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    Buffon pensa al futuro: “Mi piacerebbe giocare in Messico”

    FLORIDA (STATI UNITI D’AMERICA) – Nonostante la carta d’identità dica 43 anni, Gianluigi Buffon non vuole sentir parlare di ritiro. L’ex portiere della Juve, ora in forza al Parma, pensa al futuro e rilasciando un’intervista al canale sportivo americano in lingua spagnola TUDN, ha svelato i propri piani e desideri. Gigi non si nasconde e rivela: “Mi piacerebbe giocare in Messico o negli Stati Uniti. Sono esperienze che mi piacerebbe fare, ma vedremo cosa accadrà”.Guarda la galleryL’undici Juve di tutti i tempi di Ezio Greggio
    Buffon e il sogno Champions
    Il portierone, poi, ammette: “Se mi chiedi cosa farò domani, la verità è che non so se sarò un manager o un allenatore. Conoscendomi penso che quello che voglio è migliorare. Il fatto che non ho vinto la Champions League è ciò che tiene vivo il mio agonismo. In buona forma e rispetto la mia professione per questo. Forse se avessi vinto la Champions mi sarei già ritirato perché non avrei nessun obiettivo importante da raggiungere”. Buffon, a lungo il numero uno dei numeri uno, fa poi un’analisi sui grandi portieri di oggi: “Oblak, Courtois, Neuer, Ter Stegen, Donnarumma, Navas. Non ne ho uno che sia un gradino sopra gli altri. Quello che può salire quel gradino può essere Donnarumma, ha il potenziale, entro un anno, per distinguersi dagli altri”. LEGGI TUTTO

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    Buffon: “Alla Juve Pirlo non ha fallito. Per Sarri mediare è avvilente”

    È un Buffon senza veli quello che si racconta nell’intervista a Tiki Taka. Il numero uno del Parma ha appena festeggiato i 26 anni dall’esordio, quando giovanissimo difese i pali della porta dei ducali in un Parma-Milan del 19 novembre 1995. La carriera lo ha portato a vestire le maglie di Juve e Psg. Tanti i trofei conquistati, ma rivela: ”Non li ricordo tutti, ma ho giocato in grandi squadre insieme a grandi compagni che mi hanno aiutato a vincere tanto”. Con la Nazionale è salito sul tetto del mondo nel 2006, ma ha anche vissuto la terribile notte del Meazza, quando l’Italia guidata da Ventura non riuscì a conquistare il pass per il Mondiale in Russia: “Quella è stata l’anticamera di una spedizione che sarebbe stata non vincente – ammette Buffon -. Abbiamo commesso degli errori e abbiamo avuto delle mancanze troppo grandi che non ci hanno permesso di andare al Mondiale. Le colpe sono di tutti, l’ho sempre detto. Quando si fallisce lo si fa tutti, lo staff, l’allenatore e tutti i giocatori. Tra quell’Italia e questa delle analogie ci sono, la differenza è che questa Nazionale ha delle certezze maggiori in virtù anche del successo insperato agli Europei. E quando hai delle certezze è più facile superare i momenti delle difficoltà”. E su un possibile ritorno in azzurro commenta: “Questa è la scusa per continuare a giocare. È la motivazione che mette d’accordo tutti”.
    Buffon sulla Juve di Allegri
    Di certo la Juve rappresenta un capitolo importantissimo della carriera di Buffon. Sulle possibilità di vittoria della Champions da parte della squadra di Allegri, l’ex numero uno bianconero dice: “La Juve quando sembra in difficoltà poi sorprende sempre e ha dei colpi di reni che le fanno vincere i trofei più impensabili. Vedo la Juve sempre protagonista in ogni competizione, poi vincere la Champions in questi anni, contro determinate squadre, è sempre complicato”. A chi dice che la squadra gioca male risponde: “Non gioca male, quando vince lo fa da squadra solida, compatta che non concede spazi e che quindi imbruttisce la partita. La nostra Juve che è arrivata due volte in finale era solida, poi non ha vinto perché ha giocato contro un Barcellona e un Real Madrid che erano quattro volte superiori a noi. Ma senza quelle caratteristiche non saremmo mai arrivati in finale”. Sull’addio di Ronaldo e il ritorno di Max Allegri: “Se Cristiano non era più convinto di rimanere ha fatto bene ad andarsene. E il mister ha fatto bene a tornare perché si vede che è convinto di fare bene ed è convinto di poter incidere”.
    Buffon su Sarri e Pirlo
    In bianconero Buffon è stato allenato anche da Maurizio Sarri e dall’ex compagno Andrea Pirlo. A proposito dell’attuale tecnico della Lazio commenta: “Da noi ha avuto tantissime difficoltà perché già all’inizio ha avuto dei piccoli attriti con qualcuno. Non è scoccata la scintilla. Dopo un mese, si è accorto che il tipo di lavoro che era abituato a fare avrebbe dovuto rivederlo e avrebbe dovuto cercare di mediare. E per uno come lui mediare è un qualcosa di avvilente. Non aveva quell’entusiasmo che di solito uno come lui ha”. A chi sostiene che sia tornato in bianconero dopo l’esperienza al Psg per aiutare il Comandante replica: “Non è vero. Quell’anno col PSG vinciamo l’andata degli ottavi di Champions a Manchester 0-2 e la Juve perde 2-0 a Madrid con l’Atletico. Ero felice per me ma non mi sentivo a mio agio per la sconfitta della Juve. E questa cosa ha pesato nelle scelte future. E poi giustamente la vita ti castiga perché al ritorno passano Manchester e Juventus. Sono tornato, non mi faceva impazzire l’idea di fare il secondo ma l’idea di poter vincere la Champions con questa dirigenza e con questi compagni è stata la cosa che ha pesato di più. Vincerla per la gente della Juve mi avrebbe dato una soddisfazione enorme”. La scorsa stagione l’addio di Sarri e Pirlo al timone. A proposito del lavoro fatto dell’ex centrocampista Buffon commenta: “Un allenatore che vince Coppa Italia, Supercoppa e che arriva in Champions non ha fallito”. 

    L’esperienza al Psg
    Nel 2018 il primo addio alla Juve per sbarcare alla corte del Psg. Il portierone riavvolge il nastro e torna su quella scelta: “Ho deciso di andare al Psg a maggio del 2018. A febbraio di quell’anno avevo deciso di smettere perché pensavo di fare il Mondiale e volevo chiudere il cerchio con quello. Dissi al mio procuratore che volevo smettere a meno che non mi avesse chiamato una tra Real Madrid, Barcellona e Psg. E dopo venti giorni è arrivata la chiamata. A quel punto mi sembrava un peccato rinunciare a un’esperienza simile, in un club simile e con un’offerta economica importantissima come quella. Non avevo garanzie, non avevo il posto assicurato anche perché la competizione è lo sport”. A Parigi ora c’è un altro portiere italiano, Gianluigi Donnarumma. L’ex estremo difensore del Milan fatica però a trovare spazio, ma Buffon non ha dubbi: “Penso che Gigio abbia fatto una scelta più che giustificata. In questa stagione sta avendo delle difficoltà ma penso che sarà titolare nell’immediato futuro”. 
    Buffon e il ritorno al Parma
    Come un cerchio che si chiude, Buffon ha deciso quest’anno di tornare al Parma, lì dove tutto ebbe inizio: “Nella mia carriera ho sempre fatto delle scelte d’istinto e non ho mai fatto calcoli – spiega Gigi -. Ho sempre fatto scelte che mi hanno reso felice. Nel 2006, da miglior portiere al mondo, sono andato in Serie B con la Juve e nessuno nelle mie condizioni l’avrebbe fatto. Solo un pazzo poteva farlo ma l’ho fatto perché credo in certe cose e mi fa piacere poterle accompagnare. Poi ho fatto tutta la trafila alla Juventus, dalla risalita alle tante vittorie. Poi sono andato a Parigi dove ho vissuto uno degli anni più belli della mia vita. Poi sono tornato alla Juventus, accettando di buon grado di fare il secondo. Sono stato una persona esemplare come sempre, poi dopo due anni mi sentivo ancora forte, volevo giocare e ho scelto Parma. Non mi fregava niente fosse in Serie B. A me piace il bene comune, sento l’affetto e la felicità e l’entusiasmo della gente di Parma. Mi chiedono di riportarli in Serie A, sono cose gratificanti, è quello che volevo, gioco per passione”. Buffon racconta poi di quando fu a un passo dall’Atalanta: “Gasperini lo sa, è successo che nel momento in cui avevo deciso di andare a Bergamo ho parlato con i dirigenti della Juve e con Pirlo che mi hanno convinto a restare. Mi conoscono alla perfezione e hanno toccato determinati tasti che non mi hanno persuaso a non andare. A Gasperini comunque voglio bene, le sue chiamate e la sua volontà di volermi a Bergamo perché secondo lui ero ancora forte per fare il titolare, mi hanno gratificato moltissimo”. LEGGI TUTTO

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    Parma re dell'Over 2,5 in Serie B

    Serie B in stile “Boxing day”. L’undicesima giornata si gioca tutta d’un fiato lunedì 1 novembre, tra le gare in programma spicca quella del Tardini tra Parma e Vicenza (ore 18).
    Serie B, indovina il risultato di Parma-Vicenza e vinci
    Occhio al primo tempo
    Il Parma grazie a un super Buffon è tornato al successo dopo sei turni, espugnando il campo del Cittadella per 2-1. Il Vicenza di rimonta ha chiuso sull’1-1 contro il Monza. I crociati si confermano squadra regina dell’Over 2,5 in Serie B ma un altro dato che li riguarda sorprende decisamente di più. Gli emiliani nelle 4 gare giocate al Tardini non hanno ancora segnato un gol nel primo tempo. Il Vicenza, seconda peggior difesa del torneo cadetto, in 5 delle 10 partite di campionato disputate è andato in svantaggio al riposo. In un match che vede il Parma favorito potrebbe vedersi almeno un gol della squadra di Maresca nella prima frazione. LEGGI TUTTO

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    Buffon tra passato e futuro: “Mi vedo bene come ct”

    TORINO – In una lunga intervista a BeInSports, Gianluigi Buffon ha parlato del suo passato, del presente e del futuro. In riferimento a quest’ultimo, il portiere del Parma sembra avere già le idee chiare: “Fare il ct è qualcosa che mi piacerebbe, più di fare l’allenatore. Anche in giro per il mondo, magari in Australia”. Parlando del suo presente, invece, le motivazioni non gli mancano di certo: “Gioco perché mi sento molto bene, mi sento ancora un portiere forte e penso di essere ancora molto utile ai compagni. Per questo ho scelto di tornare a Parma, sapevo di portare valori ed emozioni e so che riesco a rendere al meglio. Parma era la soluzione migliore per continuare a rendere ad alto livello”.
    Buffon e il ricordo di Real-Juve
    Buffon ammette di aver pensato all’addio tre anni fa: “Un giorno di tre anni fa a fine marzo a Torino mi chiedono: hai deciso di smettere? Dico di sì, è giusto così. Per scherzare aggiungo, se mi chiamano Psg, Real Madrid o Barcellona magari lo prendo in considerazione e dopo 20 giorni mi chiama il Psg e ho detto sì. Mi affascinava una squadra con tanta potenzialità in Champions League e questo era uno stimolo importante, in più potevo fare un’esperienza fuori dall’Italia e potevo continuare a giocare a livelli altissimi“. Poi, il ricordo di quel Real Madrid-Juve al Bernabeu: “Mi ricordo molto bene quella serata. C’è stato il momento in cui sono stato più fiero di essere capitano della mia squadra. Quando ci ripenso mi commuovo, perché solo un gruppo forte con coraggio e spirito da guerrieri può pensare di fare la rimonta. Quando siamo andati a Madrid avevamo la forza per ribaltarla. Una sensazione di benessere che non ho provato altre volte”. LEGGI TUTTO

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    Buffon: “Allegri? È l'uomo giusto per un nuovo ciclo alla Juve”

    MARINA DI PIETRASANTA – “Per un po’ ho pensato davvero di smettere, ma quel dubbio l’ho messo da parte. Continuerò a giocare”. Gigi Buffon è sicuro del suo futuro, mentre a Marina di Pietrasanta presenta la sua Buffon Football Academy che invece si occuperà del futuro dei giovani portieri italiani: “Vogliamo creare un’università dei portieri. La scuola italiana si è un po’ persa, ma credo che lavorando con unità di intenti potremo tornare presto al nostro livello storico”. E alla storia, la sua, potrebbe presto tornare Gigi Buffon: “Dove giocherò? Ci sono tre ipotesi: club che puntano a vincere la Champions, dove farei il secondo: ma questo ruolo l’ho fatto solo per la Juve. Un’altra ipotesi sono squadre che puntano a una buona Champions dove sarei protagonista e la terza è un ritorno al Parma, alle origini, che smuove qualcosa di importante nei sentimenti. Domani vedrò il mio agente Silvano Martina e in tre-quattro giorni farò la mia scelta”. Che lo porterà di nuovo in Emilia.

    Buffon sulla Champions senza la Juve

    In attesa del futuro, però Buffon guarda anche al passato bianconero e al presente della Nazionale: “Allegri è una certezza – commenta il ritorno del tecnico avuto dal 2014 al 2018 – Una certezza nella gestione, una certezza nei risultati e anche una certezza a livello di immagine nei confronti dei giocatori, che possono avere per lui quel timore reverenziale che non guasta. È l’uomo giusto per far partire un nuovo ciclo. Se mi sono mai immaginato Juve, Real e Barça escluse dalla Champions? No, dovrebbero cambiare nome alla competizione. Magari un giorno non si qualificheranno, ma non si può escluderle: sono la storia e danno emozioni non solo ai tifosi, ma anche agli avversari, che vogliono affrontarle”.

    Guarda la galleryDal 2014 al 2021: l’evoluzione della Juve di Allegri

    Buffon, la Nazionale e Chiellini

    A unire bianconero e azzurro, Giorgio Chiellini, super contro la Turchia: “Non mi ha stupito, l’età è un luogo comune. Non mi interessa se Giorgio fa 20 partite o 40. Se ne fa 20 in quelle 20 è il miglior difensore del mondo”. Miglior difensore del mondo in una splendida Italia. “Mancini ha stravolto tutto in un modo travolgente. L’Italia non è favorita, ma può essere la scheggia impazzita di questo Europeo e dare fastidio a tutti. Compresa la Francia che è la grande favorita, per la rosa e perché ha un tecnico ideale per gestirla. Diamo la spinta per arrivare in fondo”. Un’Italia che ha tra i pali un altro Gianluigi, Donnarumma:“Un grande campione, che sta facendo un bellissimo percorso. Il suo addio al Milan? Non conosco la vicenda dall’interno e non mi permetto di giudicare. Mi fido di lui”.

    Buffon su Eriksen

    Di Europeo non si può parlare senza toccare la drammatica vicenda di Eriksen: “Non ho visto le immagini e non ho voluto rivederle anche per una sorta di autotutela. Non puoi che fare milioni di riflessioni in dieci minuti. Sono felice che stia bene e gli auguro di ristabilirsi prima possibile. Se la vicenda fosse arrivata alle estreme conseguenze si sarebbe dovuto fermare tutto e, dopo la pandemia, sarebbe stata un’altra tragedia che si sarebbe aggiunta a quella umana. Per fortuna è andato tutto bene”.

    Guarda la galleryJuve, Buffon lanciato in aria durante i festeggiamenti per la vittoria LEGGI TUTTO