lui il ct Mancini nei momenti del suo massimo fulgore (salvo però mai farlo debuttare in Nazionale). Riproporlo a Pisa probabilmente non avrebbe senso, ormai è considerato di altra categoria. Non solo, parte della piazza nerazzurra non lo ama particolarmente perché non dimentica il deludente girone di ritorno che Lucca fece nel 2022, quando il Pisa perse il treno per la A diretta. Di fatto, Lucca segnò i suoi 6 gol in B nelle prime giornate, poi ebbe qualche problemino fisico ma qualcosa si era rotto nel girone di ritorno e una volta D’Angelo non lo convocò. “Ha avuto un comportamento non idoneo”, spiegò l’allenatore. Dunque Lucca oggi può essere una succosa plusvalenza che può fornire i denari necessari a fare un Pisa competitivo, la sua cessione all’Udinese pare dietro l’angolo. E un’altra buona plusvalenza potrebbe essere quella del terzino sinistro Pietro Beruatto, cresciuto nella Juve U23, cercato dalla A già un anno fa e ancora ambito dalla massima serie nonostante nell’ultima stagione si sia allineato all’andazzo visto nel girone di ritorno. Kolarov potrebbe piazzarli nelle battute iniziali del mercato, e allora poi potremmo vederne delle belle. E chissà che ci sia modo di anticipare i tempi e rimettersi sulla scia del Pisa versione 2021/22, capace di respirare aria di A come nel capoluogo toscano non capitava da tanti anni. In quella stagione, il Pisa non partiva certo come la squadra da battere, ma seppe diventarla per qualche formidabile mese condotto in testa. LEGGI TUTTO