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    Torino-Genoa apre la nona giornata di Serie A

    Serie A, il Torino ospita il Genoa. L’undici allenato da Ivan Juric in casa ha fatto registrare 1 vittoria, 1 pareggio e 2 sconfitte, stesso ruolino di marcia per i rossoblu in trasferta.
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    La partita si preannuncia equilibrata
    Il Torino dopo aver perso di misura contro il Napoli e la Juventus (entrambe le sfide per 1-0) si prepara a ricevere un Genoa (terz’ultimo) che non ha mai vinto nelle ultime 5 giornate di Serie A. Se confrontiamo i risultati ottenuti nelle ultime settimane dalle due squadre in campo notiamo che il club granata è reduce da 5 Under 2,5 consecutivi mentre i rossoblu spesso e volentieri hanno fatto registrare la “combo” che associa il Goal all’Over 2,5 (6 volte su 8 da inizio stagione).  Nel Torino probabile il rientro in campo di Andrea Belotti dal primo minuto. Riuscirà il “Gallo” a trascinare la sua squadra al successo? Difficile sbilanciarsi in una partita così equilibrata. Può starci il Goal al novantesimo. LEGGI TUTTO

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    Torino, Belotti in gruppo. Terapie per Pjaca e Verdi

    Mattinata di duro lavoro per il Torino. Il tecnico Juric ha diretto al Filadelfia una sessione tecnica, con un allenamento congiunto con la formazione Primavera. Belotti ha svolto il programma odierno con la squadra e punta la prossima sfida contro il Napoli mentre Kone ha terminato anzitempo l’allenamento per un fastidio al retto femorale che verrà valutato con accertamenti strumentali. Training personalizzato, in campo, per Pobega e Praet. Terapie per Pjaca e Verdi.TuttoSport.fun, gioca gratis, fai il tuo pronostico e vinci! LEGGI TUTTO

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    Il Toro guarda il derby e spera nel miracolo Belotti. Anche Praet ci prova

    TORINO – Al momento non è una speranza concreta, ma flebile. Guai ad illudersi, sebbene manchino soltanto poco più di 48 ore alla partita per antonomasia per il mondo Toro. Perché il derby contro la Juventus, a maggior ragione nel bel mezzo della rinascita orchestrata dal gran lavoro di Ivan Juric, aggiunge stimoli e motivazioni a dismisura. E così ecco spuntare un candidato insospettabile che può tornare in corsa per la stracittadina: Dennis Praet. Il suo recupero – rispetto a quelli di Andrea Belotti, Simone Zaza e Marco Pjaca – sta viaggiando in maniera più spedita.

    Speranze pre – derby

    L’interessamento distrattivo al bicipite femorale della coscia sinistra, rimediato nella sfida contro il Sassuolo, si sta piano piano riassorbendo. Velocità di progressi che ha portato a una svolta cruciale: il giocatore corre, fa solo dei lavori a secco, ma la sua condizione atletica è buona a tal punto da alimentare l’ipotesi di una convocazione per la gara di dopodomani. Un cambio di marcia inaspettato, che ha sorpreso persino Ivan Juric, che al fischio finale del pareggio contro il Venezia aveva alzato le mani di fronte alle remote possibilità di recuperare Praet, Belotti e Pjaca per il derby. Dunque Praet, che anche per un breve spezzone nella ripresa rappresenterebbe un’insidia non da poco per la Juve, muove passi importanti per la stracittadina ed è l’uomo meno lontano dalla convocazione rispetto a tutti gli altri elementi ai box. Già, perché sta uscendo dall’infermeria anche Belotti. Sebbene le sue corse al Filadelfia siano ancora lente e prudenti. Juric spera nel miracolo di portarlo in panchina, ma le possibilità che si verifichi questa circostanza sono oggettivamente poche. Determinante, in tal senso, sarà la giornata di oggi: se il Gallo inizierà a toccare il pallone, qualche chance di strappare una chiamata in extremis potrebbe alimentarsi. (…)

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    Festa Fiorentina con Gonzalez e Vlahovic, Torino a zero punti: Cairo, che dici?

    TORINO – Al Franchi, il Toro di Juric affonda e la Fiorentina fa festa. Da una parte gli attaccanti segnano (Nico Gonzalez e Vlahovic), dall’altra non la vedono mai se non nel finale con Verdi. La squadra di Italiano sa come stare in campo e si appoggia bene sui due davanti scatenati, i granata non hanno inventiva e quando i padroni di casa alzano i giri soccombono. Al Toro manca qualità, manca solidità. Non basta un sussulto in conclusione per salvare la serata: restano zero punti in classifica e tante lacune da provare a colmare negli ultimi giorni di mercato. Ma sarà difficilissimo riuscire nell’intento. Troppo tempo è passato senza rifare un gruppo che andrebbe arricchito in ogni settore. Il presidente Cairo, in tribuna, avrà preso nota? Così sarà un’annata di sola sofferenza, è chiaro.

    LE SCELTE – Juric, dopo la sfuriata della vigilia, cambia anche la formazione, lasciando in panchina Pjaca. Così, a supporto di Belotti e Sanabria c’è l’adattato Linetty; dietro fiducia in Izzo. Italiano punta sul tridente formato da Vlahovic, iper-chiacchierato sul mercato, Callejon e Nico Gonzalez.

    NICO-GOL – Grande atmosfera al Franchi, con il ritorno dei tifosi sugli spalti. Il primo rischio è per Vanja Milinkovic Savic, con Gonzalez che si dispera. Pericoloso Pulgar sui calci da fermo, ma resta l’equilibrio sostanziale in avvio di match. Bene Aina in difesa su traversone infido di Vlahovic. Poi il portiere granata dice no a Milenkovic: paratona, di riflesso. Adesso i viola assediano il Toro. Duro Mandragora su Callejon: gara tosta. Commosso il ricordo di Astori al 13’ e nuova azione della Fiorentina subito dopo, è assalto totale. Izzo alza il muro ma il Toro soffre. Milinkovic è sicuro in presa a terra: chiede anche il cambio del pallone, sgonfio. Nel ribaltamento, Aina non la prende di testa: che peccato. Poi crossa bene per Singo che tira alto. La squadra granata risponde colpo su colpo. Al 37’ stoccata di Callejon,ma Vanja c’è. Belotti si invola: giallo a Milenkovic. Cartellino anche per Djidji. Al 40’ la sblocca Gonzalez che fa esplodere il Franchi: assist di Castrovilli, l’argentino arretra un po’ e così manda fuori tempo la difesa: gol con stoccata. Fiorentina avanti 1-0. E in campo è bagarre. I viola chiedono un rigore, l’arbitro (vicino all’azione) lascia correre. Finisce così il primo tempo: viola in vantaggio, Toro a rincorrere.

    DUSAN BIS – Si riparte e Buongiorno prende il posto dell’ammonito Djidji in mezzo alla difesa del Toro. Granata avanti, Linetty non riesce a tirare. La squadra di Juric prova a rimettersi in partita, più con la volontà che con la qualità: mai visti gli attaccanti andare al tiro e in mezzo non si inventa nulla… Al terzo però Bonaventura sfiora il bis. Al 61’ squillo del Toro con Sanabria: non va. Dentro Verdi e Pjaca per provare a pareggiare. Ma è Vlahovic che la butta dentro e raddoppia, finendo in braccio ai compagni. Male Verdi che perde palla su Duncan, non benissimo Vanja sull’incornata del connazionale. Dall’altra parte, Terracciano è sicuro. Poi tran tran con Lukic che inventa per lo stesso Verdi di prima: 2-1 e sussulto Toro per gli ultimi minuti di battaglia e di schermaglie, anche di perdita di tempo. La storia non cambia: viola che sorridono, granata che vanno via a testa bassa. C’è davvero poco da salvare.

    Le formazioni inizialiFiorentina (4-3-3): Terracciano; Venuti, Milenkovic, Martinez Quarta, Biraghi; Bonaventura, Pulgar, Castrovilli; Callejon, Vlahovic, Nico Gonzalez. All. ItalianoTORINO (3-4-2-1): Milinkovic Savic; Izzo, Djidji, Rodriguez; Singo, Mandragora, Lukic, Ola Aina; Linetty, Sanabria; Belotti. All. Juric LEGGI TUTTO

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    Belotti, giorni caldi: Juric e tifosi aspettano la firma col Toro

    TORINO – Mettiamola così: matrimonio sì, ma con separazione dei beni. Il concetto è un po’ questo. Andrea Belotti da Calcinate sta aprendo al rinnovo con il Toro, però in caso di terza, consecutiva stagione molto deludente vuole occuparsi degli eventuali cocci suoi e non di quelli di tutti. Per questo considera seriamente la possibilità di sottoscrivere il prolungamento – fino al 2025 a 3,3 milioni netti a stagione più un milione quale bonus per la firma -, ma gira la schiena all’ipotesi, messa sul piatto da Cairo, di allegare al pacchetto una clausola rescissoria da 40 milioni. Vorrebbe non fissarne alcuna, di base, tuttavia nel caso potrebbe dare l’ok a un tetto da circa 20 milioni. (…)
     Juric vuole la firma del Gallo
    Il sentimento generale lo vorrebbe ancora con la fascia di capitano al braccio, per quanto i tempi lunghi, i paletti e un silenzio che resta assordante stiano facendo emergere qualche perplessità, in alcuni. Dubbi che a questo punto tocca all’azzurro dissipare o rinforzare. (…) Juric si aspetta quindi che Belotti firmi, non che Belotti resti. Una differenza sostanziale. Un conto è attraversare una stagione ponte, con la certezza di lasciare il Toro tra circa dodici mesi. Un altro è rinnovare il contratto, e con esso la fiducia in ciò cui l’ex allenatore del Verona sta dando vita. (…)
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    Toro, lo Zenit va a caccia di Belotti che per ora si nasconde

    TORINO – Meno due al giorno della verità. (…) Non nel breve volgere di qualche ora, salvo clamorosi colpi di scena, ma entro alcuni giorni, infatti, saranno attesi sviluppi intorno al rebus dell’estate. Ovvero il futuro del numero 9, di fronte al quale si staglia un… trivio. La prima strada conduce al prolungamento del contratto in scadenza nel 2022 e al rinnovo del matrimonio con l’ambiente cui è profondamente legato ormai dai sei anni. (…) La seconda, diametralmente opposta, prevede invece la cessione di Belotti nella sessione di mercato in corso: il giocatore affronterebbe una nuova avventura con le motivazioni necessarie per inseguire una maglia azzurra in vista del Mondiale 2022, il Torino eviterebbe di veder interamente dilapidato il patrimonio assicurato dal cartellino del Gallo. Quel che avverrebbe, invece, con la terza via: un’ultima stagione insieme, in una sorta di “last dance”, prima del commiato a parametro zero.Guarda la galleryTorino, la carica di Juric non basta: 0-0 con l’Al Fateh
    Zenit-Torino: c’è l’offerta per Belotti
    Perché, in caso di addio, Belotti vorrebbe restare in Italia, ma al momento non c’è società nelle condizioni o con l’esigenza di bussare alla porta del Torino. All’estero sì, eccome: il Gallo piace al Siviglia e ha attirato le attenzioni di Arsenal e Tottenham. Ma, soprattutto, è il principale oggetto del desiderio dello Zenit San Pietroburgo, che ha appena ceduto l’argentino Driussi all’Austin Fc e, a breve, vedrà partire anche l’iraniano Azmoun alla volta del Bayer Leverkusen. Due cessioni grazie alle quali il club ha accumulato il tesoretto necessario per affondare il colpo per Belotti, al punto che tra russi e granata esiste già un accordo di massima per una cifra vicina ai 30 milioni di euro bonus compresi. Una soluzione che però, appunto, è stata accolta con freddezza dal capitano. (…) Sul taccuino non mancano appunti anche alla voce difensori, ma in questo caso difficilmente la società si muoverà prima di aver accompagnato alla porta almeno uno degli elementi ad oggi in rosa. A quel punto i granata risultano intenzionati ad approfondire i discorsi con il Milan per il prestito di Mattia Caldara, che piace molto anche al neo-promosso Venezia; alternativo il profilo di Ruan Tressoldi del Gremio, su cui è però vigile il Sassuolo.
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    Guarda la galleryTorino, Juric tiene tutti sulla corda: Pjaca subito protagonista LEGGI TUTTO