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    Juve, il mercato non chiude: gli scenari per giugno e il retroscena Boteli

    Non illudetevi: il mercato non chiude mai. Neanche con l’arrivo di Carlos Alcaraz e la chiusura ufficiale delle trattative, almeno in Italia, molte operazioni sono come vedremo già state avviate. Intanto l’attualità racconta dello sbarco dell’argentino atterrato a Caselle alle 20,15 di ieri. Oggi è previsto un passaggio al JMedical e poi sarà a disposizione di Allegri che, però, difficilmente lo convocherà per una gara così delicata come quella contro l’Inter.

    Juve, il mercato non chiude mai

    Ma, appunto, non illudetevi: il mercato non chiude mai. Perché già da oggi la Juventus continuerà il lavoro nella prospettiva di giugno, quando l’auspicio e anzi la necessità sarà quella di ritrovarsi nuovamente all’onor della Champions League, e si vedrà se da campioni d’Italia o se da “piazzati”. E per poter ripresentarsi degnamente su quel palcoscenico è evidente che non potrà bastare questa rosa sia dal punto vista numerico sia da quello qualitativo. Priorità, ovviamente, per coloro che andranno in scadenza a giugno e che già fin da ora possono impegnarsi contrattualmente con il nuovo club. LEGGI TUTTO

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    Salernitana, ecco la “difesa verde”: piace tanto, anche a Mancini

    TORINO – Nel vedere le mosse di mercato della Salernitana si potrebbe perfino supporre che il club granata si faccia suggerire il mercato da Roberto Mancini. Ovviamente non è così, ma non può che far piacere al ct il fatto che il presidente Iervolino abbia deciso di puntare sui giovani italiani per rinforzare la squadra in vista della seconda stagione consecutiva in Serie A, primizia assoluta della sua storia. I nomi sono noti. Si parte da Matteo Lovato, difensore classe 2000 che arriva dall’Atalanta nell’ambito dell’affare che porta Ederson in nerazzurro e che farà coppia con Kaleb Okoli, l’italo-nigeriano reduce da una stagione da protagonista con la Cremonese e punto di forza dell’Under 21 azzurra. Ma non è finita, perché il ds Morgan De Sanctis, fresco di nomina dopo la lite del presidente con Sabatini, ha superato il Monza nella corsa a Lorenzo Pirola, centrale difensivo di vent’anni che l’anno scorso si è reso protagonista in B proprio con i biancorossi. L’ultima tentazione (anzi, qualcosa in più) porta a un altro difensore di belle speranze: Riccardo Calafiori, 20 anni, centrale della Roma e dell’Under 21. Insomma: un poker di difensori italiani, giovani e di prospettiva che potrebbero rappresentare una base anche per la Nazionale del futuro. Roberto Mancini osserva, con interesse. LEGGI TUTTO