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    Pogba-bis, storia di un ritorno fallimentare. Sotto tutti i punti di vista

    La seconda vita del francese a Torino è da dimenticare: dall’infortunio a scelte sbagliate, dallo scarso minutaggio al caso doping. E domani ci saranno le controanalisi

    L’operazione nostalgia stavolta alla Juve non è riuscita per niente. La seconda vita di Pogba a Torino è da dimenticare: un flop, tecnico ed economico. I bianconeri pensavano di accendere l’entusiasmo dei tifosi riportando il francese sotto la Mole: operazione riuscita per appena dieci giorni, poi naufragata malamente a partire dall’infortunio che il giocatore ha rimediato l’estate scorsa durante la tournée negli Stati Uniti. Da quel momento è stato un incidente di percorso dietro l’altro, con difficoltà enormi sul piano della gestione e un rapporto di fiducia deteriorato nel tempo dagli eventi. Nessuno avrebbe immaginato di dover pensare al Polpo come un peso per i conti: oggi lo è.  LEGGI TUTTO

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    Hojbjerg, il fedelissimo di Conte che piace tanto anche ad Allegri

    Il mediano danese con l’ex tecnico bianconero era diventato una colonna del Tottenham, mentre con Postecoglu non vede campo. Ha un contratto fino al 2025 e nessuna voglia di fare la riserva

    Da insostituibile a superfluo. Da pilastro a esubero che non è stato piazzato sul mercato. Pierre Højbjerg, centrocampista danese a cui la Juve sta pensando per gennaio per il dopo Pogba, ha vissuto questo negli ultimi mesi al Tottenham. Un radicale cambio di scenario di cui lui, uno dei più positivi della passata stagione, non ha nemmeno troppe colpe. Agli Spurs è cambiato tutto: da Antonio Conte a Ange Postecoglou, da un sistema di gioco adatto ad un centrocampista bravo a difendere e gestire come lui, con capacità di inserirsi in zona gol, a uno in cui Højbjerg è meno essenziale. Anzi, sacrificabile. Per questo quando la Juve ha fatto i primi sondaggi, il danese e il suo entourage hanno alzato le antenne.  LEGGI TUTTO

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    Roma, nuovo sponsor: Riad si propone, ma…

    Le due città sono fra le candidate all’assegnazione dell’Expo 2030: la scelta sarà fatta il 28 novembre dal Bureau International des Expositions, a Parigi

    Non è un mistero che la Roma sia da mesi alla ricerca di un nuovo “main sponsor” dopo la rottura con Digitalbits, ma l’offerta che gli è giunta è di quelle che fanno discutere. Infatti, l’Arabia Saudita ha proposto al club di mettere sulla maglia lo sponsor di Riad (“Visit Riad” o “Experience Riad”) per una cifra intorno agli 8 milioni a stagione, bonus esclusi. 

    conflitto d’interessi—  Qual è il problema? Che proprio Riad (con la sudcoreana Busan) è in lizza con Roma come sede dell’Expo 2030, che sarà scelta il 28 novembre dal Bureau International des Expositions, a Parigi. La città che si aggiudicherà l’Expo avrà una ricaduta economica stimata intorno ai 10 miliardi di euro ed è per questo che governo e Comune sperano, nonostante si sussurri che la Francia appoggi Riad. La notizia della trattativa (peraltro non la sola che la Roma sta portando avanti: ci sono anche compagnie aeree) è giunta anche in Campidoglio e naturalmente non ha fatto piacere, visti i rapporti che ci sono per via della questione nuovo stadio a Pietralata. In ogni caso, tutto dovrebbe essere ufficializzato solo dopo la decisione del Bureau. LEGGI TUTTO

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    Juve, buone notizie in vista derby: Allegri recupera Milik

    L’attaccante polacco è tornato a lavorare in gruppo e potrebbe giocare sabato accanto a Chiesa. Allenamento personalizzato per Vlahovic e fastidio a una caviglia per Kostic

    Milik c’è, Vlahovic no. E si ferma anche Kostic per un leggero fastidio alla caviglia. Ma se l’esterno serbo domani dovrebbe tornare a lavorare con i compagni, resta in forte dubbio il recupero DV9 per il derby di sabato: Dusan anche stamattina ha svolto una seduta personalizzata, si preannuncia una decisione last minute. E al momento negli ambienti vicino al giocatore nessuno si sbilancia. In attesa di capire l’evolversi della lombalgia del centravanti bianconero, assente già a Bergamo, la Juventus si è avvicinata alla sfida contro il Torino con un allenamento (il primo della giornata) davanti a un centinaio di tifosi e con la buona notizia notizia di Milik, tornato con i compagni dopo il forfait contro l’Atalanta a causa di un fastidio al polpaccio. Recupero importante a prescindere e a maggior ragione vista la situazione di Vlahovic. 

    PROVE DI DIFESA 4—  Massimiliano Allegri ha sfruttato uno degli ultimi tre allenamenti prima del derby anche per qualche esperimento tattico: provata la difesa a 4 con Weah terzino destro (con McKennie di nuovo mezzala) e Danilo o Cambiaso a sinistra. Rotazioni anche in attacco: dal solito attacco a due punte (Chiesa-Milik) alla variante tridente con Miretti (o Yildiz) alle spalle di Chiesa e Kean. In campo con la prima squadra, viste le assenze di Alex Sandro, De Sciglio, Kostic, Vlahovic e Pogba (sospeso in via cautelare per doping, domani le controanalisi), anche il giovane Filippo Grosso, figlio del Fabio Mondiale, ex bianconero ora allenatore del Lione. LEGGI TUTTO

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    Cinque sberle nel derby, poi il Milan ha preso il passo Champions: ecco cos’è cambiato

    Perdere un derby a volte – diciamo pure spesso – si porta dietro ripercussioni lunghe e sanguinose (fra gli esempi recenti più eclatanti il 2-1 rossonero in rimonta del febbraio ’22). Figurarsi perderlo 5-1. Avrebbe potuto essere uno sprofondo protratto nel tempo, e invece il Milan ha saputo risollevarsi subito. Usando cinque ottime armi: cinque come i gol incassati nella stracittadina. La prima è quella che più fa felice il club: l’apporto del mercato. Reijnders, Loftus-Cheek, Pulisic, Musah, Sportiello, negli ultimi tempi anche Okafor. Il Diavolo ha cambiato volto, ed è un volto che piace e funziona. Soprattutto i primi tre hanno alzato la qualità e dato imprevedibilità a una squadra che ormai, solo con i vecchi interpreti, era diventata facilmente leggibile. LEGGI TUTTO

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    De Biasi: “Leao? Mi fa arrabbiare…”

    Durante la diretta Twitch di Gazzetta.it Gianni De Biasi ha parlato del talento di Leao: “Mi fa arrabbiare da matti quando lo vedo fare colpi di tacco in area. Ha un talento enorme, può diventare come Mbappé e Pioli può aiutarlo a fare l’ultimo passo” LEGGI TUTTO

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    Orsolini: “Sorrido, segno e sogno. E sono il Peter Pan del Bologna”

    Il talento rossoblù a cuore aperto: “Questa è casa mia. Il soprannome Orsonaldo? Nasce ad Ascoli, dai compagni… Segnavo sempre io”

    Dal nostro inviato Matteo Dalla Vite
    4 ottobre

    – casteldebole (bologna)

    c’è un cellulare abbandonato sul divano nella zona-tv di Casteldebole. Di chi è? Orso arriva. Lo gira. Come una mano di poker. La cover è lampante: Orsolini, 7. “Ecco di chi è…” sorride lui. Lui, Re Riccardo, quello che gioca sempre a carte scoperte. “A volte pure in campo: dentro a ciò che ti chiede e insegna Motta a volte mi prendo delle licenze poetiche. Si ricorda il gol che feci a casa-Samp un anno fa? Thiago mi aveva detto di stare a sinistra e io sono andato a destra. Gran gol. Dopo ne abbiamo sorriso”.  LEGGI TUTTO