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- in Serie A
La rivincita di Allegri, l'allenatore che era passato di moda
ha scritto per te Romano Capasso
Diciotto mesi fa era considerato superato ma i top club pensano sempre a lui quando ragionano su un cambio in panchina. Sono cambiati i giudizi ma resta una verità: Max è un grande tecnico
Succedono strane cose nel mondo del calcio. Succede ad esempio – storia di appena diciotto mesi fa – che Allegri venga considerato di colpo un allenatore superato. Non piace il suo modo di giocare e non conta – sembra quasi non interessare – che abbia messo insieme cinque scudetti di fila e abbia raggiunto per due volte la finale di Champions. LEGGI TUTTO
- in Serie A
Diritti tv, stadi, Covid: perché i fondi sono interessati al calcio
ha scritto per te Romano Capasso
Un’industria in espansione e un trend interrotto dalla pandemia: il sistema ha bisogno di liquidità e strategie di rilancio, il private equity è attratto dai margini di crescita. Onorato e Capitanio di Deloitte: “In Italia c’è un grande potenziale”
Estrarre profitti in un settore che per sua definizione si basa sull’aleatorietà dei risultati e trae linfa vitale dalle emozioni del pubblico. È la sfida dei fondi di private equity, che stanno facendo a gara per accaparrarsi quote di mercato, dalle federazioni alle leghe alle società. Ovunque nel mondo, anche nell’Italia che pure sconta un deficit di competitività con l’Europa di vertice. Anzi, sta proprio qui il senso più profondo del ritrovato interesse verso il pallone tricolore. LEGGI TUTTO
- in Serie A
Tra Juve e Inter una lunga sfida che non terminerà stasera
ha scritto per te Romano Capasso
Il testa a testa ci sarà anche in Europa quando ripartirà il progetto Suning. Intanto il guardiolismo vince ancora: Pep dimostra col City che prevale chi ha più idee
Non è mai una partita banale quando di fronte ci sono Juve e Inter. Poco meno di un anno fa Sarri, prima del lockdown, conquistò la testa del campionato che non avrebbe più lasciato, fino a scudetto estivo raggiunto. Stasera Pirlo può portare la Juve nell’anticamera di un altro trofeo, la Coppa Italia, dopo aver vinto la Supercoppa. Mica male per un neofita della panchina.Il vantaggio costruito all’andata è cospicuo, soprattutto ha messo il ritorno nella posizione ideale per la Juve. Sarà l’Inter a dover sopportare il peso della partita, lasciando Kulusevski, Chiesa e Ronaldo nelle condizioni ideali di spazio. Lo svedese e l’ex viola li avrebbe voluti anche Conte, ma l’Inter sono due sessioni di mercato che è costretta a fare poco o niente. In definitiva se il gap non s’è allargato è per la crescita enorme di Barella e Bastoni, per l’adattamento rapido di Hakimi, per le capacità migliorate di Lukaku e Lautaro.Inoltre Conte nell’arco temporale di un torneo lungo è tra i tecnici più bravi: la maniacale cura nel lavoro paga di più in trentotto partite che in due, dove gli episodi sono subito definitivi. Erano anni che tra Juve e Inter non si respirava quest’aria da primato italiano. Quando riprenderà il progetto nerazzurro la sfida avrà la dimensione europea che merita. LEGGI TUTTO
- in Serie A
Inter, Suning torna a parlare con BC Partners. Gli Zhang vogliono andare avanti
ha scritto per te Romano Capasso
La proprietà cinese non intende abbandonare dopo anni di investimenti in cui ha riportato il club ai vertici. L’idea è quella di un prestito a scadenza con la maggioranza in garanzia. Il fattore Lion Rock
Suning e BC Partners sono tornati a parlarsi, ma stavolta lontani dai riflettori. Dopo che i proprietari dell’Inter avevano manifestato fastidio con il fondo inglese per l’esposizione mediatica della trattativa che dovrebbe portare BC a risolvere i problemi di liquidità dei cinesi – servono 200 milioni entro maggio – con un prestito a scadenza, il canale negli ultimi giorni si è riaperto. LEGGI TUTTO
- in Serie A
Cruz gioca Juve-Inter: “Conte garanzia: con la Lu-La finale possibile”
ha scritto per te Romano Capasso
Con la Juve si esaltava: “A Buffon segnai su punizione: che match… fu 3-1 per noi”
Non è tanto segnare i due gol, quanto farlo in casa della Juve. Serve un’impresa, di quelle che restano nella storia. Un po’ come quella prima volta a Torino in nerazzurro per Julio Cruz, stagione 2003-04. “E chi se la dimentica. Venivamo da un inizio difficile che costò la panchina a Cuper. Partita straordinaria, vincemmo 3-1 con due miei gol”. LEGGI TUTTO
- in Serie A
Grinta, carisma e gol a raffica senza età: perché Ibra è l’Uomo Vitruviano del pallone
ha scritto per te Romano Capasso
Fenomeno di tecnica e di cervello: a 39 anni l’attaccante svedese sembra un ragazzino
Talento e fatica. Testa e cuore. Nervi e passione. Soprattutto, una infinita voglia di vincere, nata come una storia di riscatto, una scalata sociale, e trasformata con il tempo in una delle più interessanti storie sportive. LEGGI TUTTO
- in Serie A
Juve-Inter: verdetto finale. Perché Buffon contro Lukaku è la sfida decisiva
ha scritto per te Romano Capasso
I nerazzurri devono vincere 2-0 o segnando almeno tre reti per ribaltare l’andata. Bianconeri nella nuova versione più attenta alla difesa. E finora un successo a testa tra campionato e Coppa Italia
Quel 19 novembre 1995 Lukaku si chiamava Weah: centravanti milanese, forte, potente, inarrestabile nella progressione. Gigi Buffon, sbarbato debuttante di 17 anni, gli rotolò tra i piedi senza tremare e sradicò una delle più pericolose palle-gol del match: Parma-Milan 0-0. L’inizio di un mito. Lukaku non aveva ancora 2 anni. LEGGI TUTTO

