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    Ranieri: “Il campionato del Cagliari inizia adesso, vi dico perché”

    Ancora una sconfitta per il Cagliari, ma una sconfitta da cui ripartire. I rossoblù cadono contro la Roma di Josè Mourinho, dopo la sosta arriveranno due sfide salvezza cruciali. Non demorde Claudio Ranieri: il tecnico dei sardi, nonostante la caduta e la difficile situazione di classifica, non perde le speranze e trova il motivo per cui sorridere.
    Cagliari-Roma, parla Ranieri
    Queste le dichiarazioni dell’allenatore a Dazn: “Eravamo partiti discretamente bene, con l’occasione di Petagna. Sono stati bravi loro a fare due gol velocemente, oltre a qualcho demerito nostro. Quando hanno accelerato è stato complicato per noi. La nota positiva è che abbiamo affrontato 5 squadre forti, ora inizio il nostro campionato. Sapevamo di dover soffrire, siamo uniti con la volontà comune di rialzare il Cagliari. Tutti dobbiamo dare qualcosina in più, iniziando da me, che dovrò spronarli di più. Il pubblico capisce che siamo dove dobbiamo stare, l’avevo detto a inizio campionato che saremmo stati in burrasca ma senza dover perdere il timone. Ci sono difficoltà e deficit che le grandi squadre ti fanno notare ulteriormente. Ora Salernitana e Frosinone? Due gare importanti per loro e per noi, spero non si veda quel divario che c’è stato nelle partite giocate fino ad ora”. LEGGI TUTTO

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    Dybala, la Roma trema: infortunio al ginocchio contro il Cagliari

    Roma, ansia Dybala: infortunio a Cagliari
    Al minuto 36 Dybala è rimasto vittima di uno scontro a centrocampo con Prati. Dopo lo scontro la Joya è rimasta dolorante a terra per poi provare a rialzarsi. Dopo qualche attimo l’argentino è tornato nuovamente a sdrairsi sul terreno di gioco in preda al dolore con il direttore di gara che ha chiesto l’intervento dello staff giallorosso. Immediata la richiesta del cambio per il numero 21, con evidenti problemi al ginocchio sinistro, che abbandonando il campo si è coperto il volto con la maglia. I primi controlli  hanno evidenziato un trauma distorsivo al ginocchio sinistro che dovrà essere valutato di nuovo nei prossimi giorni, molto probabilmente già domani come detto da José Mourinho nel post partita con il Cagliari (o al più tardi martedì). LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Roma, Ranieri: “Gioca Scuffet, Luvumbo convocato”

    “Noi non siamo la squadra materasso”. Dalle scuse dopo la sconfitta contro la Fiorentina alla voglia di invertire la rotta a partire dal match contro la Roma: Ranieri è stato chiaro in conferenza in vista della gara contro Mourinho. “Una sfida particolare per me” e il rapporto col portoghese “è iniziato male ma finito bene, lo stimo molto”. Il campionato dei sardi non è iniziato al meglio: due pareggi (Torino e Udinese) e poi cinque sconfitte, di cui tre consecutive, con l’ultimo posto in classifica. L’allenatore ha parlato del momento della squadra a due giorni dalla gara contro i giallorossi
    Cagliari-Roma, conferenza Ranieri
    “Concentriamoci su questa partita e poi penseremo alla sosta. – ha detto Ranieri – Sarà una sfida complicata e mi aspetto una grande Roma. Fa strano vederla in basso in classifica ma si sta rialzando”. Sull’esperienza: “Abbiamo sbagliato dei gol sciocchi con giocatori esperti. Loro devono darti la serenità perché sanno come vanno le cose e cosa fare per cambiarle”. E il modulo: “Lo cambiamo durante le partite. I ragazzi conoscono ogni movimento ma non vi dirò come giocherò contro la Roma”. 
    Dalla partita ai singoli: “Radunovic mi ha confermato che non è sereno: gioca Scuffet” e in attacco “Luvumbo verrà in panchina, Mancosu out. Lapadula? Difficile possa recuperare dopo la sosta”. Sui giovani: “Oristanio e Prati li ho trovati bene, sto pensando se farli giocare titolari”. In chiusura su Desogus: “Mi piace molto, è un ragazzo con dei numeri e lo terrò presente”.  LEGGI TUTTO

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    Fiorentina-Cagliari, scontri fuori dal Franchi: cosa è successo

    FIRENZE – Momenti di tensione nei pressi del “Franchi” prima dell’inizio del match tra Fiorentina e Cagliari. Circa 30-40 tifosi ospiti hanno lanciato dei lacrimogeni verso alcuni supporters viola, tirando poi fuori delle spranghe con cui hanno colpito auto e motorini. Le forze dell’ordine, in assetto anti-sommossa, sono immediatamente intervenute e hanno dovuto fare ricorso a cariche di alleggerimento per disperdere il gruppo di tifosi sardi. Ingenti danni si registrano al momento all’esterno di un supermercato proprio in viale dei Mille e su alcune auto in via dei Sette santi.

    Scontri al Franchi, la ricostruzione

    Trenta tifosi del Cagliari, arrivati a Firenze con un pullman privato, avrebbero deciso di abbandonare il percorso predeterminato per puntare su viale dei Mille violando le direttive della questura di Firenze. Qui hanno incrociato una ventina di tifosi viola e sono iniziati i tafferugli. La polizia ha isolato il gruppo dei tifosi del Cagliari e li sta identificando: rischiano denuncia e Daspo. Durante i tafferugli un poliziotto della digos di Cagliari che segue le tifoserie in trasferta sarebbe stato colpito ed è finito a terra. Si sarebbe però rialzato, continuando a svolgere il servizio di controllo. LEGGI TUTTO

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    Motta, l’abbraccio e l’elogio a Ranieri: “Un signore, parla la storia”

    Nella ripresa i ragazzi di Motta sono scesi con un atteggiamento diverso in campo e hanno ribaltato il momentaneo vantaggio di Luvumbo con i gol di Zirkzee e la prima perla di Fabbian in Serie A. L’allenatore ha analizzato il match al termine dei novanta minuti.
    Bologna-Cagliari, le dichiarazioni di Motta
    Queste le parole dell’allenatore del Bologna, Thiago Motta, ai microfoni di Dazn: “Sono contento della nostra prestazione. Abbiamo un gruppo di grande qualità, i ragazzi sono bravi e sono capaci di mettere in pratica quello che gli chiedo. Zirkzee? Non sta ripagando la mia fiducia, ma il suo lavoro. Se sta così deve giocare per forza, è un giocatore forte. Ha fatto una grande prestazione, così come nelle prime due partite di campionato. Abbraccio con Ranieri? La storia parla per lui, è un signore fantastico, umile e capisce tanto di calcio. Un vero e proprio maestro, da prendere come punto di riferimento”. LEGGI TUTTO

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    Shomurodov: “È un Cagliari che ti ricarica”. E su Ranieri e Mourinho…

    «Mi trovo bene con la squadra, con i ragazzi, con il mister. Le vacanze sono state lunghe, praticamente sono durate un mese… I primi giorni è stato più difficile, ma adesso va molto meglio e sto bene. Mi sento carico e non vedo l’ora che inizi il campionato».
    Vacanze a casa?
    «Sì, in Uzbekistan».
    Ce lo racconta, l’Uzbekistan? Probabilmente la maggior parte di noi italiani non saprebbe collocarlo geograficamente in modo esatto… Nonostante una delle canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana si intitoli proprio Samarcanda!
    «Samarcanda è una città storica, ci vengono tanti turisti. Poi ci sono Bukhara e Khiva. Tutte e tre sono affascinanti, artistiche. E c’è la capitale Tashkent, anche questa molto bella. Io sono nato a Jarkurgan, l’accademia l’ho fatta a Mashal, è lì che ho iniziato a giocare a calcio. In Uzbekistan amiamo molto il calcio, è il primo sport. Poi ci piace molto la boxe: otteniamo risultati alle Olimpiadi, ai Mondiali. Io, però, venendo da una famiglia di calciatori, ho subito iniziato a giocare a calcio».
    Il piccolo Messi…
    «Massì, i giornalisti mi hanno soprannominato così, anche se non c’entro niente con lui. Né come fisico, né come modo di giocare. E poi Messi è Messi. Chissà come è nata questa cosa. Ora comunque non ho soprannomi, sono Eldor e basta».
    C’è qualche attaccante che ha ammirato e studiato in modo particolare?
    «Da ragazzino avevo Drogba e Fernando Torres come idoli, li studiavo e cercavo di capire i loro movimenti. Ora, beh, studio soprattutto i movimenti e gli schemi che mi suggeriscono i miei allenatori. Studio con Ranieri».
    Com’è stato l’impatto con il mister?
    «Ottimo. Anche se non ci siamo ancora detti nulla di speciale, ovviamente. La stagione è solo all’inizio. Mi ha chiesto come stavo fisicamente. So che può aiutarmi a crescere, ad esprimermi al meglio».
    L’obiettivo è quello di tornare alle prestazioni e alla continuità dell’esperienza al Genoa, giusto? Cosa serve per rendere di nuovo a quei livelli?
    «Conta molto l’aspetto psicologico. Mi sentivo forte, c’era l’ambizione. Sentivo la fiducia. Qui a Cagliari ci sono tutti gli ingredienti per ripetermi e credo possa essere l’occasione giusta: allenatore esperto e preparato, una società che crede in me, un bel gruppo pieno di entusiasmo. Tanti tifosi sono venuti con passione a fare il tifo anche in ritiro. Al campo, in albergo: ci aiutano tanto. La rimonta dello scorso anno ha entusiasmato la piazza e in squadra sento che c’è consapevolezza, c’è fiducia. Quelle partite di carattere giocate contro il Bari hanno colpito anche me e sono state una delle cose a cui ho pensato quando è capitata l’occasione di venire al Cagliari».
    Tra i nuovi compagni chi la sta aiutando di più a entrare nel gruppo?
    «Edoardo Goldaniga, che conosco dai tempi del Genoa. Poi anche altri giocatori più “vecchi”, i senatori. Pavoletti, ad esempio».
    Ruolo d’attacco: ha preferenze?
    «Quando si gioca con due attaccanti per me è più facile, io ho sempre giocato così e sono più vicino alla porta. Se gioco a tre devo stare a sinistra e ho bisogno di più tempo: devo dribblare e attaccare lo spazio. È diverso». LEGGI TUTTO

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    Bari: come ripartire dopo la botta?

    TORINO – La botta è stata fortissima e non sarà semplice assorbirla. Una settimana fa il Bari, nonostante i 58mila del San Nicola, vedeva la A svanire al 94’ nella finale di ritorno dei playoff contro il Cagliari. Poco prima del gol di Pavoletti che ha riportato in paradiso i sardi, c’era stato il clamoroso palo di Folorunsho a portiere battuto, fosse stato gol la A era certa. E comunque, anche senza quella clamorosa occasione, la massima serie sembrava in tasca: dopo l’1-1 dell’andata, il pari del ritorno stava garantendo la promozione ai pugliesi, in virtù del miglior piazzamento in campionato. E invece no, un’annata meravigliosa rovinata da una rete incassata nel recupero dell’ultima uscita. No, non sarà semplice ripartire dopo una botta simile. Anche perché sul futuro del Bari pesano parecchie incognite. A iniziare da quelle del futuro degli uomini guida. La conferma dell’allenatore Michele Mignani non è scontata, anzi. L’attuale allenatore del Bari s’è preso un po’ di tempo per riflettere ma se l’è preso anche la società. Nell’ambiente barese non è piaciuto l’atteggiamento che la squadra ai playoff ha tenuto per due partite su quattro. S’è detto che nella finale di ritorno il Bari ha avuto un fare troppo attendista, che alla lunga non ha pagato. Ma era lo stesso atteggiamento tenuto dal Bari all’esordio dei playoff: anche al Druso di Bolzano, contro il Sudtirol, i galletti giocarono per il pari e come contro il Cagliari furono puniti nel recupero, salvo poi riscattarsi nel ritorno al San Nicola con una prova superlativa nella ripresa, andando a vincere in inferiorità numerica. Comunque Mignani ha fatto un gran lavoro. Club come lo Spezia lo corteggiano e fanno capire di essere pronti ad assumerlo. Fra l’altro, Mignani è genovese e dopo gli esordi da calciatore nella Sampdoria, non ha mai giocato né allenato nella sua regione, sta girando l’Italia da trent’anni. Ci sta poi, che sia corteggiato: Mignani in due anni ha portato dalla C a un passo dalla A un Bari che un anno fa non era certo considerato la terza forza della B, come ha poi detto il campionato, normale che ci sia interesse per lui. Ma almeno, la permanenza del ds Ciro Polito non dovrebbe essere più in discussione. Se Giuntoli lascerà il Napoli per approdare alla Juventus, da più parti si sosteneva che i De Laurentiis potessero portare Polito sotto il Vesuvio. Ipotesi che ora sembra tramontata, anche se sarebbe stata una promozione strameritata, Polito a Bari ha fatto un lavoro straordinario. Ha costruito la squadra che ha dominato la C nel 2021/22 con un budget inferiore a quello che c’era nei due anni precedenti, quando la promozione non arrivò, nonostante il Bari fosse già la squadra da battere nel girone C della Lega Pro. L’operazione Cheddira, prelevato dal Parma per un tozzo di pane, è stata un capolavoro. Ma sono tanti i giocatori da lui scoperti e valorizzati, Caprile su tutti, scovato in C alla Pro Patria, che proprio nella partita maledetta contro il Cagliari con le sue parate ha tenuto a galla il Bari fino all’ultimo, confermando di essere il miglior portiere italiano sotto i 23 anni. Per non parlare del talentuoso Gregorio Morachioli, l’ultimo colpaccio di gennaio, anche lui prelevato in C (dal Renate), diventato una delle rivelazioni più belle degli ultimi mesi del campionato. Tuttavia, la A sfumata, non obbliga i De Laurentiis a cedere il Bari. Finché il club pugliese giocherà in una categoria diversa da quella del Napoli, gli attuali padroni di entrambi i club avranno tempo fino al 2028 per disfarsi di una delle due società. Certo, riconquistare quella A che a Bari manca dal 2011 sarebbe stato il completamento di un gran lavoro iniziato nel 2018 con la ripartenza dalla Serie D. Ma è vero anche che con la promozione era reale il rischio di rivedere il film andato in scena nel 2021, protagonista la Salernitana, con Lotito, già proprietario della Lazio, che riusciva a cederla solo l’ultimo giorno dell’anno e a un prezzo molto più basso di quello sperato. Ora invece, la prospettiva di vivere un’altra stagione di B e soprattutto il fatto che i De Laurentiis non sono più obbligati a vendere il club, avrebbe fatto scemare l’interesse per il club. Ma, paradossalmente, potrebbe anche essere un bene, si potrà ripartire con una tranquillità che non ci sarebbe stata se fosse scattato l’obbligo di vendere. Tuttavia, a una settimana dal “San Nicolazo” vissuto col Cagliari, tante nubi s’addensano sul futuro del Bari. Tre dei protagonisti del bel film girato dai De Laurentiis (Mignani, Cheddira e Caprile), sembrano destinati a salutare. Per non parlare di Folorunsho, altro uomo chiave, dotato di una duttilità unica: il suo praticantato in B sembra finito, il  suo cartellino è del Napoli, col quale potrebbe iniziare il ritiro e a Garcia un giocatore come lui può piacere molto. Insomma, all’orizzonte, al momento, non si intravede come e da chi ripartire. La prossima settimana, dopo l’incontro fra Polito e Mignani, ne sapremo di più. LEGGI TUTTO

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    Walukiewicz, ufficiale all’Empoli: esercitato il diritto d’acquisto

    L’Empoli, dopo la conferma e il prlungamento di Accardi come direttore sportivo, è al lavoro per rinforzare la rosa in cista della prossima stagione di Serie A. Il club ha ufficializzato il diritto di opzione per l’acquisto a titolo definitivo di Walukiewicz. Il difensore ha trovato spazio con Zanetti soprattutto nel finale di stagione, dopo una prima parte in panchina.  LEGGI TUTTO