consigliato per te

  • in

    Cambia la musica, cambia il Milan: c’è Leao “on fire”

    Nella vittoria sul Psg si è visto un Diavolo nuovo: gli ultimi arrivati sembrano ormai rodati, Calabria ha domato Mbappé e Rafa è tornato a fare tutto quello che Pioli gli chiede. Adesso servono conferme. Subito 

    Sparare durante il riscaldamento “Freed from desire”, cioè “Pioli on fire”, o no? I dirigenti temevano che levare il brano dalla playlist, per paura dei fischi, fosse un po’ come togliere i gradi al proprio mister. Che invece era il più deciso a eliminarla, perché il coro cult coincide con il momento più gioioso della sua carriera e resterà per sempre in un angolo privilegiato del cuore. Non voleva vederlo imbrattato dai fischi. E poi la prima idea di intonare sul pullman il coro “Pioli on fire” è stata di Calhanoglu, ora nemico di derby, seguito da Diaz, Saelemaekers… Quel Milan non c’è più. Era arrivata l’ora di troncare anche l’ultimo legame con la stagione dello scudetto, bella, ma pericolosa come le sirene: un canto di nostalgie.  LEGGI TUTTO

  • in

    Milan, sospiro di sollievo per Pulisic: soltanto contrattura per l’esterno, allarme rientrato

    Lo staff medico rossonero ha sottoposto l’esterno statunitense a degli accertamenti dopo la sostituzione contro il Paris Saint-Germain: sarà monitorato, ma dovrebbe essere a disposizione contro il Lecce

    Il Milan e Stefano Pioli tirano un sospiro di sollievo. Per Christian Pulisic, tornato in campo nella sfida di Champions contro il Psg e uscito nel finale infuocato di San Siro, si tratta di una semplice contrattura. Il giocatore si è sottoposto a risonanza magnetica in giornata e gli esami hanno escluso lesioni muscolari ai flessori della coscia sinistra.

    IL PROBLEMA—  Lo statunitense, protagonista di un buon rientro nella sfida di Champions contro i parigini, aveva lasciato il terreno di gioco in pieno recupero, sostituito da Florenzi, dopo un fastidio accusato durante una chiusura. L’allarme in casa rossonera è rientrato, ma la sua situazione sarà comunque monitorata con attenzione dallo staff tecnico di Pioli nei prossimi giorni, in vista della gara di campionato contro il Lecce (sabato alle 15). LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, la giustizia sportiva porta a processo undici agenti per contratti di mandato fittizi

    Si tratta di un altro filone dell’inchiesta della Procura di Torino (poi passata a Roma) sulle plusvalenze. A giudicare i procuratori – a partire dal 22 dicembre – sarà un’apposita commissione federale. Coinvolti anche Davide Lippi, Luca Ariatti, Vincenzo Morabito e Tullio Tinti

    Non sono ancora esauriti gli effetti dell’inchiesta Prisma di Torino (poi passata per competenza a Roma) – quella che ha portato alla penalizzazione della Juve per le plusvalenze – sulla giustizia sportiva. Undici agenti di calciatori andranno infatti a processo per contratti di mandato fittizi e corrispettivi per affari inesistenti. A giudicarli – a partire dal 22 dicembre – sarà la commissione federale che si occupa dei procuratori. Nessuna indagine invece sulla Juventus, visto che questo filone rientra nel patteggiamento del filone manovra stipendi.

    Il caso agenti era stato esaminato a lungo dalla Procura federale insieme alle già citate plusvalenze, alle manovre stipendi e ai “rapporti sospetti” con alcuni club. Gli undici procuratori che saranno ascoltati sono Davide Lippi, Michele Fioravanti, Giuseppe Galli, Gabriele Giuffrida, Luca Ariatti, Vincenzo Morabito, Silvio Pagliari, Giorgio Parretti, Luca Puccinelli, Antonio Rebesco e Tullio Tinti.  LEGGI TUTTO

  • in

    Youth League, l’Inter sbatte contro il Salisburgo. La qualificazione si complica

    La squadra di Chivu non va oltre il pari e rimanda ancora l’appuntamento con la prima vittoria europea. Non basta un gran gol di Berenbruch. Per raggiungere gli ottavi servirà battere Benfica e Real Sociedad nelle ultime giornate

    Niente riscatto per i nerazzurri di Chivu, che a Salisburgo si devono accontentare di un pareggio amaro. Perché l’Inter tiene botta agli austriaci con una prova di gran carattere e, alla fine, raccoglie meno di quanto seminato complicando il discorso qualificazione agli ottavi di Youth League. A decidere la sfida dell’Akademie Liefering Platz di Salisburgo sono una rete di Sadequi e l’immediata risposta di Berenbruch, che fissa il risultato all’81’ con un gran destro a giro sul palo più lontano. Gli austriaci consolidano così il primato del gruppo D con 8 punti, mentre i nerazzurri scivolano al quarto posto a quota 3, superati anche dalla Real Sociedad grazie al 2-1 pomeridiano sul Benfica. Per acciuffare quantomeno i playoff, alla squadra di Chivu non resta ora che vincere gli ultimi due impegni contro portoghesi e baschi, sperando anche in una mano da parte del Salisburgo.

    CARATTERE, IELLA E SPRECHI—  Nonostante la bella giornata di sole, il campo dell’Akademie Liefering Platz è in pessime condizioni e Chivu è costretto a fare di necessità virtù. Oltre ad Akinsanmiro e Nezirevic, non convocabili, mancano infatti lo squalificato Kamate e Stabile, arruolato in extremis da mister Inzaghi, così spazio a new entry come Alexiou, Zanchetta, Owusu e Zubarek, quest’ultimo titolare a guidare il trio offensivo con Sarr e Di Maggio. Proprio il polacco è una delle note più liete della comitiva nerazzurra, che per lunghi tratti soffre a contenere la fisicità e la capacità di palleggio a ritmi elevati degli austriaci già assaggiate nella sfida di andata. L’avvio in realtà è incoraggiante, con un palo scheggiato dal polacco al 12’ su un destro deviato da Zikovic, ma i padroni di casa prendono presto il sopravvento obbligando l’Inter a una partita di contenimento. Buona la risposta del pacchetto arretrato nei primi 45’, quando gli austriaci creano di fatto una sola grossa occasione da rete (al 44’ con Paumgartner) sbattendo contro il muro composto da Stante e Matjaz. La faccenda si complica però nella ripresa, perché Cinel getta nella mischia anche i pezzi da novanta tenuti inizialmente in panchina, da Daghim a Zeteny (entrambi a segno due settimane fa nel 3-2 di Interello). L’Inter soffre e al 76’ va sotto grazie a un destro dalla distanza di Sadequi su azione da calcio d’angolo, eppure arriva la reazione sperata. L’Inter trova la forza di uscire dal guscio e, dopo un clamoroso destro ciccato dal nuovo entrato Owusu, ecco la magica parabola di Berenbruch che bissa il gol al Benfica ristabilendo la parità. Ma adesso la squadra di Chivu non ha più margine di errore. LEGGI TUTTO

  • in

    Youth League, il Napoli spezza il tabù: prima vittoria contro l’Union Berlin

    Con un rigore di Lorusso gli azzurrini vincono la prima gara della stagione, cinque anni dopo l’ultimo successo contro la Stella Rossa

    A distanza di cinque anni dall’ultima volta (Napoli-Stella Rossa 5-3 con show e tripletta di Gianluca Gaetano), il Napoli torna a vincere in Youth League superando nella desolante cornice di Cercola – l’impianto lontano dalla città dove gli azzurri giocano anche le gare di Primavera 2 – l’Union Berlino. Festa grande e meritata nello spogliatoio per i ragazzi di mister Tedesco, artefice insieme ai suoi giovani di una piccola impresa visto che appunto i partenopei hanno infranto un vero e proprio tabù. A decidere il match il rigore di Lorusso in apertura (minuto 13, dopo un fallo di mani in area di un difensore ospite). 

    fiducia napoli—  Una rete che ha dato fiducia a Turi e compagni che erano chiamati – tra l’altro – a riscattare non solo la sconfitta di Berlino dell’andata ma anche i tre ko consecutivi in questo girone nel quale stavano recitando il ruolo di comparsa. Proprio il portiere Turi ha salvato i suoi con un intervento prodigioso nel finale della prima frazione su tentativo di Kramer. Nella ripresa i teutonici hanno spinto forte e sfiorato il pari con Asanji prima ed Engelbreth poi ma il Napoli ha tenuto botta nonostante l’espulsione di Mutanda nel concitato finale. Anzi è stato Russo poco prima del triplice fischio a colpire la traversa su punizione certificando in pratica il meritato successo azzurro. LEGGI TUTTO

  • in

    Da Rugani a McKennie: Allegri sfrutta l’arte del riciclo

    Non si butta nulla, Max ripesca chiunque possa rivelarsi utile alla missione. E rilancia anche chi pareva destinato senza appello alla panchina, o alla tribuna

    Dai cicli ai ricicli: Max Allegri nella sua seconda vita alla Juve si scopre magari meno vincente, ma più ecologico. Il pluriscudettato allenatore mostra una insospettabile vocazione: rilancia anche chi pareva destinato senza appello alla panchina, o peggio agli sgabelli in tribuna. La Juve occupa il secondo posto in campionato non per caso, ma perché rispetta un’andatura regolare, senza cali improvvisi.  LEGGI TUTTO