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    Diretta Napoli-Bologna ore 20.45: dove vederla in tv e streaming e le probabili formazioni

    NAPOLI – Reduce dal pirotenico pareggio esterno con il Sassuolo il Napoli sarà di scena alle ore 20.45 contro il Bologna sul prato amico del Diego Armando Maradona. Serve una vittoria a Gattuso per restare in lotta nella zona Champions League: in difesa rientra dalla squalifica Koulibaly, mentre in mediana c’è il forfait di Bakayoko (che ha saltato la rifinitura e non partirà dal 1′) e davanti tocca a Mertens (out Lozano e Petagna, mentre in panchina si rivedrà Osimhen dopo la disavventura di Bergamo). Sul fronte emiliano diverse assenze in difesa e in mediana per Mihajlovic, che dietro ritrova però Danilo mentre in attacco potrebbe essere Palacio il titolare nel ruolo di centravanti.

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    Napoli-Bologna, dove vederla in tv e in streaming 
    Il match tra Napoli e Bologna, in programma alle ore 20.45 allo stadio Diego Armando Maradona, sarà visibile in diretta esclusiva su Sky Sport Serie A, Sky Sport Uno e Sky Sport 251.
    Le probabili formazioni di Napoli-Bologna
    NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Ghoulam; Fabian Ruiz, Demme; Politano, Zielinski, L. Insigne; Mertens. ALL.: Gattuso.A disposizione: Meret, Contini, Mario Rui, Manolas, Hysaj, Maksimovic, Lobotka, Bakayoko, Cioffi, Osimhen, Elmas, D’Agostino, Labriola.
    BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Danilo, Soumaoro, Mbaye; Poli, Svanberg; Skov Olsen, Soriano, Sansone; Palacio. ALL.: Mihajlovic.A disposizione: Da Costa, Ravaglia, Annan, Antov, Khailoti, Baldursson, Dominguez, Medel, Barrow, Juwara, Orsolini, Vignato.
    ARBITRO: Chiffi di Padova. Guardalinee: Valeriani e Lo Cicero. Quarto uomo: Ghersini. Var: Di Paolo. Avar: De Meo. LEGGI TUTTO

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    Serie A: solo un pari per il Milan, vincono Atalanta e Roma

    Nella 25ª giornata solo un pari (e in rimonta nel finale) per il Milan, che frena in casa con l’Udinese (1-1) e ora è a -3 dall’Inter capolista (attesa dalla trasferta in posticipo sul campo del Parma). Non frena invece l’Atalanta, che travolge il Crotone del nuovo allenatore Serse Cosmi (5-1) e con la quarta vittoria di fila resta terza a -4 dal Diavolo insieme alla Juventus (che ha però giocato una gara in meno). Due punti sotto resta in scia la Roma di Fonseca, che passa nel finale a Firenze come corsaro è il Verona di Juric, capace di andare a dominare a Benevento (0-3) dopo l’ultimo pari con la Juve. Pareggio infine nel derby Genoa-Sampdoria (1-1) mentre il Cagliari trova il secondo successo di fila sotto la gestine Semplici superando in casa il Bologna (1-0).

    Serie A, la classifica
    Kessie ‘salva’ il Diavolo
    Con Mandzukic infortunato come Ibrahimovic (impegnato in questi giorni al Festival di Sanremo ma venuto a San Siro per sostenere i compagni) Pioli schiera Leao punta del 4-2-3-1: Brahim Diaz a supporto con Rebic e Castillejo ai suoi lati, mentre in difesa si rivede Romagnoli al fianco di Kjaer e Tomori si siede in panchina (in infermeria restano invece Calhanoglu e Bennacer). Sull’altro fronte è un compatto 3-5-1-1 quello scelto da Gotti, che deve rinunciare a Deulofeu, Jajalo, Pussetto, Forestieri e Prodi: davanti tocca a Nestorovski con Pereyra a girargli intorno. Il Milan prova fin da subito a fare la partita ma fatica a trovare spazi tra le maglie bianconere e bisogna aspettare il 19′ (dopo una trattenuta reciproca tra Asrlan e Kessié nell’area friulana lasciata correre dell’arbitro) per la prima occasione: Brahim Diaz a impegnare Musso con un destro a giro dal limite. Il Diavolo si innervosisce e se la cavano col giallo Rebic (Becao dopo che il difensore era a terra) e poi Theo Hernández (durissimo l’intervento su Molina). L’Udinese prova ad affacciarsi allora in avanti ma Romagnoli anticipa Pereyra su cross di Molina mentre è innocua poco dopo la rovesciata di Leao: conclusione centrale e palla tra le braccia di Musso, che di piede chiude poi la porta anche a Castillejo (39′). Nel riposo Musso salva subito su Meite, poi su un colpo di testa di Kessie e ancora su Castillejo tenendo in partita l’Udinese, che al 68′ passa addirittura in vantaggio: angolo di De Paul e colpo di testa vincente di Becao. Il Diavolo è in difficoltà ma non molla, i friulani reggono nonostante gli infortuni di Pereyra e Samir (che senza più cambi lascia la squadra in dieci) ma vengono ‘traditi’ al 95′ da Stryger Larsen (Udinese), che tocca la palla con la mano in area: rigore per il Milan e l’infallibile Kessie evita il ko al Milan quando ormai è il 97′.
    Milan-Udinese 1-1: tabellino e statistiche

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    Kessie salva il Milan all’ultimo: 1-1 con l’Udinese

    La Dea non si ferma, Cosmi ko
    Lo squalificato De Roon e gli infortunati Hateboer e Lammers sono gli indisponibili di Gasperini che lascia Zapata in panchina, sposta Pessina in mediana e schiera Malinovsky e Ilicic dietro a Muriel. Se la gioca quasi a ‘specchio’ il nuovo tecnico dei calabresi Serse Cosmi, orfano di Djidji, Benali e Vulic: 3-4-1-2 con Messias dietro a Riviere e Simy. Avvio da copione con ritmi alti e Atalanta a farla subito da padrona con Gosens, che prima manca la porta di un soffio con il destro (8′) ma non sbaglia poco dopo, quando supera di testa spedisce in rete la palla scodellata in area da Ilicic (12′). Vantaggio e gara in discesa per la Dea, che insiste e fallisce il raddoppio con Muriel (controllo impreciso e conclusione su Cordaz) ma si fa sorprendere al 23′: malinteso tra Freuler e Romero e ne approfitta Simy, che scatta in velocità a solo davanti a Sportiello lo beffa con un morbido pallonetto. L’Atalanta accusa per un momento il colpo e lascia spazio al contropiede di Messias che non riesce però a superare Sportiello, così come non riescono a trovare la porta i nerazzurri Ilicic e Malinovsky poi di nuovo Messias. Il pari con cui il Crotone arriva al riposo dura però pochissimo nella ripresa, perché al 48′ Palomino raccoglie una palla vagante su corner di Djimsiti e riporta avanti l’Atalanta, che due minuti dopo cala il tris con Muriel (dopo uno scivolone di Golemic) e al 58′ serve il poker con uno splendido sinistro a giro di Ilicic. E nel finale c’è gloria anche per Miranchuk, che fa 5-1 su assist dell’altro nuovo entrato Zapata: quarta vittoria di fila per la Dea che resta terza con la Juve.
    Atalanta-Crotone 5-1: tabellino e statistiche

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    Atalanta, che show: goleada al Crotone

    Diawara lancia la Roma
    Prandelli non abbandona il consueto 3-5-2 con Ribery seconda punta al fianco di Vlahovic mentre Fonseca, con Dzeko out e la difesa ancora in emergenza (fuori Ibanez, Juan Jesus e Santon) si affida a Borja Mayoral come vertice del 3-4-2-1 e schiera ancora Cristante al centro della retroguardia. La Roma si rende subito pericolosa in ripartenza, con Dragowski provvidenziale ad anticipare in uscita Mkhitaryan ben servito da Veretout, ma la gara è equilibrata e c’è lavoro anche per Pau Lopez, attento due volte a Vlahovic che ci prova prima di testa (16′) e poi di potenza col sinistro dopo un veloce contropiede viola (28′). In campo si lotta e Mancini si prende il giallo per una gomitata di Mancini, mentre Igor è costretto a lasciare il posto a Biraghi per i danni riportati in un precedente duro contrasto con Bruno Peres (42′). A chiudere in avanti il primo tempo è la Roma (parata di Dragowski su un velenoso tiro dal limite di Pellegrini) che parte forte anche nella ripresa e passa subito: lancio in verticale di Mancini e gran destro al volo di Spinazzola che porta avanti i giallorossi. Sotto di un gol Prandelli perde per infortunio anche Castrovilli (dentro Kokorin) ma a riportarlo a galla, dopo un salvataggio di Mancini su Ribery, è proprio Spinazzola che sul cross del francese infila involontariamente Pau Lopez. Nel frattempo sull’azione del pari si era fatto male il giallorosso Veretout, rilevato da Pedro in una Roma incapace poco dopo di sfruttare l’occasione del nuovo vantaggio con Mayoral che calcia addosso al portiere a pochi passi dalla porta. La sfida resta equilibrata e sembra destinata a finire in pareggio, ma non è d’accordo Diawara che all’88’ finalizza uno splendido assist del nuovo entrato Karsdorp e regala alla Roma una vittoria al fotofinish preziosissima nella corsa alla Champions.
    Fiorentina-Roma 1-2: tabellino e statistiche

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    Fiorentina-Roma, brividi per Astori. Diawara cancella l’autogol di Spinazzola

    Pari nel derby di Genova
    Nel 3-5-2 di Ballardini torna titolare in regia Badelj in regia e davanti c’è la coppia Shomurodov-Destro. Sceglie la difesa a tre anche Ranieri con Bereszynski, Tonelli e Colley davanti a Perin, mentre sulle fasce ci sono Candreva e Augelle con Verre trequartista alle spalle di Keita e Quagliarella. Agonismo ed equilibrio come in ogni derby che si rispetti, tanto che nel primo tempo l’unico vero brivido è la traversa colpita dal Genoa con un tiro-cross di Zajc e Goldaniga che non riesce a riabadire in rete. La sfida si sblocca però nella ripresa e a farlo sono i rossoblù di Ballardini: lancio di Strootman e sprint di Zappacosta, che supera prima Candreva e poi Tonelli per andare infine a segnare col destro (52′). La Sampdoria reagisce e impegna Perin con Keita (deviazione su tiro di Candreva) e al 77′ trova il pari: corner di Candreva e girata vincente di Tonelli che di testa fa 1-1. Il risultato non cambia più: il derby della Lanterna finisce senza vincitori né vinti.
    Genoa-Sampdoria 1-1: tabellino e statistiche

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    Il derby della difesa: Zappacosta e Tonelli decidono Genoa-Sampdoria

    Il Verona domina a Benevento
    Pippo Inzaghi concede un po’ di riposo a Viola e Caprari: dentro Insigne e Sau a sostegno di Lapadula mentre in difesa, complice la squalifica di Barba, tocca a Caldirola e Glik. Nel trio difensivo dell’Hellas è Ceccherini la sorpresa, il centrocampo cambia con Veloso e Tameze e in attacco (ancora out Colley e Kalinic) c’è Lasagna spalleggiato da Barak e Zaccagni. Il primo tempo è un dominio veronese, con la squadra di Juric che mette in campo grande aggressività e al 25′ trova il gol con Faraoni, che segna di testa su cross di Lazovic. Nel frattempo il Benevento ha già perso per infortunio Letizia, uscito in lacrime (11′) e sostituito da Foulon che al 34′ infila la sua porta con un goffo autogol di testa su cross dalla sinistra. Gli ospiti dominano e colpiscono anche una traversa con Barak (gran tiro al 38′) mentre il Benevento si fa vedere solo prima del riposo con Roberto Insigne che impegna Silvestri. Anche nella ripresa però non c’è storia e il Verona chiude i giochi al 50′ con Lasagna, che anticipa Glik e supera Montipò bravo poi nell’ultima parte di match ad evitare più volte un passivo più pesante per i suoi.
    Benevento-Verona 0-3: tabellino e statistiche
    Il Cagliari vola con Semplici
    È Godin a guidare la difesa a tre dei sardi (orfana dello squalificato Lykogiannis), Nandez e Zappa sulle corsie esterne per rifornire le punte Simeone e Joao Pedro in attacco. Sull’altro fronte è Barrow la punta del 4-2-3-1, con Orsolini-Soriano-Sansone trio di trequartisti e Antov in difesa al posto dello squalificato Danilo. Il Cagliari parte forte e dopo un’uscita di Skorupski ad anticipare Simeone ben servito da Joao Pedro, passa al 19′ su un corner: cross di Marin e colpo di testa vincente di Rugani (l’ultima rete dell’ex juventino sisaliva al febbraio del 2019). Il Bologna perde per infortunio Dominguez al 32′ (dentro Schouten) ma prova comunque a ritornare a galla, fermato però da Cragno che a inizio ripresa para in tuffo sul destro di Svanberg (48′). Regge poi per tutto il secondo tempo la difesa del Cagliari che nel finale sfiora anche il raddoppio, negatogli da Schouten che salva sulla linea dopo un colpo di testa di Pavoletti. Un intervento che non basta a rovinare la festa dei sardi rigenerati dalla cura Semplici: secondo successo in due partite e tre punti pesantissimi nella corsa alla salvezza.
    Cagliari-Bologna 1-0: tabellino e statistiche

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    Cagliari-Bologna, decide Rugani: primo gol dell’ex Juve LEGGI TUTTO

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    Semplici: “Cagliari, voglio continuità di risultati”

    CAGLIARI – “Stiamo valutando quali giocatori abbiano recuperato dalle fatiche di domenica. In generale sono orientato a dare continuità alla partita di Crotone: chi scende in campo deve poter giocare 90’ col massimo impegno e con la giusta disponibilità fisica”. Così Leonardo Semplici in conferenza stampa, alla seconda sulla panchina del Cagliari dopo il fondamentale successo di Crotone, in vista della gara con il Bologna. “Non aver subito gol dopo tante partite è stato importante, il rendimento difensivo è basilare, qualsiasi obiettivo si insegua – ha proseguito il tecnico .. Domenica siamo partiti timorosi e questo non deve più accadere. Il secondo tempo mi è piaciuto: siamo tornati in campo con un altro piglio, abbiamo segnato un bel gol e poi il raddoppio; quando siamo rimasti in dieci, la squadra ha saputo soffrire, ci ha messo grande determinazione. Ho visto negli occhi dei ragazzi la voglia di portare a casa un risultato importante; se giochiamo sempre con questa grinta e cattiveria sportiva potremo centrare i nostri obiettivi. Questo è un aspetto dal quale ripartire: adesso cerchiamo di migliorare la prestazione, in modo da avere la continuità di risultati”.

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    Il Cagliari riparte con Semplici: Pavoletti-Joao Pedro e Crotone ko

    “Sto conoscendo il Cagliari giorno dopo giorno”
    Ancora Semplici: “Ho cercato di fare in modo che i ragazzi potessero mettere in pratica delle idee con semplicità, per giocare in maniera più serena e propositiva. Sul piano tattico ho provato a trasmettere alcuni concetti, specie in fase di non possesso, chiedendo più attenzione e coinvolgimento di tutta la squadra. A ciascuno ho chiesto di fare quel che sa e di mettere in campo le sue doti. Gli allenamenti finora sono stati pochi: sto conoscendo i ragazzi giorno per giorno, non solo come giocatori, ma anche per le loro qualità umane. È un aspetto che mi interessa molto, solo attraverso gli uomini si può fare un certo tipo di prestazione e centrare i traguardi prefissati. Domenica è andata bene, ma non abbiamo fatto ancora nulla”.
    “Bologna squadra di valore, può mettere in difficoltà tutti”
    “Il Bologna è una squadra dai grandi valori, specie dal centrocampo in avanti. Forse non è molto continuo, ma a livello di gioco può mettere in difficoltà qualsiasi avversario: sono bravi a pressare alti, rubare palla e ripartire. Dovremo impedire lo sviluppo dell’azione con coperture preventive, giocare in maniera semplice per andare a scardinare i loro principi di gioco. Li rispettiamo, ma è una tappa nel nostro cammino: dobbiamo essere consapevoli di mettere in campo le nostre qualità. Vogliamo tornare ad essere un Cagliari propositivo, aggressivo, determinato. Fare risultato domani sarebbe importantissimo. L’abbraccio col gruppo a fine partita? L’ho sempre fatto, sin dai tempi della Spal. È un modo per dire due-tre cose ai giocatori, testimoniare la mia vicinanza ed esaltare quella compattezza fondamentale per lottare al fine di raggiungere i nostri obiettivi” ha concluso Semplici. LEGGI TUTTO

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    Calcioscommesse, Signori assolto per Piacenza-Padova del 2010

    PIACENZA – Assoluzione per Giuseppe Signori da parte del Tribunale di Piacenza per l’accusa di aver cercato di manipolare il risultato della gara di Serie B Piacenza-Padova del 2 ottobre 2010. Il processo si inserisce nel filone piacentino dell’inchiesta sullo scandalo scommesse scoppiato nel 2011 a Cremona. L’ex attaccante di Lazio, Bologna e della nazionale, che aveva rinunciato alla prescrizione, era sotto processo insieme a Luigi Sartor e al “gruppo di Singapore” che, secondo un testimone, aveva versato 65 mila euro, di cui 30 mila a Signori, per truccare il risultato della partita.

    Signori: “Nessuno mi restituirà questi anni”
    Nel corso del processo a Piacenza è emerso che i 30mila euro sono stati effettivamente pagati a Signori, ma per avvalersi delle competenze dell’ex calciatore. Il gruppo di Singapore era infatti intenzionato ad acquisire la proprietà del Piacenza Calcio. “Dopo dieci anni è finita, anche se io e il mio avvocato non avevamo mai avuto dubbi sulla mia innocenza – le parole di Signori, radiato a livello sportivo, fuori dal tribunale – In qualche modo vengo ripagato, giustizia parziale è stata fatta, perché comunque questi anni non me li restituirà più nessuno, è una rivincita. Speriamo che sia la prima di una lunga serie. Io ho fatto tutto questo per essere riabilitato a livello sportivo. E’ una prima vittoria, spero che ne arrivino altre”. Signori è alle prese con altri processi legati al calcioscommesse, tra i quali quello a Modena.  LEGGI TUTTO

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    Sassuolo-Bologna 1-1: Soriano e Caputo, Mihajlovic regge in dieci

    REGGIO EMILIA – Il derby emiliano tra Sassuolo e Bologna finisce 1-1, senza vincitori né vinti. La squadra di Mihajlovic va avanti con Soriano, poi gioca per un’ora in dieci contro undici per l’espulsione di Hickey nel primo tempo. Caputo pareggia, ma gli attacchi e i tentativi dei neroverdi vengono respinti dai rossoblù con grande spirito di sacrificio. Sinisa sale a 25 punti, De Zerbi va a 35.

    La classifica di Serie A
    Sblocca Soriano, poi Bologna in dieci
    L’avvio del Bologna è migliore, anche se il Sassuolo spaventa con il sinistro in diagonale di Caputo che esce di un soffio. Al 17′ Soriano rompe l’equilibrio: pasticcio di Magnanelli in fase di impostazione, Barrow recupera palla in area e passa al trequartista, bravo di prima a spingere in rete l’1-0. Alla mezzora grave ingenuità di Hickey che becca il rosso e lascia il Bologna in dieci per un brutto fallo, rivisto al Var, su Muldur. Mihajlovic è costretto a togliere Svanberg e a coprirsi con De Silvestri, con Soriano che arretra il suo raggio d’azione. A dieci secondi dalla fine del primo tempo, in pieno recupero, servono i riflessi di Skorupski per evitare il pareggio di Locatelli.
    Calendario e risultati della Serie A
    Caputo pareggia
    De Zerbi rientra in campo con Traorè al posto di Magnanelli per essere ancora più offensivo e l’idea paga, il Bologna è schiacciato e al 52′ subisce: sul tiro di Djuricic il pallone arriva a Caputo che si gira e calcia in porta l’1-1. Il monologo neroverde non si attenua e man mano che il tempo passa assume i contorni di un vero assedio, mentre al Bologna resta solo l’arma del contropiede, con Palacio (entrato per Barrow) unica punta isolata. Il bunker rossoblù resiste e non crolla nonostante gli attacchi ripetuti del Sassuolo. Alla fine il derby finisce in parità.

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    Rosso Hickey, Bologna in dieci per un’ora. Ma il Sassuolo spreca LEGGI TUTTO

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    Bologna, furia Mihajlovic in tv: “Avete fatto i fenomeni”

    BOLOGNA – “Il Benevento è molto più forte di noi, pressa molto meglio di noi, perciò non c’è stata partita. Noi siamo troppo scarsi dietro, non riusciamo a giocare, merito del . Come avete detto all’inizio, avete fatto i fenomeni voi due (rivolto ai commentatori in studio ndr), sono molto più forti di noi”. E’ un Sinisa Mihajlovic sarcastico quello che è intervenuto ai microfoni di Sky dopo la gara con il Benevento: il tecnico del Bologna non ha infatti gradito l’analisi dallo studio dell’incontro. MIhajlovic ha poi parlato così: “Il pareggio accontenta gli altri, non me. Non abbiamo giocato come volevamo. Abbiamo fatto meno bene delle altre volte, Il pareggio ci può stare ma potevamo fare di più. Abbiamo preso un gol un po’ così, ma non abbiamo fatto la nostra solita partita. E’ questo che mi rode, dobbiamo fare molto meglio! Abbiamo fatto gol troppo presto, speravo di subire la rete del pareggio prima e iniziare così a giocare. Su alcuni rimpalli non siamo stati fortunati, è vero. Abbiamo gestito il risultato ma dobbiamo fare qualcosa di diverso. Già in allenamento avevo visto cose che non mi piacevano e avevo avvisato tutti. E in campo ho visto cose che non mi sono piaciute. Ci lavoreremo. Poli? Dovevo tirare fuori Dominguez, per questo ho messo Pioli. Era già ammonito, considerando quello che era l’arbitraggio, ho preferito tirarlo fuori. Orsolini? Di certo da lui mi aspetto di più. Anche quando entra dalla panchina, non solo da titolare. E’ uno di quei giocatori di qualità che deve fare la differenza, se non ci riusciamo così è inutile che giochiamo con quattro punte; parcheggiamo il pullman dietro e giochiamo per lo 0-0, sperando di non subire gol. Ma a me non piace questo, quando si gioca bisogna prendere più rischi e anche se si entra negli ultimi 10′ bisogna dare il 100% perché si può essere decisivi anche in poco tempo. Oggi è mancato l’atteggiamento mentale, non siamo stati i soliti”.  LEGGI TUTTO