Firma sul contratto in compagnia del presidente Laporta e tanta commozione per Xavi nel giorno del ritorno a casa. La leggenda del Barça è stata presentata ufficialmente come nuovo tecnico dopo il regno di Koeman e la parentesi di Sergi. “Arrivo preparato. Il mio DNA non è cambiato. L’idea è quella di essere protagonisti, avere palla, creare occasioni, voglio un Barcellona intenso – ha detto l’ex centrocampista – Dobbiamo recuperare tante cose, certo conoscere il club e l’ambiente è un vantaggio. Ci saranno momenti intensi, ma noi dobbiamo essere uniti e remare tutti nella stessa direzione. Dobbiamo stare tutti insieme affinché il Barcellona possa ancora una volta aspirare a vincere titoli. Anche conoscere i giocatori è un vantaggio. Busquets, Piqué, Alba e Ter Stegen sono stati miei compagni. Ringrazio anche i tifosi per il supporto che mi stanno dando”, ha aggiunto il neo tecnico blaugrana.
Xavi: “Riportiamo a galla questa nave”
Xavi racconta l’evoluzione della trattativa che lo ha portato sulla panchina del Barca dall’Al-Sadd. “È stato un ritorno molto veloce, abbiamo cambiato le nostre vite in tre o quattro giorni. Mi congratulo con mia moglie che oggi compie 40 anni. Darò la mia vita perché questo funzioni. Il presidente mi ha chiamato dicendomi che ero il prescelto. Avevo un problema, ma tutti abbiamo fatto la nostra parte per risolverlo. Vedo molta illusione, le aspettative sono alte, si tratta di ottenere una prestazione immediata”, ha sottolineato Xavi. “L’obiettivo è aiutare il club a riportare a galla questa nave, divertirsi e vincere. Sono grato ai tifosi per il loro affetto, spero di restituire loro titoli o almeno con il lavoro in questo primo anno. Come vi ho detto quando sono partito da qui, noi siamo la migliore squadra del mondo e il Barça ha bisogno di essere esigenti: non puoi pareggiare o perdere, qui devi vincere”.
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Xavi: “Guardiola è il top”
“Essere paragonato a Guardiola è già un successo per tutto quello che ha dato al calcio e al Barça. Per me è il miglior allenatore del mondo e ogni paragone per me adesso è un male. Saranno i risultati a dire se farò bene o no, ma per me è un successo che mi confrontino con lui”. Sugli insegnamenti di Rijkaard, Guardiola e Luis Enrique, ha detto: “Molte volte mi vengono in mente consigli di Frank, Van Gaal, Vila, mio padre, Cruyff, Guardiola, Luis Enrique…”. LEGGI TUTTO