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    Escludendo Giovanni Federico, italiano nato e cresciuto in Germania, fino ad oggi l’unico giocatore partito dallo stivale ad avere giocato con la maglia giallonera del Borussia Dortmund è Ciro Immobile, in quella parentesi della stagione 2014/15 caratterizzata da una decina di gol, ma anche numerose difficoltà di ambientamento. Presto però potrebbe aggregarsi al gruppo Filippo Calixte Mane, difensore cen LEGGI TUTTO

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    Ieri Ozil, oggi… Ducksch: il Werder ora sogna di tornare in Europa

    Mertesacker e Naldo in difesa, Tim Wiese (oggi wrestler) in porta, Frings e Borowski a dare sostanza al centrocampo, Mesut Özil a disegnare calcio sulla trequarti e un giovane rampante Marko Marin, promessa mancata, a supportarlo. È la colonna portante dell’ultimo Werder Brema che si è qualificato per una coppa europea, nella stagione 2009/10, quando il terzo posto della squadra allora allenata dal leggendario Thomas Schaaf centr&ogra LEGGI TUTTO

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    Musiala e i suoi… fratellini! Il Bayern è già nel futuro: tutti i talenti

    Il classe 2003 è senza dubbio il più luccicante dei tanti, tantissimi giovani prospetti su cui il Bayern spera di costruire il proprio futuro, ma è in buonissima compagnia, perché tra giocatori che stanno crescendo “in casa” e talenti che stanno mettendosi in luce in prestito in giro per l’Europa a Monaco vedono un domani più che radioso e brillante.

    Tutti i talenti del Bayern Monaco

    Primo della lista non può che essere Mathys Tel, pagato quasi trenta milioni di euro dal Rennes ormai due anni e mezzo fa, quando era solo un 17enne di enorme prospettiva: attaccante classe 2005, è il vice-Kane, ma anche una valida alternativa sulle ali. Vanta già 16 gol e 7 assist in 82 presenze, la maggior parte dalla panchina, ma è un numero enorme per un giocatore che non ha neanche vent’anni.

    Meno presenze, ma un ruolo maggiormente da protagonista ce l’ha il mediano classe 2004 Aleksandar Pavlovic, già punto fermo della prima squadra in coppia a centrocampo con Kimmich: è nato e cresciuto a Monaco, portato tra i grandi da Tuchel e confermatissimo da Kompany, è anche nel giro della nazionale tedesca.

    Giro in cui molto presto entrerà Paul Wanner, trequartista, anno di nascita 2005, più giovane debuttante di sempre in Bundesliga con il Bayern Monaco (16 anni e 15 giorni), ha anche origini austriache. Questo’anno è in prestito all’Heidenheim in massima serie (dove c’è anche il terzino classe 2003 Frans Krätzig), dopo aver brillato nella scorsa annata in Zweite con l’Elversberg.

    Se facciamo a gara di precocità, comunque, nessuno batte Lovro Zvonarek, che il Bayern ha preso dallo Slaven Belupo, in Croazia, dove era già capitano a 16 anni: quest’anno è in prestito allo Sturm Graz, con cui gioca anche la Champions League. Anche lui è classe 2005, come del resto anche Arijon Ibrahimovic, pariruolo sui cui nel mercato invernale ha deciso di puntare la Lazio in prestito con diritto di riscatto, su cui il Bayern ha mantenuto una recompra.

    All’Ulm c’è un altro fantasista 19enne, Maurice Krattenmacher, che sta mettendosi in luce in Zweite Liga: viene dall’Unterhaching, club da cui il Bayern ha prelevato anche la punta del 2008 Adu, attualmente ancora in prestito in Dritte Liga, ma di grandissima prospettiva. Come del resto il classe 2006 australiano Nestory Irankunda, ala di professione, pagato 3 milioni all’Adelaide United, o Guido Della Rovere, italiano, ex Cremonese, che sta crescendo in casa: nato nel 2007, per ora è stabilmente in seconda squadra, con l’augurio di ritagliarsi uno spazio tra i grandi. Una cosa è certa: avrà da sgomitare. LEGGI TUTTO

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    Occhio Juve, lo Stoccarda vuole tornare a brillare anche in Champions

    Quando si pensa allo Stoccarda vengono in mente soprattutto grandi attaccanti che hanno fatto la storia: Mario Gomez, Jürgen Klinsmann, Fredi Bobic, Fritz Walter, ma anche giocatori iconici come Cacau. Nomi che hanno scandito le epoche ed i successi di una delle squadre che più di tutte nella loro storia vivono oscillando, capaci di incredibili picchi e numerosi periodi di anonimato. Nel 2016, un quinquennio dopo l’ultima apparizione in Champions League, è retrocesso in Zweite per la prima volta dopo quarant’anni.
    Subito tornato in Bundesliga, è nuovamente sceso nel 2019. E anche nel 2023 ci è andato vicinissimo: si è salvato allo spareggio. Nel 2022 lo aveva evitato con un gol di Endo allo scadere all’ultima giornata. E l’anno scorso ha concluso al secondo posto, anche davanti al Bayern Monaco, guadagnandosi nuovamente la Champions League dopo 13 anni. Sfidando la Juve, ma anche il Real Madrid, il PSG e pure l’Atalanta. Come nelle favole.
    Hoeness, dalle critiche al successo
    Del resto, un paio d’anni fa immaginare un percorso del genere era davvero oltre ogni reale concezione di ciò che poteva essere il futuro. Una squadra che non trovava le misure con costanza, di talento, idee, ma… c’era sempre un ‘ma’. Sulla tenuta difensiva, sulla forza mentale, sulla concretezza. D’altronde un quartultimo e un terzultimo posto non sono proprio la migliore delle basi.
    È stato nella stagione 2022/23, quella conclusa al playout, battendo l’Amburgo, che la squadra ha iniziato a trovare una sua dimensione. L’annata era iniziata con Matarazzo in panchina, poi dopo i periodi di scarso successo di Wimmer e Labbadia la scelta è stata di puntare su Sebastian Hoeness, ricevendo un mare di critiche, visto che parliamo del nipote del grande Uli, leggenda del Bayern, e figlio di Dieter, in passato ex giocatore e anche dirigente della società.
    L’ascesa dello Stoccarda: la forza delle idee
    Mai scelta fu più azzeccata. Dopo la salvezza, a Stoccarda è cambiata aria. E tutti quei talenti che non sono mai mancati – portati nella maggior parte dei casi dall’ex capo scout del Dortmund e dell’Arsenal, Sven Mislintat – hanno d’improvviso trovato un contesto tattico in cui potersi esprimere. E così Enzo Millot, 2002 francese, è diventato uno dei migliori interni d’inserimento in circolazione, Chris Führich una delle ali più imprevedibili, Hiroki Ito uno dei centrali più affidabili (e lo ha preso il Bayern). Per non parlare delle plusvalenze fatte su Kobel e Anton, oggi al Dortmund, o Guirassy, andando fino a Mavropanos ed Endo, rivenduti in Premier a peso d’oro. 
    A chi è rimasto nel corso degli anni – Führich, Millot, Karazor, Silas – si sono aggiunti innesti mirati come Vagnoman a destra, Undav in attacco, Stiller in mediana, Mittelstädt sulla sinistra, Nübel in porta. E non sono nomi a caso, ma tutti giocatori che a Stoccarda sono arrivati fino alla conquista della nazionale tedesca. Merito non solo del sistema. Ed è poi ciò che ha spinto in estate anche attaccanti in rampa di lancio europea come El Bilal Touré dall’Atalanta o Demirovic dall’Augsburg a volare in Germania per una ventina di milioni di euro, in un posto dove le idee di calcio offensivo e propositivo fanno raccogliere frutti importanti. Ma guai a scambiarla per una provinciale: lo Stoccarda ha più dna Champions di molti altri. E non vede l’ora di poterlo dimostrare. LEGGI TUTTO

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    Bayern, tonfo in casa! Xabi Alonso sorride, il Leverkusen scappa

    Perde punti preziosi il Bayern Monaco, che nel match interno contro il Werder Brema – squadra che lotta per allontanarsi dalla zona retrocessione – rimedia una sconfitta inattesa. Un risultato che vede il Leverkusen allontanarsi nel radar della classifica di Tuchel, distante ora 7 punti dalla capolista. Nell’incontro di ieri infatti, gli uomini di Xabi Alonso hanno messo a segno un altro colpo vincendo in extremis sul campo del Lipsia. I bavaresi devono però recuperare il match contro l’Union Berlino (rinviato per neve) in programma il 24 gennaio.
    Bayern ko, colpo Werder Brema
    Ospiti più incisivi già nella prima metà di gioco, soprattutto nelle ripartenze. Gli uomini di Werner trovano perfino il gol del vantaggio con Njinmah al 27′ – ci erano già andati vicini pochi minuti prima con una deviazione in area intercettata splendidamente da Neuer – ma la rete viene annullata al Var per il fallo di Stage su Musiala in avvio dell’azione. L’appuntamento con il vantaggio è però rimandato al secondo tempo, quando al minuto 59 Weiser conclude nel miglore dei modi un’azione individuale. Il Bayern prova a evitare la sconfitta sulla spinta di Tuchel, ma fallisce le sue migliori occasioni con Kane, che al 73′ sbaglia un colpo di testa a pochi passi dalla porta, e con Goretzka e Choupo-Moting nei minuti finali. Chiude il quadro del 18° turno di Bundesliga la sfida tra Borussia Moenchengladbach e Augusta. LEGGI TUTTO

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    Bonucci 90′ in panchina, tris Stoccarda all’Union. Grifo show col Friburgo

    Grifo, gol e assist. Ok Lipsia ed Eintracht
    Bochum avanti con Paciencia al 15′, poi è Vincenzo Grifo il grande protagonista della rimonta del Friburgo, prima con l’assist dell’1-1 di Doan al 26′, poi con il calcio di rigore che decide la sfida, trasformato al secondo minuto di recupero del primo tempo. Il Lipsia si impone 3-1 a Darmstadt – cui non basta Kempe – grazie alla doppietta di Openda e alla rete di Forsberg, l’Eintracht Francoforte batte l’Hoffenheim col medesimo risultato alla PreZero Arena di Sinsheim con Marmoush, Knauff e Skhiri, che rimediano all’iniziale vantaggio dei padroni di casa siglato da Beier. LEGGI TUTTO

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    Bonucci, le condizioni e il debutto con l’Union Berlino: cosa dice Fischer

    Leonardo Bonucci nelle ultime ore è stato protagonista indiscusso fuori dal rettangolo di gioco, a maggior ragione dopo l’intervista circa l’addio alla Juventus. Ma quando tornerà protagonista in campo? Secondo la Bild, sarà lui a decidere quando debuttare con l’Union Berlino. Bonucci infatti ha svolto sì la preparazione estiva ma in solitaria, e dunque non è ancora ad un livello accettabile. Ma per il quotidiano tedesco sarà lui a stabilire quando si sentirà pronto per tornare a giocare.
    Union Berlino, Fischer su Bonucci
    Della condizione di Bonucci, in conferenza stampa, ha parlato anche il tecnico dell’Union Berlino, Urs Fischer, alla vigilia del match contro il Wolfsburg: “Non aveva alcuna preparazione. C’erano cinque o sei settimane per prepararsi, lui non le ha avute. Anche se si è allenato individualmente, non si è preparato in squadra. Stiamo lavorando molto duramente su questo, sta facendo progressi ogni giorno”. Resta ancora un’incognita, dunque, su quando Bonucci scenderà per la prima volta in campo con i biancorossi. E dopo le accuse delle scorse ore, proprio a Bonucci ha risposto quest’oggi in conferenza stampa Massimiliano Allegri, a ventiquattro ore dalla partita contro la Lazio. LEGGI TUTTO