A Francoforte, bianconere out nella finale del primo turno della manifestazione dopo una maratona: 1-1 a fine supplementari, decisivo l’errore dal dischetto di Nystrom
Era una trappola grande così, la Juve ci è rimasta impigliata. Finisce già a settembre il cammino in Women’s Champions League delle bianconere, eliminate dall’Eintracht Francoforte nella finale del mini torneo di primo turno riservato alle piazzate nei rispettivi campionati. Sono serviti 14 rigori, nel gran caldo del Frankfurt Stadion (27 gradi alle 13), per risolvere la sfida – 1-1 dopo i supplementari – tra le vice campionesse d’Italia e la terza forza dell’ultima Bundesliga: nella serie di tiri a oltranza, decisivo l’errore della subentrata Nystrom che si fa ipnotizzare da Johannes. L’Eintracht guadagna così l’accesso al secondo turno di ottobre, bivio che qualificherà alla fase a gironi. Quella che la Juventus non potrà raggiungere, per la prima volta da quando la Champions al femminile ha questa formula. Le speranze italiane di entrare tra le top 16 d’Europa – dove nessuna delle nostre squadre ha il posto garantito – restano a questo punto legate alla Roma (che un anno fa, di questi tempi, festeggiò invece dal dischetto contro il Paris Fc): le giallorosse, campionesse d’Italia, conosceranno il 15 settembre dall’urna di Nyon le avversarie nel playoff riservato alle squadre vincitrici dei tornei nazionali.
LA PARTITA— I 120 minuti scorrono nel segno dell’equilibrio, anche se l’Eintracht colpisce nel primo tempo supplementare ben due traverse e va vicino a chiudere i giochi. I primi 45’ sono una lunga fase di studio – Beerensteyn, anticipata di un soffio in area, non sfrutta l’occasione migliore – ma la Juve ha comunque il merito di dare la scossa a inizio ripresa: su angolo battuto da Caruso, Girelli (totalmente dimenticata nelle marcature) calcia impegnando Johannes, con Cantore bravissima però a coordinarsi sulla ribattuta. Un gol che premia le letture di Montemurro – fresco di nuovo contratto fino al 2026 –, perché la giocatrice bianconera aveva preso all’intervallo, pochi minuti prima, il posto di Bonansea. L’Eintracht – evoluzione del club capace di vincere quattro Champions, l’ultima nel 2015, quando si chiamava solo Francoforte – resta però attaccato alla partita: da una palla persa da Boattin nasce la ripartenza letale condotta da Anyomi, che batte in velocità la già ammonita Cascarino e manda in porta (66’) Prasnikar per l’1-1. La parità dura fino al 90’, poi i supplementari che – come accennato – vedono la Juve all’angolo: l’unico squillo bianconero è un colpo di testa di Girelli, ma l’Eintracht arriva ai rigori mangiandosi le mani dopo i legni colpiti prima da Dunst, poi da Freigang (lob sulla traversa, nel tentativo di scavalcare il portiere). Dagli 11 metri sbagliano Cascarino da una parte, Hamshaw e Pavolek dall’altra, mettendo il match point per la Juve sul destro di Beerensteyn: Johannes, però, nega la gioia all’olandese. Si va a oltranza con altri quattro tiri, fino al destro scarico e centrale di Nystrom che si parcheggia lentamente tra i guantoni dell’efficacissimo portiere tedesco. La delusione è significativa. Dal prossimo weekend, per Sara Gama e compagne tornerà il campionato (debutto sul campo del Pomigliano). L’unico fronte su cui riversare, con innegabile amarezza, rabbia ed energie. LEGGI TUTTO