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    Dionisi: “Abbiamo bisogno di Berardi”

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Inter, dossier rigori: perché sono l’arma segreta di Inzaghi

    A inizio novembre i nerazzurri hanno già beneficiato di 7 penalty, come in tutta la scorsa stagione: nessuno ha fatto meglio in Europa. E non è un caso

    Hakan Calhanoglu cinque volte, Lautaro Martinez due: il totale è di sette rigori trasformati dall’Inter, su sette conquistati. Nessuna squadra, nell’Europa che conta, può vantare un ruolino di marcia così. E qua non si tratta certo degli sfottò tra tifosi, ma di una componente che nel calcio può essere determinante soprattutto in tempo di Var, quando più occhi analizzano le immagini ai monitor a sostegno delle valutazioni dal campo di arbitro e assistenti. LEGGI TUTTO

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    Juve, è ufficiale: “accordo” con… Mark Lenders di Holly e Benji. Il comunicato

    Capitan Tsubasa torna… in bianconero. Noto in Italia come “Che campioni! Holly e Benji”, la serie animata ha tra i protagonisti Mark Lenders, che è approdato nel corso della sua carriera alla Juventus in Serie A. E oggi, proprio su di lui la Juve ha lanciato una nuova iniziativa. Ecco il comunicato.IL COMUNICATO – Alzi la mano chi non sa chi sia Kojiro Hyuga, altrimenti conosciuto come Mark Lenders. Un nome noto non soltanto agli appassionati di manga giapponesi, ma diventato negli anni una vera e propria icona trasversale, fra calcio e cartoni animati.  Il giocatore è infatti uno dei protagonisti indiscussi di “Captain Tsubasa”, anime, in Italia conosciuto come “Holly e Benji”, che ha esordito per la prima volta nel nostro paese nell’estate del 1986, a sua volta ispirato a uno dei manga sportivi più popolari di sempre, firmato da Yoichi Takahashi.  Una figura che resta ancora oggi nella memoria di generazioni di tifosi grazie al suo talento straordinario, la determinazione incrollabile e l’iconico “Tiro della Tigre”. Ebbene: nella storia della sua carriera, Kojiro/Mark ha vestito la maglia della Juventus, all’inizio del nuovo millennio. E ora, quelli bianconeri ritorneranno a essere i suoi colori, grazie alla campagna “Tiger Shot comes back: Kojiro Hyuga x Juventus”, che ha il desiderio di regalare ai tifosi un’esperienza unica che combina la nostalgia per un’icona dell’infanzia con la passione per la propria squadra del cuore.«Il personaggio rappresenta un’opportunità per il Club di irrompere nel mondo degli anime – aggiunge Gianmarco Pino, Brand Manager Juventus – e dimostra ancora una volta come la Juventus sappia spingersi sempre oltre utilizzando nuovi linguaggi. Il progetto si inserisce di fatto in un percorso più ampio che mira a unire Juventus con il mondo dell’arte e della cultura, con l’obiettivo di coinvolgere sia i tifosi più nostalgici cresciuti con Kojiro Hyuga, aka Mark Lenders, come un’icona durante la propria infanzia, sia le nuove generazioni di Bianconeri in tutto il mondo che condividono la stessa passione per quelle storie che vengono dal passato, ma hanno un sapore contemporaneo». Ad accompagnare la campagna una maglia speciale in edizione limitata disponibile online e nello Juventus Megastore di Torino, allestito con dei visual che permetteranno ai tifosi di rivivere l’atmosfera di “Captain Tsubasa”.LE FOTO NELLA NOSTRA GALLERY Carica altri LEGGI TUTTO

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    Juve, ufficiale: Locatelli rinnova fino al 2028

    Il centrocampista classe 1998, tifoso bianconero già da bambino, era arrivato nel 2021 dal Sassuolo

    Ora è ufficiale: Manuel Locatelli ha firmato il rinnovo che lo lega alla Juve fino al 2028. Il centrocampista classe 1998, tifoso bianconero già da bambino, era arrivato a Torino nel 2021 dal Sassuolo “trasformando l’obiettivo in nuovo punto di partenza, con la mentalità di chi non si accontenta – si legge in una nota del club -. Da quel momento non c’è stato un singolo allenamento o una singola partita in cui lui non abbia dato tutto per la sua Juve. Nei momenti più belli e in quelli più difficili”.

    flash—  Il comunicato prosegue proponendo “alcuni flash indimenticabili che catturano il cammino fatto fin qui insieme: l’esordio a Udine, il primo gol contro la Sampdoria, il gol decisivo nel Derby della Mole, l’ultima rete, quella da tre punti di San Siro contro il Milan. Un gol contro il suo passato per rilanciarsi verso un futuro ancora in bianconero. Questa firma fino al 2028 è un sogno divenuto realtà che si prolunga ancora. È un’altra promessa a sé stesso e alla sua Juve”. LEGGI TUTTO

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    Inter, il ritmo delle grandi: solo Real e City vincono di più, nessuna difende meglio

    I 12 successi nerazzurri tra Serie A e Champions League elevano la squadra di Inzaghi tra le migliori del continente

    Chiudendo gli occhi e pensando all’Inter, non si formeranno nella mente altre immagini che gol, esultanze e sorrisi tra campo, panchina e spalti, che sia il Giuseppe Meazza o – ancor di più – lo stadio avversario di turno. D’altronde non può che essere così, visto che nei tre mesi scarsi di stagione diluiti dalle pause per le nazionali, l’Inter ha mancato la vittoria in solamente tre casi su 15 impegni totali: il pareggio in casa della Real Sociedad all’esordio in Champions League, la sconfitta interna in campionato subita in rimonta per mano del Sassuolo e il pareggio di San Siro contro il Bologna in Serie A, sempre partendo da situazione di vantaggio. I 12 successi sono un’enormità, l’ennesima conferma che – risultati alla mano – l’Inter vada inserita di diritto tra le migliori squadre d’Europa. E quindi del mondo

    Il confronto—  Per tentare un paragone efficace con le altre big del continente, bisogna isolare i dati stagionali ai soli top 5 campionati nazionali sommati alle tre competizioni europee (Supercoppa Uefa esclusa). L’Inter è, appunto a 12 successi, 2 pareggi e una sconfitta, dato secondo soltanto a Real Madrid e Manchester City. Gli spagnoli sono infatti a punteggio pieno nel girone di Champions League, mentre in Liga hanno ceduto nel derby contro l’Atlético Madrid annullandosi invece con Siviglia e Rayo Vallecano. Gli stessi stop, quindi, ma con il campionato spagnolo che si avvicina alla 13esima giornata (e non 12esima come la Serie A). I Citizens hanno invece disputato lo stesso numero di partite dell’Inter (escludendo Supercoppa e coppe nazionali) senza mai pareggiare e leccandosi le ferite solamente in Premier League a causa di Wolverhampton e Arsenal, in sequenza. A pari merito con i nerazzurri ci sono Bayern Monaco e Bayer Leverkusen, con due distinzioni: i bavaresi possono essere considerati mezzo passo avanti all’Inter per aver ottenuto 12 successi in 14 impegni, mentre il Bayer Leverkusen è decisamente un gradino sotto in quanto partecipante all’Europa League e non alla Champions League. E poi le altre, dietro: Barcellona, Aston Villa, Atlético Madrid, Liverpool, Arsenal, Girona, Paris Saint-Germain, Lille, Lipsia, Real Sociedad e Napoli, seconda italiana 16esima a otto vittorie…

    Blindati—  Ovviamente i dati analizzabili per un confronto approfondito sono infiniti, ma ciò che balza immediatamente all’occhio sono indubbiamente le pochissime reti incassate da Yann Sommer. Sono soltanto otto e nelle prime 20 squadre europee per vittorie (a quelle citate vanno aggiunte anche Borussia Dortmund, Eintracht Francoforte, Milan e Roma) nessuna ne è riuscita a subirne meno di 11. Certo, in quanto a produzione offensive ci sono colossi irraggiungibili nello specifico come appunto il Bayern Monaco a più 17 gol dall’Inter, ma ciò non toglie nemmeno una briciola al merito di Alessandro Bastoni e compagni. Se si considerano le prime 96 squadre nella graduatoria per vittorie, solamente due formazioni hanno un dato specifico migliore: la Juventus è a 6 reti subite, mentre il sorprendente Nizza di Francesco Farioli è a 4, ma in entrambi i casi le partite disputate sono solamente 11, quattro in meno dei nerazzurri. LEGGI TUTTO

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    Bandiere, ultras e milioni cash: così la camorra voleva comprare la Lazio

    L’Italia è in piena tempesta Calciopoli quando la Dia di Napoli accende la luce su una trattativa clamorosa: una storia che si snoda tra imprenditori oscuri, sponsorizzazioni in contanti, campagne anti-Lotito ed errori in buona fede

    Èil maggio 2006, è appena scoppiata Calciopoli, il calcio italiano è sottosopra, l’innocenza del nostro sistema – già pesantemente ammaccata – è perduta definitivamente, fioccano le intercettazioni e ogni volta, dopo la rivelazione, monta la rabbia e lo schifo, la coppa del mondo in Germania è imminente, l’Italia del pallone è un Titanic che naviga a vista. C’è un’altra notizia, ma nel bailamme generale passa quasi in sordina. Eppure l’ipotesi fatta in quelle ore dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli è sconcertante. La camorra vuole comprare la Lazio. LEGGI TUTTO

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    Parole da leader: così i veterani hanno difeso Pioli e rilanciato il Milan

    A Maignan e Theo non piacciono le interviste ma hanno scelto volontariamente di presentarsi ai microfoni prima e dopo la sfida con il Psg: un esempio di come lo spogliatoio rossonero ha fatto quadrato attorno al tecnico

    LLa voce di Mike Maignan, fatta eccezione per le urla con cui guida la difesa e che arrivano fino alle tribune, non si era più sentita dal 21 luglio 2021, pomeriggio della presentazione rossonera. Magic Mike è poi comparso alla vigilia della sfida con il Psg di fianco a Pioli e dietro il bancone delle conferenze: non per scelta territoriale (le parole di un francese prima della sfida ai campioni della Ligue1) ma per una precisa volontà del giocatore. Anche a Theo piace più parlare in campo che fuori ma l’altra sera ha fatto entrambe le cose: il cross con cui ha trovato la testa di Giroud per il raddoppio della vittoria e poi qualche battuta finale ai microfoni. In sintesi: “Abbiamo lavorato bene e per questo è arrivata la vittoria”.  LEGGI TUTTO

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    Jugovic: “Sfida scudetto Juve-Inter? Sì, Giuntoli è come Marotta. Su Rabiot e Barella…

    Il doppio ex sui bianconeri con cui ha vinto tutto. E anche sulla rivale per il tricolore

    È già derby d’Italia. Anche se di mezzo ci sono ancora un turno di campionato (Juve-Cagliari e Inter-Frosinone) e la sosta per le nazionali prima dello scontro diretto del 26 novembre all’Allianz Stadium. “Juve-Inter è un classico del calcio italiano, mi aspetto una partita equilibrata. Sicuramente sarà più importante per la squadra di Allegri. Questione di consapevolezza ancora prima che punti”, racconta l’ex centrocampista serbo Vladimir Jugovic, uno che questa sfida l’ha giocata con entrambe le maglie. Se in bianconero ha vinto la Champions, tirando il rigore decisivo nella finale 1996 contro l’Ajax, coi nerazzurri ha vissuto l’ultima tappa italiana tra il 1999 e il 2001.  LEGGI TUTTO