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    Il caso Di Francesco: solo flop dopo il sogno Champions League

    Con la Roma eliminò il Barcellona e andò in semifinale. Poi i fallimenti con Sampdoria, Cagliari e VeronaUna passeggiata al mare, poca gente intorno, la voglia di non pensare a niente, l’impossibilità di cancellare una rabbia immensa. Eusebio Di Francesco è tornato a Pescara: casa è l’unico posto comodo quando non trovi risposte a domande che nemmeno riesci a farti. La ferita sanguina, stavolta a cicatrizzarsi ci metterà di più perché l’esonero di Verona non è solo un dispiacere professionale, ma anche un tradimento umano. LEGGI TUTTO

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    Il fattore cinque cambi: Inzaghi ne usa 5, D'Aversa solo 3. De Zerbi fa più punti

    Ormai si gioca in (quasi) 16. I secondi tempi diventano un’altra partita e le classifiche si modificano. Ma non per tutti è cosìTaribo West con Lippi non giocava mai. Un giorno arrivò in ritardo a pranzo e il tecnico gli chiese spiegazioni. “Mister, pregavo: Dio mi ha detto che domenica devo giocare”. E Lippi: “Strano, a me non ha detto niente…”. Rimase in panchina anche quella domenica. A dicembre, con zero presenze, cambiò squadra, dall’Inter al Milan. LEGGI TUTTO

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    Cruz incorona Correa-Lautaro: “Complementari e unici, pronti per Inzaghi”

    L’ex nerazzurro: “Strano non averli visti insieme. Il Toro vive per il gol, ma che dribbling fa Il Tucu” Il cuore stavolta è diviso a metà. Impossibile scegliere tra le due città che lo hanno adottato e accudito come un loro figlio e tra due club che gli hanno permesso di imporsi a grandi livelli anche in Italia. Inter-Bologna per Julio Ricardo Cruz è davvero il derby del cuore, per tantissimi motivi. LEGGI TUTTO

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    Giroud è in pole ma Rebic scalpita. E per Pellegri che progressi

    Olivier pronto dall’inizio, Ante al top dopo Liverpool. In corsa anche l’ex talento del Genoa: ha una buona forma, Pioli valuta il suo debuttoStefano Pioli ha vissuto weekend peggiori: un tridente così, a Milanello, non si vedeva da un pezzo. Olivier Giroud, Ante Rebic e Pietro Pellegri sono l’altra faccia della medaglia dell’attacco: mentre Ibra aspetta di capire quando sarà il momento di rimettersi a sudare, i colleghi di reparto si allenano tutti insieme, e tutti affamati di campo. Ogni carta un modo diverso di riempire l’area avversaria, ogni nome un’arma da sfruttare. LEGGI TUTTO

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    Quel gol di Gullit alla Juve che fece nascere il sogno scudetto a Berlusconi

    Era il gennaio 1988, il Milan di Sacchi sbancò il Comunale e nel dopopartita il presidente pronunciò la “parolina proibita”. Cinque mesi dopo a Como arrivò il primo tricolore della nuova era rossonera Fuoriclasse in campo e fuoriclasse in tribuna. Juventus contro Milan, il Gotha del calcio italiano. I bianconeri nella versione “ridotta” del dopo-Platini e i rossoneri di Arrigo Sacchi che, lentamente, sta conquistando posizioni nella gerarchia della critica e da Signor Nessuno che era, quand’è sbarcato dalla Romagna l’estate precedente, è diventato il Vate di Fusignano (definizione che contiene non poco sarcasmo). Sono diciotto anni che il Milan non vince in casa della Juve e questa volta partono favoriti: lo dice il netto successo contro il Napoli, la domenica precedente, un 4-1 che ha schiantato Maradona e soci e ha fatto parlare di scudetto in casa del Diavolo. LEGGI TUTTO

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    Marchisio: “Milan più forte. La Juventus sta ricostruendo, serve tempo”

    L’ex colonna bianconera anticipa il big match dello Stadium: “I bianconeri devono sempre puntare a vincere, ma occorre coesione”Dici Juventus-Milan e al tifoso bianconero subito viene in mente il 2 ottobre 2011, quando Claudio Marchisio festeggiò il primo giocato allo Stadium con una memorabile doppietta. “Rimarrà un ricordo indelebile nel mio cuore. Giocavamo contro i campioni d’Italia, è stata una serata di soddisfazione e orgoglio. Era il primo anno con Conte che lavorò molto fin da subito sul piano fisico e mentale: questo ha fatto la differenza. Forse è stato lì che abbiamo capito per la prima volta di poter vincere lo scudetto”. LEGGI TUTTO

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    Zaccheroni “legge” il big match: “Juve, affidati a Dybala. Milan, la forza del gioco”

    Il tecnico, doppio ex, inquadra il big match di domenica: “Bianconeri in ritardo, e finché non troveranno la quadra a centrocampo sono destinati a soffrire. Pioli ha avuto il coraggio di cambiare una squadra già vincente, complimenti”Primo allenatore italiano a vincere un trofeo internazionale (Coppa d’Asia 2011) alla guida di una nazionale straniera, Alberto Zaccheroni, condivide con Trapattoni e Viola anche un altro traguardo, quello di aver guidato tutte e tre le big italiane, con la perla dello scudetto rossonero nel ’98-99. LEGGI TUTTO