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    La scalata del “nuovo” Napoli di Spalletti e il progetto di Inter e Milan che continua

    Il tecnico toscano ha rivitalizzato una squadra molto simile a quella dell’anno scorso, le milanesi continuano a convincere Quattro giornate sono sicuramente poche per cominciare a fare bilanci, per trarre indicazioni – diciamo così – definitive. Ma ci sono indizi, e non solo risultati, che non possono e non devono passare inosservati. Lo sanno bene Inter e Milan, prima e seconda della passata stagione, che continuano ad essere lì, in prima fila, a dimostrazione che il loro progetto continua. LEGGI TUTTO

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    Roma, ecco Oliveras, il “made in Barcellona” soffiato al Milan

    Leonardo Spinazzola rimarrà bloccato ancora per un po’ e alle sue spalle la Roma sta spingendo con Vina e Calafiori per coprire il buco lascato dall’esterno italiano. Un ruolo, quello del terzino sinistro, non semplice da interpretare e per cui non sempre crescono e si sbloccano nel corso degli anni grandi talenti. Anche per questo i giallorossi stanno cercando di costruirsi ancora una volta in casa il terzino perfetto per il futuro con Jan Oliveras che sta incantando sempre più in primavera.DAL BARCELLONA, BATTUTO IL MILAN – Va detto che negli anni di talenti a Trigoria ne sono passati tanti agli ordini di Alberto De Rossi, che però ha avuto anche la sfortuna di perdere molti di questi, soprattutto nel ruolo, per colpa di gravi infortuni. Forse anche per questo la Roma, che nel frattempo ha affidato la panchina della Primavera ad Andrea Astrologo, nel 2020 scelse di andare sul mercato alla ricerca di un esterno iper-duttile, ancora giovane e da sgrezzare, ma con caratteristiche tecniche già ben definitie. Qui si inserisce il profilo di Oliveras, classe 2004, che i giallorossi acquistarono dal Barcellona battendo l’agguerrita concorrenza del Milan, anch’esso molto interessato al suo profilo. LEGGI TUTTO

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    Milano da 10: Inter e Milan, partenza sprint. Le ragioni in dieci scatti

    I nerazzurri hanno costruito la loro classifica sulla solidità e sui numeri dell’attacco: i guai dell’estate hanno rinforzato lo spogliatoio. Il Diavolo poggia sulle certezze di un gioco fatto di coraggio e fantasia, che valorizza gli interpretiSiamo all’inizio, la strada è lunga. Andiamoci piano con incenso e carbone. Inter e Milan non hanno raccolto un punto in Champions. Non era il caso di processarle allora e non è il caso di santificarle ora che sono là in alto, imbattute, dietro al super Napoli capolista. Però i dieci punti in classifica non sono arrivati per caso, hanno radici solide che promettono un futuro importante, in zona scudetto. Ci sono buone ragioni per crederlo, a prescindere dalla crisi della Juve e dalla frenata delle romane. Diciamo dieci: dieci ragioni per dieci punti. LEGGI TUTTO

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    Zampagna: “Dea, è l'ora di un trofeo. Raspadori mi somiglia, vi spiego perché…”

    Il doppio ex di turno fa le carte ad Atalanta-Sassuolo di domani sera: “I neroverdi sono da Europa League. Il paragone con Zapata? Lui è più forte” Ha giocato e segnato in entrambe. Riccardo Zampagna, 47 anni, doppio ex bomber di turno, è l’uomo giusto per presentare Atalanta-Sassuolo. A Bergamo dal 2006 al 2008: 58 presenze, 23 reti e una promozione in A agli ordini di Colantuono. “Ho un rapporto speciale con tifoseria e città – racconta Zampagna, che oggi ha una scuola calcio nella sua Terni -. Nel 2009, quando ero al Sassuolo, giocai a Bergamo contro l’Albinoleffe. I tifosi della Dea stopparono il nostro bus al casello dell’autostrada. LEGGI TUTTO

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    Esposito, la rinascita in Svizzera: “La mia nuova vita sulla trequarti, sognando l'Inter”

    Caduta e risalita del talento ex nerazzurro, che sta spiccando il volo col Basilea, dopo le opache esperienze in B. “Qui l’ambiente è ideale. Gioco come mi piace e sento fiducia, non mi serve altro”. Per lui finora un bottino di 4 reti e 4 assist nelle prime 12 apparizioniMentre Inzaghi si gode un attacco a cinque stelle, capace finora di numeri addirittura superiori alla rimpianta “LuLa”, c’è anche chi cresce a grandi passi oltreconfine. L’eco del devastante impatto avuto da Sebastiano Esposito a Basilea arriva forte e chiara in casa nerazzurra, la stessa in cui il 19enne di Castellammare di Stabia sogna di tornare un giorno. LEGGI TUTTO

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    Inter, Barella sempre più centrale in campo e fuori: manca solo il rinnovo

    L’Inter di Simone Inzaghi è estremamente differente rispetto a quella di Antonio Conte e sì, sebbene il 3-5-2 sia il modulo da cui entrambi gli allenatori sono partiti per lo sviluppo del gioco in nerazzurro, oggi le due realtà sono completamente differenti. Ovvio, in parte tutto ciò è dovuto alla partenza di Romelu Lukaku che ha imposto a Inzaghi cambiamenti drastici, ma la differenza più importante la si può notare nell’utilizzo dei centrocampisti e delle mezzeali in particolare, divenute più centrali e più letali del passato. Uno su tutti? Nicolò Barella.STESSO RUOLO, NUOVO RUOLO – Per capire la differenza principale rispetto alla passata stagione basta guardare e confrontare le heatmap e le touchmap di Barella in due differenti gare. Una semplice questione di posizionamento e, per questo abbiamo scelto due gare in cui comunque il centrocampist italiano è andato in gol: Inter-Juve 2-0 con Conte e Inter-Bologna 6-1 di sabato.Come si nota dai due grafici relativi a Inter-Juve, lo sviluppo dell’Inter di Conte tendeva ad aprire le due mezzeali verso l’esterno in modo da lasciare spazio a Lukaku e Lautaro di abbassarsi centralmente e poi attaccare e occupare l’area di rigore. Barella in questa partita ha di fatto toccato più palloni lungo la linea laterale che non in mezzo al campo. LEGGI TUTTO