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    De Sanctis, che esordio da ds! Così ti sblocco l'affare Ederson

    TORINO – Se non è un primato, ci siamo molto vicini. Non è da tutti, infatti, riuscire a sfruttare la conferenza stampa di presentazione come tattica per un’operazione di mercato. Ci è riuscito Morgan De Sanctis, neo ds della Salernitana, che nel giro di poche ore ha sbloccato la trattativa per la cessione di Ederson all’Atalanta con l’artificio dialettico dello sviamento: «Resta con noi al 99 per cento, lui è contento e noi anche». Salvo, poi, lasciare uno spioncino aperto perché sì, va bene scimmiottare i maestri del depistaggio (da Moggi in giù), ma non bisogna neppure esagerare: meglio, sopratutto se si è appena arrivati, lasciare qua e là dei sassolini per non far perdere la retta via. E il trucco, evidentemente, ha funzionato se è vero, com’è vero, che l’Atalanta si è decisa a compiere il passo decisivo con cui assicurarsi Ederson, il centrocampista brasiliano considerato decisivo per ridare linfa all’Atalanta evidentemente esausta. De Sanctis ha spostato l’attenzione mediatica sui rapporti tra il brasiliano e il club nerazzurro, ma molto girava intorno alla contropartita: quel Matteo Lovato che “ballava” ancora tra i campani e il Bologna. E insomma, sarà un caso (ma neanche poi tanto, considerata la risposta piccata dell’ad bergamasco Luca Percassi: «A Bergamo rispondiamo con i fatti»), ma poche ore dopo l’affare si è sbloccato: Ederson va a correre agli ordini di Gasperini, alla Salernitana arrivano 14 milioni di euro cash e Lovato, uno dei giovani difensori più interessanti del nostro calcio, valutato 11 milioni. E l’operazione lascia il retrogusto gradevole delle strategie dialettiche del mercato: un’arte antica e purtroppo ormai troppo poco narrata, nella fretta vacua dell’ininterrotto flusso di notizie e delle continue pretese di primogenitura. Perché il calcio mercato è ancora, per fortuna, un “mestiere” pieno zeppo di retroscena e di abilità.  LEGGI TUTTO

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    Il feeling fra ds e allenatori: la variabile decisiva del mercato

    Stefano Salandin
    TORINO – Il calciomercato è anche una questione di affinità, intesa, complicità perfino tra i dirigenti che lo portano avanti. A volte l’intesa sgorga spontanea, in altre necessita di rodaggio, in alcune proprio non si trova. E allora sono dolori. Così sarà interessante verificare sul campo come funzioneranno le nuove formazioni al via nelle trattative. Il Verona, per esempio, arriva da un paio di stagioni spettacolari sia per i risultati sul campo sia, soprattuto, per le plusvalenze e ora si deve misurare con una doppia rivoluzione: Marroccu dietro la scrivania e Cioffi in panchina: scoccherà la scintilla? Grande curiosità a Bergamo dove è approdato proprio l’ex ds del Verona, D’Amico, che dovrà lavorare in coppia con Congerton: il feeling con Gasperini sarà più scintillante di quello che il tecnico aveva con Giovanni Sartori. E quest’ultimo, il “cobra” dei ds, come si inserirà nella nuova realtà di Bologna e come si armonizzerà con il carattere di Mihajlovic? Perché è mica automatico e naturale andare d’accordo anche se si indossa la stessa casacca: chiede agli ambienti laziali quale sia il clima tra Maurizio Sarri e Igli Tare. Teso, sì, al punto che tocca vedere Lotito nel ruolo, per lui insolito, di mediatore e paciere. Come all’Atalanta, una diarchia c’è anche alla Sampdoria e, al di là dei sorrisi e delle dichiarazioni ufficiali, Carlo Osti e Daniele Faggiano devono compiere notevoli sforzi per armonizzare due caratteri e due “modus operandi” decisamente differenti (poi ognuno, magari a ragion veduta, scelga quello che più gli aggrada…). Il compito più arduo, probabilmente, è quello che tocca a Morgan De Sanctis: alla prima esperienza da ds in Serie A, al di là dell’intesa con Nicola, la vera prova di forza sarà reggere il confronto con l’epica impresa scritta da Walter Sabatini con quel mercato di mezzo gennaio che ha permesso la salvezza. Non sarà semplice. Come? Ah sì, certo, poi ci sono (esclusi i grandi club che qui non analizziamo) le “vecchie volpi” come Galliani, Braida e Corvino. Ma loro, è logico, sono fuori gara. LEGGI TUTTO

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    Ederson all'Atalanta: un colpo per Gasperini. E a Salerno qualcuno ringrazi Sabatini…

    TORINO – Chissà se in questi giorni Danilo Iervolino farà una telefonata a Walter Sabatini (o anche solo un messaggio, va…) per ringraziarlo delle ottime plusvalenze che sta realizzando in queste ore. Prima fra tutte quella per Éderson José dos Santos Lourenço da Silva, per tutti semplicemente Ederson. Pagato sei milioni a gennaio, ora la Salernitana lo rivende al doppio e si ritrova nel pacchetto anche Matteo Lovato, uno dei giovani difensori italiani accreditati di maggiore prospettiva. Fu proprio Sabatini, durante l’epocale rivoluzione di mercato portata avanti da metà gennaio, a individuare il centrocampista di Campo Grande e a battezzarlo subito come futuro crack. Un blitz a Fortaleza (dove era in prestito), una trattava con il Corinthians proprietario del cartellino (nemmeno tutto: il 70 per cento, si sa come vanno queste cose in Brasile…) e alla fine lo hanno portato a Salerno per sei milioni. Soldi ben spesi, perché il ragazzo sembrava fosse nato con la maglia amaranto addosso: si è preso subito le chiavi del centrocampo e ha cominciato a comandare. Di lotta, con una impressionante capacità di pressing sugli avversari, e di governo, con una delle maggiori percentuali di passaggi riusciti di tutto il campionato. E’ (anche) su di lui che la Salernitana è riuscita a costruire la storica impresa della salvezza.
    LA DEA COLPISCE Impossibile che non ci si accorgesse di Ederson e, infatti, subito dopo la fine del campionato sono iniziate le telefonate, i sondaggi, i corteggiamenti. L’Affondo l’ha piazzato l’Atalanta del nuovo ds D’Amico e questa mossa conferma com il club bergamasco abbia l’intenzione di seguire la filosofia di Gasperini per affidargli la ricostruzione. Perché Ederson è il centrocampista ideale per il gioco del tecnico bergamasco: un “motore” che fa spavento e la velocità precisa nello scarico del pallone. Ah, ma non è finita, perché la Salernitana potrebbe cedere anche Lassana Coulibaly: sì, proprio il giocatore per la cui commissione litigarono fino alla rottura Iervolino e Sabatini. Difficile che possano fare pace e forse non gli interessa nemmeno, ma il tempo chiarisce sempre da che parte stanno i meriti. LEGGI TUTTO

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    Atalanta, Malinovskyi carico: “Ci rifaremo. Gasperini importante per me”

    Impegnato in prima linea per aiutare il popolo ucraino, Ruslan Malinovskyi ha organizzato con la sua fondazione una serata di beneficenza per raccogliere fondi che serviranno per sostenere il suo Paese, alle prese con la guerra contro la Russia. Nella Malinovskyi Charity Night sono stati messi all’asta maglie e cimeli sportivi: “Abbiamo questa associazione con i nostri amici e ringrazio tutte le persone che ci hanno aiutato – commenta il calciatore dell’Atalanta -.Vogliamo dare un contributo a tutte le persone che hanno perso casa e anche ai bambini. Anche per i giocatori ucraini non è facile, il campionato dovrebbe ripartire ma tutto può succedere. In Nazionale molti di loro hanno giocato con grande coraggio e ad alto livello nonostante non disputassero una gara ufficiale da mesi. Le maglie più gettonate? Quella di De Bruyne ma quella di Fernandinho, che ha giocato l’ultima stagione al City, è la più interessante”. LEGGI TUTTO

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    L'Atalanta: “Carnesecchi operato, intervento riuscito”

    BERGAMO – Con un comunicato ufficiale l’Atalanta ha reso noto che “il calciatore Marco Carnesecchi, in data odierna, è stato sottoposto ad artroscopia di spalla sinistra per capsuloplastica. L’intervento è perfettamente riuscito ed il calciatore inizierà da subito il percorso riabilitativo”. Una buona notizia per il portiere, per la Dea, propietaria del cartellino, e per la Lazio che da tempo ha messo gli occhi sul calciatore per regalarlo a Sarri e che attendeva l’esito dell’operazione per capire se affondare il colpo oppure no. Per il tecnico biancoceleste rimane la prima scelta nonostante il ko (il recupero è stimato intorno ai quattro mesi), vedremo se la Lazio andrà fino in fondo o virerà su un altro obiettivo (Cragno e Vicario gli altri nomi).Guarda la gallerySerie A, Allegri tra i tecnici con più presenze: ecco la top10 LEGGI TUTTO

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    Marca: “Clamoroso, l'Atalanta vuole Luis Suarez”

    MADRID (Spagna) – Marca lancia una clamorosa indiscrezione: l’Atalanta sarebbe interessata ad ingaggiare Luis Suarez, che a fine mese saluterà l’Atletico Madrid alla scadenza del suo contratto. Per assicurarsi le prestazioni del 35enne uruguaiano, però, i bergamaschi dovrebbero battere la concorrenza, fra gli altri, anche di Inter Miami, River Plate e di diversi altri club europei. 
    Atalanta, tanti giovani di talento per Gasperini
    Gasperini: “Niente addio all’Atalanta”
    “Atalanta su Suarez, l’ interesse è reale”
    L’interesse dei bergamaschi, secondo Marca, sarebbe reale: ciò non significa però che le parti siano vicine o che l’Atalanta possa realmente arrivare alle cifre richieste dall’uruguaiano. Stephen Pagliuca, co-proprietario dei Boston Celtics (protagonisti delle finali NBA di quest’anno) e a capo degli investitori statunitensi che hanno acquistato parte della partecipazione azionaria del club, potrebbe però favorire l’acquisto dell’ex Colchoneros con un’iniezione-extra di fondi per il mercato in modo da dare un “appeal” ancora più internazionale al club orobico.  LEGGI TUTTO

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    Daily Star: “West Ham, non solo Eriksen: piace Maehle dell'Atalanta”

    LONDRA (INGHILTERRA) – Il West Ham ha puntato i riflettori su Eriksen e l’atalantino Maehle. Secondo quanto rivelato dagli inglesi del Daily Star, gli Hammers avrebbero mandato alcuni osservatori a Vienna per assistere al match tra Austria e Danimarca di lunedì scorso. Sotto la lente d’ingrandimento l’ex Inter, rilanciatosi al Brentford nella seconda parte dell’ultima stagione e ora svincolato, seguito in Premier League anche da Manchester United e Tottenham, e l’atalantino Joakim Maehle.
    Atalanta, Maehle nel mirino del West Ham
    L’esterno danese, 25 anni appena compiuti (20 maggio), è arrivato nel gennaio 2021 a Bergamo e sotto la guida del tecnico della Dea Gian Piero Gasperini è migliorato molto anche in fase difensiva. Dotato di ottimi piedi e di grande corsa, può giocare anche sull’out di sinistra e con l’Atalanta ha anche maturato una certa esperienza in campo europeo avendo disputato la Champions League (5 presenze) e l’Europa League (3 presenze e una rete, quella in Grecia contro l’Olympiakos).  LEGGI TUTTO

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    Atalanta fuori dall'Europa, vince l'Empoli. Lazio quinta: 3-3 con il Verona

    Termina con una sconfitta la stagione dell’Atalanta che nel 38° turno di Serie A viene sconfitta dall’Empoli per 1-0. Al Gewiss Stadium Andreazzoli batte Gasperini che per la prima volta da quando è sulla panchina della Dea non riesce a qualificarsi alle competizioni europee. I nerazzurri chiudono all’8° posto, alle spalle della Fiorentina che riesce a battere la Juve. Chiude al 5° posto in classifica la Lazio di Sarri che ribalta il 2-0 iniziale del Verona per poi farsi raggiungere sul 3-3 nel finale regalando un pareggio spettacolare ai 55.000 presenti all’Olimpico.
    Serie A, la classifica
    Atalanta fuori dall’Europa: vince l’Empoli
    Per la prima volta sotto la gestione Gasperini, l’Atalanta fallisce la qualificazione in Europa cadendo in casa per 1-0 contro l’Empoli. I primi due spunti sono dei toscani, ma le due chiare occasioni iniziali sono per Zapata che prima da fuori area e poi di testa impegna Vicario che risponde con due super interventi. Al 21′ ci prova anche Boga con un destro piazzato, ma il portiere avversario è ancora una volta plastico e devia in angolo, stessa sorte per il sinistro di Koopmeiners che porta al corner sul quale anche Djimsiti sfiora il vantaggio. All’intervallo saranno 22 i tiri tentati dalla Dea. Nella ripresa non cambia lo spartito, Boga conclude dal limite e questa volta viene fermato dalla traversa. Il forcing dei nerazzurri aumenta, ma è l’Empoli al 70′ a rendersi pericolo con un contropiede che libera Cutrone, è bravo Musso a farsi trovare pronto. Passano 9′ ed è Stulac a trovare il vantaggio ospite con un destro splendido dal limite che finisce all’incrocio dei pali. Sarà il gol che deciderà il match, ma nel finale c’è spazio per il ritorno di Josip Ilicic davanti ad un Gewiss emozionato.
    Guarda la galleryAtalanta ko e fuori dall’Europa: l’Empoli passa con Stulac, ritorna Ilicic
    Atalanta-Empoli, tabellino e statistiche
    Lazio quinta, pari show con il Verona
    Lazio quinta, il punto utile per chiudere sopra la Roma arriva contro il Verona in una partita ricca di gol e emozioni. Olimpico pieno in una serata utile per festeggiare l’accesso in Europa League già matematica dalla scorsa giornata. Applausi per Leiva, andrà via a scadenza come Luiz Felipe e Strakosha, all’ultima partita con l’aquila sul petto. Simeone subito in gol al 6’, bravo a sfruttare un cross di Lazovic. Raddoppia poco dopo Lasagna con un bel tiro mancino. È appena passato un quarto d’ora e la Lazio è sotto di due reti. La reazione c’è con Cabral che accorcia le distanze al 16’, pareggia i conti Felipe Anderson alla mezz’ora. Gol, emozioni e tanta foga. L’Olimpico spinge, sono circa 50mila i tifosi biancocelesti, ma il primo tempo si chiude in perfetta parità. Nella ripresa entra Pedro ed è subito decisivo, lesto a ribattere in rete un tiro di Felipe Anderson deviato da Berardi. Emozioni infinite, Hongla al 76’ fa 3-3. Colpo su colpo, non accade più nulla. Un punto a testa e sipario sulla stagione.
    Lazio-Verona, tabellino e statistiche
    Guarda la galleryLazio-Verona, è 3-3: pari spettacolo all’Olimpico LEGGI TUTTO