BERGAMO – La vera novità, pensando al clamoroso lavoro che Gasperini ha fatto e sta facendo con l’Atalanta, non è la possibilità che lui faccia dei cambi (di uomini o di modulo) per cercare di migliorare la squadra ma che lo abbia annunciato. Nella conferenza stampa post Liverpool il tecnico della Dea ha regalato una “prima volta”, a livello di comunicazione, mai vista prima. Chi partecipa abitualmente alle chiacchierate con Gasperini prima o dopo le partite può confermare: impossibile ricavare informazioni sulle scelte che ha in mente di fare alla vigilia, molto difficile portarlo ad esaltare questa o quella prestazione subito dopo il fischio finale. Gian Piero Gasperini è (comprensibilmente) molto geloso del suo lavoro. Gli allenamenti sono quasi sempre a porte chiuse (succedeva anche prima della pandemia) e quindi restano solo le partite per capire fino in fondo le sue intenzioni. Non è uno che cambia solo nei momenti complicati ma, al contrario, si parla di un tecnico che prima “riflette”, poi “lavora” e alla fine “cambia”: esattamente quello che ha annunciato martedì notte nella pancia del Gewiss Stadium.
Il percorso del mister di Grugliasco a Bergamo è iniziato da Atalanta-Napoli del 2 ottobre 2016, la genesi della “Favola Atalanta”. Si arrivava da un filotto negativo e quel giorno, dopo il successo per 3-1 fuori casa con il Crotone, Gasperini stupì tutti lanciando tra i titolari Caldara, Conti, Gagliardini e Petagna. Il Napoli aveva appena battuto il Benfica per 4-2, a Bergamo perse 1-0 e iniziò così la cavalcata che riportò l’Atalanta in Europa. In quella stagione, Gasperini giocava con il centravanti di manovra (Petagna), un mediano a raccordo tra centrocampo e attacco (Kurtic) e Gomez esterno a sinistra. Nella seconda stagione, con Cristante al posto di Kurtic, Gasperini ha spesso lasciato in panchina un campione come Ilicic. Quando lo sloveno scendeva in campo, spesso lo faceva da centravanti di ruolo: a Dortmund contro il Borussia (15 febbraio 2018) la formazione orobica perse 3-2 con Ilicic autore di una doppietta al centro dell’attacco. LEGGI TUTTO