Cristiano Ronaldo è una vera icona del Portogallo, dentro e fuori dal campo. Tra i molti che il campione della Juve ha ispirato c’è anche Bruno Fernandes, che ai tempi di Euro 2004 era soltanto un bambino ma ricorda tutto come fosse ieri. “Tutti sanno che Cristiano era il mio giocatore preferito da bambino – ha dichiarato ai canali ufficiali del Manchester United – Quando ha iniziato a muovere i primi passi in nazionale, era agli Europei nel nostro paese e io avevo nove anni. Tutti ricordiamo quell’anno perché abbiamo perso la finale in Portogallo e abbiamo visto piangere Ronaldo dopo la finale. Lui era un ragazzino che iniziava a brillare e da lì ho iniziato a seguirlo, non perché gioca nella mia posizione ma è stato il modo in cui ha lavorato ogni giorno, per la mentalità che aveva, la capacità che aveva da dare il 100% in ogni partita ad alto livello. Per me è stata come una motivazione, come se dovessi sempre fare meglio. Segnava ad ogni partita, ma cercava comunque di migliorarsi sempre”.Guarda la galleryRonaldo, colloquio con il ct e tiri: è il Portogallo di CR7
Bruno Fernandes, il retroscena su Ronaldo
Da allora, i due sono diventati compagni di Nazionale, oltre che ottimi amici. “La mia mentalità deriva un po’ dalla comprensione di che tipo di calciatore voglio essere. Vuoi essere quello che fa una buona stagione e poi ha tanti alti e bassi, oppure quello che vuole sempre rimanere al top? Certo, ci saranno brutte partite, succede a tutti. Anche Cristiano ha giocato pessime partite, garantito al 100%. Ma la cosa importante è riprendersi da una brutta prestazione, avere una mentalità che ti faccia dire ‘ok, l’ultima volta non ho giocato bene, oggi devo fare meglio’. La voglia di migliorarmi giorno dopo giorno è importante per me. Sto migliorando molto grazie a questo atteggiamento e la cosa mi motiva ancora di più”.
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Cristiano Ronaldo e l’Europeo con il Portogallo
“Ci sono molte partite che mi hanno ispirato – ha aggiunto – La finale di Champions, degli Europei o dei Mondiali… è difficile sceglierne uno. Ma per me, in quanto portoghese, la finale degli Europei 2016 resta un’ispirazione. In quel momento non ero più un ragazzino ma potevo essere io stesso fonte di ispirazione per ogni giocatore portoghese, per esempio, perché non avevamo mai vinto nulla in Nazionale. Siamo arrivati a quel punto contro ogni possibilità di vincere quegli Europei: da portoghese, sono davvero orgoglioso di questo ed è una delle partite che ricordo di più”.
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