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    Dove andrà Cristiano Ronaldo? Intanto c'è chi ha già preso posizione…

    Sarà che Joao Mario ha appena dato in pasto ai media la sua interpretazione del caso («Bruno Fernandes e Cristiano Ronaldo? Non c’è niente, era solo uno scherzo»), ma la forte sensazione è che nessuno creda alle parole dell’ex interista. A parte la famiglia di CR7, naturalmente. Sarà che il Mondiale imminente rischia di fagocitare gossip, indiscrezioni e tracce concrete di mercato, però il tema resta caldissimo, tanto più dopo le ultime dichiarazioni rilasciate dal dottor – nel senso di medico di professione – Frederico Varandas, per tutti il presidente dello Sporting: «Non c’è mai stato nulla». Parole, snocciolate ai media portoghesi, che trasudano convinzione da parte del diretto interessato, e probabilmente anche una certa delusione per chi pensava che sì, questa sarebbe stata sul serio la volta buona per il ritorno del fenomeno portoghese nella sua Lisbona.
    Problemi (tanti)…
    Ciò non toglie che, prima o poi, Cristiano rientrerà nella sua casa (è il suo volere, da sempre), dove l’hanno svezzato, cresciuto e coccolato prima che facesse il grande salto in un top club. Ma il presente racconta di un campione inevitabilmente spento, nonostante i sorrisi di facciata, inutilmente condivisi con compagni di squadra e di Nazionale che evidentemente la sanno lunga. Come Scott McTominay e Harry Maguire che secondo fonti accreditate si sarebbero fatti portavoce di una vera e propria cordata anti-CR7, escludendo il diretto interessato dalla chat Whatsapp del Manchester United e facendosi promotori – altro rumour fresco fresco – di una volontà plausibilmente condivisa da un ampio clan di Diavoli Rossi. Della serie: se la famiglia Glazer non si libera di Ronaldo ora, quando? Avrebbero fatto capire, insomma, a chi comanda che il momento giusto è adesso e che non bisogna aspettare un secondo in più. Il tutto mentre l’entourage del 37enne portoghese, a meno di clamorose novità che al momento non risultano, non è che si stia impegnando più di tanto per approfondire la questione e contattare eventuali club interessati.
    …e soluzioni (poche)
    Il Chelsea in Inghilterra e il Bayern Monaco in Germania non sembrano così propensi ad accollarsi il maxi-ingaggio di un fuoriclasse che però non è più la freccia di un tempo. Qualcosa come 25 milioni netti più bonus – l’attuale stipendio di CR7, peraltro senza giocare – ereditando tuttavia un contratto a costo zero. Nell’accordo tra Ronaldo e lo United, infatti, è prevista una clausola di rinnovo annuale (2024) alla quale nessuno dà credito, nel senso che nessuno è disposto a scommettere un pound su una firma del genere. Così, in assenza di novità fuori dall’ordinario, Cristiano lascerà Manchester – dopo aver “vomitato” tutto il proprio disgusto per il club che lo paga profumatamente – per la seconda volta in carriera e a parametro zero se accetterà di restare da panchinaro di lusso alla corte di Erik ten Hag fino a giugno, oppure si dovrà trovare un’intesa economica con un club alla finestra (già, ma chi?) per liberarsi sei mesi prima. È l’ipotesi più verosimile, anche se ad oggi nessuna società seppur facoltosa pare disposta a fare uno sforzo per portarsi in casa un problema più che una soluzione. Gli arabi ci stanno pensando, ok. Ma il portoghese nel caso accetterebbe?
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    Argentina: il River nel futuro. Nuovo allenatore, nuove strategie

    Era ampiamente nell’aria e dopo la fresca certificazione ufficiale del Bayern Monaco, adesso c’è un motivo in più perché i tifosi del River Plate non vedano l’ora di potersi godere la nuova creatura: Martin Demichelis è il nuovo allenatore del club di Buenos Aires. Dalla Baviera confermano in via ufficiale: «L’FC Bayern e Martin Demichelis hanno concordato che l’allenatore della seconda squadra si trasferirà, su sua richiesta, al River Plate di Buenos Aires, sua ex squadra all’inizio della carriera, per assumere la carica di allenatore. Il suo successore sarà Holger Seitz, il predecessore». La grande occasione per l’ex difensore dell’Argentina vicecampione del mondo nel 2014 è arrivata dopo un paio di esperienze in sella al Malaga, in qualità di vice dello spagnolo José Gonzalez, e nelle giovanili (inclusa la seconda squadra) del Bayern.
    Grandissima euforia
    Che felicità per Demichelis: «Questa è un’incredibile storia – ha dichiarato – io che da calciatore arrivai in Europa dal River al Bayer, adesso farò il viaggio opposto. Ringrazio tutti di cuore e non vedo l’ora di cominciare questa nuova avventura. Il River è nel mio cuore». Il 41enne ha risolto il contratto che lo legava ai tedeschi: «Qui ha fatto molto bene. – ha detto di lui il ds Hasan Salihamidzic -. Martin allenerà una delle società giù grandi del Sud America, per lui era un’opportunità unica». Marcelo Gallardo, che ha detto addio in ottobre dopo aver portato 14 trofei nella bacheca del River allenato a partire dal 2014, ha finalmente un erede. Un erede di grandissima qualità.
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    Bayern Monaco in vetta alla Bundesliga: tris all'Hertha

    BERLINO (Germania) – Si prende la vetta della Bundesliga il Bayern Monaco che passa sul campo dell’Hertha Berlino nel 13° turno. La formazione di Naglesmann, in attesa dell’altra formazione della capitale, l’Union, conquista il primato in un match non semplice. Bavaresi scatenati nei primi 38′: Musiala e due volte Choupo-Mouting firmano subito il triplo vantaggio. Risultato in cassaforte? Nemmeno per scherzo. Prima dell’intervallo i padroni di casa accorciano per due volte con Lukebakio e Selke su rigore. Nella ripresa gli ospiti firmano il poker, annullato dal Var, mentre nel finale è l’Hertha a reclamare per un rigore al 94′ che arbitro e tecnologia non rilevano.
    Bundesliga, la classifica
    Bundesliga, le altre
    Nelle altre sfide vittorie esterne anche per Francoforte, 2-1 contro l’Augusta, Lipsia, 3-1 contro l’Hoffenheim, e Wolfsburg, 3-0 a Magonza. Unica vittoria casalinga per il Dortmund che cala il tris contro il Bochum: doppietta del giovane Moukoko e calcio di rigore di Reyna. Gialloneri terzi a -3 dalla vetta.
    Bundesliga, i risultati
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    Mané, un fenomeno anche nella vita. E Socrates sarà fiero di lui

    C’è un’immagine che fa bella mostra di sé nella galleria di Sadio Mané e occupa un posto d’onore, accanto alle foto che lo ritraggono quando solleva la Coppa d’Africa vinta con il suo Senegal, la Champions League e il Mondiale per club del Liverpool. Lo scatto immortala il trentenne fuoriclasse del Bayern circondato dagli studenti del liceo della comunità di Bambali, 430 km a Sud di Dakar, dove Sadio è nato. A ognuno di questi ragazzi, Mané ha donato una borsa di studio di 400 euro quando, nel giugno scorso, è tornato a casa per inaugurare il nuovo centro sportivo la cui costruzione è stata finanziata da lui, che ha finanziato anche la realizzazione della moschea; dell’ospedale, punto di riferimento fondamentale per 34 villaggi della zona della Moyenne-Casamance; del liceo, che conta 17 classi; dell’ufficio postale; della stazione di servizio; del centro per anziani. Inoltre, ogni famiglia di Bambali riceve da Mané ogni mese un contributo di 100 euro: le famiglie beneficiate sono oltre mille, fate voi il conto. Si capisce perché, istituendo quest’anno il Premio Socrates, collaterale al Pallone d’Oro e riservato al campione distintosi per le sue attività solidali e umanitarie, France Football non abbia avuto esitazione, decidendo di assegnarlo al primo calciatore africano classificatosi secondo nel Ballon d’Or dopo il trionfo di George Weah nel 1995.

    A ricordarlo è stato Macky Sall, presidente del Senegal, che ha twittato: «Migliore in campo e umanista nel cuore, Sadio Mané merita questo bel premio per il suo investimento personale a beneficio della comunità». La storia del campione è meravigliosamente vera. Un giorno si è chiesto: «Perché dovrei volere dieci Ferrari, venti orologi con diamanti e due aerei? Cosa faranno questi oggetti per me e per il mondo? Ho avuto fame, ho lavorato nei campi, sono sopravvissuto a tempi difficili, ho giocato a piedi nudi e non sono andato a scuola. Oggi con quello che guadagno, posso aiutare le persone che ne hanno bisogno». Un proverbio africano dice: «Se vuoi andare veloce, vai da solo; se vuoi andare lontano, vai insieme con gli altri». Sadio lo interpreta alla lettera e il Premio Socrates è l’inchino del mondo all’ex ragazzo che da Dakar arrivò a Metz in un freddissimo gennaio di molti anni fa, indossando una t-shirt e per molti mesi giocò con la pubalgia, ma non lo disse mai perché temeva lo rimandassero in Senegal.

    Sui social, Mané conta oltre 30 milioni di follower. Mostrando loro il Socrates, su Facebook ha scritto: «Non ho parole per esprimere tutta la mia gioia per questo premio. Tale riconoscimento mi fa lottare più duramente dentro e fuori dal campo. Menzione speciale a tutti i senegalesi e a tutte quelle persone che non smettono mai di sostenermi». In calce al post, 816 mila like, 7.687 condivisioni, 56 mila 600 commenti, dei quali potete immaginare il tenore. Cogliendo fior da fiore, Les Ultras Sénégalais: «Il mondo del calcio è molto fiero di te, la tua modestia, la tua semplicità e la perseveranza ti ripagheranno sempre. Tu sei veramente un modello da seguire per tutti i giovani del mondo». Marty Danak: «Tu rendi fiero un continente e non solo. La tua aurea irradia il mondo intero». Il 4 dicembre si compiranno undici anni dalla morte di Socrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, semplicemente Socrates, scomparso all’età di 57 anni, capitano del Brasile ai Mondiali dell’82 quando segnò un gol all’Italia nel mitico 3-2 totalmente firmato da Paolo Rossi; giocatore del Botafogo, del Corinthians, della Fiorentina, del Flamengo e del Santos; medico, commentatore sportivo, filosofo; fiero oppositore della dittatura militare brasiliana al tempo del Corinthians quando promosse la Democrazia Corinthiana e sulle magliette da gioco lui e i compagni esibivano scritte inneggianti alla democrazia. Da qualche parte, lassù, anche il dottor Socrates dev’essere molto fiero di Sadio Mané.
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    De Ligt: “Il Bayern ha mezzi migliori della Juve per vincere la Champions”

    MONACO DI BAVIERA (Germania) – “Alla Juve mi sono divertito molto, ma sentivo che per me era arrivato il momento di una nuova sfida. La Juve è una grande squadra, ma credo che venire qui (al Bayern, ndr) sia stato un’ulteriore salto di qualità per la mia carriera. Credo che in termini di ambizione il Bayern abbia mezzi migliori per vincere la Champions League. Alla Juventus invece questa sensazione l’ho avvertita un po’ meno”. Sono le dichiarazioni di Matthjis De Ligt in un’intervista con l’emittente televisiva olandese Nos. Nonostante il ricordo complessivamente positivo della sua esperienza con la maglia bianconera, il centrale olandese non ha risparmiato critiche alla sua ex squadra. LEGGI TUTTO

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    De Ligt al Bayern non ingrana: provoca rigore decisivo e i bavaresi non vincono

    Non benissimo, Matthijs de Ligt, con la maglia del Bayern Monaco. Un avvio di stagione con qualche panchina di troppo, almeno secondo le sue aspettative, una lenta risalita fino alla sufficienza dell’altra sera a San Siro contro l’Inter nonostante un brutto fallo commesso su Marcelo Brozovic e con inevitabile ammonizione a carico dell’ex Ajax, oggi un’altra giornata un po’ così. Recupero di Bayern-Stoccarda, partita valida per la sesta giornata di Bundesliga, con i bavaresi avanti 2-1: l’attaccante franco-guineano Sehrou Guirassy cerca il guizzo in extremis nell’area avversaria, ma subisce un pestone dall’ex difensore della Juventus. L’arbitro in un primo momento lascia correre, poi viene richiamato al Var e davanti al monitor non può non cambiare idea: l’olandese entra nettamente fuori tempo sul piede di Guirassy per il conseguente rigore per lo Stoccarda. Quest’ultimo firmerà il 2-2 finale nel recupero, per la delusione del tecnico Julian Nagelsmann (al terzo pareggio consecutivo in Bundes) e dello stesso De Ligt, costato al Bayern ben 77 milioni con i bonus, destinati alla Juve. I bianconeri hanno ormai voltato pagina con Gleison Bremer e compagni, il Bayern in preda a una forma acuta di tafazzite si agita: il vero De Ligt, sinceramente, è un’altra cosa.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Bundesliga, 2-2 tra Bayern e Stoccarda. Il Lipsia asfalta il Dortmund

    MONACO DI BAVIERA (Germania) – Il sabato pomeriggio della 6ª giornata di Bundesliga comincia con il clamoroso pareggio per 2-2 tra il Bayern e lo Stoccarda. All’Allianz Arena gli uomini di Nagelsmann si fanno rimontare due volte dai biancorossi e sprecano una grandissima occasione per volare in vetta al campionato in solitaria, in attesa della gara di domani tra Friburgo e Borussia Moenchengladbach. I bavaresi vanno in vantaggio con il gol del classe 2005 Tiel al 36′ e rimettono la testa avanti con Musiala al 60′ dopo il momentaneo pareggio di Fuhrich al 57′. Al 92′ però Guirassy gela il pubblico di casa siglando il 2-2. Il Bayern sale dunque a 12 punti, mentre lo Stoccarda va a quota 5.
    Bayern Monaco-Stoccarda 2-2, tabellino e statistiche
    Il Lipsia batte 3-0 il Dortmund in casa
    Grande successo da parte del Lipsia, che tra le mura casalinghe della Red Bull Arena riesce a imporsi per 3-0 sul Borussia Dortmund: è il grande giorno di Marco Rose, che debutta nel miglior modo possibile sulla panchina della squadra di casa, peraltro proprio contro il suo ex club. Il gol del vantaggio arriva al 6′ e porta la firma di Orban, mentre la rete del raddoppio viene siglata al 45′ da Szoboszlai. All’84’ Haidara sigla il tris e chiude i conti. Il Lipsia sale a 8 punti in classifica, mentre il Dortmund rimane fermo a quota 12.
    Lipsia-Borussia Dortmund 3-0, tabellino e statistiche
    Il Leverkusen frena 2-2 contro l’Hertha
    Pari e spettacolo all’Olympiastadion di Berlino tra l’Hertha e il Leverkusen. Il risultato finale è 2-2. Succede tutto nel secondo tempo: ospiti in vantaggio con Demirbay al 49′, pareggio dei padroni di casa al 55′ con Serdar. Al 74′ l’Hertha riesce a completare la rimonta con il gol di Richter, ma al 79′ è l’ex romanista Schick a mettere la firma sul 2-2 finale.
    Hertha Berlino-Bayer Leverkusen 2-2, tabellino e statistiche
    L’Eintracht crolla in casa contro il Wolfsburg
    Il Wolfsburg batte 1-0 l’Eintracht in trasferta e conquista 3 punti fondamentali salendo a quota 5 in classifica. Decisiva la rete di Lacroix al 60′ su assist dell’ex Torino Brekalo. I rossoneri rimangono invece a 8 punti in campionato.
    Eintracht Francoforte-Wolfsburg 0-1, tabellino e statistiche
    L’Hoffenheim asfalta il Mainz: 4-1!
    L’Hoffenheim si lancia nelle zone alte della classifica battendo 4-1 il Mainz in casa. Partita senza storia in favore della formazione di Breitenreiter, che sale a quota 12 punti in campionato raggiungendo il Bayern Monaco, il Dortmund e il Friburgo. Succede tutto nel secondo tempo: sblocca Kramaric al 53′, raddoppia Promel al 69′ e Dabour sigla il tris all’80. Il Mainz accorcia con Kohr all’83’, ma al 92′ arriva il definitivo 4-1 di Kaderabek.
    Hoffenheim-Mainz 4-1, tabellino e statistiche
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    De Ligt e il Bayern frenati prima dell'Inter: in vetta ci va il Friburgo

    TORINO – Deludente pareggio tra Union Berlino e Bayern Monaco, prossima avversaria dell’Inter in Champions League. De Ligt e compagni vanno sotto, poi un gol di Kimmich riporta in equilibrio il risultato. Il Friburgo di Grifo batte in trasferta il Bayer Leverkusen e affianca il Borussia Dortmund in vetta. Finisce in parità il big match tra Union Berlino e Bayern Monaco, così come la sfida tra Stoccarda e Schalke. Preziosi successi esterni per Colonia e Werder Brema.
    Bochum-Werder Brema 0-2
    Il Werder Brema passa nel finale contro il Bochum. Ducksch fallisce una buona occasione per portare avanti il Werder Brema, il portiere Riemann fa un figurone. Poco dopo ospiti ancora pericolosi con Fullkrug non sfrutta la buna opportunità calciando debolmente. Nel finale del primo tempo il Bochum sfiora il vantaggio: Forster fa tutto bene, ma Pavlenka compie un grande intervento mantenendo la propria porta inviolata. Nella ripresa, una doppietta di Fullkrug condanna il Bochum e spinge il Werder nella parte medio-alta di classifica.
    Bochum-Werder Brema tabellino e statistiche
    Bayer Leverkusen-Friburgo 2-3
    Colpo del Friburgo che batte il Leverkusen e prende il comando della Bundesliga. Vantaggio immediato per il Bayer Leverkusen che passa con Demirbay. Poco dopo l’ex romanista Schick potrebbe raddoppiare, ma la sua conclusione non trova lo specchio della porta. Schick si fa ancora vivo al 35′, ma la sua conclusione viene intercettata dal portiere Flekken. Padroni di casa vicini al raddoppio con Diaby: tiro potente, ma il portiere si fa trovare ancora pronto. In avvio di ripresa è la squadra ospite a essere protagonista, con un uno-due da ko: il Friburgo prima pareggia con Ginter dopo un angolo battuto da Grifo, poi raddoppia con Gregoritsch. A questo punto, i padroni di casa trovano la forza di rialzarsi con un gran colpo di testa di Schick. Ma il Friburgo si riporta avanti grazie a un gran gol di Doan che regala il successo e il vertice della classifica alla propria squadra.
    Bayer Leverkusen-Friburgo tabellino e statistiche
    Stoccarda-Schalke 1-1
    Lo Stoccarda non va oltre il pareggio contro lo Schalke. Ospiti pericolosi sin dalle prime battute con Jordan Larsson che sciupa incredibilmente una buona opportunità. Lo Stoccarda sfrutta la propria occasione, e si porta avanti con Fuhrich. Ma la reazione degli ospiti è veemente, e Terodde con un gran tiro infila la palla all’incrocio dei pali firmando il pareggio.
    Stoccarda-Schalke tabellino e statistiche
    Union Berlino-Bayern Monaco 1-1
    Deludente pareggio nel big match della quinta di campionato. Union Berlino e Bayern Monaco danno vita a una partita senza vincitori nè vinti. La formazione bavarese approccia meglio, ma non concretizza, l’Union Berlino colpisce al primo affondo: su una punizione battuta da Trimmel, Becker piazza la palla nell’angolo. La reazione del Bayern è immediata: Kimmich calcia dal limite, un tocco sporca la traiettoria ingannando il portiere Ronnow.  
    Union Berlino-Bayern Monaco tabellino e statistiche
    Wolfsburg-Colonia 2-4
    Il Colonia guadagna tre punti pesanti contro il Wolfsburg. La partita si sblocca in avvio grazie alla rete di Waldschmidt che porta avanti i padroni di casa. Ma il Colonia resta in partita, e pareggia con Ljubicic. La svolta della partita è segnata dall’autogol di Otavio che regala il sorpasso alla formazione ospite. Da quel momento in poi, il Wolfsburg traballa subendo il terzo gol della formazione ospite nel recupero del primo tempo: dal dischetto Kainz non sbaglia. Nella ripresa i padroni di casa tornano in partita grazie a una rete di Nmecha, ma gli ospiti ristabiliscono il doppio margine di vantaggio con Adamyan che chiude la sfida.
    Wolfsburg-Colonia tabellino e statistiche
    Eintracht-Lipsia 4-0
    A Francoforte netta vittoria dell’Eintracht che firma l’unico successo casalingo del sabato, travolgendo il Lipsia di Domenico Tedesco per 3-0. Match indirizzato già nel primo tempo con l’uno-due della squadra di Glasner, che colpisce al 16′ con Kamada e al 22′ con Rode. A metà ripresa il tris del brasiliano Tuta che spegne le speranze di rimonta ospiti. Nel finale il poker di Borre su calcio di rigore.
    Eintracht-Lipsia tabellino e statistiche
    Bundesliga, la classifica LEGGI TUTTO