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    Bellanova all’Atalanta, è ufficiale: “Bentornato Raoul”. Il comunicato del Toro

    Ora è davvero ufficiale: Raoul Bellanova lascia ufficialmente il Torino e si trasferisce all’Atalanta. Arriva a Bergamo a titolo definitivo in un’operazione che porta nelle casse torinesi circa 20 milioni di euro. Si conclude dopo una sola stagione l’avventura del difensore in maglia granata. Per il giocatore, cresciuto tra le giovanili del Milan, si tratta di un ritorno alla Dea dopo la breve esperienza nel 2020 durata poco più di sei mesi, che portò alla cessione al Bordeaux. Per lui, una lunga serie di prestiti, tra gli altri quello all’Inter, che lo hanno consacrato ad alti livelli, consentendogli di essere convocato anche dalla Nazionale Italiana.

    Tutto pronto quindi per la nuova avventura nerazzurra, con il Torino che ha salutato così il giocatore: “Il Torino Football Club comunica di aver ceduto all’Atalanta Bergamasca Calcio, a titolo definitivo, il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Raoul Bellanova. Tutto il Torino ringrazia Raoul per il contributo offerto nella sua esperienza in granata e lo saluta augurandogli il meglio per il proseguimento della sua carriera”.

    Bellanova all’Atalanta, il comunicato

    Di seguito il comunicato con il quale l’Atalanta ha ufficializzato l’acquisto di Bellanova:

    “Atalanta BC è lieta di comunicare di aver acquisito a titolo definitivo da Torino FC il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Raoul Bellanova, 24enne laterale milanese.

    Nato il 17 maggio 2000 a Rho, in provincia di Milano, ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile del Milan fino ad essere più volte convocato in prima squadra. Nel gennaio 2019 viene acquistato dal Bordeaux che lo lascia in prestito in rossonero fino al termine della stagione, per poi portarlo in Francia in estate. Col Bordeaux esordisce all’età di 19 anni da titolare nella prima giornata contro l’Angers.

    Nel gennaio del 2020 torna in Italia per la sua prima esperienza all’Atalanta, in prestito. In maglia nerazzurra fa il suo esordio in Serie A nel match vinto per 6-2 contro il Brescia. A seguire una stagione al Pescara in Serie B e il ritorno nella massima serie a Cagliari dove – con 31 presenze, 1 gol e 2 assist – si guadagna la chiamata dell’Inter per la stagione 2022/23 che chiude con un bottino di 22 presenze complessive, fra cui la finale di Champions League contro il Manchester City, vincendo una Coppa Italia e una Supercoppa italiana.

    Lo scorso anno si trasferisce al Torino che lo acquista a titolo definitivo. In granata disputa una stagione da grande protagonista (36 volte titolare nelle 37 partite giocate in campionato), con all’attivo un rete e ben 7 assist-gol. Ha vestito tutte le maglie azzurre, dall’U15 alla Nazionale maggiore, disputando gli Europei due volte con l’U17, una con l’U19 (chiudendo al secondo posto) e altre due con l’U21. Al suo attivo anche un Mondiale con l’U20.

    Nel marzo del 2024 è arrivata la prima chiamata nella Nazionale Maggiore con cui ha esordito nel match amichevole contro l’Ecuador, prima di essere convocato agli Europei 2024 in Germania. La famiglia Percassi, quella Pagliuca e tutto il Club rivolgono un caloroso bentornato a Raoul, augurandogli le migliori soddisfazioni – personali e di squadra – in maglia nerazzurra”.

    Il messaggio di Bellanova sui social

    “È difficile scrivere qualcosa dopo aver provato delle emozioni così forti”: comincia così il saluto social di Raoul Bellanova al Toro dopo l’approdo all’Atalanta. “Dopo un anno si conclude un percorso che mi ha visto crescere come uomo e come professionista – spiega sul proprio profilo Instagram – ed è per questo che voglio ringraziare tutti: i tifosi, i miei compagni di squadra, mister Juric e mister Vanoli, la società, tutto lo staff medico e i magazzinieri. Quando ci si sente a casa non c’è bisogno di molte parole, ci si capisce al volo.. Vi voglio bene, grazie di tutto. Torino, sei stata casa”. LEGGI TUTTO

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    Bellanova sprona il Toro con la bocca cucita: “Contro tutto e tutti”

    TORINO – C’è tanta amarezza e rabbia in casa Torino per le decisioni arbitrali della sfida a Frosinone, dove il direttore di gara Massimi non ha espulso Oyono per doppia ammonizione nei primi minuti di partita. I granata, inoltre, hanno reclamato per un rigore non concesso nel finale. In entrambi gli episodi, il protagonista è stato proprio Raoul Bellanova. Proprio il giocatore granata sui social ha richiatao i tifosi a guardare avanti con un pizzico di amaro: “Avanti insieme contro tutto e tutti” aggiungendo l’emoticon di una faccina con la bocca cucita, quasi a non voler aggiungere altro. LEGGI TUTTO

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    Toro, Bellanova: “Juric mi ha telefonato. Faremo grandi cose”

    Bellanova, primi giorni di Toro. Come va? Allenamenti duri?
    «A livello fisico sì, con Juric faccio lavori diversi da quelli che svolgevo in passato. Ma piano piano sto trovando la condizione migliore e il mio obiettivo sarà quello di aiutare il gruppo a migliorarsi».
    In granata, tra l’altro, vista la sua giovane età, ha la possibilità di crescere.
    «Sicuramente. Oltretutto, per il suo modo di concepire il calcio, Juric ha sempre valorizzato i giocatori del mio ruolo. Vuole che noi esterni diventiamo importanti pure in fase realizzativa, quindi in campionato sarà importante fare anche gol».
    Aveva diverse richieste, ma alla fine ha scelto il Toro. Perché?
    «Vero, c’erano anche altre squadre interessate ma non ho avuto dubbi nel venire a Torino perché ho visto un grande interesse da parte del presidente, del direttore e del mister. Mai provato titubanze nell’accettare l’offerta granata, poi dopo una telefonata dell’allenatore sono arrivato di corsa, convinto di poter fare grandi cose insieme alla squadra. Dobbiamo vivere alla giornata, partita dopo partita, a cominciare da quella con il Cagliari. Inutile a questo punto della stagione fare proclami, ma sono convinto che alla fine ci toglieremo grandi soddisfazioni».
    Dove deve migliorare?
    «Sono giovane e devo crescere in tante cose. Due esempi: i cross e la fase realizzativa. Con l’aiuto dell’allenatore sono convinto di riuscirci. Dimenticavo: devo stare più attento anche in difesa. A me piace attaccare, ma è necessario tornare a chiudere. In questo, però, in maglia nerazzurra sono cresciuto».
    A Pinzolo nelle partitelle è stato schierato pure a sinistra. Come si è trovato?
    «Mi è già capitato in passato di giocare a sinistra, sia al Cagliari sia all’Inter. Mi trovo meglio sulla destra, però se ci fosse bisogno non avrei problemi a occupare l’altra zona del campo. Tranne che in porta, posso giocare ovunque».
    Conosceva già qualche granata, oltre a Pellegri e Ricci suoi compagni nell’Under 21?
    «Sì, Buongiorno e Gemello, incrociati nelle nazionale giovanili. Questa cosa mi ha fatto piacere e, lo ammetto, ha aiutato la mia scelta perché sapevo che avrei trovato un gruppo compatto».
    Con lei è un Toro sempre più italiano.
    «Non è detto che una squadra debba essere composta solo da giocatori italiani, anche se in molti casi le società prediligono gli acquisti di stranieri. Ma vuoi o non vuoi, certamente tra italiani ci si trova meglio. Qua però ho trovato tutti ragazzi incredibili, meravigliosi, non credo ci siano problemi con nessuno, indipendentemente dalla nazionalità».
    Il rammarico dell’Under 21, che figuraccia…
    «Mi ha lasciato tanta amarezza, vedere poi quel gol annullato con la Francia non è stato bello. Ci siamo poi scavati la fossa da soli perché non dovevamo perdere la partita contro la Norvegia. È giusto che prendiamo critiche e accuse perché un gruppo così non poteva uscire ai gironi. Avevamo una rosa di grande qualità».
    L’emozione della finale di Champions resta un traguardo di prestigio.
    «Non mi aspettavo di giocare una partita così importante. Qando sono entrato ero però tranquillo. Volevo dimostrare che certe sfide posso affrontarle. Ma sono contento di aver fatto la scelta di venire al Toro quest’anno perché voglio tornare a giocare certe partite».
    Conosce la storia del Grande Torino?
    «Sì, la conoscono tutti, quella squadra di Invincibili fa parte della leggenda. E in passato ero stato vicino al Toro, ma l’affare non si è mai concretizzato. Ammiravo già questa società, ma non mi sono messo a studiare: per adesso ho pensato solo a giocare a calcio». LEGGI TUTTO