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    Samardzic: “Con l’Inter non è stato un problema di soldi. Chi mi vuole parli con mio padre”

    Il talento dell’Udinese si racconta a Sportweek e torna sulla sua calda estate di mercato: “Ero e sono sereno, quando sono tornato mi sono allenato. E Sottil mi ha detto…”

    La timidezza del ventenne. La ritrosia del professionista. La rigidità di stampo tedesco combinata alla tipica diffidenza slava. Ce n’era abbastanza per temere che Lazar Samardzic, nato a Berlino da genitori serbi nati a loro volta in Bosnia, avrebbe opposto una fiera resistenza al tentativo di capirne di più sulla trattativa che, insieme all’incrocio Lukaku-Inter-Juve, ha infiammato l’ultimo calciomercato.  LEGGI TUTTO

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    Soulé, l’agente: “La Juve lo segue continuamente. Manna è molto contento”

    “E’ un ragazzo giovane, gli mancava solo la continuità. Alla Juve non aveva spazio per giocare tutte le partite e anche per farlo nel suo ruolo”, così Martin Guastadisegno, agente di Matias Soulé, ha parlato del trasferimento in estate al Frosinone. PARAGONE CON DYBALA E DI MARIA – “Un anno fa era alla Juventus e si faceva il paragone con Di Maria ma il Fideo è un giocatore già affermato ed eccezionale, è un Campione del Mondo”, ha detto a Tmw. “Lui e Dybala sono giocatori fortissimi, mentre Mati è Mati. E’ il secondo miglior giocatore per dribbling completati di tutta la Serie A e ha giocato solo quattro partite. Ne avesse giocate sei, magari sarebbe il primo… E’ normale che tutto il mondo voglia paragonare un giocatore con un altro anche per capire meglio le sue qualità, ma oggi non è giusto farlo.”CONTATTI CONTINUI – “Proprio ieri ho parlato con Giovanni Manna, lui e Tognozzi sono molto dietro ai giocatori in prestito e sono molto contenti del suo rendimento. Sanno che è un giocatore di qualità e a Frosinone riesce a dimostrarle. Alla Juventus lo seguono, ci sono dietro, mandano continuamente messaggi… Mati è un giocatore molto apprezzato dalla Juventus. Sono molto orgoglioso di lui, è un campione. Dimostra sempre che ha una marcia in più”.L’INTRECCIO CON BERARDI – “La Juve ha sotto contratto un calciatore con quasi 10 anni in meno rispetto a Berardi e non dovrebbe pagare il cartellino… Sicuramente dovresti adeguare l’ingaggio e tutto il contratto, ma Soulé è un calciatore che già conosce l’ambiente e tutto il resto. E’ un top club ed è normale che cerchi sempre giocatori d’esperienza per giunta in un ruolo molto importante. Berardi è un giocatore fortissimo”ADDIO ALLA JUVE? – “Pensare tanto al futuro oggi non sarebbe responsabile da parte mia e capisco la società che deve migliorare e cercare sul mercato le giuste possibilità. Magari a fine anno pensano di non prendere Berardi e di puntare su Soulè, oppure a noi arriveranno offerte importanti da valutare. Vediamo…”PREOCCUPAZIONE PER FACUNDO GONZALEZ – L’agente ha poi parlato anche di un altro suo assistito, anche lui in prestito alla Sampdoria dalla Juve, ovvero Facundo Gonzalez: “Sono molto preoccupato perché la Sampdoria non ha fatto ciò che ha promesso. Avevamo tante squadre in Serie A che lo volevano, la Sampdoria ci ha chiamato 50 volte dicendo che lo volevano far giocare e sono davvero dispiaciuto perché a me non piace che mi si dica una cosa e poi si fa altro. Rispetto tutti i calciatori, però credo che Facundo meriti di giocare. Vediamo che succede: la Sampdoria è una scelta fatta parlando col mister, col direttore, e gli avevano promesso di giocare. Io sono molto sul pezzo e voglio vedere cosa accadrà. Anche la Juventus è sorpresa, si aspettava uno spazio diverso”.RITORNO SUBITO A TORINO? – “Sicuro, al 100% la Juventus non vorrà farlo rimanere lì. Non capisco perché abbiano chiesto un giocatore con tanta insistenza e non lo facciano giocare. Ho parlato con la Sampdoria dieci giorni fa, mi hanno detto che è giovane e giocherà. Ma se continua così a dicembre torna alla Juventus o magari va altrove. Sono arrabbiato per come stanno andando le cose”.  Carica altri LEGGI TUTTO

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    Juve, progetto Berardi: così Giuntoli vuole fare cassa per provarci

    Giuntoli vuole tentare il Sassuolo a gennaio, ma per farlo ha bisogno di margini di manovra. E la chiave è in casa

    G ira e rigira, Domenico Berardi resiste nei pensieri della Juventus. È passato poco tempo dal corteggiamento di Ferragosto. E mancano ancora tre mesi alla riapertura del mercato invernale. Eppure il nome del numero 10 del Sassuolo continua a ronzare negli ambienti bianconeri. Non tanto per le recenti magie di Mimmo, a segno contro la Juventus e poi contro I’Inter. Quanto piuttosto perché alla Continassa continuano a pensare che un giocatore del genere farebbe comodo. Il tempo per progettare un nuovo tentativo c’è. In attesa di vedere in che posizione si troveranno Juventus e Sassuolo a gennaio – e quanto saranno più o meno vicine ai rispettivi obiettivi -, l’unica certezza è che i bianconeri dovranno sacrificare qualcuno per riprovarci. Questione di conti e linea societaria. Al netto di come andrà a finire il “caso Pogba”, attualmente sospeso in via cautelare dal Tribunale antidoping in seguito alla positività riscontrata al controllo del 20 agosto (giovedì le controanalisi), la Juventus dovrà fare cassa con una cessione. Il maggiore indiziato, ora come ora, è Samuel Iling Jr. Un po’ perché il 19enne inglese (contratto fino al 2025) ha diversi estimatori in Premier, dove non faticano a staccare assegni da 15-20 milioni. E un po’ perché, con l’esplosione di Andrea Cambiaso, a sinistra c’è una certa abbondanza tra l’ex Genoa e Filip Kostic. L’incastro più semplice, almeno sulla carta, sarebbe Iling e soldi per Berardi. Il d.t. Cristiano Giuntoli e il d.s. Giovanni Manna hanno percorso questa strada già ad agosto, senza però trovare la porta aperta del Sassuolo. Gli emiliani difficilmente cambieranno idea. A maggior ragione a gennaio, una finestra che storicamente vede poco attiva la società dell’a.d. Giovanni Carnevali: la cessione di Boga all’Atalanta (inverno 2022) è stata una delle poche eccezioni. L’impressione è che la Signora, per avvicinarsi ai 30 milioni richiesti dal Sassuolo, dovrà prima fare bancomat nella ricca Inghilterra.  LEGGI TUTTO

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    Weah, dagli sprint alla panchina: perché Allegri gli preferisce McKennie

    L’unico acquisto dell’estate bianconera era partito a tutto gas ma adesso il connazionale Weston gli ha soffiato il posto da titolare

    Che succede a Timothy Weah? Il figlio di George è stato l’unico acquisto a titolo definitivo della Juventus in estate ed era partito alla grande nelle amichevoli precampionato (bene contro il Milan, gol al Real Madrid e buona prova con l’Atalanta). L’americano pareva destinato a prendersi in fretta la fascia destra della Signora, ma con l’inizio della Serie A, ecco la frenata che non ti aspetti da uno abituato sprintare. Prima la sostituzione all’intervallo con l’Udinese, dovuta a una botta, poi la prestazione così così contro il Bologna, infine le quattro panchine consecutive con Empoli, Lazio, Sassuolo e Lecce. Semplice calo di forma o c’è dell’altro? 

    Pazienza—  Weah ha soli 23 anni e non ha mai fatto il quinto di centrocampo prima di conoscere Massimiliano Allegri. Nelle giovanili del Psg e poi nelle prime stagioni da pro, tra cui quella in prestito al Celtic in Scozia, Timothy cercava piuttosto di emulare le gesta del padre. Attaccante puro, tuttalpiù esterno offensivo o seconda punta all’occorrenza. Pian piano si è evoluto in ala, vuoi per sfruttare di più la sua corsa, vuoi perché di gol ne ha sempre segnati pochini per pretendere la “9” sulle spalle. A destra nel tridente gioca ancora oggi negli Stati Uniti, con Weston McKennie, l’uomo che Max sta impiegando al posto suo nella Juve, alle sue spalle da interno di centrocampo. Curioso, nessuno dei due in nazionale fa il laterale a tutta fascia. L’intuizione di arretrare ulteriormente il figlio di George è arrivata, invece, da Paulo Fonseca. L’ex allenatore della Roma, lo scorso anno al Lilla con Weah, cominciò infatti a impiegarlo stabilmente da terzino, ma nella linea a quattro. Timothy si è applicato bene e la Juve in estate l’ha portato in Serie A, con l’idea di plasmarlo pure per la mediana a cinque di Massimiliano Allegri. L’impatto iniziale è stato, come detto, più che positivo, ma alla Continassa sapevano che sarebbe servito tempo per trovare una certa stabilità. L’ha spiegato lo stesso Max, anche di recente, quando a Empoli ha messo l’americano in panchina per la prima volta: «Il campionato italiano è molto tattico, ti stanca mentalmente». Come a dire, caro Tim devi fare uno step in più per assimilare il nuovo ruolo e abituarti a un calcio meno atletico e più cerebrale come quello della Serie A, poi arriverà il tuo tempo. Basta avere pazienza. LEGGI TUTTO

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    Adli, una luce che non si vedeva dai tempi di Pirlo

    Da anni non si vedeva un regista capace di alternare in modo così elegante i tocchi da torello con i lanci di una cinquantina di metri di precisione millimetrica

    Era dai tempi di Pirlo che nel Milan non si vedeva un regista capace di alternare in modo così elegante i tocchi da torello con i lanci di una cinquantina di metri, calibrati sull’unghia e utili per dribblare il pressing nemico. Parliamo di una dozzina di anni fa, e in effetti Yacine Adli si porta addosso, nel profilo del suo calcio, qualcosa di retrò. Ha la faccia da bravo ragazzo, il fisico asciutto e un po’ ingobbito da studente secchione, una disinvoltura che coniuga la raffinatezza con la praticità. Certo non è che i vari Van Bommel, Montolivo, Biglia e gli altri che in questi anni hanno occupato la cabina di regia – fino a Bennacer e Tonali – non sapessero giocare a calcio. Anzi. Quasi tutti avevano qualcosa in più di Adli, peso o fisicità, cattiveria o esperienza. Eppure nessuno aveva dato l’impressione – almeno a me – di una simile rotondità nei movimenti. C’è qualcosa di inevitabile nel disegno dei suoi colpi, seguono una visione, diventano fluidi come un rovescio di Roger Federer.  LEGGI TUTTO

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    L’agente di Lautaro allontana l’Arabia: “Ha offerte, ma vuole solo l’Inter. Il rinnovo? Presto…”

    Il procuratore del Toro: “Con la dirigenza lavoreremo per la tranquillità di entrambe le parti. Ci sentiremo con calma e in un clima familiare”

    L’agente di Lautaro Martinez, Alejandro Camaño, ha parlato a TvPlay.it e ha giurato fedeltà all’Inter, allontanando l’interessamento dei club della Saudi Pro League: “L’Arabia è un mercato ricco di tentazioni – ha ammesso Camaño – e ha avuto tante proposte, ma non solo da lì. Quando gli dico di queste possibilità, mi risponde ‘Inter Ale, Inter’. L’affinità con i tifosi e la società è totale, per questo in estate non ha neppure ascoltato offerte alternative all’Inter: gli piace troppo stare a Milano, con indosso la maglia nerazzurra. A dispetto delle voci pensa solo a restare qua”.

    RINNOVO—  L’agente, che è già stato in viale della Liberazione per parlare del rinnovo del contratto del Toro, ha poi spiegato: “E’ felice, è il capitano della squadra e ha avuto da poco il secondo figlio. Credo che il rinnovo sia una possibilità: ne abbiamo parlato sia con l’Inter sia con Lautaro. Il legame con il club è qualcosa di importante e con la dirigenza ci siamo promessi di lavorare per la tranquillità di entrambe le parti. Credo che sia importante per tutti avere un legame duraturo. Quando la firma? Il rapporto con l’Inter è familiare, lavoriamo insieme da molti anni e ci sentiremo con tranquillità in un clima sereno. L’obiettivo è rendere felice un giocatore che sente grande affinità con un progetto che sta andando bene. Dopo la finale della scorsa Champions, speriamo che arrivi lo scudetto”.  LEGGI TUTTO

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    Caso Osimhen, interviene il ministro nigeriano: “Niente discriminazioni, merita rispetto”

    Attraverso un comunicato, il ministro dello sport John Owan Enoh è tornato su quanto accaduto all’attaccante del Napoli e della Nigeria

    La vicenda legata a Victor Osimhen si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo il comunicato del Napoli in cui gli azzurri hanno specificato di non averlo mai voluto offendere, ha preso la parola anche il ministro dello sport della Nigeria, John Owan Enoh. Attraverso un comunicato ufficiale rilasciato in patria, Enoh ha parlato così dell’attaccante del Napoli e della nazionale nigeriana. 

    la nota—  “Il mio ufficio si sta impegnando per raggiungere Osimhen in prima persona e capire quali sono i problemi, per stabilire bene i fatti”. Questo il contenuto della nota: “Sono anche in contatto con il ministro degli Affari Esteri e con l’ambasciatore della Nigeria in Italia. Stiamo utilizzando le vie diplomatiche per approfondire la questione con l’Italia”. E infine: “Ci impegniamo a garantire che ai nostri sportivi venga accordato il rispetto che meritano e che non siano esposti a ingiustizie, discriminazioni e prese in giro sleali che potrebbero essere dannose per la loro carriera”. LEGGI TUTTO

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    L’Inter blinda i gioielli della Primavera: rinnovati i contratti di Stabile e Stankovic

    Il club di viale della Liberazione si tiene stretti il difensore centrale e il centrocampista. Quest’ultimo è stato convocato anche per la trasferta di Cagliari, mentre il primo ha segnato nell’amichevole contro l’Egnatia

    L’Inter ha rinnovato i contratti del difensore Giacomo Stabile e del centrocampista Aleksandar Stankovic. I due gioielli della Primavera, entrambi classe 2005, adesso sono al sicuro da tentazioni grazie al primo accordo da professionisti. Stankovic è convocato anche per la gara di domani sera a Salerno e in questo inizio di stagione, pur non essendo ancora entrato in campo, è stato quasi sempre in panchina a disposizione di Inzaghi. Stabile, in rete nell’amichevole di agosto contro l’Egnatia, è invece stato convocato alla prima giornata contro il Monza complice l’assenza di Acerbi.  LEGGI TUTTO