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    Il primo gol in A vale un cavallo. Azmoun compra Star Hunter: “È una passione di famiglia”

    L’attaccante iraniano aggiunge un nuovo arrivato in una squadra già di 52 purosangue. Sarà di base nelle scuderie di Gabriele Bietolini, all’ippodromo di Capannelle

    Al cuor non si comanda. Perciò si può dire che aspettava solo l’occasione giusta, arrivata domenica scorsa con il suo primo gol in Serie A (al Lecce). Parliamo di Sardar Azmoun, l’attaccante iraniano della Roma, grande appassionato di cavalli, che ha acquistato il primo del suo soggiorno nella Capitale. Si tratta, secondo Equos, di Star Hunter, un due anni ex di Jessica Harrington e di proprietà di Zhang Yuesheng che lo ha anche allevato sotto le insegne della Yulong Investments, ancora maiden in 3 corse in Irlanda, ma titolare di un Official Rating di 80 dopo un terzo posto al debutto a Leopardstown in maggio e due np tra Roscommon e il Curragh di recente.

    trattativa privata—  Il cavallo era iscritto alle prossime aste autunnali di Newmarket, ma il calciatore, tramite i suoi intermediari, ha deciso di anticipare la concorrenza e acquistarlo privatamente. Il cavallo in questione è da un mese nelle scuderie di Gabriele Bietolini all’ippodromo di Capannelle che ha gestito l’operazione sin dal momento in cui il calciatore iraniano ha approfondito i discorsi dopo averlo conosciuto, per infoltire il plotone di una scuderia che, tra Iran ed Australia, ha 52 cavalli. “Il mio Paese è famoso per le corse – ha spiegato Azmoun, arrivato in prestito dal Bayer Leverkusen – e io ho ereditato la passione da mio padre”. Le cifre per l’acquisto sono strettamente riservate, ma non crediamo che Azmoun abbia problemi nell’investire. E se domenica la Roma vincesse il derby (di calcio, non di ippica) contro la Lazio, chissà che per festeggiare non vengano posti sotto osservazione altri cavalli. In fondo da tempo nello spogliatoio l’attaccante cerca partner per gli acquisti. E allora chissà che… LEGGI TUTTO

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    Giroud continua a “girarsi”: 100 col Milan e non sentirle

    “Aiuta i compagni, si muove, accorcia e allunga la squadra. Il gol nella prima partita ufficiale non è arrivato, ma la sua utilità è evidente”. Poco più di due anni fa, la Gazzetta affiancava con questo giudizio il 6 in pagella al debutto rossonero di Giroud, che a Lecce toccherà le 100 presenze complessive col Diavolo. A Marassi, gara d’esordio della stagione 2021-22, viene fuori una partita molto tattica, con poche occasioni e decisa da un guizzo di Diaz. Il francese non segna, ma per i primi centri è solo questione di giorni: si sblocca alla seconda di campionato, a San Siro, con una doppietta nel 4-1 rifilato al Cagliari. LEGGI TUTTO

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    Stadium sold out per Cagliari e Inter: è successo sei volte su sette

    Il popolo juventino in questa stagione è tornato a seguire numeroso le partite casalinghe, premiando così gli sforzi della società a venire incontro alle esigenze dei tifosi

    Juventus-Cagliari sarà sold out, come il primo match dopo la sosta contro l’Inter. Stadium occupato in ogni ordine di posto, dati alla mano per sei volte nelle sette partite casalinghe giocate dai bianconeri finora e contando anche il prossimo derby d’Italia. Il popolo bianconero mostra ancora una volta vicinanza alla squadra di Allegri, in una stagione particolare come questa: senza coppe, ma per certi versi di rinascita. I tifosi stanno premiando con la presenza gli sforzi della società a venire incontro alle loro esigenze: oltre al ritorno delle bandiere e dei tamburi in curva (aspetto che ha ripristinato l’atmosfera che in passato ha trasformato l’Allianz in un vero e proprio fortino della Juve) il club ha dato vita a una serie d’iniziative sugli abbonamenti che è stata ben accolta in fase di distribuzione. 

    INIZIATIVE—  Ottimo riscontro per i mini abbonamenti studiati ad hoc per assistere a 3-4 partite: il dato di vendita ha toccato la quota di 10 mila tessere. Tanto che il club sta studiando anche una formula per riaprire la campagna abbonamenti per le gare in programma nel girone di ritorno. Ci sono state anche diverse iniziative per rendere più accoglienti gli spalti: durante il match contro la Lazio, per esempio, sono state distribuite 10 mila t-shirt per la coreografia. “Quest’anno avremo bisogno della vicinanza dei tifosi – ha detto più volte Allegri, tra l’altro destinatario di molti cori di supporto da parte dei tifosi nell’ultimo periodo -. Per una squadra giovane come la nostra può fare la differenza”. La Juve prepara la rincorsa all’Inter con una certezza: può contare sul supporto della sua gente. LEGGI TUTTO

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    La Lazio e il caso Kamada: “Gioco troppo poco, ho bisogno di continuità”

    In un’intervista a un giornale del suo Paese il giocatore ha ammesso la sua delusione. Sarri lo vede come alternativa a Luis Alberto

    “Sinceramente non pensavo di giocare così poco nella Lazio”, non ha fatto giri di parole Daichi Kamada in un’intervista rilasciata a “Sports Hochi”. L’inserimento del 27enne giapponese nella squadra di Sarri si sta rivelando più problematico di ogni previsione. Dopo essersi svincolato dall’Eintracht Francoforte, Kamada ha detto sì alla Lazio che lo aveva individuato come soluzione per il dopo Milinkovic. Le sue caratteristiche tattiche orientate più verso la fase offensiva lo hanno però portato in concorrenza con Guendouzi e Vecino. Anzi per Sarri è diventato anche un’alternativa per Luis Alberto. “Il mio unico problema è adattarmi tatticamente in questa squadra. Luis è una leggenda e capisco che sia importante aiutarlo inserendo un giocatore di maggiore fisicità come possono essere Vecino e Guendouzi”. 

    quotazioni in discesa—  Kamada è tornato da titolare contro il Feyenoord (altre due volte dal via in Champions), ma il suo score è in declino in campionato. Utilizzato dall’inizio nelle prime quattro giornate (in gol a Napoli), poi sempre in panchina per essere chiamato in causa nelle ultime cinque partite: appena 9’ contro il Bologna. “Il mio ruolo è cambiato, faccio la mezzala: nonostante le difficoltà tattiche mi impegno a fare il meglio che posso”. Sta risentendo anche del rendimento altalenante della squadra. “Non riusciamo ancora a esprimere il nostro gioco al meglio, ma una partita sofferta come quella con il Feyenoord si può vincere anche solo per 1-0. Mi piace l’ambiente che si respira alla Lazio. Ho un buon rapporto sia con i compagni che con i tifosi, fanno sempre sentire il loro sostegno caloroso. Ma non basta, un professionista ha bisogno di giocare con più continuità”. 

    rinnovo—  A gennaio parteciperà alla Coppa d’Asia. Il futuro con la Lazio sarà tutto da valutare. Ha il contratto per una sola stagione, con opzione bilaterale per altre due da discutere. “La questione del contratto è ancora tutta da definire. Naturalmente il mio obiettivo principale è quello di giocare il Mondiale e insieme al club troveremo la migliore soluzione possibile per la mia permanenza”. La Lazio proverà a blindarlo sino al 2026, però dovrà essere pure riesaminato l’ingaggio attuale (tre milioni circa a stagione). LEGGI TUTTO

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    L’evoluzione dell’attacco: Giroud fino al 2025, David in estate, poi Colombo e il baby Camarda

    Olivier verso il rinnovo annuale. Il canadese del Lilla primo obiettivo: costa 40 milioni. L’azzurro tornerà per restare, e poi…

    con la doppietta al Napoli, prima ancora dello stacco su Skriniar e del gol al Psg, Olivier Giroud è diventato l’over 35 più incisivo d’Europa. Con i sei gol segnati in A, tra i cinque campionati più importanti del continente, Olivier ha superato anche Robert Lewandowski, fermo a 5 e con due anni in meno sulle gambe. Arrivato come riserva di lusso di Ibra, Giroud si è imposto come titolare: Zlatan sta per tornare da ex e Olivier è ancora lì, a reggere l’attacco rossonero. Tanto che Pioli ha potuto concedergli un solo turno di riposo: ha giocato in tutte le altre partite di A, segnando un gol ogni 112 minuti. Lewandowski resta ancora indietro. Oltre a essere il più prolifico, Giroud è a tutti gli effetti il più incisivo. Considerata la percentuale realizzativa, in sostanza la precisione sottoporta, resta un passo avanti rispetto a tutti gli attaccanti dai 35 anni in su: il solito Lewandowski e poi Stuani, gli italiani Pavoletti e Caputo, Radamel Falcao e Willian del Fulham. Se non è stato eterno Ibra, che ama definirsi il dio del calcio, non si può chiedere a Giroud di segnare all’infinito. Il punto è trovare eredi degni di succedergli: uno è stato già individuato in Jonathan David, la seconda generazione è rappresentata da Lorenzo Colombo e la terza dal baby Camarda. LEGGI TUTTO