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    Dimarco, cuore nerazzurro a un passo dal rinnovo. Un gol stellare come… regalo di compleanno

    Venerdì ha compiuto 26 anni e con il Frosinone ha firmato una rete da ricordare che ha celebrato su Instagram ricordando le tappe della sua carriera

    Andrea Ramazzotti

    13 novembre 2023 – 07:17

    – MILANO

    Il più interista di tutti gli interisti (intesi come giocatori dell’Inter) stavolta l’ha fatta… grossa. Perché di gol come quello dell’1-0 contro il Frosinone se ne vedono pochissimi e quando la palla è entrata alle spalle di Turati, neppure Federico Dimarco ci credeva. “All’inizio ho notato Dumfries dall’altra parte e volevo servirlo, ma poi Turati era fuori e… ci ho provato. Meno male che è entrata, se no prendevo tanti di quegli insulti che manco immaginavo” ha raccontato a Dazn al termine della gara il numero 32. San Siro, il suo San Siro, gli ha tributato un’ovazione da brividi per una rete che già adesso, dopo 12 giornate, si candida a essere la più bella del campionato. Lui ha festeggiato al solito modo, con quell’esultanza a braccia aperta e con un’espressione buffa dipinta sul volto. “È nata perché io e i miei amici guardavamo uno sketch dei ‘Soliti Idioti’ al supermercato e c’era uno di loro che faceva lo stesso gesto. Lo abbiamo guardato per tre giorni di fila perché faceva troppo ridere e da lì ho deciso di esultare in quel modo” ha spiegato negli scorsi mesi. Sembra il racconto di un ragazzo qualsiasi e invece è quello di uno dei migliori esterni sinistri del campionato. Un prodotto del settore giovanile dell’Inter che il club di viale della Liberazione nelle prossime settimane blinderà con un rinnovo fino al 2028.

    MATRIMONIO VICINO—  L’intesa definitiva non c’è ancora, ma gli incontri e i contatti con il procuratore inglese che lavora per la Roc Nations, l’agenzia che detiene la procura di Dimarco, hanno messo la strada in discesa. Federico vedrà il suo ingaggio raddoppiato: dagli attuali 2,2 milioni passerà a oltre 4. C’è ancora qualcosa da limitare a livello di bonus e di parte fissa, ma c’è la convinzione di poter definire il tutto in tempi brevi. Anche perché i manager nerazzurri vogliono riconoscere questo aumento a un giocatore che se lo è meritato sul campo con impegno e prestazioni importanti. Nel 2021, se non fosse arrivato Inzaghi in panchina, forse sarebbe andato nuovamente in prestito o sarebbe stato ceduto. Perché Conte non lo vedeva e anche il suo predecessore Spalletti aveva preferito farlo crescere altrove. Simone invece ci ha puntato e, dopo il primo anno all’ombra di super Perisic, gli ha consegnato la fascia di sinistra. Ora da lì non lo toglie più nessuno, tanto che si è preso pure una maglia in Nazionale. Carlos Augusto è una bella alternativa, ma il titolare è lui, il più interista degli interisti. Un ragazzo che è sceso dalla Curva Nord, dove tifava da ragazzo, e ha realizzato il più bello dei sogni, giocare con la maglia della sua squadra del cuore.

    IN VIAGGIO—  In quei 56 metri di parabola terminata alle spalle di Turati idealmente c’è tutta la carriera di Dimarco che, non a caso, su Instagram ha pubblicato la foto di lui intento a calciare il pallone e ha scritto: “Questo tiro parte da Porta Romana (dove è nato, in pieno centro a Milano, ndr), passa per Interello, Ascoli, Empoli, Sion, Parma, Verona e arriva nello stadio dei miei sogni”. Sono le tappe della carriera di uno che si è dovuto conquistare tutto da solo. Dall’esordio nella tournée estiva negli Stati Uniti, con Mancini in panchina, in poi niente è stato semplice, ma adesso può sorridere. E festeggiare due volte…

    COMPLIMENTI DEI COMPAGNI—  Venerdì infatti Dimarco ha compiuto 26 anni e li ha festeggiati in famiglia e gli amici più cari, ma in modo sobrio, perché non è uno a cui piacciono la vita mondana o le discoteche. Gli sono arrivati gli auguri del presidente Zhang e nello spogliatoio non sono mancati abbracci, pacche sulle spalle e qualche sfottò. Il regalo però se lo è fatto da solo con questo gol pazzesco che guarderà decine di volte in tv e sul telefonino. “È uno dei più belli della mia carriera” ha volato basso Federico, mentre Inzaghi è stato più esplicito: “Federico è dotato di grande tecnica e la sua rete farà il giro del mondo”. In effetti basta dare un’occhiata a X o a Instagram per capire che la Dimarco-mania dilaga. Anche tra i compagni di squadra. “Ma come hai fatto Fede?” ha domandato Acerbi. “Gol dell’anno” ha scritto Arnautovic, mentre Mkhitaryan lo ha ribattezzato “Fenomeno”. Thuram e Pavard hanno usato diverse emoticon con gli occhi a forma di cuore e il fuoco che brucia per complimentarsi scherzosamente. Parole di affetto anche da parte di Ventola, Hernanes, Cauet e degli Autogol. I tifosi nerazzurri, intanto, lo hanno già ribattezzato il nuovo Roberto Carlos o il nuovo Recoba, in memoria della rete segnata a Empoli, anche in quel caso da lontanissimo e con il mancino, dal Chino.

    ORA LA JUVE—  La prodezza di Dimarco ha permesso ai nerazzurri di sbloccare un incontro che era complicato e consentirà loro di vivere una sosta serena, a +2 sulla Juventus che sfideranno domenica 26, alla ripresa del campionato. “Ci tenevamo a sfidare la Juve da capolista, ma il campionato è lungo e alla partita dell’Allianz Arena penseremo dopo la sosta e le due gare con la Nazionale. Intanto godiamoci questa serata e questa vittoria che era importantissima e per niente scontata. Siamo un bel gruppo e vogliamo andare avanti così, togliendoci delle soddisfazioni, ma io non parlo di obiettivi”. Le parole “seconda stella” lui preferisce non pronunciarle, ma immaginare quale sia il sogno del più interista degli interisti, non è poi così complicato.

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    12 novembre 2023 (modifica il 12 novembre 2023 | 23:14)
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    Inzaghi: “Fede ci ha abituato anche in allenamento, se lo merita”

    L’allenatore dell’Inter dopo il 2-0 al Frosinone: “Gol così si vedono raramente, ora starà facendo il giro del mondo. Gli ho fatto i complimenti”

    12 novembre 2023 – 23:50

    Dopo un dipinto così le prime parole non possono che essere dedicate all’artista di Inter-Frosinone, che risponde al nome di Federico Dimarco: “Chiaramente ha fatto un eurogol che starà facendo il giro del mondo – lo elogia Simone Inzaghi a fine partita -, se lo merita. Era una gara equilibrata, avevamo sbagliato di poco in alcune occasioni e questo gran gol ci ha aperto la partita e nel secondo tempo abbiamo vissuto una partita più tranquilla. Dimarco ci ha abituato, anche in allenamento: ha qualità balistiche e non solo quelle. È un gol che si vede raramente, gli ho fatto i complimenti. A lui e ai ragazzi, devono continuare così.”

    Le parole—  Inter-Frosinone, però, non è stata serata in infradito per la capolista: “La sensazione – continua l’allenatore – è che ogni gara in Serie A sia difficile. È difficile prepararla, oggi ci aspettavamo un altro sistema e ci è successo in altre gare. I giocatori del Frosinone sono ben allenati e preparati, hanno cambiato sistema e noi abbiamo dovuto reagire subito. Venivamo da partite dispendiose, sono state sei gare meravigliose. Ma tutte le partite hanno delle difficoltà”. Sei, come spiega lo stesso Inzaghi, sono le partite consecutive che l’Inter ha vinto dalla scorsa pausa nazionali tra Serie A e Champions League. Per un inizio di stagione sublime: “In estate ero fiducioso, poi lo dirà il tempo. Le prime sedici gare sono state fatte nel migliore dei modi, i ragazzi lavorano bene e insieme e insieme deve essere la nostra parola. Cerco di impiegare tutti: il campionato è lungo e ci saranno difficoltà li dovremo fare la differenza, nei momenti difficili, tutti insieme dovranno uscire nel migliore dei modi”.

    Questione di numeri—  Inzaghi, infine, snocciola le cifre delle sessioni di calciomercato virtuose del club nelle stagioni con lui in panchina: “Io non faccio le griglie delle favorite. Prometto di fare bene tutte le partite possibili come è stato l’anno scorso anche in Europa: ci danno per favoriti per come stiamo giocando. Non siamo i più ricchi in questo momento visti gli ultimi tre calciomercato: utile di 120 mlilioni al primo anno, utile di 30 al secondo anno e zero nonostante la finale di Champions League quest’anno. Sappiamo che abbiamo grandi dirigenti e un presidente che ci sta vicino e nelle difficoltà abbiamo tirato fuori il meglio”.

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    La Gazzetta dello Sport

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    Milan, morto Aldo Bet: vinse lo scudetto della stella

    Stopper arcigno, cresciuto nell’Inter, ha giocato anche con Roma, Verona e Campania: se n’è andato a 74 anni

    Se n’è andato a 74 anni a Varese: il mondo del calcio piange la morte di Aldo Bet, difensore trevigiano che vinse con la maglia del Milan di Nils Liedholm lo scudetto della stella nel 1979. Classe 1949, stopper arcigno e di grandi qualità fisiche (1.85 per 83 chili), cresciuto nelle giovanili dell’Inter dove arrivò in prima squadra a 18 anni, passò alla Roma di Helenio Herrera nel 1968, dove ha giocato 5 stagioni vincendo una Coppa Italia. Dopo una parentesi al Verona, nel 1974 passa al Milan dove in sette stagioni vince uno scudetto e una Coppa Italia e conosce anche la retrocessione in B. Coi rossoneri risale subito in massima serie nel 1981, ma ormai era diventato una riserva e così preferì chiudere la carriera a 33 anni al Campania in C. Per lui 269 partite di Serie A, senza mai andare a segno. Giocò anche due partite in Nazionale nel 1971, poi ha provato anche senza successo la carriera da allenatore. LEGGI TUTTO