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    Ferraris, scartato dalla Juve, alla conquista del Monza a suon di gol

    Grande amico di Miretti e Soulé, ora Palladino stravede per lui e lo chiama spesso ad allenarsi con la prima squadra. Quattro partite, quattro volte a segno con la Primavera. Il sogno? Prima la serie A, poi il Mondiale…

    Per convincerlo a restare al Monza la scorsa estate, Palladino lo chiamava tutti i giorni. Andrea Ferraris è un trequartista duttile, può fare l’esterno sinistro o la seconda punta. È nato a Torino, cresciuto nel settore giovanile della Juventus e fino al 2022 il suo cartellino era di proprietà del club bianconero. A Monzello ci è arrivato per la prima volta a 18 anni. E alla prima gara di Primavera 2 ha subito fatto gol.  LEGGI TUTTO

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    Milan, il bilancio sorride: utile di 6 milioni e ricavi record per oltre 400

    L’esercizio chiuso a giugno registra voci molto positive. Il segno più mancava da 16 anni

    Le anticipazioni in chiave positiva si susseguono ormai da mesi, e ora che la data dell’assemblea dei soci si avvicina (fine ottobre), filtrano dati ancora più verosimili sullo stato di salute finanziario del Milan. Che non è solo buono ma ottimo, soprattutto alla luce degli anni bui da cui arrivava il Diavolo sotto questo aspetto.

    Intanto, come sottolinea l’analisi di Calcio&Finanza, trova ulteriore conferma il segno “più” che comparirà nel bilancio chiuso il 30 giugno 2023, e che mancava da quasi sedici anni (esercizio chiuso il 31 dicembre 2006). Un risultato netto positivo che dovrebbe essere di 6 milioni e che abbatte i 66,5 milioni di rosso registrati lo scorso anno. Ma c’è anche un altro dato particolarmente lieto per il club rossonero. Ed è quello dei ricavi – voce particolarmente attenzionata da Cardinale – che si prevede oltre i 400 milioni. Una cifra mai raggiunta dalla società, spinta dall’aumento dei ricavi commerciali e dalle sponsorizzazioni (ma non solo). Basti pensare che il precedente esercizio si era chiuso con entrate per 297 milioni. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic, allarme rientrato. Kean salta anche l’Atalanta

    Quattro giocatori hanno invece svolto un lavoro personalizzato, come da programma: Chiesa, Fagioli, Bremer e Danilo

    Allarme rientrato su Vlahovic, almeno per adesso. L’attaccante serbo si era allenato a parte ieri per lo stesso fastidio alla schiena che lo aveva un po’ limitato la scorsa settimana, ma questa mattina è stato regolarmente in gruppo per tutta la seduta. In vista della trasferta di Bergamo, contro l’Atalanta, nessun problema. Altri quattro giocatori hanno invece svolto un lavoro personalizzato, come da programma: Chiesa, Fagioli, Bremer e Danilo. Discorso a parte per Kean, per il quale filtra una fiducia crescente sulla possibilità di tornare presto a disposizione di Allegri, ma per il momento è da ritenere ancora out. 

    VERSO L’ATALANTA—  Contro l’Atalanta i bianconeri giocheranno uno scontro diretto per le prime quattro posizioni, quelle che Allegri ha indicato come obiettivo realistico della stagione. Si prospettano almeno 3-4 ballottaggi nella formazione iniziale. Dietro tra Gatti e Rugani, in mezzo tra Miretti e Fagioli e sulla fascia sinistra tra Kostic e i giovani Cambiaso e Iling, con quest’ultimo che è stato pure tra gli osservati speciali dell’Atalanta in sede di mercato. La quarta decisione riguarda l’attacco: se Vlahovic riuscirà a star bene partirà dall’inizio, con Milik che potrebbe contendere l’altra maglia a Chiesa. Quest’ultimo vive un ottimo momento di forma: potrebbe essere la vera chiave del match per mettere in difficoltà, nel momento clou della partita, la formazione di Gasperini. C’è comunque tanto tempo ancora per fare tutte le valutazioni del caso. LEGGI TUTTO

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    Da Totti e Baggio fino a Samarzdic: quando Napoli diventa teatro del gol della vita

    La bicicletta di Zola, lo slalom di Di Canio, la finta di Roby e non solo: tutte le reti da cineteca che hanno illuminato il Maradona

    Il più bel gol della loro vita? Citofonare Napoli, via Jacopo de Gennaro, quartiere Fuorigrotta e fermarsi a contemplare quel perimetro magico di 68 metri per 110. Sarà lo spirito di Maradona – lì dove tutto chiede bellezza – uno spirito evocato ovunque, che aleggia soprattutto in questo stadio che era il San Paolo e che ora si chiama con il suo nome. O forse sarà l’aria di Napoli, la brezza del golfo, il silenzio mistico del Vesuvio che regna sulla città. LEGGI TUTTO

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    Corsa scudetto, in cinque per il tricolore: le squadre a confronto punto per punto

    INTER- La capolista (per differenza reti) è stanca fisicamente, ma pare consapevole di quel che serve per non drammatizzare eccessivamente quella che è la prima sconfitta stagionale nel contesto di un eccellente avvio di anno. Certo, dopo il derby non ha mai davvero convinto in tre partite, ma una vittoria convincente  limiterebbe il passo falso infrasettimanale a… un passo falso.​MILAN- Si poteva pensare che gli schiaffoni nel derby avrebbero fatto danni inenarrabili, e invece la reazione è stata immediata. Lo 0-0 col Newcastle può sembrare un brodino, in realtà è stata una prova di forza a cui è mancato “solo” il gol. Poi due vittorie in campionato, segno che anche le gambe al momento rispondono bene.​JUVENTUS- È una Juve che corre, denotando una buona preparazione fisica collettiva, ma che mentalmente ancora non ha trovato una stabilità affidabile, alternando gare, o frazioni di gare, di grande presenza ed attenzione, a fasi “farfalline”, per dirla all’Allegri, condite da cali di concentrazione ed errori individuali.​ATALANTA- Non è la miglior versione dell’Atalanta di Gasperini in entrambe le fasi di gioco, ma per ora sta comunque funzionando e lo confermano i tre successi di fila. ​NAPOLI- Sul piano fisico, il Napoli non sembra avere particolari problemi. Sia a Bologna che contro l’Udinese le prestazioni sono state positive. L’aspetto mentale, invece, è diverso: resta da capire come la squadra assorbirà le tensioni del caso Osimhen.  LEGGI TUTTO