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    Zaccheroni: “Questo è un Milan pronto a stupire. Come il mio nel ‘99”

    L’ex tecnico rossonero: “Il Diavolo se la giocherà fino alla fine perché ha qualità ed entusiasmo. Pioli è cresciuto tanto, Tonali uno spettacolo. Kessie? Accanimento che non condivido” E’ appena tornato da Abu Dhabi, dove ha collaborato con la Fifa all’organizzazione della Coppa del Mondo per club. Il tempo di rientrare e Alberto Zaccheroni si è ritrovato il Milan davanti a tutti. Lui che 23 anni fa sulla panchina rossonera mise la freccia a sinistra nelle ultime sette giornate, andando a prendersi lo scudetto in rimonta sulla Lazio. LEGGI TUTTO

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    Bergomi gioca Inter-Liverpool: “Decidono Calha e Salah. Ecco i punti deboli dei Reds”

    “Gli inglesi di testa soffrono. Il turco deve aiutare Brozo nelle uscite palla sul loro pressing feroce e innescare le torri sui piazzati. Momo super, ma con Manè non va d’accordo. Inzaghi ha il 35% di qualificazione” La squadra di una vita contro quella che ammira fin da ragazzino. Inter-Liverpool non può proprio essere una sfida normale per Beppe Bergomi. Lo Zio ci racconta come nasce l’amore per i Reds e anticipa per noi i temi di un ottavo di Champions in cui i nerazzurri (privi per entrambe le sfide del loro giocatore più ‘inglese’, Barella) tenteranno l’impresa di eliminare la corazzata di Klopp. Idee chiare per il campione del Mondo 1982: il pericolo numero uno è Salah, il Liverpool è fortissimo ma non imbattibile. LEGGI TUTTO

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    Nervi, più profondità, pulizia tecnica: il piano di Allegri per Vlahovic (nelle frasi di Max)

    Accolto dall’ambiente Juve come il salvatore della patria, il serbo è finito nelle parole del tecnico spesso per i suoi margini di miglioramento: dagli smarcamenti agli stop, la road map tracciata dal mister. Compresa la “spiegazione” per la serata senza gol di Bergamo Alla terza partita con la Juve, per Dusan Vlahovic è arrivata la prima senza mettere lo zampino sul gol. Questione, anche, di nervi, ha detto a fine partita Massimiliano Allegri, ed è già la terza volta che il tecnico parla dei progressi che vuole da Vlahovic. Se l’ambiente Juve lo ha accolto provvidenzialmente come il salvatore della patria dopo un anno e mezzo di sofferenze, nell’accoglienza del tecnico – pure molto carico, perché avere un attaccante così è il sogno di ogni allenatore – c’è anche la prospettiva di chi vede in Vlahovic un 22enne di grandissimo potenziale, da far crescere ancora di più e lontano da essere un prodotto finito. Con mille distinguo, un po’ il lavoro che Allegri stava facendo anche sulla crescita di Federico Chiesa. La road map per la maturazione ulteriore del serbo è anche nelle dichiarazioni pubbliche del tecnico in questo paio di settimane di lavoro insieme. LEGGI TUTTO

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    De Ligt si è preso la Juve. Ma tra clausola e contratto c’è un futuro da discutere

    Gioca e parla come il pilastro su cui la Juve può fondare il prossimo decennio. Ma l’ingaggio da top mondiale, le posizioni pubbliche del procuratore, l’interesse delle big europee e le opportunità che si aprirebbero per la Signora col suo sacrificio vanno in un’altra direzione Guardi il campo e pensi che non esiste una pietra miliare su cui fondare il futuro più solida e capace di dare garanzie di Matthijs De Ligt, tanto più quando lo senti anche parlare. Ma le leggi del mercato seguono altre dinamiche, distanti da quelle tecniche e di spogliatoio. Così la Juve sa di trovarsi in casa un tesoro inestimabile a cui dover dare un prezzo. LEGGI TUTTO