TORINO – Dicono che con Juric sarà tutta un’altra musica, per Cairo(e Vagnati). Speriamo. D’altra parte un presidente che in 16 anni assume 9 direttori sportivi e 15 allenatori diversi qualche problema crediamo che debba pur averlo. Con se stesso, con il concetto di programmazione e di semina. «Ma adesso c’è Juric e con Juric non si scherza», dicono. Vero: smaschera le prese in giro in pubblico come in privato, senza tanti peli sulla lingua. Noi crediamo in Juric, difatti. Nel suo onesto coraggio e nella sua carriera, in quanto ha fatto a Crotone e Verona, i momenti più brillanti. E crediamo anche nel suo grande entusiasmo, nello spirito pieno di motivazioni infuocate con cui si è gettato sul Toro. Che Juric sia animato da belle idee e ancor migliori proponimenti non c’è il minimo dubbio. Ma come si può credere in Cairo, dopo 16 anni? Come? Però Juric ha voluto credergli. Saprà difendersi, pensiamo. Saprà imporsi, reggere l’urto di un esattore di risultati senza una società all’altezza. Saprà farsi rispettare: speriamo, davvero. Perché solo in quest’ottica Juric potrà ottenere qualcosa, costruire qualcosa. Altrimenti non avrà spazio vitale, aria, ossigeno. E siccome non abbiamo proprio nulla da nascondere, noi, adesso proviamo anche ad accendere di nuovo un riflettore sulla questione Belotti.
Toro, il futuro di Belotti
Nessuno arriva dalla Luna. E si conosce bene, ormai, il Cairo di Immobile, Darmian, Glik, Zappacosta, Cerci, Maksimovic… Citati in ordine sparso. Ma restano fatti, non chiacchiere. E Juric, comprensibilmente, ha i suoi dubbi. Ha studiato perbene la rosa, al di là di ciò che già sapeva, da fuori. Ne ha ripetutamente parlato con Vagnati, con Cairo. I quali non hanno certo nascosto i loro, di dubbi. Sulla reale voglia del Gallo di continuare a tirare la carretta granata. Di metterci ancora l’anima, il cuore, i muscoli, gli stinchi. Juric conosce bene anche la realtà contrattuale del capitano. Legato al Toro da un papiro che andrà in scadenza già tra un anno, 30 giugno 2022: in un quadro che al momento registra un sostanziale nulla di fatto, quanto alle possibili, ipotetiche trattative per un prolungamento. «Di Belotti si occupa Vagnati», diceva Cairo dopo il Benevento, ultima di campionato.
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