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    Italiano su Bruges-Fiorentina e il tifo: “Molto esigenti, ma…”

    Bruges-Fiorentina, la conferenza di Italiano
    “Il pensiero è di riuscire ad arrivare come lo scorso anno a completare questo percorso per avere la possibilità di giocarci questo trofeo. Dovremo cercare di essere concreti e non sbagliare e dovremo portarli dalla nostra parte giocando con testa e disciplina, sia quando avremo il pallone che quando non ce l’avremo” – ha spiegato Italiano. Poi ha proseguito: “Queste sono partite in cui gli episodi condizionano tanto. Vedi l’espulsione di Bergamo, dove non stavamo facendo una brutta gara. Poi se rimani in inferiorità è chiaro che tutto cambia. Dobbiamo si sfruttare il gol di vantaggio, ma senza farci condizionare e continuando a fare le giocate che ci hanno permesso di arrivare qua. Dovremo cercare di metterli in difficoltà come all’andata. Nonostante i due gol su nostri errori abbiamo fatto una grande partita. Serviranno i soliti aspetti che a volte abbandoniamo: attenzione, applicazione e sapere a cosa andiamo incontro. Come sta Bonaventura? Vediamo domani. Oggi ha fatto lavoro a parte, vediamo come starà, sentiremo le sue sensazioni e decideremo. Tutto rimandato a domani”.
    Poi sul tifo: “Il primo pensiero è che Firenze è una piazza davvero molto esigente, una piazza che mette quella sana pressione, che dà lo stimolo per tenere alta l’attenzione. E’ normale che tutti si debba migliorare, io per primo che sono giovane e ho tanto davanti per crescere e migliorare. Ma posso solo dire che allenare a Firenze è un privilegio, la maglia viola è qualcosa di fantastico e la possibilità di dargli qualcosa di straordinario è bello. Non abbiamo ancora finito. Il percorso è positivo, poi è normale che tutti chiedano di più… Firenze chiede tanto, ma per me è tutto a posto”.
    Italiano: “Castrovilli fuori lista? Devo ripensare a cosa è successo”
    Italiano ha poi fatto un’analisi della stagione della Fiorentina: “Il percorso fin qui è positivo, siamo arrivati ad un’altra semifinale. Poi vediamo quello che accadrà domani, ma essere arrivati al 7 maggio con la possibilità di giocarci un trofeo è comunque qualcosa di straordinario. Questa competizione ci ha visto per due anni protagonisti, abbiamo regalato emozioni ai nostri tifosi e vogliamo continuare. Ma fin qui il percorso fatto in Europa è stato più che positivo”. Su Castrovilli fuori dalla lista per l’Europa: “Dovrei ripensare a ciò che era accaduto in quei giorni. Non ricordo perché non siamo riusciti ad inserirlo. Ma se devo spendere parole su Gaetano lo faccio volentieri: sta dimostrando di essere un ragazzo serio, con grande disponibilità. Nel momento in cui verrà recuperato al 100% tornerà il giocatore che tutti conoscevamo. Dispiace per Sottil: stava iniziando a sentire la porta, ad essere più incisivo, poi si è fatto male. Quest’anno fra pali, traverse, risultati sbagliati è stato strano, succede, abbiamo sempre trovato soluzioni e lo faremo anche domani”.
    Poi ha proseguito: “L’esperienza europea è bellissima e sono felice di averla affrontata con questi ragazzi, per noi ogni partita è vita o morte. Quando mi hanno chiamato e dato la possibilità di allenare la Fiorentina è stato bello, quando la affrontavo da calciatore era appassionante. E ripeto, essere l’allenatore della viola è un privilegio esagerato”. Su Nzola: “All’andata quando è entrato fin dal primo pallone si è visto un altro spirito e un’altra voglia. Con l’Hellas secondo me ha disputato un’altra ottima gara, poteva anche segnare. Per me è recuperato dal punto di vista mentale, se sta bene fisicamente può dare tanto per stazza e velocità. Queste sono partite importanti e averlo a disposizione, a posto mentalmente, può aiutarci e darci tanto. La sua presenza può aggiungere qualcosa a questo finale di stagione”.
    Bruges-Fiorentina, la conferenza di Martinez Quarta
    Queste le parole di Martinez Quarta: “Le partite ad eliminazione diretta si preparano in modo diverso. Siamo felici di ciò che abbiamo fatto, siamo in semifinale da due anni e abbiamo sfiorato la finale di Coppa Italia. Domani cercheremo di portare la Fiorentina ad un’altra finale, sarà una bella partita, siamo carichi e cercheremo di dare il massimo. Io goleador? Sono felice di aiutare la squadra, spero di segnarne ancora tanti da qui alla fine. Paragoni con Passarella per il record di gol (gliene mancano due)? Non ci ho mai parlato, ma è motivo di orgoglio anche solo avere la possibilità di poterlo raggiungere. Questa è una spinta personale, ma voglio solo aiutare la squadra. Spero che domani si possa fare una grande partita, vogliamo partire forte e non importa chi fa gol, conta solo vincere e raggiungere un’altra finale”. Poi ha concluso: “Sarebbe bellissimo vincere un trofeo, per quello che rappresenta il club, per il fatto che sono tantissimi anni che manca. Sarebbe bellissimo poter portare un titolo alla città e questo gruppo lo merita nonostante qualche critica di troppo”. LEGGI TUTTO

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    Jutglà è il nuovo gioiello targato Bruges

    TORINO – Una Champions League grandi firme dopo tre giornate. Ed è sufficiente scorrere le classifiche dei gironi per rendersene conto con Bayern, Real Madrid e Manchester City che viaggiano a forza 9, come i punti conquistati con un percorso netto, al fianco di uno scatenato Napoli… E una sorpresa assoluta, il Club Brugge o Bruges a seconda del linguaggio che vogliamo scegliere. I campioni del Belgio hanno messo in riga in successione Leverkusen, Porto e Atletico Madrid riuscendo a mantenere inviolata la propria porta e dando una magnifica impressione delle proprie qualità. Del resto la Jupiter Pro League si conferma un campionato “laboratorio”, un torneo dove maturano talenti destinati a ingrossare gli organici dei top club d’Europa. Un marchio di garanzia con il Bruges che sta facendo la sua parte ormai da anni con l’ultimo pupillo cresciuto e svezzato, Charles De Ketelaere, partito verso Milano, sponda rossonera per la ragguardevole cifra di 32 milioni più bonus. E se qualcuno pensava che la squadra, passata nelle mani di Carl Hoefkens, dal 2018 nel settore giovanile dividendosi tra il campo e la scrivania con l’incarico di talent manager, potesse soffrire il contraccolpo ecco immediata la risposta in Champions League.
    Dal Barça al Belgio
    Il nuovo idolo, stavolta, non è cresciuto in casa, ma sui campi della Catalogna: Ferran Jutglà. L’attaccante ha mosso i primi passi nell’Espanyol, poi Sant Andreu e l’approdo alla Masia, al Barcellona con il quale ha segnato il suo primo e unico gol nella Liga. Lo scorso giugno l’approdo in Blauw en Zwart, blu e nero, al prezzo di saldo di 5 milioni con un contratto fino al 2026, e dopo pochi mesi l’esplosione… Oggi Jutglà vale oro: 8 gol e 5 assist in 14 partite, 2+2 in Champions e un movimento incessante su tutto il fronte offensivo con un bagaglio tecnico che gli permette di affrontare l’uno contro uno con una percentuale di riuscita altissimo. Ma la “gioielleria” Bruges vede aumentare gara dopo gara il proprio valore con due obiettivi del Milan in rampa di lancio, il centrocampista Raphael Onyedika, ex Midtjylland, e l’attaccante Noa Lang oltre a Andreas Skov Olsen, ex Bologna. E attenzione perché il tecnico Hoefkens continua a pescare dalle giovanili altri talenti: l’ultimo ha esordito mercoledì sera in Champions contro l’Atletico Madrid, il difensore 17enne Jorne Spileers, pochi giorni dopo essere stato sospeso a scuola perché lanciava castagne ai compagni.

    Haaland sprinta con Chiesa e Davies
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    Via al mercato Milan con l'acquisto più caro della gestione Elliott: De Ketelaere vicino

    TORINO – Qualcuno dirà: era ora. Qualcuno continuerà a provare invidia per lo scoppiettante mercato della Juventus. Qualcuno penserà che questo è solo l’inizio. Certamente, il viaggio di Paolo Maldini e Frederic Massara in Belgio certifica ufficialmente l’apertura del mercato del Milan. Hai voglia a dire è già arrivato Pobega: era un prestito secco e ovviamente ha fatto “solo” ritorno a casa. Hai voglia a dire che è stato ingaggiato Origi: era un parametro zero già preso addirittura ad aprile. Hai voglia a dire che Adli è un nuovo arrivato: era già stato messo sotto contratto e annunciato un anno fa, salvo poi scegliere di farlo maturare ancora una stagione nel suo club, il Bordeaux. E’ adesso, è oggi che siamo a un passo dal primo e vero acquisto rossonero: Charles De Ketelaere, talentuoso giovane belga che ha tutte le caratteristiche per seguire le gesta di altri promettenti giocatori pescati con bravura dal Milan, senza necessariamente svenarsi. Maldini e Massara, per averlo, un po’ di soldi li dovranno spendere: e potrebbe diventare, a conti fatti, l’acquisto più caro nella storia del fondo americano. Leao è stato pagato da Elliott 35 milioni, ma 5 erano il valore di Tjago Djalo, parziale contropartita. Tomori è stato preso per 28,5 milioni, e quindi verrà sicuramente superato. Altre spese “pazze”, Elliott non le ha fatte. E mentre escono nuove polemiche e particolari perlomeno strani sulla vendita a RedBird, c’è da chiedersi quando e come il nuovo acquirente deciderà di rendersi utile alla causa, aprendo i cordoni della borsa. LEGGI TUTTO

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    De Ketelaere, il Milan pronto ad accogliere un talento completo

    TORINO – Charles De Ketelaere sta per sbarcare in Italia per completare il suo processo di crescita. L’accordo tra Milan e Club Brugge è ormai ai dettagli e ogni giorno è buono per celebrare un trasferimento che molti appassionati attendono proprio per le ottime credenziali che circolano da tempo sul centrocampista belga. A 21 anni ha già dato contorno al suo curriculum tra trofei vinti, tre titoli e una Supercoppa, presenze in Champions League e con la nazionale dei Diavoli Rossi, oltre a un ragguardevole bottino di presenze, gol e assist nella Jupiter League, campionato non di primo livello ma comunque sempre ottimo laboratorio di talenti.
    LA CRESCITA Trequartista mancino si è evoluto con il passare del tempo come testimonia l’ultima stagione dove, oltre al lavoro in impostazione, è riuscito anche ad essere puntuale nella finalizzazione dell’azione con 18 gol totali. De Ketelaere è una presenza fissa sul taccuino degli osservatori dei top club europei da almeno tre stagioni: cresciuto nel settore giovanile del Bruges, città dove è nato il 10 marzo 2001, per il suo stile di gioco è stato accostato ad un totem del calcio belga, Kevin De Bruyne. Una delle caratteristiche che più intrigano il Milan, e in particolar modo il tecnico Stefano Pioli, è la duttilità del belga che ha dimostrato di essere abile nel gioco corto e in quello lungo, rapido di pensiero negli inserimenti e nel lancio filtrante, senza dimenticare quella dote che accompagna i “predestinati”, cioè essere al posto giusto al momento giusto. Il Club Brugge ha tenuto duro sul traferimento per poterlo schierare nella sfida di Supercoppa con il Gent (domani, ore 18), una sorta di tacita promessa in modo da salutarlo con l’ultimo trofeo casalingo. De Ketelaere al Milan rientra nel progetto costruito nel tempo da Paolo Maldini e Frederic Massara, e nel caso dei giovani talenti avvallato dal fiuto di Geoffrey Moncada, dove si punta sulla linea verde anche se in questo caso l’esborso di circa 35 milioni complessivi, lascia intuire il valore di un top player. LEGGI TUTTO