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    Fabbro, contadino e… c.t. estremo: chi è Luciano Spalletti

    Ritratto (molto) privato del neo commissario tecnico, dalle origini rurali al cerchio magico degli amici fino alla panchina azzurra, che diventerà la più totalizzante delle sue sfide. E nella quale vorrà solo uomini che ci credono

    Gli amici storici, quelli del cerchio magico, sono stati i primi a ricevere sul cellulare nella serata di venerdì l’Habemus! dal loro amico, appena nominato nuovo papa azzurro. Messaggio criptico, in puro stile Lucio da Certaldo, uomo enigmatico come pochi: l’immagine di una penna. Senza commento. Loro, gli eletti, l’aristocrazia delle Galline del Cioni. Qualcosa tra la Tavola Rotonda di Camelot e un’élite armata, nel senso che si getterebbero nelle fiamme per il loro Artù. LEGGI TUTTO

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    Ventura: “Mancio-Italia, che brutto addio. Felice per Spalletti ma non ha tempo”

    Parla l’ex c.t. azzurro: le delusioni mondiali, i consigli al nuovo allenatore e i pronostici sulla Serie A

    Sono passati cinque anni dalla mancata qualificazione al Mondiale del 2018. A Giampiero Ventura, allora commissario tecnico della Nazionale, la delusione probabilmente non passerà mai del tutto, ma il profondo malessere, la rabbia, il rimpianto, il dolore e l’amarezza per essere stato considerato il grande se non addirittura l’unico colpevole di quel fallimento sportivo, è ormai alle spalle.  LEGGI TUTTO

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    De Laurentiis ci regali Spalletti. Non se ne pentirà

    Il presidente del Napoli può compiere un grande gesto per il calcio italiano, traendone vantaggio

    Nell’estate dello strapotere arabeconomico Aurelio De Laurentiis ha una grande occasione: “regalare” Luciano Spalletti e il suo gioco alla Nazionale, in piena emergenza calcistica. Scavalcando la clausola di concorrenza — l’Italia è una Federazione calcistica non un club — avrebbe la possibilità di dire agli italiani “vi concedo il mio ex allenatore” e guadagnerebbe molte indulgenze calcistiche da spendere in innovazioni nel campionato, della cui carenza si lamenta da anni.  LEGGI TUTTO

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    La dimissioni di Zoff e l’addio a Berlusconi. Poi quei barbari a casa Totti

    Nel 2000 Dino lasciò la Nazionale dopo le dure critiche del presidente del Milan. La follia omicida degli influencer a Casal PaloccoIn settimana l’addio a Silvio Berlusconi, oggi si gioca una finale europea a Rotterdam, cui avremmo dovuto partecipare. L’associazione dei due eventi ci riporta indietro di 23 anni, all’Europeo 2000, quando in finale ci arrivammo e al 90’ l’avevamo pure vinta grazie al gol di Delvecchio. Poi il gol di Wiltord allo scadere e il dolorosissimo golden-goal di Trezeguet nei supplementari. LEGGI TUTTO

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    L’Under 20 di Baldanzi: “Al Mondiale ci crediamo. Piccoli? Sì, ma bravi”

    Il leader azzurro verso i quarti con la Colombia: “Gruppo unito, tanta fansia e piedi buoni. Nel calcio ci sono tanti modi di giocare, l’importante è mettere le proprie qualità sempre al servizio della squadra”Keep calm and palla a Baldanzi. I piedi del fantasista dell’Empoli sono lo scrigno magico dell’Italia Under 20 che è arrivata ai quarti del Mondiale. Un dribbling, uno scatto, un’invenzione, un passaggio illuminante, un fallo subìto, ne esce sempre fuori qualcosa di buono. LEGGI TUTTO

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    Ecco perché oggi “Spillo” Altobelli segnerebbe più di Haaland

    L’ex attaccante dell’Inter entra nella Hall of Fame della Federcalcio: il racconto di una punta che nel calcio contemporaneo avrebbe viaggiato al doppio dei gol Alessandro Altobelli entra nella Hall of Fame della Federcalcio e non è soltanto l’omaggio a un eroe del Mundial ’82, ma il riconoscimento a uno dei migliori centravanti italiani. Se giocasse oggi, lui che non ha mai vinto la classifica dei cannonieri perché c’era sempre un Bettega, un Pablito Rossi, un Pruzzo o un Platini a mettere il muso davanti, segnerebbe gol a raffica. Senza esagerazioni: come (o forse più di) Haaland. LEGGI TUTTO

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    La Gazzetta a casa di Retegui: “A luglio in Europa. Mi piacerebbe in Serie A”

    Siamo andati a Buenos Aires dall’oriundo goleador con l’Italia di Mancini: “Gli ho detto subito sì, la Nazionale per me è un sogno”Dal nostro inviato Paolo Ianieri7 aprile
    – buenos aires (arg)La prima cosa che salta all’occhio nell’incontrare Mateo Retegui è la puntualità svizzera. “Ci vediamo alle 17” ci aveva scritto la sorella Micaela, argento olimpico nell’hockey prato a Tokyo, che gli dà una mano nelle pubbliche relazioni. E alle 17 spaccate ecco Mateo aprire la porta della villetta all’interno del villaggio di Santa Barbara, periferia nord a una trentina di chilometri dal centro di Buenos Aires, vicinissimo a San Fernando, dove è nato: area dominata dal verde, piccoli laghetti attorno a cui sorgono le case, l’unico suono è il silenzio. LEGGI TUTTO

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    Stramaccioni: “Da Nesta a Retegui, vi spiego perché non produciamo più campioni”

    Parla l’ultimo tecnico italiano capace di vincere la Champions League giovanile: “Servono le seconde squadre, stop ai play out in Primavera e torniamo a insegnare calcio ai ragazzini. Altro che possesso palla e pressing” Andrea Stramaccioni è l’unico tecnico italiano ad aver vinto la NextGen Series, la Champions League dei giovani poi trasformata dalla Uefa in Youth League, quando ancora lavorava con il settore giovanile dell’Inter. Nella stagione 2011-12, pochi giorni prima di sostituire Claudio Ranieri sulla panchina della prima squadra, Strama ha guidato la Primavera nerazzurra al successo (dopo i calci di rigore) contro l’Ajax e, anche se da allora in poi è passato nel calcio dei grandi, ha una vasta esperienza di giovani, di come si allenano e si fanno crescere. LEGGI TUTTO