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    Toro, per Belotti il rinnovo non può più attendere

    TORINO – Partiamo dai numeri, che raramente mentono e sono molto significativi: 104 gol realizzati in maglia granata tra campionato e coppe (adesso insegue il 7º posto di Graziani, a quota 122 nella speciale classifica dei cannonieri granata di tutti i tempi); 91 reti con la maglia del Toro in campionato. Sabato sera ha segnato all’Udinese per la terza partita consecutiva (già 7 i centri contro i friulani, uno dei suoibersagli preferiti), interrompendo un digiuno di oltre due mesi e regalando finalmente una vittoria al Toro in questo campionato firmata da un suo gol, per quanto su rigore. Naturalmente stiamo parlando di Andrea Belotti, il Capitano, l’uomo che tiene sempre e comunque su i granata e che, da quando indossa questa maglia, ha raggiunto la doppia cifra in ogni stagione. Ci sarebbe da essere contenti per il presente e per il futuro se non ci fosse un grande e grosso, preoccupante, punto interrogativo.Guarda la galleryTorino, Belotti torna al gol: vittoria in casa dell’Udinese
    Rinnovo Belotti, non c’è ottimismo
    Tra un anno, precisamente ll 30 giugno del 2022, il suo contratto con il Toro arriverà alla conclusione e sino ad oggi non c’è stato nessun segnale di ottimismo affinché venga prolungato, malgrado qualche timida promessa di Cairo e rassicurazione da parte di Vagnati. Senza il Gallo il Toro perderebbe non solo un giocatore importante ma anche carisma e prestigio. Lo stesso Roberto Cravero, ex capitano granata in tempi migliori di questi, attuale commentatore Dazn, alla fine di Udinese-Torino da lui seguita ha detto quello che pensa tutto il popolo granata. «Venderlo sarebbe un segno di debolezza, di ambizioni ridimensionate. Il presidente Cairo se vuole costruire un Toro competitivo non può prescindere dalla conferma del Gallo». E qui riemergono perplessità e timori. Il giocatore, punto fermo anche della Nazionale di Roberto Mancini, ha come unico palcoscenico internazionale garantito l’Europeo della prossima estate. Già parecchi club gli hanno messo gli occhi addosso, sia in Italia sia in Europa: Milan (secondo radio mercato più avanti degli altri), Roma e Napoli. Poi Chelsea ed Everton e in Spagna l’Atletico Madrid di Simeone […]
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    Torino, focolaio Covid e variante inglese: dilagano i positivi

    TORINO – Sarebbe bello, in questo caso, poterci scherzare sopra dicendo che la situazione è grave ma non è seria. Purtroppo, stavolta, la situazione è sia seria sia grave. Seria perché c’è di mezzo la salute di tante persone – e potenzialmente delle loro famiglie – a prescindere dal fatto che si tratti di giocatori di pallone più o meno ricchi. Grave perché il numero di contagiati dal Covid-19 nelle ultime ore, in casa Toro, è cresciuto in maniera allarmante: al punto non soltanto da comportare – su disposizione dell’autorità sanitaria – la chiusura del campo Filadelfia e lo stop a tempo indeterminato degli allenamenti, ma addirittura da non consentire ancora, a ieri sera, di determinare con precisione il numero dei tesserati positivi.

    Toro, l’esito dei tamponi
    Cosa che sarà possibile fare – per mettere almeno dei paletti entro i quali potersi muovere – da stamane in avanti, allorché si conosceranno gli esiti di tutti i tamponi svolti (e in alcuni casi ripetuti) al Centro di Medicina dello Sport, adiacente lo stadio Grande Torino fu glorioso Comunale. Venerdì, altro giro. Perché il numero conta, al di là delle identità: sulle quali la società granata continua a mantenere un riserbo ufficiale in ossequio alla legge sulla privacy che, in assenza dell’assenso da parte dei diretti interessati, impedisce la divulgazione dei nomi. Poi, chiaro, si tratta di cosiddetti segreti di Pulcinella, visti da fuori anche un po’ ridicoli, specie in quest’epoca di deragliamenti social in cui si fanno perfino morire le persone in anticipo, pur di arrivare prima degli altri in nome di non si sa quale furbizia.
    Il caso Belotti, fresco papà di Vittoria
    Così ieri c’è chi ha diffuso, per esempio, la notizia della positività, tra le altre, di Andrea Belotti. Il coinvolgimento del Gallo era ufficiosamente noto agli addetti ai lavori (e per fino a molti tifosi: sai che scoop) fin dalla mattinata. Del resto già solo il buon senso – riflettendo sul fatto che il capitano, fresco papà di Vittoria, non si fosse prestato a posare in una foto con la figlia neonata dalla quale purtroppo deve per ora tenersi a distanza – chiamava in causa Belotti. Oltre al fatto che, scartando dall’elenco di “indiziati” i tanti giocatori granata già colpiti dal virus, i papabili fossero sempre di meno; e, tra loro, inevitabilmente alcuni big che finora erano stati risparmiati dal contagio, in attacco come in difesa e sulle fasce.
    Toro, chi sono gli “indiziati”
    Di Murru e Buongiorno si era capito verso Cagliari, dove si era aggiunto Linetty rispedito a Torino con un volo sanitario privato. In precedenza c’erano stati Zaza e Bonazzoli, i nazionali stranieri Lukic e Rodriguez, Vojvoda e Gojak, con l’aggiunta del portiere di riserva Ujkani. Insomma, dall’iniziale Millico all’isolato tecnico Giampaolo fino al caso Sanabria, passando per il presidente Cairo e i dirigenti Comi e Moretti, non è che di contagiabili a rischio ne restassero poi molti.
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    Belotti diventà papà: gli auguri del Torino

    TORINO – Una giornata di apprensione in casa Torino, segnata dall’allenamento cancellato a causa del Coronavirus ma rischiarata da un lieto evento: è nata Vittoria Belotti, figlia dell’attaccante e capitano granata a cui il club, attraverso il profilo granata ufficiale Twitter, ha voluto fare i suoi auguri per la nascita a lui e alla mamma Giorgia: “Fiocco rosa in casa granata. È nata Vittoria Belotti, primogenita del capitano del Toro. Al @gallobelotti e alla signora Giorgia le congratulazioni e l’affettuoso abbraccio di tutto il Torino Football Club”. LEGGI TUTTO