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    Borussia avanti con la forza dei senatori. Ma lo shock di maggio c’è ancora…

    Nella testa di tutti resta lo scorso campionato perso incredibilmente all’ultima giornata. A trascinare i gialloneri ci pensa la vecchia guardia: Reus, Brandt, Hummels. E il tecnico Terzic è considerato dai tifosi troppo tenero con la squadra

    Una squadra turbata. Lo scorso 27 maggio il Borussia Dortmund ha vissuto un dramma: a 11 anni dall’ultimo titolo vinto (2012) i gialloneri potevano tornare a laurearsi campioni di Germania. Bastava vincere in casa contro il Mainz (senza obiettivi) per conquistare il titolo. La partita è però terminata 2-2 e il Bayern Monaco, battendo il Colonia, ha agganciato il Bvb, finendogli però davanti per differenza reti. Per il Dortmund e i tifosi, che erano sicuri di avere ormai il campionato in tasca, un trauma difficile da superare. “Il titolo perso mi ha provocato più dolore della diagnosi del tumore – ha detto l’attaccante Haller -. Se sei malato non ci puoi fare nulla, lo devi accettare e affrontare la cosa. Il titolo però lo avevamo in mano e abbiamo sbagliato noi”. Un’opinione che evidenzia quanto, evidentemente, per il Dortmund sia difficile andare avanti. Il Borussia che il Milan affronterà mercoledì in Champions è ancora convalescente. Alcuni giocatori stanno mancando, a tirare avanti la carretta sono ancora quelli della vecchia guardia: Reus (al quale in estate è stata tolta la fascia da capitano proprio perché la sua posizione all’interno della squadra doveva esser ridimensionata) e Hummels. LEGGI TUTTO

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    Osimhen vola, e non solo lui: 10 artisti del colpo di testa

    Travolgente quando stacca da terra, da poster per il capello al vento e l’esultanza, sempre correndo verso un altrove, prima di venire sommerso dall’abbraccio dei compagni. Metti un Zamorano affamato in area avversaria, non resterà una sola briciola. Gol iconico: semifinale di Coppa Uefa, Inter-Spartak Mosca, 31 marzo 1998, gol del vantaggio andando a pigliare in aria una punizione-cross dalla trequarti sinistra. Ronaldo il Fenomeno applaude la prodezza, così, per dire. LEGGI TUTTO

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    Geppi Cucciari: “Mi piace Barella. Ma quando giocavo ero come… Bisoli”

    La conduttrice di “Splendida cornice” su Rai 3 e di “Un giorno da pecora” su Radio 1 racconta le sue passioni sportive: “Sono fissata col basket, vorrei una squadra con cui allenarmi”

    R egina della critica. Geppi Cucciari incassa complimenti ovunque. Il suo “Splendida cornice”, in onda il giovedì su Rai 3 , fa il pieno di consensi e ottimi ascolti. Per un semplice motivo: fa divertire. Lei, sarda di Macomer, la boa dei 50 appena passata, sorride e, come gli allenatori, cita il gruppo: “Perché questo è un lavoro d’equipe. Il merito non è mio, ma di chi lavora con me. Un miracolo del gruppo. È un programma scritto con Luca Bottura. Sono contenta della critica ma pure degli ascolti, dei messaggi privati che ricevo, delle buone cose che scrivono sui social”. LEGGI TUTTO

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    Sprint Mancini-Lukaku per il Pinocchio d’oro

    Per il premio intitolato al celebre burattino corre anche Allegri. Una pesca riunirà Gasp e il Papu come nello spot di Esselunga? La sentenza della ginnastica che lascia troppe ombre

    In questo 2023 si festeggiano i 140 anni dalla prima pubblicazione in volume di Pinocchio, il capolavoro dello scrittore Collodi che ci ha accompagnato per un tratto della nostra infanzia. In occasione della ricorrenza, il calcio ha ideato un Premio Pinocchio, rappresentato da una statuetta di legno del burattino con il naso lungo. Sono state rese note le nomination. Grande favorito, secondo i bookmaker, Roberto Mancini, neo-c.t. dell’Arabia, approdato gioiosamente nel Paese dei Baiocchi (monete ndr), ma, a suo dire, costretto all’esilio da dissidi tecnici con la Federcalcio. Importante anche la candidatura del belga Lukaku, che quest’estate giurava amore eterno all’Inter, mentre flirtava con la Signora, per poi approdare nella Capitale a rifinire il tridente: Romolo, Remo, Romelu. LEGGI TUTTO

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    Lazio, 100 milioni persi in 5 anni. Ma con la Champions è un’altra storia

    L’ultimo bilancio ha chiuso in rosso di 29,5 milioni. Nelle ultime stagioni Lotito ha alzato l’asticella degli stipendi, nel 2023-24 i premi Uefa e la plusvalenza di Milinkovic sistemeranno i conti

    Quinto esercizio consecutivo in rosso per la Lazio. Il consiglio di gestione formato dal presidente Claudio Lotito e da Marco Moschini, che in base al sistema dualistico della governance biancoceleste è deputato a predisporre i conti, ha licenziato il progetto di bilancio al 30 giugno 2023, in perdita per 29,5 milioni. Sarà poi il consiglio di sorveglianza ad approvare il documento nella riunione del 6 ottobre e l’assemblea dei soci convocata per il 28 ottobre ad archiviarlo in via definitiva.  LEGGI TUTTO

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    Tacchinardi: “Ha ragione Pioli, Juve favorita per lo scudetto. Koopmeiners perfetto per Allegri”

    Il doppio ex: “Gasp fantastico. Vlahovic e Scamacca ko? Ci rimettono di più i bianconeri”

    “La nuova Atalanta di Gasperini non mi stupisce, parliamo di una grande società e di un allenatore fantastico, ormai abituati a sostituire i giocatori con la pancia un po’ piena. Non mi sorprende nemmeno la partenza della Juventus: peggio dello scorso anno, visto tutto quello che è successo in campo e fuori, non si poteva fare… Allegri ha fame di rivincita e il peso di Giuntoli si sente”, racconta Alessio Tacchinardi, doppio ex della sfida. L’ex centrocampista è cresciuto in nerazzurro e, dopo aver debuttato in Serie A giovanissimo, ha giocato per 11 stagioni in bianconero.  LEGGI TUTTO