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    Il Pisa di Inzaghi è da A anche senza “regali”

    TORINO – Mettiamola così: Il Pisa, per primeggiare in B, non ha bisogno dei punti che avrebbe potuto portare la Giudice Sportiva Ines Simona Immacolata Pisano. Nelle scorse ore infatti, è stato omologato il risultato di Pisa-Cittadella 1-1 del 27 agosto. Il club toscano chiedeva lo 0-3 a tavolino perché i granata veneti, in distinta, avevano fatto un errore tra i giocatori in panchina: al posto dell’attaccante Desogus – subentrato nella ripresa – figurava per sbaglio De Luca. Ma per la Giudice Pisano, il Cittadella s’è l’è cavata con 12mila euro di multe complessive perché il fatto non ha influito sul regolare svolgimento della partita e dunque ha sanzionato in maniera soft l’errore ma ha pure omologato l’1-1, rimasto per una settimana sub iudice. Poi però, alla luce dei risultati della 4ª giornata, col successo interno sulla Reggiana e coi granata emiliani scalzati dal 1° posto, a Pisa era venuta l’acquolina in bocca: cn la sentenza che s’attendeva, sarebbero andati in testa da soli, staccando di due punti Juve Stabia e Spezia che così, invece, restano in testa coi nerazzurri. Ma come si diceva all’inizio, pazienza. Certo, dal clan pisano filtra una certa delusione, si parla di sentenza che rischia di creare un precedente pericoloso. Ma alla fine va bene lo stesso: Inzaghi ha comunque i mezzi per poter lottare per la Serie A, anche diretta, probabilmente. Per svariate ragioni. Innanzitutto il tipo di campionato di Serie B che si prospetta, ancor più imprevedibile del solito e soprattutto senza padroni. Le “Fantastiche 4” che prima dell’inizio della stagione dovevano contendersi la A diretta – nell’ordine delle agenzie di scommesse: Palermo, Sampdoria, Sassuolo e Cremonese – hanno problemi non da poco e di non facile soluzione. Certo, i mezzi per riportarsi nei quartieri alti della B ce li hanno. Ma nell’attesa, arrancano tutte: a parte la Cremonese settima a -2 dal Pisa (ma già con 2 sconfitte), Sassuolo tredicesimo a -3 dal Pisa (un solo successo in 4 uscite), Palermo quindicesimo a -4 (2 ko, una vittoria fortunosa a Cremona, un pari interno e affannoso col Cosenza), Sampdoria diciottesima (due pari e due ko, sconta certe prove horror con Pirlo, vediamo che succederà con Sottil che ha esordito con lo 0-0 di Marassi contro il Bari, giocando in 10 dal 15’). Ma poi c’è il valore stesso del Pisa. A inizio di stagione, in sede di pronostico, ci si teneva tutti stretti con la società di Alexander Knaster, l’imprenditore britannico naturalizzato statunitense che da gennaio 2021 controlla il Pisa con una quota del 75%. Dopo la sconfitta in finale playoff contro il Monza di Berlusconi nella primavera 2022, sono seguite due annate interlocutorie, per non dire sofferte e deludenti. E qui s’è inserita la variabile Filippo Inzaghi, l’allenatore che in Serie B non sbaglia mai una stagione: il suo Pisa è ancora imbattuto e ha già il miglior attacco, 7 reti segnate (come la Salernitana). Un avvio di stagione utile anche a ricucire i rapporti con l’esigente tifoseria nerazzurra: dopo due anni di rapporti tendenti al burrascoso, è bastato un avvio di stagione così elettrizzante per portare tutta la piazza dalle parti di Superpippo e si sa quanto il pubblico pisano possa fare la differenza quando “sente” che la squadra c’è. Ma, probabilmente, c’era anche nella scorsa stagione o perlomeno si poteva fare molto meglio della salvezza risicata ottenuta con Alberto Aquilani. Certo, acquisti importanti ne sono stati fatti: Semper in porta è un investimento, così come probabilmente lo sarà la punta danese Lind; Abilgaard può dare peso alla mediana, così come Leris da guastatore esterno; ci vorrà un po’ di pazienza per aspettare il folletto Morutan, tornato infortunato (e quando starà bene, potremo vederne delle belle). Ma la forza del Pisa, finora, essenzialmente, è nel trovare )alla buon’ora) al top gli acquisti delle sessioni di mercato precedenti, lì Inzaghi sta facendo la differenza: il bomber di squadra, con 2 gol, è il centravanti Nicholas Bonfanti, giunto a gennaio dal Modena: Inzaghi gli sta dando più fiducia di quante gliene offrisse Aquilani e chisssà potremmo finalmente avere un bel giovane bomber italiano, dal fisico strutturato – è un 2002 – da doppia cifra in B; stesso discorso per il fantasista Arena – inspiegabilmente quasi trascurato da Aquilani – e già in gol con Inzaghi; per non parlare della crescita difensiva di Canestrelli (anche lui a segno) o della definitiva maturazione di Tramoni (pure lui in gol, superati i problemi fisici della scorsa stagione); per non parlare di Touré: l’ex Juve è tornato su livelli eccelsi, quando lo volevano in A squadre come il Genoa, sa dare la carica tecnica e agonistica giusta alla mediana. perché è  un vero e proprio tuttocampista. Poi, è giusto lasciare ad altri l’onere e l’onore dell’essere la squadra da battere. Ma nell’attesa, come gioca il Pisa di Inzaghi! Che dopo la sosta, tornerà in campo domenica 15 alle 15 in casa della Salernitana: uscire dalla bolgia dell’Arechi con qualcosa in mano, vorrebbe forse dire che sì, per la Serie A diretta ci sono anche i nerazzurri di Filippo Inzaghi. LEGGI TUTTO

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    Nesta e Aquilani: chi svolta dopo la sosta?

    Se poi la salvezza dovesse arrivare con un certo anticipo, ci sarà modo per alzare l’asticella. Del resto l’obiettivo dichiarato degli emiliani era quello della salvezza, a ciò Nesta si sta attenendo. Magari, vedendo certi nomi arrivati in estate (Gondo, Portanova, Pajac, Da Riva, Bardi, Sampirisi, Pettinari, Antiste, Crnigoj, Syzminski…) ci si poteva aspettare una Reggiana che puntasse a qualcosa di più della salvezza. In realtà nella piazza brucia ancora la precedente partecipazione in B dei granata, nel 2020/21 con Max Alvini in panchina, conclusasi con l’immediato ritorno in C, dunque la prudenza è d’obbligo. Poi, sui succitati nomi importanti, bisognerebbe approfondire il loro reale stato fisico. Al punto che finora, quelli che stanno dando qualcosa di più, sono quelli meno attesi in estate ma ben valorizzati da Nesta. In difesa giganteggia Alessandro Marcandalli, 21 anni, in prestito dal Genoa (con cui c’è un solido asse di mercato), finito nel mirino delle big di A, Juve compresa ma che potrebbe rientrare al Genoa per la sostituzione di Dragusin.

    In mediana si sta affermando il torinese Alessandro Bianco, 20 anni, in prestito dalla Fiorentina, già 21 presenze in stagione con 1 gol e 2 assist. E soprattutto in avanti, o meglio sulla trequarti, è il momento di Natan Girma, 22 anni, svizzero di origini eritree, scovato in Serie D nei veronesi del Sona, finora 19 presenze con 1 assist e 5 gol, l’ultimo ha deciso proprio la vittoria della Regia sul Catanzaro. Per Aquilani al Pisa invece, non mancano i punti di contatto con l’avventura di Nesta a Reggio Emilia. Entrambi godono di grande fiducia da parte della società e nel caso di Aquilani, giunto la scorsa estate dopo aver chiuso il praticantato da allenatore con le giovanili della Fiorentina, il progetto è biennale. Certo, a Pisa non tira una bella aria, come se la piazza dovesse ancora metabolizzare quella A sfuggita in maniera beffarda nella finale playoff con Monza nel 2022. Ai nastri di partenza i nerazzurri erano abbastanza quotati, si parlava di playoff. Ma oggi il Pisa ha soltanto due punti di vantaggio sulla zona playout perché di fatto non è riuscito a scrollarsi di dosso l’inerzia vissuta nella scorsa stagione, a partire dai primi mesi del 2023: a fine 2022, con D’Angelo in panchina, il Pisa si era prodotto in una rimonta prodigiosa, passando dall’ultimo al 5° posto, cancellando la partenza no con Maran. Poi, il girone di ritorno andato in scena nel 2023, era stata una lunga via crucis, chiudendo il campionato in una posizione anonima. La domanda dunque è: il reale valore del Pisa è questo? Una squadra che al massimo può salvarsi senza affanni? Di certo, ad Aquilani finora non era stato risolto un problema non da poco, quello della prima punta di peso, guaio che di fatto si trascina da un anno e mezzo.

    Moreo segna poco, Torregrossa non sta dando grandi garanzie fisiche. E la squadra ne risente, anche se la vittoria sull’Ascoli è stata decisa da una bella rete dello sloveno Mlakar che però prima punta non è. Il problema però, potrebbe essere in via di risoluzione, visto che il Pisa ha chiuso col Modena per Bonfanti (scambiato con Gliozzi), classe 2002, uno dei giovani attaccanti italiani più promettenti che coi canarini in questa stagione faticava a trovare spazio ma che nella scorsa aveva attirato l’interesse di squadre di A come il Toro. Tuttavia, nonostante i preziosi punti delle ultime due uscite, a Pisa non c’è da star tranquilli. Curiosamente, sabato alle 16.15, si gioca proprio Pisa-Reggiana e chissà a fine gara chi potrà più sorridere fra Nesta e Aquilani. All’andata, il 27 settembre, finì 0-0. Risultato che se replicato anche al ritorno potrebbe riportare a galla più i problemi che i pregi delle due squadre. Ma dopo quasi venti giorni di sosta invernale, si resetta tutto, la ripresa è sempre un’incognita, potrebbe succedere qualsiasi cosa, in un senso e nell’altro. LEGGI TUTTO

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    Palermo-Modena: chi è da playoff?

    TORINO – La 30ª giornata giornata di Serie B si apre stasera, fischio d’inizio alle 20.30, con l’anticipo Palermo-Modena. I siciliani sono fra le squadre di B che più pareggiano, ne hanno raccolti finora 12, record stagionale condiviso con Sudtirol, Pisa, Cagliari e Como. A questo numero ci sono arrivati nelle ultime 5 uscite, tutte chiuse in parità. Con un passo simile, è dura conquistare i playoff, anche se al momento il Palermo è nono, a -2 dal Parma ottavo, cioè all’ultimo posto buono per disputare gli spareggi promozione. Stasera poi, i siciliani saranno in emergenza: non mancherà soltanto il leader Brunori, per la prima volta assente da quando gioca per i siciliani (vi sbarcò nell’agosto 2021), vice capo cannoniere della Serie B con 14 gol, fino ad oggi aveva disputato 79 partite di fila per i rosanero. In attacco difficilmente partirà titolare Di Mariano, che aveva segnato tre gol nelle ultime due uscite, ma ha un problema al ginocchio, si spera di averlo almeno in panchina. Possibile dunque vedere in avanti la coppia Soleri-Tutino con Vido pronto a subentrare, quest’ultimo finora utilizzato solo per 296’ spalmati su 16 frazioni di gara anche se Vido in passato ha dimostrato di essere un elemento di categoria assai competitivo. Out anche Orihuela, Sala, Bettella, Stulac, Elia e Marconi. Non andrà in panchina il tecnico Corini, squalificato per due giornate dopo il pirotecnico 3-3 di domenica a Cittadella, la società sta studiando il ricorso ma al massimo potrà tornare in panchina per il prossimo impegno, quando dopo la sosta per le nazionali il Palermo sarà di scena a Parma e quello sarà una sorta di spareggio per conquistare i playoff. Stasera intanto, al Barbera sbarca il Modena di Tesser, reduce dalla gagliarda vittoria interna sul Pisa (1-0) che nell’ultimo turno con gli emiliani ha perso l’imbattibilità esterna da quando è tornato in panchina D’Angelo, giusto per capire l’importanza di quel successo, arrivato dopo tre sconfitte di fila dei canarini che sembravano aver fatto tramontare il sogno playoff, anche se, come per il Palermo, ufficialmente l’obiettivo stagionale resta la salvezza. Ora il Modena di Tesser è decimo in classifica, a -3 dall’8° posto. Ci può dunque provare a staccare il biglietto per i playoff, pur sapendo che le squadre accreditate per tale traguardo sono ben altre, il campionato del neo-promosso Modena resta comunque positivo, considerata la concorrenza di questa B e le tante piazze che partivano più quotate ma che sono alle spalle. Resta il fatto che, andando a rivedere le ultime dieci partecipazioni alla B del Modena, quello attuale di Tesser ha una media punti che è seconda solo a quella della squadra che nel 2013-14 conquistò i playoff con Novellino. Modena che stasera ritrova Magnino (squalifica scontata) ma a centrocampo perde Poli, operato ieri al ginocchio, stagione finita per lui. Rosa che resta parecchio rimaneggiata, l’ultimo ad alzare bandiera bianca è l’attaccante Bonfanti, poi sono sempre indisponibili Cittadini, Diaw e Ionita, oltre a Battistella e Ferrarini: alcuni di loro potranno rientrare dopo la sosta. LEGGI TUTTO

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    Modena-Genoa: fra storia e ambizioni

    TORINO – La 25ª giornata di Serie B si chiude oggi, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Modena-Genoa, partita di un un certo fascino. Per l’occasione, al Braglia si stabilirà il record stagionale di presenze (oltre 13mila paganti) e potrebbe essere la partita di Serie B col maggior numero di spettatori nella storia dei canarini, superiore anche a quando il Modena affrontò la Juve nel suo anno di Serie B, un record favorito anche dalla massiccia presenza di tifosi rossoblù che saranno circa tremila. Perché per il Genoa, andare a Modena, ha un significato particolare, evoca una tappa fondamentale nella storia del Grifone: era il 19 giugno 1988, ultima di campionato, i liguri s’imposero 1-3 davanti a un maxi esodo di tifosi genoani che con quel successo videro la squadra evitare la retrocessione in Serie C, da quella vittoria si misero le basi per il successivo ritorno in Serie A ,che in seguito avrebbe portato al 4° posto nella massima categoria e alla semifinale di Coppa Uefa, i migliori risultati del Genoa dal dopoguerra. Quel giorno, in una gara diretta dal leggendario Agnolin, il Genoa passò su rigore di Di Carlo, pari emiliano, sempre dal dischetto, di Masolini, vittoria rossoblù con le reti di Scanziani (ex capitano della Samp a cui mai i blucerchiati perdonarono il passaggio al Genoa) e l’1-3 finale firmato da un mito della storia genoana, Briaschi. Oggi sarà tutta un’altra storia, col Genoa di Gilardino impegnato nel consolidamento del 2° posto, l’ultimo buono per andare direttamente in A, dopo i risultati di ieri delle concorrenti: nessuna delle tre rivali dirette ha vinto (pari di Bari e Sudtirol e ko della Reggina), c’è la possibilità di portarsi a +5 sulle terze. Con Criscito e Vogliacco tornati disponibili, il Gila ha ampia scelta ma l’orientamento è quello di confermare la difesa a quattro e gli uomini della convincente vittoria sul Palermo mettendosi così “a specchio” col 4-3-2-1 del Modena. C’è solo da sostituire lo squalificato Hefti in difesa a destra (probabile lo spostamento di Sabelli con l’innesto di Cyzborra a sinistra). Ma attenzione al Modena di Attilio Tesser, reduce da due vittorie di fila (a Brescia e prima in casa col Cagliari) che hanno portato profumo di playoff per i canarini, all’andata sconfitti 1-0 a Marassi (fu l’unica vittoria interna del Genoa targato Blessin). Il Modena non ha nulla da perdere: nessuno gli chiede di qualificarsi per gli spareggi promozione però se manterranno questo passo ci saranno anche loro in lizza ma con meno pressioni della concorrenza che invece è obbligata a fare almeno i playoff per dare un senso alla propria stagione. Modena tuttavia privo del bomber Diaw (ne avrà per un mese) ma sarà l’occasione per vedere dal primo minuto il promettente Bonfanti, attaccante classe 2002 di scuola Inter, già 6 gol nella sua stagione d’esordio in B, a giugno se lo contenderanno club di A, dovrebbe essere un duello fra Torino e Sassuolo. LEGGI TUTTO

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    Bonfanti, gioiello Modena: l'Inter, Lukaku e il sogno Serie A

    Nicholas Bonfanti e la caratteristica importante di farsi trovare sempre pronto. E’ questa la sua dote principale, oltre a quella di avere il gol nel sangue, saper aspettare il momento e sfruttarlo che sia un tempo, due o 10′. Tesser ha sempre apprezzato le sue doti e anche nella cavalcata per la promozione il classe 2002 è stato spesso decisivo con le reti nel finale. Già i gol. Quelli che l’attaccante ex Inter continua a sfornare a prescindere dalla categoria. Sono sei in questa stagione di Serie B e spesso decisivi. Importanti sicuramente, come quello nel derby contro il Parma sempre con una particolarità, ovvero quella di essere sempre al posto giusto nel momento giusto. Un istinto naturale cresciuto tra un consiglio di Lukaku e l’altro ai tempi nerazzurri.  LEGGI TUTTO

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    Duello Torino-Sassuolo per il bomberino Bonfanti del Modena

    TORINO – In questi tempi grami per il futuro del calcio azzurro, è difficile trovare un attaccante italiano così giovane e allo stesso tempo promettente. Venerdì scorso, Nicholas Bonfanti, classe 2002, col raddoppio del Modena sul Cagliari nell’anticipo della 23ª giornata, ha segnato il suo 6° gol in Serie B. Tanti quanti ne aveva realizzati il suo coetaneo Lorenzo Colombo in tutta la scorsa stagione con la maglia della Spal, in prestito dal Milan (ora è in Serie A al Lecce). Teniamoci dunque stretto questo ragazzo che con le sue reti fa sperare il Modena, a -2 dalla zona playoff: al momento, fra la giovani punte italiane da tenere d’occhio, è colui che colpisce maggiormente. E complimenti al club emiliano e al suo ds Davide Vaira per aver scommesso su Bonfanti quando non era scontato farlo. Perché il ragazzo, originario di Seriate (Bergamo), nell’estate del 2021 usciva dal vivaio dell’Inter – la squadra per cui tifa – senza avere numeri particolarmente eclatanti. Ma il Modena, che all’epoca stava costruendo una squadra che avrebbe vinto la C a suon di record, puntò ad occhi chiusi su di lui, ottenendo già nella passata stagione buoni riscontri. Bonfanti al suo debutto nel professionismo, in una squadra essenzialmente formata da elementi navigati, si ritagliò spazio per un totale di 13 presenze e 5 reti, un esordio confortante certo, ma in B andava nuovamente verificato. E i numeri di questa stagione sono davvero ottimi, se si considera che di fatto, Bonfanti non è titolare. L’allenatore Tesser prevalentemente parte con Diaw di punta, supportato da Falcinelli e Tremolada. Per lui però, c’è sempre spazio nella ripresa che il ragazzo sta dimostrando si saper sfruttare. Tant’è che va a segno con la media di una rete ogni 125’, dato ancor più interessante dei 6 gol realizzati, nessuno in tutta la categoria ha una media migliore, anche i grandi bomber di Serie A segnano con meno frequenza. C’è già chi ha scomodato paragoni importanti e ingombranti: assomiglia a Vieri, s’è scritto, ma sarebbe meglio lasciarlo crescere in pace, almeno per ora, lasciandogli giusto il soprannome che si è finora guadagnato, lo Squalo, perché in effetti in area sa essere spietato. Anche se, venerdì contro il Cagliari, dopo il gol, nel finale avrebbe potuto fare doppietta ma invece di piazzarla ha cercato la botta secca ad effetto, mettendola fuori, errore perdonabile, se l’è concesso perché la vittoria era già in tasca e il ragazzo ha voluto dare un brivido ai suoi tifosi. Resta il fatto che già nella sessione di gennaio, Bonfanti ha iniziato ad essere un pezzo pregiato del mercato. Soprattutto il Pisa ha fatto i sondaggi più seri per lui. Il Modena ha risposto picche perché considera il suo bomberino un patrimonio societario che non poteva essere svenduto. Quando il Pisa ha virato su Moreo, il Brescia avrebbe voluto investire i soldi della sua cessione su di lui, ma il Modena ha ovviamente detto ancora no, il club emiliano al momento valuta Bonfanti non meno di 5 milioni e del suo futuro se ne riparlerà a bocce ferme, quando a giugno si tireranno le somme sulla sua stagione. E dietro l’angolo ci sono già due club di A pronti a contendersi Bonfanti: Torino e Sassuolo. Il club granata, con i suoi noti problemi ad avere una prima punta di peso, ne avrebbe più bisogno, Bonfanti potrebbe essere una scommessa abbastanza simile a quella che si fece a suo tempo col giovane Belotti (e i due un po’ si somigliano pure). Il Sassuolo invece, pur interessato almeno quanto il Toro, in B ha già un prospetto molto interessante nello stesso ruolo, Luca Moro, classe 2001 in prestito al Frosinone. Di fatto, è almeno da dicembre che il Modena registra i primi sondaggi dalla A per Bonfanti, s’è fatta viva anche la Salernitana. “Non è stato facile dire di no – ha spiegato il ds Vaira – ringrazio la proprietà che ha voluto preservare un patrimonio della società. Per lui abbiamo chiesto cifre importanti perché non volevamo venderlo. E quest’estate il suo valore sarà ancora più alto”. C’è da scommetterci, da giugno in poi ne vedremo delle belle per Bonfanti. LEGGI TUTTO