consigliato per te

  • in

    Sala rilancia il Meazza: “Se un club rimane, il Comune può contribuire ai lavori”

    Il sindaco a margine di un convegno: “San Siro è di nostra proprietà, quindi se Inter o Milan volessero lavorare sull’impianto, noi potremmo farci carico di parte dei lavori”

    Il Giuseppe Meazza non è ancora fuori dai giochi. Lo ricorda direttamente il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine di un convegno sul nuovo codice dei contratti pubblici. La volontà di Inter e Milan di guardare altrove (a Rozzano-Assago e a San Donato Milanese) è dovuta all’impossibilità di abbattere San Siro per costruire un nuovo impianto, ma non tutto è perduto per l’impianto che ancora affascina tifosi e turisti da tutto il mondo. “Il vincolo sul Meazza non è definitivo, è chiaro, ma quello può condizionare molto”, commenta con consapevolezza il primo cittadino, che però apre una porta alle società: “Se una delle due squadre volesse lavorare sullo stadio, siccome è di nostra proprietà, possiamo immaginare di farci carico di una parte dei lavori”.

    Le parole—  L’ipotesi di una ristrutturazione del Meazza era stata già scartata da Inter e Milan per più fattori, ma Sala conferma di essere a disposizione nel caso in cui ci fosse un ripensamento: “Il secondo punto potrebbe essere quello di cedere lo stadio, le formule sono molte ma bisogna vedere qual è la volontà di rimanere lì di una delle due squadre, vediamo cosa succede”. Il capitolo sembra non essere ancora chiuso, insomma. LEGGI TUTTO

  • in

    Sollievo Inter: Cuadrado non convocato dalla Colombia. Frattesi e Sensi stanno meglio

    L’ex juventino, che è rientrato tra i convocati solo martedì dopo l’infiammazione al tendine d’Achille sinistro, durante la pausa per le nazionali resterà ad allenarsi alla Pinetina

    Buone notizie dalla Colombia: il tecnico Nestor Lorenzo ha assecondato la richiesta di Juan Cuadrado (e dell’Inter) non inserendolo nell’elenco dei convocati per le gare di qualificazione ai Mondiali del 2026 contro Uruguay (giovedì 12) ed Ecuador (nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18). L’ex juventino, pur legatissimo alla sua nazionale (116 presenze), ha capito che per tornare al top della condizione dopo quasi un mese di stop aveva bisogno di due settimane di allenamenti. E Inzaghi, che praticamente non ha mai rinunciato a Dumfries, ha accolto con il sorriso la scelta.

    FRATTESI E SENSI—  Nelle seduta di oggi alla Pinetina, però, buone notizie anche per Frattesi e Sensi. Entrambi hanno lavorato con discreta intensità e domani il tecnico di Piacenza deciderà se convocarli per il match contro il Bologna di sabato. Su Frattesi attende… lumi anche Spalletti che vorrebbe convocarlo per gli impegni dell’Italia. LEGGI TUTTO

  • in

    Dimarco, rinnovo con ingaggio raddoppiato a 4 milioni. Anche Dumfries e Mkhitaryan prolungano

    Il prodotto del vivaio nerazzurro a breve allungherà il contratto e avrà il riconoscimento economico che merita dopo essere stato nominato miglior esterno mancino della scorsa Champions. Trattative iniziate pure con l’olandese e l’armeno: c’è ottimismo e i tempi per la fumata bianca non saranno lunghi

    Federico Dimarco vola sulla fascia e… verso il rinnovo del contratto. L’attuale vincolo (fino al 2026) mette l’Inter al sicuro da brutte sorprese, ma il club di viale della Liberazione ha intenzione di gratificare con un significativo aumento dell’ingaggio il prodotto del proprio vivaio che è stato nominato miglior esterno mancino della scorsa Champions League. “Dima”, che attualmente guadagna poco più di due milioni più bonus, passerà (almeno) a quattro milioni più bonus. Una cifra che, a scatti, salirà anno dopo anno. Sarà ancora un po’ distante rispetto ai 6 milioni che percepiscono Lautaro, Thuram e Calhanoglu e ai 5 di Bastoni e Pavard, ma scalerà parecchi posti nella graduatoria dei più pagati della rosa. Dimarco, che ha conquistato Inzaghi nell’estate 2021 ed è rimasto alla Pinetina dopo i prestiti di Parma ed Empoli, si è reso protagonista di una crescita professionale impetuosa che ha attirato l’attenzione di almeno un paio di top club europei. L’Inter però non ha nessuna intenzione di perderlo e così, dopo aver già incontrato una volta i rappresentanti di Federico (la Roc Nation), vuole arrivare alle firme in breve, al massimo entro la fine del 2023.

    DUMFRIES E MICKI—  A parte Lautaro Martinez, con cui sono già iniziati i dialoghi per il nuovo accordo (ma in questo caso si parte da cifre importanti visto che il Toro guadagna più di 6 milioni, bonus esclusi), i dirigenti nerazzurri hanno in programma di rinnovare anche il contratto di Dumfries, in scadenza nel 2025, e quello di Mkhitaryan, che nel prossimo giugno potrebbe andarsene a parametro zero. Con l’olandese, che guadagna 2,5 milioni netti (con i vantaggi del Decreto Crescita), l’obiettivo è allungare fino al 2027, anche in questo caso a 4 milioni netti più bonus. L’armeno percepisce 3,5 milioni netti e, dopo i colloqui avuti con la Pimenta nelle scorse settimane, ci sarà a giorni un altro summit con l’agente: nuovo accordo, alle stesse cifre, fino al 2024. Magari con opzione fino al 2025. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, allarme Chiesa: si ferma in allenamento. Derby a forte rischio

    L’attaccante bianconero ha accusato un fastidio a una coscia ed è stato sottoposto ad accertamenti che hanno escluso problemi seri

    L’emergenza infortuni per la Juve potrebbe aumentare in attacco. Oltre a Vlahovic, fortemente a rischio convocazione per il derby (si è allenato a parte anche oggi), anche Chiesa potrebbe dare forfait. L’attaccante si è fermato improvvisamente nel corso dell’allenamento di oggi, rientrando prima degli altri per precauzione dopo aver avvertito un forte fastidio a una coscia. Gli esami strumentali hanno escluso lesioni, ma per Allegri il rischio di non averlo col Torino è concreto. Sarà decisiva la giornata di domani.

    a rischio—  Chiesa fin qui è stato il giocatore di maggiore riferimento nell’attacco bianconero, al di là delle quattro reti che ha messo a segno. L’incidente di percorso sembra molto simile a quello che lo costrinse a rientrare prima dal ritiro della Nazionale il mese scorso, alla vigilia di Macedonia del Nord-Italia. Anche in quella circostanza la risonanza escluse lesioni muscolari: si trattò solo di un forte affaticamento, smaltito con qualche giorno di riposo. Potremmo essere di fronte alla stessa situazione: ma stavolta con una partita a meno di 48 ore da giocare. LEGGI TUTTO