consigliato per te

  • in

    Szczesny dalle papere al miracolo: “Ci stava una parata importante dopo il Sassuolo”

    Il portiere della Juve commenta lo 0-0 di Bergamo: “I pareggi sono sempre due punti persi, ma questo è giusto. Noi abbiamo giocato meglio nel primo tempo, loro nel secondo”

    Protagonista come nell’ultima trasferta, sì, ma stavolta in positivo: “Noi giochiamo sempre per vincere. I pareggi sono sempre due punti persi, ma questo è un pareggio giusto. Noi abbiamo giocato meglio nel primo tempo, loro nel secondo. Nel finale abbiamo sofferto ma portiamo a casa un punto importante”. Tek Szczesny chiude la saracinesca, a Bergamo, e con una delle sue parate più belle di sempre (su una gran punizione di Muriel) consegna a Max Allegri un punto prezioso quanto significativo, contro l’Atalanta: perché i bianconeri restano dentro le prime quattro posizioni della classifica, a pari punti col Napoli (14) e sulla scia delle milanesi (a +4). E se contro il Sassuolo il portiere aveva chiesto scusa ai tifosi per gli errori che avevano compromesso la partita, in questa occasione si prende tutti gli applausi. L’estremo difensore polacco, tra i riferimenti principali di allenatore e squadra, riesce sempre a trovare il modo per rialzarsi: è successo già in passato che a ogni sbandata abbia poi risposto con una serie di prestazioni superlative. Forse per questo Max Allegri lo ritiene tra i giocatori più affidabili che ha avuto. 

    PARATA DECISIVA—  L’episodio chiave di Atalanta-Juventus al minuto 74, quando Szczesny riesce ad intercettare una punizione di Muriel spingendo il pallone sulla traversa. Parata bella da vedere e che pesa come un macigno sulla classifica dei bianconeri, in uno scontro diretto per quel quarto posto che è l’obiettivo stagionale dichiarato. Dopo il successo con la Lazio, non perdere con l’Atalanta significa per la Juve non aver lasciato punti negli scontri diretti: aspetto che alla conta finale potrebbe non essere così banale. Szczesny per primo crede non sia giusto guardare la classifica adesso (“siamo a settembre”) ma badare piuttosto alla crescita, in questo senso prova a dare l’esempio al gruppo archiviando nel modo migliore i brutti errori contro il Sassuolo: “Si lavora, quando si fanno degli errori si accetta e si migliora”, ha detto al termine del match di Bergamo. Commentando poi così la parata su Muriel: “Non so neanche come ho fatto a far entrare quella di Laurienté, ci stava una parata importante dopo il Sassuolo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Lazio in crisi, Celtic e Atalanta sono già rese dei conti

    Sette punti in sette partite per i biancocelesti. Sarri se la prende con il calendario ma anche col mercato del club: “Io ho dato il piano A, B e C ma qui siamo arrivati a X e Y”

    Sette punti in sette giornate. Non accadeva dal campionato 2007-08 quando sulla panchina dei biancocelesti c’era Delio Rossi. Con quattro sconfitte già incassate. Decisamente negativo l’avvio della squadra di Maurizio Sarri. Specialmente dopo le aspettative create dalla conquista del secondo posto nel campionato scorso e dal ritorno in Champions. “La realtà è che non siamo una grande squadra. Il Milan lo è. E la differenza di cilindrata alla lunga viene fuori”, ha dichiarato Sarri ieri dopo il ko del Meazza. Anche contro la formazione di Pioli la Lazio ha evidenziato i suoi problemi di identità. La vittoria casalinga di mercoledì contro il Torino aveva fatto credere in una svolta. Ma anche a Milano i biancocelesti non sono riusciti ad avere continuità nell’arco dei novanta minuti tra problemi in fase di impostazione e conclusiva: lampante il divario di rendimento tra i due tempi. 

    pochi gol—  Appena sette i gol segnati: un anno fa, dopo la settima giornata, le reti all’attivo erano 13, mentre i punti in classifica erano ben 14, a tre lunghezze dal duo vetta, Napoli e Atalanta. Nello score attuale hanno inciso le difficoltà delle trasferte contro Juventus e Milan (due sconfitte), ma in casa di un’altra big (Napoli) è arrivata una vittoria. Hanno però lasciato il segno soprattutto gli stop nelle prime due giornate, a Lecce e in casa contro il Genoa. Nel dopo partita del Meazza Sarri ha attaccato “la Lega, l’Uefa, la Fifa e tutto il resto di questa banda che ci costringono a giocare ogni 70 ore. Il risultato è che nell’ultimo turno di campionato ci sono stati tra i 40 e i 50 infortuni muscolari”. Il Comandante non ha mai gradito un calendario troppo compresso, in particolare nel binario parallelo tra campionato e coppe. Ma il malcontento del tecnico, sotto contratto fino al 2025, si è anche indirizzato verso le strategie del mercato biancoceleste. Sono arrivati sei giocatori di movimento per adeguare l’organico anche alle esigenze della Champions, ma Sarri sia aspettava altri nomi, magari già dal via del ritiro. “Se ho condiviso il mercato con la società? Io ho indicato i piani A, B, C eccetera. Poi siamo arrivati a X e Y. Sui quali ho dato l’ok, ma non sono A. Però per il 95 % degli allenatori succede questo…”.

    verso glasgow—  Mercoledì la Lazio è attesa per il secondo turno di Champions a Glasgow. La sfida contro il Celtic diventa già uno snodo importante verso la qualificazione dopo il pari dell’OIimpico contro l’Atletico Madrid. Probabilmente in Scozia Sarri potrà riavere Immobile dal primo minuto (contro il Milan in campo solo nel finale causa affaticamento). Quattro giorni dopo il faccia a faccia a Roma contro l’Atalanta sarà un’altra verifica probante sulle condizioni della Lazio. Serve risalire in fretta la classifica per non compromettere i programmi di inizio stagione. LEGGI TUTTO