TORINO – La Juventus va in Champions League. Non ci va il Napoli, fermato sull’1-1 dal Verona al San Paolo. In un finale che ha certamente danneggiato le coronarie dei tifosi bianconeri, che nel secondo tempo erano collegati con Bergamo e Napoli per seguire le due partite che decidevano il loro destino. E alla fine il clamoroso pareggio di Faraoni ha regalato alla Juventus quello che una stagione un po’ bislacca le stava togliendo. Giusto? La classifica non mente e racconta di tre squadre, Juventus, Milan e Napoli che tutte hanno buttato punti in partite nelle quali non dovevano buttarli. Il Benevento del Napoli si chiama Verona, quella che per la Juventus è stata la sconfitta simbolo di un’annata senza continuità, per il Napoli è un pareggio pazzesco, un suicidio sportivo che rovina la rimonta bellissima di Rino Gattuso. Pirlo raggiunge l’obiettivo minimo, dopo aver conquistato Supercoppa e Coppa Italia, la sua stagione viene illuminata da una luce diversa sotto il profilo dei risultati. Potrebbe non bastargli per tenersi la panchina, ma certamente rettifica il giudizio che, solamente un mese fa, era estremamente negativo. E nell’ultima gara della stagione il tecnico esordiente si gode una partita eccellente.Guarda la galleryJuve, tutti a vedere il Napoli: poi scoppia la gioia finale!
Juve effervescente
Mai vista una Juventus così frizzante nel 2021. Certo, il Bologna non sembra alle prese con la partita della vita e i primi due gol bianconeri non sferzano certo l’orgoglio degli uomini di Mihajlovic, vacanzieri, ma il gioco juventino fluisce con rapidità, gli inserimenti da dietro di Rabiot funzionano, Kulusevski sulla destra martella la difesa bolognese, Chiesa è ficcante, ma soprattutto Dybala orchestra dalla trequarti con invenzioni e giocate che fanno lievitare in modo abnorme i rimpianti. Con un Dybala così nel resto della stagione avremmo raccontato una stagione diversa. C’entra il fatto che Ronaldo sia rimasto in panchina? Non può essere una semplice coincidenza, ma non si può neanche arrivare a conclusioni troppo spericolate sulla base di una partita molto meno impegnativa della media. E’ indubbio che l’assenza di Ronaldo, dell’ultimo Ronaldo, meno vivace e feroce, renda più dinamica la manovra offensiva della Juventus.
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I gioielli della Joya
L’azione del gol del 2-0 è un piccolo gioiello di Dybala, che entra in area volando sulla destra, dribbling, finta e cross in mezzo calibrato con un delizioso tocco da sotto che trova la testa di Morata. Lo spagnolo deve solo spingere la palla in rete, l’azione dell’argentino è una chicca dolcissima per i suoi tifosi. Ma Dybala entra anche nell’azione del 3-0, impostando l’azione che viene rifinita da Chiesa e Kulusevski per l’inserimento di Rabiot che infila facile. Anche da quest’azione possono scaturire rimpianti come scintille. Quante volte i centrocampisti bianconeri non sono riusciti a inserirsi negli spazi aperti dagli esterni e dallo stesso CR7?
Collegati altrove
La Juventus parte concentratissima e accanita: passa in vantaggio con Chiesa dopo 6′, raddoppia con Morata all 29′ e spinge sull’acceleratore fino al 45′ quando Rabiot firma il 3-0. Non corrono rischi di complicarsi la vita, i bianconeri, chiudono la partita prima che possa incominciare. Poi la concentrazione della squadra si sposta in panchina, dove chi non gioca guarda i cellulari collegati in streaming con la partita di Bergamo e quella di Napoli (alla fine Ronaldo entra nella cronaca per la smorfia con cui commenta il gol dell’1-0 del Napoli). Nel frattempo entra in campo anche Pinsoglio, il simpaticissimo terzo portiere bianconero, beniamino dei tifosi e amico fraterno di Szczesny e Buffon. Incassa un gol (al 40′ st, di Orsolini), ma resta comunque il clima di festa di fine stagione, una festa celebrata a bordo campo in collegamento con gli altri campi e un’esultanza esplosiva.
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