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    Lesione muscolare alla coscia, Allegri perde Alex Sandro: possibile rientro a novembre

    Lo stop nell’allenamento di ieri dovuto a un problema al bicipite femorale sinistro che andrà rivalutato tra due settimane. Si va verso uno stop di un mese e mezzo

    Cattive notizie per Allegri: gli esami strumentali effettuati questa mattina al J Medical da Alex Sandro hanno evidenziato una lesione di medio grado del bicipite femorale della coscia sinistra. Si va verso uno stop lungo: il brasiliano ripeterà gli esami strumentali tra 15 giorni per definire con maggiore precisione i tempi di recupero, ma la prima proiezione è di un mese e mezzo fuori.

    stop lungo—  Alex Sandro nelle ultime partite era stato superato nelle gerarchie da Gatti, ma rappresenta comunque la prima alternativa d’esperienza in difesa. È anche l’unico centrale mancino nella rosa: senza di lui, Danilo si sposta sul fronte sinistro lasciando a Gatti la sua zona di competenza naturale. Il brasiliano si è fermato durante l’allenamento di ieri mattina, aperto ai tifosi e al quale ha assistito anche il C.t. della nazionale italiana Luciano Spalletti, in visita alla Continassa. Alex Sandro proverà a recuperare per il Cagliari (match in programma l’11 novembre), in alternativa sarà a disposizione nel derby d’Italia contro l’Inter dopo la sosta per le nazionali. LEGGI TUTTO

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    Lazio, che succede in attacco? Bomber in stallo e pochi gol

    Partenza in salita per i biancocelesti, a quota cinque reti in cinque uscite stagionali. Da Zaccagni a Immobile (che poche volte ha iniziato il campionato così male), la squadra di Sarri si deve sbloccare in fretta

    Difficoltà improvvise. La Lazio in questo inizio di stagione fatica a fare gol. Sono appena cinque gol nelle prime cinque uscite stagionali (Champions compresa). Un anno fa al termine della quinta partita le reti totalizzate erano già 7, nel 2021-22 i biancocelesti erano a quota 11. Nel 2020-21 i gol segnati erano 7, nel 2019-20 erano 8, bisogna tornare al 2018-19 per arrivare a soli 5 gol segnati nelle prime 5 partite disputate. In quell’occasione però la Lazio riuscì almeno a vincere tre partite, ora ha invece ottenuto i tre punti solo a Napoli. Le difficoltà riguardano tutti gli attaccanti della rosa: questa è infatti solo la terza volta da quando veste la maglia della Lazio (2016) che Ciro Immobile è a quota un gol segnato dopo le prime quattro partite di Serie A. Sia nel 2020-21 (quando delle prime 4 fra l’altro ne giocò solo 3) che nel 2018-19, i due precedenti, riuscì però a segnare alla quinta di campionato. Con Sarri, inoltre, il capitano biancoceleste era sempre partito meglio: 5 gol dopo 4 giornate nel 2021-22, due l’anno scorso.

    la crisi—  In difficoltà però non c’è solo Immobile, che nelle prime quattro giornate ha centrato solo 3 volte lo specchio della porta con le sue conclusioni, ma anche gli altri attaccanti della Lazio. Il reparto offensivo biancoceleste infatti nelle prime quattro partite di campionato (e si può aggiungere anche quella di Champions League), non ha segnato con altri giocatori. A secco Zaccagni, così come Felipe Anderson (a segno nelle due stagioni precedenti) e Pedro (in gol alla terza un anno fa). Niente nemmeno da Isaksen e Castellanos, arrivati in estate da Midtjylland e New York City. E così l’attacco della Lazio, di solito punto forte della squadra, ora è improvvisamente in difficoltà. LEGGI TUTTO

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    Chi si rivede… De Sciglio è tornato a correre: i tempi di rientro e cosa cambia per la Juve

    Prime immagini sul campo per l’esterno dopo l’infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio destro di maggio: tempi anticipati senza forzare, ritrovarlo aumenterà per Allegri l’abbondanza sulle fasce

    Mattia De Sciglio nuovamente sul campo di allenamento, che corre alzando il ritmo. E polemizza un po’, con una stories su Instagram, con chi avrebbe parlato di “tempi allungati” per il suo recupero. L’infortunio è di quelli delicati (Chiesa ne sa qualcosa) ed è bene non forzare i tempi ma consolidare ogni tappa: il suo rientro è previsto entro fine anno, nel concreto si candida per essere il primo acquisto per Allegri nel mercato di gennaio.  

    TABELLA DI MARCIA—  La notizia più importante, per uno che a maggio si è dovuto fermare a causa della lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, è che De Sciglio si ritrova in linea con la tabella di marcia: anzi, volendo essere precisi, sta pure anticipando un po’ i tempi. Non può e non dev’essere però motivo di pressione per il calciatore, che si allena già da solo alternando la corsa sul campo alla terapia del J Medical ma deve ancora consolidare diversi aspetti fisici. Col suo rientro, nella seconda parte della stagione, la Juve potrà contare su un esterno in più: avendo più certezze sulla destra, dove per adesso McKennie sta facendo gli straordinari da vice Weah, ed eventualmente più soluzioni a sinistra, dove – a differenza di Kostic e Iling – solo Cambiaso ha caratteristiche da terzino. Il ritorno di Mattia sarebbe utile per le rotazioni e non solo: il giocatore è un fedelissimo di Max e ormai uno dei più anziani del gruppo, dunque potrà essere di riferimento per i giovani. LEGGI TUTTO

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    Svolta o talento sperperato: Leao, sei Balo o Mbappé?

    La figuraccia del milanista con il Newcastle può farlo crescere. Dalla “balotellata” al duello con Kylian del 25 ottobre

    C’erano il Taco de Dios (Socrates) e il Tacco di Allah (Rabah Madjer), da martedì sera c’è anche il tacco del Diavolo (Rafa Leao): quello sciaguratamente fallito al 34’ del primo tempo di Milan-Newcastle dall’attaccante rossonero che si è annodato i piedi ed è rotolato fantozzianamente a terra, invece di “spaccare la porta”, come auspicato dal suo allenatore. In un altro contesto, si sarebbe sorriso della leggerezza. Licenza poetica. L’errore ha fatto tornare alla mente il colpo di tacco assurdo con cui Mario Balotelli, Manchester City 2011, cercò il gol, tutto solo davanti al portiere del LA Galaxy. Roberto Mancini, furibondo, lo sostituì. Ma si trattava comunque di un’amichevole estiva. Nel maggio 2022, in Turchia, la balotellata andò a segno: rabona di destro al posto del comodo diagonale di sinistro. Ma la sua squadra, l’Adana, stava dilagando (7-0 alla fine) e Mario aveva già segnato 4 volte. Martedì a San Siro, invece, il contesto era sportivamente più drammatico. Era Champions. Il Milan non riusciva a fare gol e il pareggio rischiava di complicare subito la qualificazione. Non era assolutamente il caso di concedersi una balotellata. A pochi giorni da un derby umiliante, poi. L’ultimo a potersela permettere era proprio Leao, fresco di rinnovo, che guadagnerà 35 milioni nei prossimi 5 anni e che, con la sua leggerezza, ha messo ancora più a rischio i premi Uefa per l’accesso agli ottavi, attesi in cassa. Per queste ragioni, Leao, a fine partita, era torturato dai sensi di colpa.  LEGGI TUTTO

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    Milan, Giroud non può far tutto: servono i gol di Okafor e Jovic

    Per preservare il francese spazio al turnover, ma i sostituti per ora non sono stati all’altezza

    Sabato 30 settembre, quando il Milan ospiterà la Lazio, Olivier Giroud festeggerà 37 anni. Difficile che Pioli gli regali un po’ di riposo: contro una big vorrà schierare i suoi uomini migliori. Il punto è che dietro Giroud, c’è il vuoto di gol. Olivier compensa e riempie l’area, ma non può bastare: la carta d’identità e il numero di candeline sulla torta non mentono. Finora, a 36 anni, 11 mesi e 21 giorni, il 9 rossonero è stato impegnati in cinque partite con il club e in una con la nazionale francese. Con il Milan è sempre partito titolare: nelle quattro di campionato (sostituito quando il risultato era ormai indirizzato) e nell’ultima sfida Champions, in cui è rimasto per 90’ in campo. Nel tempo a disposizione ha segnato 4 gol e servito 2 assist. Con la Francia aveva giocato i primi 26 minuti di gara con l’Irlanda e uscito per via di una caviglia dolorante. «Si gioca tanto, specie i nazionali, e i rischi aumentano», ha ammesso Pioli. Il suo problema è trovare valide alternative: Giroud l’infaticabile avrà necessariamente bisogno di rifiatare. Se servirà contro la Lazio e certamente nella successiva trasferta Champions contro il Dortmund, è ipotizzabile un turnover mercoledì, a Cagliari. 

    SOSTITUTI—  A chi affidare i compiti d’area? Okafor ha quattro presenze in Serie A ma occorre fare bene i conti: è rimasto in campo per un totale di soli 67 minuti, tutti da subentrato. Poco più di un’ora senza mai lasciare il segno. Curiosità: Okafor aveva convinto il Milan a investire su di lui dopo aver segnato un gol da avversario a San Siro. 

    FERMI A ZERO—  In rossonero non ha ancora concesso il bis e a parte un cartellino giallo contro la Roma, gara in cui aveva offerto un contributo da mediano aggiunto più che da attaccante di razza, poche altre note da segnalare. Un jolly d’attacco, ma non un cannoniere: al massimo è arrivato a quota 9 in campionato con il Salisburgo. Mai in doppia cifra. Dell’avventura rossonera di Jovic ancora meno da segnalare: 13 minuti nel derby, entrato sul 3-1 per provare a riaprire la partita, e spettatore due minuti dopo del poker nerazzurro. Per caratteristiche tecniche e fisiche Pioli lo considera il vero vice Giroud. Senza però aver avuto tempo di indirizzarlo secondo le necessità di squadra: il serbo è arrivato nell’ultimo giorno di mercato e ripartito subito dopo per rispondere alla chiamata della nazionale. Nel 2018-19 la sua miglior stagione: 17 gol con l’Eintracht Francoforte in Bundesliga. Poi 2 in Liga con il Real e 6 con la Fiorentina in A. Motivo per cui non era la prima scelta del club, fino a poche ora dalla fine delle trattative impegnato a convincere il Porto a cedere il bomber Taremi. Uno dei due potrebbe giocare a Cagliari: ballottaggio da 50 e 50, o da 0 a 0. LEGGI TUTTO