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    Juve, Bernardeschi: “Aspettavo questo gol, non sono ai saluti”

    TORINO – Autore del primo gol juventino nel ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina, Federico Bernardeschi sorride per una serata da non dimenticare, che vale la qualificazione alla finale dell’11 maggio a Roma, contro l’Inter: “È un gol importante – dice a Mediaset – sono contento, erano tre mesi che non giocavo, ho avuto questo infortunio purtroppo un po’ complicato, però l’ho superato bene, ho lavorato bene, sono contento, l’importante è che questa sera siamo riusciti ad arrivare in finale che era l’obiettivo che volevamo raggiungere. Avevamo tanto bisogno di una vittoria così, davanti alla nostra gente, che ci ha sostenuto tantissimo. Una soddisfazione doppia”.Guarda la galleryBernardeschi e Danilo gol, Fiorentina ko: Juve in finale di Coppa Italia
    La nuova sfida all’Inter
    Alla domanda se il gol di stasera sia un saluto alla Juve per lui, Bernardeschi risponde così: “No, assolutamente no, c’è una stagione da finire, abbiamo una stagione in corso, ci sono degli obiettivi da raggiungere e questo è l’importante”. Ora l’appuntamento è alla finale contro l’Inter, già affrontata nella finale di Supercoppa persa a gennaio: “Le squadre più forti arrivano in fondo, quindi sicuramente l’Inter è una grandissima squadra e anche noi siamo una grandissima squadra”.
    Juve-Fiorentina 2-0, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Juve, la variabile Bernardeschi: per Allegri maggiori soluzioni tattiche

    TORINO – Più giocatori a disposizione, più soluzioni tra cui scegliere. A maggior ragione se l’elemento restituito dall’infermeria è Federico Bernardeschi, ingrediente tra i più versatili per le ricette di Max Allegri. Un sapore che lo chef della Juventus apprezza da tempo e che ha imparato ad accostare tanto a piatti a base di 4-3-3 quanto di 4-4- 2, eventualmente persino di quel 3-5-2 preparato in occasione delle recenti trasferte a Vila-Real e a Firenze. Ma non soltanto, perché il 28enne di Carrara rappresenta probabilmente la chiave per tornare a esplorare anche l’ambizioso 4-2-3-1 dicembrino. «Una soluzione nelle nostre corde, ma con Bernardeschi fuori è più difficile», aveva sentenziato Allegri qualche conferenza stampa fa. Perché l’ex viola, alle doti offensive, unisce quello spirito di sacrificio e quelle capacità in fase di non possesso del pallone che risultano essenziali per non mandare all’aria i delicati equilibri dello scacchiere, anche quando si schiera qualche pedone in meno e qualche alfiere in più. Per questo, dalle parti della Continassa, il recupero del numero 20 è ritenuto un passaggio piuttosto importante per dare forma alla squadra chiamata a giocarsi tutte le proprie carte negli ultimi mesi della stagione, a partire dalla gara di ritorno con il Villarreal in Champions League. […]Guarda la galleryJuve, la corsa Champions: il calendario delle ultime 11 giornate

    Il futuro di Bernardeschi

    […] Uno degli snodi cruciali per la stagione della Juventus e dello stesso Bernardeschi, che da qui a maggio giocherà la propria partita su due tavoli. Il rettangolo verde da una parte e la scrivania dall’altra, dal momento che è uno dei cinque elementi in scadenza di contratto. «La voglia di restare c’è, ma i matrimoni si fanno in due», aveva profetizzato il carrarino, assistito da Federico Pastorello, a inizio anno. E la Juventus una proposta è intenzionata a avanzarla, per quanto in linea con la politica di riduzione dell’attuale monte ingaggi.

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    Juve, Dybala e Bernardeschi verso il rientro: le condizioni

    TORINO – Ora si guarda oltre, si guarda allo Spezia: sono proprio i liguri (fino allo scorso anno guidati proprio da Vincenzo Italiano, affrontato ieri) i prossimi avversari della Juventus, domenica all’Allianz Stadium. Il tecnico juventino Massimiliano Allegri già sa che dovrà operare alcuni cambi e non solo per questioni tattiche: incide la stanchezza di alcuni, pesano gli acciacchi di altri. Il 2022 risulta particolarmente pesante dal punto di vista infortunistico: ieri s’è toccata addirittura quota 9 indisponibili, per la trasferta di Coppa Italia a Firenze. Impressionante la panchina: solo 8 giocatori (quasi un ritorno al passato…) e non contando portieri e Under 23 aggregati, il cerchio si restringeva ai soli Leonardo Bonucci, Juan Cuadrado e Alvaro Morata. Mancavano nomi non da poco, dunque: giocatori di qualità e d’esperienza. Erano fuori praticamente tutti i senatori: capitan Chiellini e i suoi vice Dybala e Bonucci, più Alex Sandro. E tra chi invece ha giocato, in molti hanno dovuto stringere i denti. Un turno di riposo potrà essere quantomeno utile, se non anche inevitabile.Sullo stesso argomentoFiorentina-Juve 0-1: decide un autogol di Venuti al 91’Coppa Italia

    Juve, buone notizie

    Di buono, però, c’è il fatto che alcuni dei 9 indisponibili di ieri torneranno a disposizione: abili, arruolati, eventualmente anche titolari. Salvo variazioni dell’ultimo momento, Paulo Dybala (elongazione del muscolo semitendinoso della coscia sinistra) e Federico Bernardeschi (ufficialmente un affaticamento muscolare, ma i tempi di stop sono giunti alla soglia del mese) oggi torneranno a lavorare regolarmente con i compagni in vista del prossimo match. Anche Daniele Rugani (elongazione del muscolo bicipite femorale della coscia sinistra) è in netto miglioramento e punta quantomeno ad una panchina contro lo Spezia, pronto a subentrare strada facendo. Bonucci, dopo esser partito ieri in panca, sarà di nuovo chiamato alla titolarità.

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    Guarda la galleryJuve, la formazione degli assenti fa paura: da Chiellini a Dybala e ChiesaMaglia Juve Vlahovic: approfitta dell’offerta! LEGGI TUTTO

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    Bernardeschi compie 28 anni, la Juve: “Buon compleanno campione”

    TORINO – Oggi è un giorno speciale in casa Juve: compie infatti 28 anni Federico Bernardeschi. Nato a Carrara e cresciuto nelle giovanili della Fiorentina, dopo tre ottime stagioni in Toscana, nel 2017 è passato alla Vecchia Signora riuscendo a mettere in bacheca tre scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe italiane. Questa estate, poi, è stato uno dei protagonisti della Nazionale di Roberto Mancini che ha trionfato agli Europei. Federico, che in questa stagione ha collezionato 23 presenze totali (un gol e sei assist), da alcune settimane è ai box per un problema fisico che lo ha tenuto fuori nelle sfide di campionato contro Verone e Atalanta e in Coppa Italia contro il Sassuolo.
    Bernardeschi compie 28 anni: gli auguri speciali della Juve
    Intanto la Juve lo ha voluto omaggiare nel giorno del suo 28° compleanno con un messaggio di auguri sul proprio sito ufficiale: “Spegne le candeline oggi Federico Bernardeschi. Per la precisione, 28. Un compleanno che arriva proprio mentre Fede sta procedendo nel suo recupero dall’infortunio, che lo ha tenuto lontano dai campi per qualche giorno. Aspettiamo dunque il suo rientro per vederlo di nuovo in campo, impegnato a continuare una stagione in cui sta dimostrando tutto il suo valore, tecnico e umano. Classe, intelligenza, spessore, stile: oppure, semplicemente, qualità. Buon compleanno, campione!”.
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    Juve, Bernardeschi e la corsa al futuro

    TORINO – Federico Bernardeschi è tornato a lavorare in gruppo, alla ripresa degli allenamenti dopo il giorno di riposo concesso da Massimiliano Allegri per smaltire le fatiche di Coppa Italia. Ha ormai risolto il problema muscolare, un piccolo fastidio, che lo aveva costretto a saltare la sfida di martedì sera contro la Sampdoria, più per precauzione che non per la serietà dell’infortunio, ed è pronto a riprendersi una maglia da titolare domenica a San Siro contro il Milan. Una buona notizia per Allegri, che attendeva risposte positive dall’esterno prima di delineare la formazione da schierare contro i rossoneri. E con l’ex viola a disposizione, il tecnico toscano ha un’arma in più da inserire nel tridente d’attacco o a supporto delle punte, a seconda del sistema di gioco che adotterà. Per Bernardeschi è invece una chance per dare continuità a un fine 2021 con i fiocchi: nelle ultime quattro partite dell’anno scorso, viste anche le assenze di Paulo Dybala e Federico Chiesa, è diventato un punto di riferimento sfornando tre assist e un gol.Guarda la galleryJuve, verso il Milan tra concentrazione e sorrisi: Bernardeschi in gruppo

    La rinascita di Bernardeschi

    Un rinascimento dopo anni difficili in bianconero: anche quando la Juventus vinceva c’era sempre la sensazione che Bernardeschi non riuscisse a esprimere il proprio talento, spesso bersagliato dai tifosi, che ne contestavano le prove incolore. Questa è stata la stagione della svolta: tornato a Torino da campione d’Europa, alla Continassa ha potuto riabbracciare il suo mentore Allegri che gli ha dato la giusta carica per ritrovare lo smalto che aveva a Firenze. E adesso Bernardeschi – che ha cambiato anche procuratore affidandosi a Federico Pastorello – è diventato una spina nel fianco delle difese avversarie e uno dei protagonisti della rimonta bianconera, tant’è che si è meritato anche la standing ovation dello Stadium in Juve- Cagliari. Adesso i tifosi applaudono la sua voglia di svariare su tutto il fronte offensivo, di mettere la propria qualità al servizio della sua squadra e di ritrovare anche il gol, che gli era mancato da 513 giorni. San Siro è la cornice perfetta per riprendersi la scena e cambiare il proprio destino, da giocatore in esubero a prossima firma sul contratto perché anche lui va in scadenza a giugno.

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    Juve, l’ora dei tiri mancini: tocca a Kulusevski e a Bernardeschi

    TORINO – E ora? E ora – direbbe Massimiliano Allegri, e magari lo dirà davvero oggi presentando la sfida di Supercoppa contro l’Inter – giochiamo con quelli che abbiamo. E quelli che ha sono peraltro l’unico, piccolo, parziale motivo di consolazione che la Juventus può trovare nel durissimo colpo inflittole dall’infortunio di Federico Chiesa, che terrà l’azzurro lontano dal campo per il resto della stagione. Perché se la squadra bianconera perde uno dei suoi uomini migliori, se non altro lo perde in un ruolo in cui le alternative non mancano. Chiariamo: l’infortunio di Chiesa è pesante come lo sarebbe stato quello di pochi altri calciatori dell’organico bianconero. Nessuno ha i suoi strappi in velocità, sul lungo come sul breve, nessuno la sua capacità di spostare la palla e calciare in spazio e tempo minimi con entrambi i piedi. Però, mentre se avesse perso per il resto della stagione Morata la Juventus avrebbe dovuto obbligatoriamente muoversi sul mercato per un centravanti (e potrebbe farlo comunque), di esterni offensivi ne ha e di livello: valuterà comunque la possibilità di intervenire, ma senza affanno.Guarda la galleryJuve, da Dybala a De Sciglio: che festa sui social dopo il 4-3 alla Roma

    Tiri mancini a San Siro

    A Roma a prendere il posto del figlio d’arte è stato Dejan Kulusevski e il fatto che abbia firmato il 3-3, secondo stagionale e primo in campionato, potrebbe dargli la spinta per far svoltare una stagione fin qui abbastanza anonima. Proprio i gol saranno il principale problema nella sostituzione di Chiesa, terzo marcatore bianconero assieme a Kean alle spalle di Dybala e Morata, terzo anche nella passata stagione con 14 reti dietro a Ronaldo (36) e allo spagnolo (20).

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    Sullo stesso argomentoJuve, Szczesny è stato di parola: è tornato protagonista indiscusso in bianconeroJuventus LEGGI TUTTO

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    Bernardeschi: “Alla Juve momenti difficili, ma mi hanno fatto crescere”

    Condotto da Diletta Leotta, Day Off racconta una giornata fuori dal campo in compagnia di un calciatore della Serie A TIM. Un nuovo format, che porta lo spettatore a conoscere i giocatori sotto una luce più personale, tra confidenze e racconti, hobby e passioni, ma senza mai parlare di calcio, anzi con l’obbligo di non farlo; se si trasgredisce, arrivano le simpatiche ma spinose penitenze del barattolo di “Day Off”. Il protagonista a dare inizio alla prima puntata, disponibile da oggi su DAZN, è Federico Bernardeschi, centrocampista di Juventus e Nazionale Italiana, che racconta la sua passione per l’arte, la musica e la cucina e i momenti che hanno marcato la sua vita: tutti gli ingredienti per imparare a staccare dal calcio e ricaricarsi. Di seguito alcuni estrapolati della prima puntata di Day Off con Federico Bernardeschi:

    Day off

    “Le due regole di Day Off – non si parla di calcio e niente cellulari – mi piacciono molto. È essenziale staccare per ricaricarsi. Ho impiegato anni per trovare il giusto equilibrio, ma adesso riesco a gestirmi bene”.

    Family

    “Nella vita ho scoperto col tempo che ho sempre dato meno peso alle cose materiali e più peso agli affetti umani. Stare con tutte donne in casa è la cosa più bella del mondo. Le donne sono molto più avanti di noi uomini. Si sta bene: sono sempre coccolato e amato. Quando sono off, adesso che sono orgogliosamente padre, cerco di dedicare più tempo alle mie due figlie, Deva e Lena. Con il nostro lavoro siamo poco a casa. Cerco di dar loro tutto l’amore del mondo, ovviamente facendo anche qualche sbaglio. Ma è naturale e in realtà è anche una parte bella dell’essere genitori. Non siamo esseri perfetti: loro devono imparare ad amare anche le imperfezioni degli altri, come noi ameremo le loro”.

    Guarda la galleryJuve, Bernardeschi torna al gol e fa esultare i tifosi bianconeri

    Il segreto: la liquirizia

    “Mi avete portato una cosa per cui impazzisco: la liquirizia! Non potete immaginare quanta ne ho mangiata da bambino! È una passione trasmessami da mamma Paola. Purtroppo, crescendo e diventando un calciatore professionista, ho potuto permettermela sempre di meno… ma dai una, nel giorno di Day Off, me la posso concedere. Se devo concedermi un altro sfizio…punto sulla pasta, in particolare la mia preferita è la cacio e pepe. Sono anche bravo a cucinarla. Nel periodo del lockdown sono diventato abile in cucina”.

    Una visione bianconera e le belle sofferenze

    “Avevo 8 anni e facevo un sogno ricorrente. Andavo quattro volte a settimana avanti e indietro da Carrara agli allenamenti (a Empoli, per un totale di 230 km andata e ritorno, ndr), la sera arrivavo stanco a casa. Sognavo spesso questo tunnel e in fondo c’era una luce bianca pazzesca, ho sempre immaginato che quello fosse il punto in cui dovevo arrivare per ripagare sia me sia la mia famiglia di tutti i sacrifici fatti. Arrivando alla Juve, in bianconero, il sogno si è realizzato. Il mio percorso è stato pieno di tante avversità. Ognuno ha il suo, a me il mio piace tantissimo. Anche le sofferenze, bellissime. Non rinnego niente. Dalle sofferenze ho sempre imparato qualcosa di bellissimo. Ad esempio a 16 anni mi hanno fermato per il cuore, mi dissero che non potevo più giocare a calcio. È stato pazzesco, son dovuto stare in casa senza fare attività fisica di nessun tipo per 6 mesi. In quel periodo mi sono avvicinato moltissimo alla fede, pregavo tanto. Però non stavo bene, anche i miei amici me lo facevano notare. Ma quella sofferenza mi ha fatto capire quanto io amassi davvero il calcio, quanto io amavo davvero questa passione. Certe cose si capiscono quando ce le tolgono. Allora lì mi sono promesso di fare tutto quello che era in mio potere per arrivare a essere un calciatore professionista. Ci credevo tanto che sarei riuscito ad arrivare in alto. Noi carraresi siamo tosti di carattere, sarà il marmo? Ahh e ne andiamo molto fieri”.

    I momenti difficili

    “Ho passato molti momenti difficili anche qui alla Juve, ma non rimpiango assolutamente niente. Anzi, questi momenti mi sono serviti tantissimo perché mi hanno fatto veramente crescere. La mia carriera è sempre stata un salire, ma per forza di cose nella vita c’è un momento che vai giù. È normale che ci siano anche momenti di flessione, in quei momenti lì bisogna farsi delle domande, riflettere su dove si è sbagliato e dove hanno sbagliato anche gli altri, che cosa si può migliorare in noi stessi e fare ancora di più per poi risalire. Poi, quando risali, è 100 volte più bello”.

    Qatar 2022

    “A marzo dobbiamo fare il nostro lavoro, abbiamo bisogno di tutti gli italiani come è stato quest’estate. Al Mondiale dobbiamo assolutamente andarci”.

    2021, l’anno dell’equilibrio

    “Ora credo di essere risalito, con l’Europeo ho chiuso un cerchio del mio viaggio. Il 2021 è stato un anno meraviglioso: ho vinto due trofei con la Juve, ho vinto l’Europeo, è nata mia figlia, abbiamo comprato casa e ci siamo sposati. Non ho nulla di cui lamentarmi. Elencando queste cinque cose può sembrare un anno pazzesco, ma in realtà anche in questo anno ci sono stati tanti momenti difficili. Per questo io amo i momenti difficili. Penso che il 2021 sia stato l’anno dell’equilibrio per me”.

    I viaggi

    “Il viaggio della mia vita spero che sarà quello di domani. Secondo me i viaggi ti lasciano sempre qualcosa da portarti dentro. Ho avuto la fortuna di fare tantissimi viaggi nella mia vita, quello preferito è il safari perché lì riesci a capire quanto tu sia piccolo rispetto alla natura. Ti accorgi come funzioni il mondo, poi l’Africa è veramente meravigliosa. A me e Veronica piacciono molto i viaggi wild”.

    Il rinnovo con la Juve

    “Ci sono tutte le intenzioni del mondo, siamo aperti al dialogo. Il mio agente si vedrà con la Juve, l’intenzione c’è, poi ovviamente le cose si fanno in due: è come un matrimonio. C’è una tradizione in squadra per cui chi rinnova paga la cena a tutta la squadra. Se così sarà, sarò ben felice di farlo”.

    Sullo stesso argomentoJuve, Bernardeschi sul rinnovo: “Siamo aperti al dialogo”Juventus LEGGI TUTTO

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    Juve, fiducia Bernardeschi. Anche Cuadrado può firmare

    TORINO – A gennaio il mercato della Juventus procederà di pari passo con gli impegni della squadra e siccome già tra il 6 e il 12 del mese i bianconeri incroceranno Napoli, Roma e Inter (Supercoppa) in sequenza, gli affari avranno il loro spazio ma senza forzature. Ciò significa che, a parte il caso di Paulo Dybala, i rinnovi di contratto degli altri calciatori in scadenza il 30 giugno 2022 saranno ulteriormente discussi ed eventualmente autografati con calma. Considerata la pausa di fine gennaio quando la Serie A andrà in letargo, va da sé che di lì in poi ogni momento sarà buono per provare ad accelerare i tempi. E certificare con tanto di ufficialità la firma dei nuovi accordi che riguarderanno soprattutto Federico Bernardeschi e Juan Cuadrado. […] L’esterno di Carrara, che con Andrea Pirlo si stava lentamente spegnendo mentre con Massimiliano Allegri si sta rilanciando alla grandissima, al momento vede solo Juventus.Sullo stesso argomentoDaily Express: “Se McKennie va al Tottenham la Juve torna su Tchouameni”Calciomercato

    L’importanza di Bernardeschi

    La sua centralità nel progetto tecnico è indiscutibile ed è stato Federico Pastorello a manifestare ottimismo l’altra sera a margine dell’ennesimo premio ricevuto come miglior agente nel corso dei Globe Soccer Awards di Dubai: «Sì, sta vivendo un momento positivo – ha detto il manager dell’ex Fiorentina -. Sono stati avviati i colloqui e noi non siamo contrari a un rinnovo. Se ci saranno eventuali alternative fa parte del mio lavoro valutarle e poi far decidere lui. Ma in questo momento non è nella sua testa». Bernardeschi, infatti, è assolutamente tranquillo: sa bene che se da un lato il club avanzerà la sua proposta legata alle proprie possibilità di spesa, lui da campione d’Europa nonché perno della Juve di Allegri farà determinate richieste e da ambo le parti c’è tutta la fiducia possibile su un’ipotetica fumata bianca.

    Guarda la galleryJuve, è l’ora dei ritorni: la probabile formazione per il Napoli

    Fiducia per Cuadrado

     Nessun problema è sorto nel frattempo sul fronte Cuadrado, a maggior ragione se si pensa agli ottimi rapporti che legano i dirigenti bianconeri all’entourage del colombiano, così come Pastorello ha un buonissimo feeling con la società juventina. Con il procuratore del 33enne si è già ragionato su un rinnovo annuale con opzione a fronte di una presunta richiesta di un biennale: semplici schermaglie, l’intesa sembra scritta nel destino.

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