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    Bolivia: il nuovo ct in conferenza con lo sciamano!

    TORINO – L’argentino Gustavo Adolfo Costas è stato ufficialmente presentato come nuovo commissario tecnico della Bolivia e ha firmato un contratto che lo legherà alla Verde per i prossimi 4 anni. Assumerà il nuovo incarico, però, solamente tra due mesi abbondanti: fino alla fine di ottobre, infatti, continuerà a essere l’allenatore del Palestino, club di Santiago del Cile fondato da migranti palestinesi. Costas è stato comunque già presentato ufficialmente dai vertici della federcalcio boliviana poche ore fa a La Paz in una conferenza stampa assolutamente sui generis.
    Via le energie negative
    Al di là del protocollo, delle domande di rito, dei flash dei fotografi che, bene o male, sono pressocché identici a qualsiasi latitudine del globo, quello che ha caratterizzato la presentazione di Costas è stata la presenza di uno Yatiri, ossia un medico-guaritore-santone Aymara, una comunità che vive prevalentemente nelle vicinanze del lago Titicaca tra Perù, Bolivia, il nord del Cile e il nordovest dell’Argentina. Il santone, prima dell’inizio delle interviste, ha svolto un rito di buon auspicio, accendendo un turibolo, ossia un bruciaincenso, in cui erano contenute erbe e olii con lo scopo di allontanare ogni tipo di energia negativa dall’ambiente della Nazionale.
    La sfida più grande
    Il neo ct argentino s’è emozionato e commosso: è stato accolto come un autentico salvatore del calcio boliviano. «Sono molto emozionato per l’amore, l’affetto, la fiducia totale e incondizionato che ho ricevuto, da ogni persona incontrata in questo Paese – ha spiegato -. Mi avete inondato di attenzioni da quando sono sceso dall’aereo fino a quando mi sono seduto qui, in questa conferenza stampa. Voglio ringraziare tutti. Caratterialmente non sono uno spaccone, quindi scordatevi dichiarazioni roboanti del tipo “Andremo sicuramente al Mondiale di Canada-Stati Uniti-Messico del 2026″. Quello che posso assicurare è che faremo tutto il possibile per raggiungere questo obiettivo. Credetemi, è la sfida più grande della mia carriera». Anche Evo Morales Ayma, ex presidente boliviano, primo indigeno a ricoprire il ruolo nella storia del Paese e appassionatissimo di calcio, ha voluto dare il benvenuto al nuovo tecnico con un post ad hoc sul proprio profilo ufficiale di Facebook: «Diamo il benvenuto al fratello Gustavo Adolfo Costas, nuovo allenatore della nazionale boliviana, che arriva nel nostro Paese con il compito di realizzare il sogno della qualificazione ai Mondiali. Ci congratuliamo con il presidente della Federación Boliviana de Fútbol, Fernando Costa, per aver reso possibile questa contrattazione». Nessuna paura, con lo Yatiri in conferenza stampa e i suoi fumi contro le energie negative, l’avventura di Costas in Bolivia non potrà che essere un enorme successo.
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    In Bolivia c'è la Copa Evo, vetrina per gli Under 17 sudamericani

    TORINO – E’ iniziata ieri, a Cochabamba, in Bolivia, la Copa Evo 2022, torneo internazionale riservato alla categoria Under 17 e che vede iscritte le migliori 6 squadre del Paese (Always Ready, Deportivo Trópico, Club Aurora, The Strongest, Bolívar, Club Deportivo Nueva Santa Cruz) e altri 6 top club provenienti dal resto del LatinoAmérica (Boca Juniors e River Plate dall’Argentina, San Paolo e Grêmio dal Brasile, Universidad Catolica dal Cile, Sporting Cristal dal Perù).
    PASSIONE Che Evo Morales, ex raccoglitore di foglie di coca ed ex Presidente del Paese, sia molto più che appassionato di calcio non è certo una novità: quando era in carica, pur avendo già passato i 50 anni, iniziò a giocare a livello professionale in Primera División e da Presidente fece costruire moltissimi campi in erba sintetica in tutta la Bolivia, oltre a strappare un non scontato placet dall’allora numero uno della Fifa Sepp Blatter perché la Nazionale potesse giocare le gare interne all’Hernando Siles di La Paz, 3600 metri sul livello del mare. «Il calcio da sempre è forma di integrazione, è salute ma soprattutto unità – ha dichiarato Morales nel discorso inaugurale -. La Copa Evo è un sogno che ha mobilitato un intero popolo, giovani atleti, volontari, autorità, imprenditori e, soprattutto, i grandi club sudamericani, convinti che il calcio sia puro dialogo, fratellanza e integrazione». C’è però anche chi non ha esitato ad attaccare manifestazione e organizzazione: per gli avversari politici di Morales ci sarebbe ben altro oltre all’amore per il futbol. Ha voluto dare un calcio alle polemiche il peruviano Alberto Beingolea, tecnico dello Sporting Cristal: «Siamo stati ricevuti come se fossimo la squadra che gioca la Copa Libertadores, insolito per l’età dei ragazzi e anche loro stanno imparando da questo. Io penso che da qualunque parte politica provenga, l’importante è avvicinare lo sport ai giovani».
    GALLARDO Per la cronaca, le due gare inaugurali sono andate malino per le boliviane: il Bolívar è stato sconfitto 2-0 dal Boca Juniors, mentre il  Deportivo Trópico ne ha presi 10 (a zero) dal San Paolo. Oggi tocca al River Plate contro la Universidad Catolica de Chile: c’è attesa per vedere all’opera Santino Gallardo, terzo figlio del Muñeco. LEGGI TUTTO

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    Qatar 2022, Sanchez da urlo: il Cile batte la Bolivia 3-2

    LA PAZ (Bolivia) – Dopo le due sconfitte contro l’Ecuador e l’Argentina, il Cile si riscatta superando 3-2 la Bolivia allo stadio Hernando Siles di La Paz, rilanciando così le proprie possibilità di qualificarsi ai Mondiali di Qatar 2022. Gli uomini di Martin Lasarte vanno in vantaggio al 14’ grazie a una magia su calcio di punizione di Alexis Sanchez, sulla quale Carlos Lampe non può nulla. Solo 23 minuti più tardi però (al 37’) arriva il gol del difensore Marc Enoumba, bravo a ritagliarsi lo spazio per staccare di testa su calcio d’angolo e battere Brayan Cortes per siglare il pareggio. Al 77′ arriva la rete del vantaggio cileno con il giovane Marcelino Nunez, mentre all’86’ è ancora Sanchez a fissare il risultato sul 3-1 dopo una splendida azione individuale. All’89’ Marcelo Moreno riesce ad accorciare le distanze per la Bolivia realizzando il gol del 3-2, ma non è sufficiente per rimettere sui binari giusti la partita. Il Cile sale così a quota 19 punti e raggiunge l’Uruguay al quinto posto. La Bolivia di Cesar Farias invece rimane ancorata all’ottavo posto con 15 punti. LEGGI TUTTO