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    Del Piero-Jabbar, che incontro tra star! Sorrisi, abbracci e scambio delle maglie

    I due campioni si sono visti ad Abu Dhabi e ne hanno approfittato per scambiarsi la maglia della Juventus e la canotta dei Lakers

    Calcio e basket insieme, nel segno di due superstar dello sport. Ieri Nba ha organizzato un evento speciale ad Abu Dhabi e tra gli invitati c’era anche Alessandro Del Piero. Che ha avuto così modo di conoscere e scambiare la maglia con un simbolo dei Los Angeles Lakers, Abdul Jabbar, vincitore di 6 titoli Nba.

    Serie a e nba—  La leggenda della Serie A insieme alla leggenda dell’Nba. Il 10 bianconero era uno dei tanti ospiti dell’evento di Abu Dhabi, luogo in cui la Lega Serie A sta lavorando per espandere il proprio brand. A documentare l’incontro un post su Instagram con foto delle due leggende si che scambiano la maglia: Del Piero riceve la 33 di Jabbar, e Abdul la 10 bianconera di Alex. La didascalia riassume in modo coinciso il post: “2 sport. 2 leggende. Stessa classe”. LEGGI TUTTO

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    Dimarco, rinnovo vicino: l’Inter se lo tiene stretto. Ecco il confronto con gli altri top nel ruolo

    Il mancino vanta statistiche tra le migliori in Europa ed è il più esemplare rappresentante dell’attaccamento alla maglia nerazzurra: per questo motivo il club è pronto a prolungargli il contratto raddoppiando il suo ingaggio

    Ciascuna delle altre 31 partecipanti alla Champions League vorrebbe avere un Federico Dimarco in squadra. Un giocatore che possa occupare uno “slot” in rosa riservato ai calciatori cresciuti in casa e allo stesso tempo essere un fattore in campo, ben al di là delle regole imposte dalla Uefa per tutelare i vivai locali. Anzi, l’esterno dell’Inter ha da tempo abbandonato quell’etichetta – probabilmente utile per un suo ritorno dagli svizzeri del Sion nel 2018 con la clausola di recompra – e ormai veleggia serenamente tra i migliori interpreti del ruolo di terzino (o esterno) sinistro al mondo.

    Lo status—  Per semplicità di analisi, si possono considerare altri quattro “colleghi” di Dimarco che in Europa sono ormai i titolari di altri top club, spesso nella lista dei desideri delle società con maggiori capacità economiche. Non tanto giovani rampanti alla Nuno Mendes del Paris Saint-Germain, quanto piuttosto giocatori già affermati ad altissimo livello in forza a squadre top: Alphonso Davies del Bayern Monaco, Ben Chilwell del Chelsea, Theo Hernandez del Milan e Andy Robertson del Liverpool. In questa sede non ci si districherà in scomode elezioni sommarie sul migliore in assoluto, ma un confronto statistico può essere intavolato con i dati a disposizione a fine articolo. La sostanza è che il classe 1997 milanese – e interista da sempre – regge il confronto con tutti, a testimonianza del livello raggiunto. Non è quindi certo una sorpresa che in viale della Liberazione ci si stia attrezzando per il rinnovo di contratto a cifre meritatamente raddoppiate: da due milioni più bonus a quattro più bonus, con un crescendo di stagione in stagione.

    Carta canta—  Considerando le partite disputate tra il 2022-2023 e il 2023-2024, innanzitutto Dimarco è il giocatore che ha accumulato più presenze, ben 58: il turnover ragionato di Simone Inzaghi trasferisce al “cugino” Hernandez la palma di chi più spesso è stato titolare e dell’esterno con più minutaggio, ma probabilmente il logorio scongiurato migliora le prestazioni a lungo termine. Soprattutto offensivamente, Dimarco è dominante anche grazie alla sua posizione di quinto a centrocampo: comanda per reti (7), per assist (11, appena davanti a Robertson), per conclusioni tentate (87) e per tiri nello specchio (28), così come per occasioni da gol create, 97. Impressionante, in particolare, è la mole di cross macinati su azione: sono 240, quasi il doppio di Robertson e più del triplo degli altri. Ovviamente sarebbe avventato giudicarlo il migliore in assoluto per questioni di contesti e palcoscenici diversi, nonché di moduli tattici differenti: a livello di numeri, poi, può certamente imparare ancora dal canadese Davies, che fa meglio di lui per palloni giocati in area avversaria, percentuali di passaggi riusciti e palloni recuperati. In particolare, è nelle ultime due voci che Dimarco ancora “pecca”, anche se un simile termine pare fin troppo negativo quando si parla di calciatori così abili. Certo, se si dà un occhio al rendimento di Chilwell del Chelsea – e se si pensa alla folle spesa per strappare Marc Cucurella al Brighton due anni fa -, pare ovvio che alla porta dell’Inter qualcuno passerà ancora a bussare nelle prossime sessioni di calciomercato. Che sia da Londra o da qualche altra capitale del grande calcio. LEGGI TUTTO

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    Immobile, stop muscolare: non ci sarà con l’Atalanta

    Affaticamento per il capitano della Lazio e quindi con la Dea probabilmente non sarà disponibile

    Di nuovo problemi muscolari. Ciro Immobile dovrà probabilmente alzare bandiera bianca domenica pomeriggio contro l’Atalanta. Il capitano della Lazio è affaticato e né lui né il tecnico Maurizio Sarri hanno intenzione di rischiare un danno più serio ai flessori. Non c’è una lesione, ma Immobile non può essere spremuto di più. Per il momento ha giocato tutte e nove le partite stagionali, entrando a gara in corso solo con il Milan. In tutto è stato in campo per 679 minuti, per una media di poco superiore ai 75 minuti a incontro. Ora dovrà riposare. 

    la situazione—  Contro l’Atalanta dovrebbe riuscire ad andare in panchina. Sarri però spera di non ritrovarsi nelle condizioni di doverlo far entrare. Se Immobile potrà riposare, infatti, non giocherà nemmeno un minuto, approfittando anche della sosta per le nazionali (attualmente in dubbio la sua presenza). La sua condizione verrà monitorata giorno per giorno, ma Immobile, dopo la terribile stagione scorsa nella quale si è dovuto arrendere a più ripresa a causa dei problemi fisici, non vuole rischiare. Al suo posto, contro l’Atalanta, dovrebbe giocare Castellanos titolare, anche se l’anno scorso a Bergamo la Lazio vinse 2-0 con Felipe Anderson centrale e con Zaccagni e Pedro sugli esterni. Con lo spagnolo che è in ottime condizioni e ha chiesto a Sarri di giocare titolare dopo il gol vittoria realizzato mercoledì al Celtic, anche questa può essere un’opzione. LEGGI TUTTO

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    Juve, occhi sul dopo Pogba: non solo Hojbjerg, il casting per il mercato di gennaio

    A cascata rispetto alle decisioni della giustizia sportiva, la perdita di Paul Pogba dopo la confermata positività al testosterone si somma a qualche partita in sofferenza vissuta dal centrocampo bianconero che ha riportato a galla il nervo scoperto di un reparto da anni in cerca d’autore, su cui la Signora è ora chiamata a muoversi. Sul taccuino già da tempo hanno cominciato a materializzarsi alcuni nomi, di diversi costi e prospettive, per il dopo-Pogba. LEGGI TUTTO