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    Bonucci carica la Juve: “Rialziamoci e lottiamo!”

    “È il momento di rialzarci, lottare e restare uniti”. Leonardo Bonucci suona sui social la carica alla vigilia di Juve-Zenit, la sfida che potrebbe regalare gli ottavi di Champions alla squadra di Allegri con due turni di anticipo. I bianconeri – reduci dai due ko in campionato con Sassuolo e Verona – stanno vivendo un momento abbastanza complicato, ma la gioia europea potrebbe rappresentare la svolta della stagione. “Siamo arrabbiati e dispiaciuti, in cinque giorni abbiamo buttato a mare quello che avevamo fatto in un mese e mezzo – ha invece detto Allegri in conferenza – Domani ci giochiamo il primo obiettivo dell’anno”.Guarda la galleryJuve-Zenit, rifinitura Champions: Allegri cerca la svolta LEGGI TUTTO

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    Ronaldo, stoccata a Bonucci e Chiellini? “Chi mi critica mi teme”

    MANCHESTER (Regno Unito) – “So quando la squadra ha bisogno del mio aiuto in difesa. Ma il mio ruolo nel club è vincere, aiutare la squadra a vincere e segnare gol. La difesa fa parte del mio lavoro. Le persone che non vogliono vederlo è perché non gli piaccio, ma ad essere onesti ho 36 anni, ho vinto tutto, perché mi devo preoccupare delle persone che dicono cose cattive su di me? Dormo bene la notte. Vado a letto con la coscienza a posto. Continuo così perché chiuderò ancora la bocca a chi mi critica e vincerò altri trofei”. Pur senza nominarli nell’intervista concessa a Sky Sports Uk, secondo i media inglesi l’ex fuoriclasse della Juventus Cristiano Ronaldo, tornato in estate al Manchester United, avrebbe voluto rispondere a Chiellini e Bonucci, che avevano criticato le tempistiche del suo trasferimento in Inghilterra.
    Cristiano Ronaldo: “Chi mi critica conosce il mio potenziale”
    “Le critiche fanno sempre parte del mondo del calcio e del business. Non sono preoccupato per questo. E la vedo come una cosa buona ad essere onesti. Se si preoccupano per me o parlano di me, è perché conoscono il mio potenziale e il mio valore nel calcio. Quindi va bene. Ti faccio un esempio: se sei in una scuola e sei lo studente migliore, chiedi allo studente peggiore chi gli piace di più, dirà che il migliore non gli piace”.
    Cristiano Ronaldo: “Sono allo United per vincere”
    “Penso che la cosa principale sia che sono ancora felice e mi sto godendo il calcio. Non importa quante cose ho vinto nella mia carriera. Ho vinto tutto ma sono ancora motivato. Sono in un nuovo capitolo del mio vita, nonostante la mia età, ed è per questo che sono qui – per provare a vincere – e penso che il Manchester debba essere a questo livello per vincere e pensare di vincere grandi cose, quindi sono qui per aiutare. Il Manchester United ha una storia fatta di vittorie e non sono qui per le vacanze. Ho detto ai miei compagni che vedo un enorme potenziale in questa squadra; giocatori molto giovani, giocatori con potenziale, e sono qui per vincere e per aiutare il team a costruire nuove cose. Non ho cantato perché ho detto loro che cantavo qualche anno fa! Ma è stato bello. I ragazzi, mi hanno capito, è stato un bel discorso ed ero felice quella sera”.
    Cristiano Ronaldo: “Un pareggio con l’Everton è come una sconfitta”
    “Non mi piace perdere. Era un pareggio? Per me pareggiare in casa contro l’Everton – con tutto il rispetto – è come una sconfitta. Forse sto pensando male, ma questo è il motivo per cui ho vinto tanti trofei durante la mia carriera e ho giocato per i club più importanti del mondo. Quindi, come ho detto, qui le critiche ci saranno sempre. Non mi nascondo e, a dire il vero, non mi interessa proprio perché so che il calcio è così. Le mie reazioni sono quelle che provo in quel momento. La maggior parte delle volte quando parlo è molto, molto positivo, ma a volte, a seconda delle situazioni, forse dico cose su cui non si è d’accordo, ma sono fatto così”.
    Cristiano Ronaldo: “Sono così, non cambierò mai”
    “Tutti mi conoscono. Sono sempre stato così; non cambierò ora con la mia età. Darò sempre il 100% per questo club e le mie reazioni fanno parte di ciò che sono. Non voglio però ferire qualcuno. So che ci saranno occhi su di me a causa di quello che sono, quello che raggiungo, quello che vinco. Non vogliono darmi credito per le cose buone, troveranno sempre le cose cattive, ma per me non è un problema. La vita è una lezione costante e imparo ancora con i miei errori, cercando di migliorare sempre”. LEGGI TUTTO

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    Ronaldo e Juve, le verità

    Non si può discutere l’apporto tecnico di Cristiano Ronaldo nei suoi tre anni alla Juventus. Chi azzardasse qualsiasi ragionamento per sminuirne la portata sarebbe colpito dal violento ceffone statistico che recita 101 gol in 134 partite; dovrebbe fare i conti con due scudetti vinti anche e forse soprattutto grazie a quelle reti; avrebbe non poche difficoltà a oscurare i lampi di classe che hanno divertito ed esaltato il popolo juventino dal 2018 al 2021. Tutto questo ha avuto un costo economico. Sicuramente pesante, secondo alcune analisi esagerato, secondo altre più congruo. Ma quello che sta emergendo nella Juventus dei primi due mesi del dopo CR7 è il “costo umano”, ovvero l’impatto del fenomeno portoghese sul gruppo che, quando è sbarcato a Torino, aveva compiuto la mirabile impresa di aver vinto sette scudetti consecutivi, quattro Coppe Italia e disputato due finali di Champions League (oltre a qualche sparpagliata impresa europea). E’ stato un costo notevole, forse addirittura più gravoso di quello finanzario, che non è stato esattamente uno scherzo.Guarda la galleryRonaldo lascia la Juve: le reazioni sui social

    Negli ultimi giorni si sono ascoltate riflessioni a voce alta di Leonardo Bonucci prima e di Giorgio Chiellini dopo. Due senatori, due padri del ciclo e depositari dei valori del gruppo, quindi forse le voci più autorevoli per capire cosa è successo nelle tre stagioni ronaldesche. Ha detto Leonardo Bonucci: «Giochiamo più da squadra? È assolutamente vero. Nel recente passato avevamo perso questa caratteristica da Juve, giocavamo con un grande campione come Ronaldo e volevamo metterlo in condizione di fare sempre bene pensando potesse risolvere lui tutte le partite. Quest’anno stiamo ritrovando quell’umiltà giusta che serve per ritrovare la vittoria». Ha detto Chiellini: «Cristiano aveva bisogno di nuovi stimoli e di una squadra che, com’è giusto, giocasse per lui, perché quando trova una squadra del genere è sempre decisivo, lo sta dimostrando anche in questi primi mesi e non mi sorprende, perché lo ha dimostrato in tutti gli anni della sua carriera e anche nei tre anni in cui è stato insieme a noi». E’ importante notare come da parte di entrambi ci sia riconoscenza e rispetto del talento di CR7, ma entrambi sottolineano come Ronaldo catalizzasse il gioco, i passaggi e l’attenzione. E nella Juventus, in quella Juventus costruita sull’umiltà e l’unità del gruppo, questo porta ad alterare gli equilibri. Quelli psicologi e disciplinari prima ancora che quelli tattici. LEGGI TUTTO

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    Bonucci MVP di Zenit-Juve: “Di nuovo umili grazie ad Allegri”

    “È stata una partita dura perché loro, persa palla, si chiudevano dietro davanti alla loro area. Trofeo importante (quello di migliore in campo, ndr) ma il merito è di tutta la squadra. Abbiamo ritrovato la voglia di soffrire e di vincere senza prendere gol”. Il man of the match di Zenit-Juve è Leonardo Bonucci. Il leader della difesa bianconera ha commentato a Sky Sport la vittoria di misura arrivata a San Pietroburgo, ripercorrendo quanto fatto fino ad oggi: ”Hanno pesato tutte le vittorie dopo l’inizio in cui abbiamo fatto fatica. Adesso c’è da mettere da parte questa vittoria e andare avanti. Domenica ci aspetta un’altra partita importante”, ha aggiunto Bonucci che ha poi sottolineato il modo differente di giocare rispetto a quando c’era Ronaldo in squadra: “Nel recente passato avevamo perso questa caratteristica perché tutti noi giocavamo con un grande campione e forse avevamo perso quella voglia di sacrificarci tutti insieme pensando che lui risolvesse le partite. È stato bravo il mister a farci ritrovare quell’umiltà giusta che serve per trovare le vittorie”.Guarda la galleryFinalmente Kulusevski! Festa Juve, battuto lo Zenit a San Pietroburgo LEGGI TUTTO

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    Juve-Roma, lo Stadium e il pari mai visto

    Si è visto di tutto, in dieci anni di Juventus-Roma allo Stadium, tanti gol, molti belli, rimonte e controrimonte, goleade e successi di misura e anche una vittoria giallorossa: il 3-1 all’ultima giornata del campionato 2019-20, con la Juventus di Sarri già aritmeticamente campione d’Italia da due settimane. Si è visto di tutto tranne un pareggio. Già, perché negli altri nove confronti tra bianconeri e giallorossi disputati nell’impianto inaugurato poco più di 10 anni fa ha sempre prevalso la Juventus. Il pareggio sembrava cosa quasi fatta il 5 ottobre 2014: 2-2 all’intervallo, con due rigori di Tevez intervallati da uno di Totti e da un gol di Iturbe, il risultato era ancora quello a quattro minuti dal novantesimo. Quando Bonucci con un gran destro al volo da appena fuori area su una respinta della difesa giallorossa, firmò il successo bianconero.Guarda la galleryJuve-Roma, dieci Under 24 pronti per il big matchTuttoSport.fun, gioca gratis, fai il tuo pronostico e vinci! LEGGI TUTTO

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    Juve, De Ligt: “Allegri pensa solo a vincere. Eriksen il mio idolo”

    Matthijs De Ligt, tra i migliori difensori al mondo nonostante la carta d’identità dica 22 anni, ha rilasciato una lunga intervista a DAZN. Tanti i temi trattati dall’olandese della Juve. L’ex Ajax ha parlato di Massimiliano Allegri e a proposito del tecnico bianconero dice: “È un allenatore con grande esperienza che sa di calcio, che ha vinto tanto con Juventus e Milan. Sono contento che lui sia il mio allenatore adesso, questo è molto importante per migliorare. Tatticamente mi aiuta tantissimo, lui ha quest’idea di giocare per tutti i novanta minuti con la giusta mentalità, per vincere la partita. Non è importante se giochiamo un calcio bello o brutto, l’unica cosa che conta è vincere”.
    De Ligt su Bonucci, Chiellini e le critiche ricevute
    De Ligt in questi anni in bianconero ha avuto la possibilità di allenarsi e giocare con due grandi del ruolo, Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci: “Ho parlato tantissimo con loro – ammette -, sono un riferimento molto grande per le vittorie che hanno ottenuto con la Juventus e l’Italia. Io ho tanta forza fisica e ho un buon feeling con la palla, ma mi hanno consigliato di stare concentrato e tranquillo per tutta la partita: questo lo sente anche la squadra, con la tranquillità tutte le squadre giocano meglio”. A chi lo critica risponde: “Secondo me nel calcio la critica è normale, io sono colui che critica di più la mia persona. È importante avere questa idea su cosa bisogna fare per migliorare, poi è normale che ognuno preferisca ricevere dei complimenti. La critica però è normale, tutti dobbiamo imparare e a volte può essere anche costruttiva”.
    De Ligt: ecco cosa avrei fatto se non fossi diventato calciatore
    Il difensore olandese ha poi svelato cosa avrebbe fatto se non fosse diventato un calciatore: “Se non avessi fatto il calciatore sarei diventato un pallavolista. Tutti sottolineavano, soprattutto il primo anno, i miei interventi con la mano. A dire la verità non lo so, ho sempre pensato di fare il calciatore, ho fatto tutto per diventarlo e sono contento di com’è andata. I miei genitori tennisti? Sì, ho giocato a tennis per sei-sette anni: mi piaceva ma non come il calcio, il mio amore. Mi è sempre piaciuto giocare con gli amici. Il tennis è uno sport troppo individuale, mi piace di più giocare con la squadra”. Nella famiglia di De Ligt c’è anche un ex calciatore: suo suocero ha militato nell’Ajax. “Con il padre della mia fidanzata parliamo tanto di calcio, lui ha giocato e sa come funziona questo mondo. E’ sempre bello parlare con lui che ha più esperienza di me nella vita e nel calcio, questo mi fa sentire più tranquillo. Poi naturalmente discutiamo anche di altre cose”.
    De Ligt senza veli
    Si passa poi alle fatidiche sette domande. A proposito dell’avversario che vorrebbe sfidare in carriera, De Ligt risponde: “Lewandowski è difficile perché lui ha tanta esperienza e non ha bisogno di giocare sempre bene con il senso del goal che si ritrova: questo è molto complicato per un difensore”. Poi rivela il suo idolo da bambino: “Era Christian Eriksen, perché lui ha giocato all’Ajax da centrocampista e io lo sono stato in passato. Partita migliore? Quella contro il Real Madrid. Lo stadio più bello? L’Amsterdam Arena”. L’olandese parla poi dello spogliatoio: “McKennie ci mette un sacco a rispondere su Whatsapp, mentre Cuadrado ascolta troppa musica colombiana, non mi piace”. Infine un consiglio ai turisti di Torino: “I posti più belli sono: Parco del Valentino o Piazza San Carlo”.

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    Juve, Bonucci: “Col Malmö può essere il bivio della stagione”

    “Il miglioramento che vorrei vedere? Quello di sentirsi responsabili di quello che si fa, senza tirarsi indietro e cercare alibi. Quando indossi la maglia della Juve non devi avere alibi. Dobbiamo trasmettere noi aspetti la consapevolezza ed i giovani devono capire che indossare la maglia della Juve non è scontato e non è come indossare altre maglie. La Juventus ha sempre vinto con una mentalità precisa con il singolo che si è sempre messo a disposizione del gruppo”. Sulla pressione avvertita durante questo periodo: “Quando sei alla Juve devi essere abituato alla pressione. Dobbiamo essere più forti della pressione. Domani sera sarà una partita impegnativa perché è una squadra fisica e siamo qui per portare a casa la vittoria che ci permetterebbe di guardare con positività le partite successive”.
    Juve, Allegri: “In campionato al top fra un mese e mezzo”
    Bonucci: “Il mio rapporto con Allegri è molto sincero, nessuna frecciata”
    “Frecciate passate tra me e Allegri? Io con il mister non ci siamo lanciati nessuna frecciata. Abbiamo sempre avuto un rapporto molto sincero al di là di quello che è successo anni fa. Ho avuto discussioni con allenatori diversi. Un punto di discussione ci deve essere perché ci deve essere comunicazione e voglia di migliorare, io sto parlando comunque di cose che sono successe, che tutti voi sapete, 4 anni fa. Né io é Allegri dobbiamo dimostrare niente. Io sono qui perché mi sento responsabile di quello che sta succedendo alla Juve e ci metto la faccia come ho fatto altre volte in passato”. LEGGI TUTTO

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    Bonucci alza la voce: “La Juve non è quella di ieri. Bisogna fare i fatti”

    La Juve di Massimiliano Allegri non riesce ad ingranare. Dopo il 2-2 della Dacia Arena contro l’Udinese, i bianconeri hanno perso in casa contro l’Empoli di Aurelio Andreazzoli. Andati sotto al 21′ per il gol di Mancuso, Dybala e compagni non sono più riusciti a rimetterla in piede. Il bottino della Vecchia Signora, dunque, è di solo punto dopo due giornate. Il distacco dalle prime della classe è già di ben cinque lunghezze. All’indomani della clamorosa sconfitta dell’Allianz Stadium, Leonardo Bonucci si è fatto sentire e sui social, postando la foto della squadra in posa prima del fischio d’inizio, ha scritto: “La Juve non è quella di ieri. Ora lavorare e fare fatti”.Guarda la galleryJuve, le ironie del web dopo la sconfitta con l’Empoli
    Juve, il messaggio di Cuadrado dopo il ko contro l’Empoli
    La Juve, dopo la stop per le nazionali, sarà chiamata a rispondere presente al Diego Armando Maradona contro il Napoli. Un match che potrebbe già rivelarsi di vitale importanza per il prosieguo della stagione bianconera. Anche Cuadrado, intanto, ha voluto lanciare un messaggio ai compagni dopo il ko contro l’Empoli, e sui social ha scritto: “Nella vittoria e nella sconfitta ti glorifico e ti onoro Signore Gesù. A testa alta questo è solo l’inizio, più uniti che mai come famiglia”.
    Juve, Witsel insediato da Tchouameni
    Juve, Allegri: “Frenesia ed errori tecnici. Ronaldo? Non ci pensiamo”
    Guarda la galleryJuve, che tonfo con l’Empoli! Mancuso affossa AllegriTuttosport League, iscrizioni aperte: schiera la tua formazione, vinci viaggi in Europa e buoni Amazon. Partecipa, è gratis! LEGGI TUTTO