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    Lotito: “Per Milinkovic rifiutai oltre 100 milioni da un club italiano”

    Il patron della Lazio, ai microfoni di Radio Serie A, svela alcuni retroscena di mercato del passato sul centrocampista serbo: “Quella volta dissi no perché…”

    “Perché Milinkovic non è stato ceduto a un grande club europeo? Non abbiamo mai ricevuto offerte concrete, l’unica vera fu da parte di una squadra italiana, di cui non farò il nome, che offrì oltre 100 milioni di euro”. Parola di Claudio Lotito, presidente della Lazio, ai microfoni di Radio Serie A, a proposito delle offerte ricevute in passato per il centrocampista serbo, passato all’Al Hilal due mesi fa. “Io declinai l’offerta – continua Lotito – perché avevo preso l’impegno con Inzaghi e inoltre non avremmo fatto in tempo a sostituire Sergej, dato che quell’estate il calciomercato chiudeva a metà agosto” aggiunge il patron biancoceleste. 

    la scelta del sergente—  “Fu un errore chiudere prima il calciomercato, come è tuttora sbagliato chiuderlo alle 20 dell’ultimo giorno e non a mezzanotte come negli altri campionati importanti”. La scelta di Milinkovic, in ogni caso, “è stata personale: noi non lo volevamo vendere e sono arrivato a offrirgli anche ingaggi importantissimi, ma prima della fine del campionato mi aveva detto che avrebbe voluto fare una nuova esperienza”, conclude Lotito. LEGGI TUTTO

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    Roma, Mou punta sulla Lubala per la rincorsa Champions

    Dybala si è lasciato alle spalle il problema al flessore, Lukaku ha offerto segnali incoraggianti con la nazionale belga: alla ripresa del campionato potrebbero fare coppia in attacco

    A caccia dei gol necessari per conquistare i primi tre punti della stagione e iniziare la rincorsa verso la zona Champions. Per rimettere la sua Roma in carreggiata – 6 gol incassati e 1 punto ottenuti nelle prime tre giornate – José Mourinho spera di poter contare sulla nuova coppia che da settimane infiamma i sogni di gran parte dei tifosi giallorossi. Il tandem offensivo Romelu Lukaku-Paulo Dybala. Un’accoppiata che gli amanti dei giochi di parole ha già iniziato a chiamare “Lubala”. Una crasi quasi scontata, che a Trigoria si augurano possa risolvere parte dei problemi palesati finora dalla squadra di Mou. 

    condizioni—  A lasciar presagire l’utilizzo in contemporanea dei due fenomeni a disposizione dello Special One sono in primis le condizioni di Dybala che, dopo aver rinunciato a raggiungere la sua nazionale per rimanere al Fulvio Bernardini e provare a risolvere il problema al flessore, si avvia verso un ritorno in campo dal 1’. Lukaku invece ha lanciato segnali più che positivi con il Belgio, come dimostrano anche le parole di De Biasi, che ha appena affrontato Big Rom con l’Azerbaijan: “L’ho visto bene, è in crescita, se gli dai la palla giusta è sempre difficile fermarlo. Lui e Dybala possono essere una grandissima coppia”. Una coppia che dovrebbe fare il suo esordio domenica sera all’Olimpico contro l’Empoli. Oltre all’ottimo impatto avuto da Lukaku sulla squadra durante il secondo tempo della gara persa dalla Roma con il Milan, a far ben sperare sono soprattutto i gol realizzati dal centravanti e da Dybala. Se sommate, le reti segnate in carriera dai due giallorossi superano quota 500. Tra nazionale e club i gol della “Lubala” sono 530. Ben 355 quelle che portano la firma di Big Rom, a cui si aggiungono le 175 della Joya. L’auspicio di Mourinho e dell’universo romanista è che il bottino possa iniziare ad aumentare già da domenica sera. Per puntare al ritorno in Champions infatti l’apporto di Paulo e Romelu è fondamentale. LEGGI TUTTO

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    Pogba questa mattina diceva: “Non sono debole, farò rimangiare a tutti le critiche”

    Il centrocampista francese della Juventus sulla vicenda dell’estorsione subita, in cui era coinvolto anche il fratello: “Il denaro può distruggere una famiglia. Ma io non mi arrenderò mai”

    Aveva pensato di smettere, Paul Pogba, nei mesi travagliati fuori dal campo della scorsa stagione. Lo ha dichiarato il centrocampista francese della Juventus in un’intervista rilasciata ad Al Jazeera: “Voglio far rimangiare a tutti le loro parole e dimostrare che non sono debole – ha detto commentando le critiche ricevute -. Possono parlare male di me, ma io non mi arrenderò mai”.

    l’estorsione—  Ma gran parte delle dichiarazioni verte attorno alla vicenda dell’estorsione subita, compreso un breve sequestro: “Il denaro cambia le persone e può distruggere una famiglia, può creare una guerra. A volte, quand’ero da solo, pensavo: ‘Non voglio più avere soldi, non voglio più giocare a calcio. Voglio solo stare con persone normali, così mi ameranno per quello che sono, non per la fama, non per i soldi’. A volte è dura”. La vicenda ha visto coinvolto anche il fratello Mathias, con cui potrebbe esserci un confronto in aula a Parigi venerdì prossimo.  LEGGI TUTTO

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    Di Francesco: “Il no alla Cina, la psicologia, le cene con Zeman: così sono rinato”

    Il tecnico del Frosinone: “Tre esoneri, il peggiore a Verona. Nella mia squadra prevale il noi. Berardi? Lo porto ancora come esempio ai ragazzi…”

    Dal nostro inviato Francesco Velluzzi
    11 settembre

    – frosinone

    l a perfetta integrazione di Eusebio Di Francesco nel sistema Frosinone si è percepita venerdì sera quando il tecnico pescarese ha invitato a cena 50 persone tra calciatori e staff per il suo compleanno. Per dirla con Fiorello, la terapia del buonumore. È quel che si respira nel club di Maurizio Stirpe, che non smette di investire e innovare. Se poi arrivano i risultati… “La vittoria con l’Atalanta è stata un’iniezione di autostima. Mi mancava la vittoria, negli ultimi tempi ho perso tanto”. Eusebio lo dice chiaro, ora che è sereno, rinato, grazie al lavoro su stesso, alla psicologia, all’arte della pazienza, al figlio Federico, ora al Palermo, tutte componenti che lo hanno aiutato nei momenti di difficoltà dopo tre esperienze andate male tra Sampdoria, Cagliari e Verona.  LEGGI TUTTO

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    Da Rabiot a Osimhen, da Maignan a Mkhitaryan: i rinnovi più “caldi” della Serie A

    Tutte le big italiane devono fronteggiare casi spinosi o potenzialmente a rischio: ecco le situazioni più in evidenza che i dirigenti dei club cercheranno di risolvere al più presto

    Dalle trattative per l’acquisto dei giocatori durante la finestra di mercato a quelle per i rinnovi dei contratti in scadenza. I dirigenti delle squadre italiane hanno sfruttato la pausa delle nazionali per concedersi qualche giorno di vacanza, ma anche per programmare le prossime mosse. Non solo quelle in entrata, stilando una lista degli obiettivi da seguire in vista di gennaio, ma soprattutto quelle per confermare i giocatori che hanno contratti in bilico. Tutte le nostre big infatti devono fronteggiare casi spinosi o comunque potenzialmente a rischio. La Juventus, per esempio, vuole portarsi avanti con il lavoro su Rabiot, il cui accordo in scadenza il 30 giugno scorso è stato firmato pochi giorni prima della dead line. Adesso il d.t. vorrebbe convincere il francese a prolungare (oltre il 2024) in tempi brevi perché, come noto, Allegri stravede per lui e lo considera un punto fermo della squadra del futuro. Alla Continassa c’è però da chiarire anche la posizione di Chiesa che ha un anno in più di vincolo (2025), ma riguardo al quale c’è parecchia distanza tra domanda (7-8 milioni) e offerta (poco più degli attuali 5 milioni).  LEGGI TUTTO