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    Rapuano infortunato, derby di Torino assegnato a Massa

    Modificata la designazione arbitrale di Juventus-Torino: scelto Massa dopo che Rapuano ha avuto un problema alla schiena

    Cambia l’arbitro del derby della Mole. Attraverso un comunicato ufficiale, l’AIA (Associazione Italiana Arbitri) ha informato del cambio del fischietto. Antonio Rapuano, arbitro inizialmente designato per il derby, è infortunato e non potrà prendere parte al grande appuntamento. Al suo posto ci sarà Davide Massa.

    il comunicato—  “L’Associazione Italiana Arbitri comunica che l’arbitro Antonio Rapuano, inizialmente designato per la direzione della gara Juventus-Torino (in programma sabato 7 ottobre alle ore 18), sarà sostituito da Davide Massa. La modifica si è resa necessaria in seguito ad un infortunio muscolare alla schiena”. LEGGI TUTTO

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    Fermi tutti, questa è una rapina. Nella sede dell’Inter

    Campagna abbonamenti 1984-85, tanta gente in fila, l’entusiasmo per lo squadrone allestito da Pellegrini. Ma all’improvviso…

    All’improvviso, un urlo. “Fermi tutti: questa è una rapina”. L’accento è milanese, il tono della voce non ammette repliche. Il passamontagna calato sul viso è un segnale, la pistola una certificazione. Èddavvero una rapina. L’impiegato dietro al banco – un signore di sessant’anni – si sente mancare, sbianca, annaspa, si aggrappa ad una sedia per non svenire, ma le ginocchia gli cedono, così si accascia. E mentre cade a terra pensa che tutto si sarebbe aspettato, non di venire rapinato lì, sul posto di lavoro, nella sede dell’Inter di via Foro Buonaparte al civico 70, alle sei e mezzo del pomeriggio di un qualsiasi mercoledì di luglio. Nella stanza cala il silenzio, ma è un attimo. Poi gli eventi accelerano, come se fossero stati assaliti da una frenesia che di punto in bianco ha stravolto l’ordine delle cose.  LEGGI TUTTO

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    Juve, la mappa dei prestiti: chi vola, chi stenta, chi potrebbe tornare

    La “colonia” di Frosinone, la seconda vita di Arthur, De Winter che cresce e gli altri: Giuntoli monitora tutti, per far cassa o…

    La Juve studia la squadra dei prestiti con l’obiettivo di farci cassa o attingere eventualmente per colmare un’esigenza futura. A parte Kaio Jorge, che deve ancora fare il debutto stagionale in A, il blocco del Frosinone è quello che sta dando più soddisfazioni. Di Francesco punta forte su Barrenechea e Soulé: il primo ha giocato per intero tutte le partite, il secondo ha pure trovato la sua prima rete con la maglia gialloblu ed è in continua crescita. Su entrambi il club bianconero spera di farci mercato nelle prossime sessioni: in estate le offerte ricevute non erano alla portata delle valutazioni fatte alla Continassa, per questo non si sono mossi a titolo definitivo.  LEGGI TUTTO

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    Inter, come usare Sanchez: da esodato ad asso nella manica di Inzaghi

    Il cileno si è lasciato alle spalle i problemi di anemia di inizio stagione e sta mettendo preziosi minuti nelle gambe. Adesso è una valida alternativa per far rifiatare Thuram

    Il Nino Maravilla rialza la testa ed è pronto a fare la sua parte. Lasciatosi alle spalle i problemi di anemia che lo hanno afflitto a inizio stagione, adesso Sanchez può essere un valore aggiunto per l’Inter e per Inzaghi nella logica del turnover. Le ultime apparizioni contro Salernitana e Benfica hanno messo in evidenza una condizione fisica in crescita e quella “fame” necessaria per entrare nelle rotazioni di un reparto offensivo che fino a novembre dovrà fare a meno di Arnautovic. Al cileno manca ancora il gol, ma dal rientro in Italia dopo gli impegni con la nazionale ha iniziato a mettere preziosi minuti nelle gambe, dimostrando l’impegno e lo spirito di sacrificio che non ha lasciato indifferente il tecnico piacentino. 

    vita nuova—  Da “esodato” a “jolly”, lo status del cileno si è capovolto nel giro di un anno e poco più. Accompagnato alla porta la scorsa estate per ragioni di bilancio, a fine agosto Sanchez è tornato per dare una mano e dimostrare di poter ancora rendere ad alto livello, quello che l’Inter ha ormai raggiunto stabilmente con Inzaghi. Le premesse, a dir la verità, non erano state incoraggianti a causa della mancata preparazione estiva, di quasi tre mesi di inattività e di una fastidiosa anemia che aveva spinto lo staff medico nerazzurro a progettare uno specifico trattamento alimentare. Per non parlare delle solite polemiche generate dalla decisione di rispondere alla chiamata in nazionale nonostante le precarie condizioni di salute. Ma da metà settembre la musica è cambiata: negli ultimi sei impegni ufficiali dei nerazzurri tra campionato e Champions, il Nino ha risposto presente in cinque occasioni facendosi trovare pronto nel momento del bisogno. Dopo il debutto a San Sebastian negli ultimi 21’, il cileno ha marcato presenza anche contro Empoli, Sassuolo, Salernitana e Benfica, collezionando un totale di 124’ in campo e facendosi apprezzare anche dai tifosi, che gli hanno riservato applausi per l’impegno e l’intensità dimostrati.

    valore aggiunto—  A chi temeva fosse un giocatore ormai finito, il cileno ha risposto con i fatti. A incoraggiare tecnico e tifosi sono stati soprattutto gli ultimi 67’ giocati contro Salernitana e Benfica, con un Sanchez carico, in perenne movimento e sempre pronto anche a ripiegare in fase di recupero. Con l’uscita dal campo di Thuram contro i portoghesi, il Nino ha dato una grossa una mano a mantenere i ritmi alti senza concedere metri alla reazione avversaria. Se ci sarà ancora la necessità di far rifiatare Lautaro o Thuram, Inzaghi adesso sa di poter contare sul cileno, che nel frattempo ha voltato pagina dopo le frecciate dirette al tecnico la scorsa primavera, quando ancora vestiva la maglia del Marsiglia. L’impegno e l’intensità che ha messo in campo il Nino nelle ultime uscite sono una garanzia per chi, come Inzaghi, sarà costretto a fare di necessità virtù almeno per un mese, in attesa che rientri Arnautovic per garantire respiro alla “ThuLa”. La classe è rimasta intatta, l’impegno non discute e, a giudicare dalle prime cinque presenze stagionali, il cileno non pare intenzionato a risparmiarsi, accettando anche quel ruolo di rincalzo cucitogli addosso al momento del suo ritorno a Milano. Adesso manca solo il gol, per accrescere la fiducia e ripartire di slancio come fatto nelle ultime uscite. Di questo passo, c’è da scommetterci che non tarderà ad arrivare. LEGGI TUTTO

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    Dalle risate con Del Piero alla torta fritta di Parma: tutta l’Italia di Marcus Thuram

    La casa ancora da trovare, le visite della famiglia, i ricordi d’infanzia, le esultanze, la sintonia con Lautaro in campo e fuori: per l’attaccante dell’Inter l’aria della Serie A è davvero dolce

    L a scena si ripete sempre uguale da qualche settimana ormai. Non poteva cambiare certo ieri, dopo l’ennesima partita con impresso il sigillo del casato francese dei Thuram: Marcus che va giù nel parcheggio di San Siro dove l’aspetta Lilian per andare a cena a discutere di calcio, vita, famiglia. Di Milano città e di Inter squadra. Dopo aver segnato pure in Champions, il pasto del martedì sera è stato perfino più piacevole, del resto non capita a tutti che un popolo intero canti il tuo nome fino a far tremare uno stadio. La vertigine può essere pericolosa, ma da queste parti non c’è il rischio di montarsi la testa o di distrarsi. La testa è saldissima sulle spalle del centravanti, anche per i rigidi insegnamenti di un campione del mondo, che non è solo padre ma da sempre pure modello e consigliere. I compagni dello stesso Lilian, da Gigi Buffon a Hernan Crespo, ricordano ancora il piccolo Marcus, bimbo felice nel parco della cittadella di Parma: aveva spesso una palla ai piedi e l’amata torta fritta tra le mani. Ale Del Piero, invece, ha ricordato le risate con la famiglia Thuram nella sua casa di Torino. LEGGI TUTTO