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    La sfida di Lukaku a Roma: allineare il cuore con i gol

    Il mercato restituisce alla Serie A un suo grande protagonista: forza immensa, sentimenti in tempesta e un tecnico con il quale ha già avuto un trascorso importante

    La pioggia (meno violenta che altrove) si porta via l’infinita estate romana e ci restituisce Lukaku, centravanti all’eterna ricerca di qualcosa che allinei la testa con il cuore e con i gol. Questo ciondolare fra due terre, fra squadre rivali, fra due condizioni polari (esserci e non esserci) ricorda quanto sia difficile suturare quelle ferite che il tempo non cura e non dimentica: trovò a Milano una grandezza che la Serie A favoriva, ma la lasciò per rimediare la sua reputazione in Inghilterra ma spesso i conti aperti della vita tendono a rimanere tali (aperti).  LEGGI TUTTO

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    D’Aversa: “Il mio Lecce, lavoro e cattiveria. E Krstovic ha la faccia giusta”

    Il tecnico dei giallorossi, 4 punti nelle prime due gare: “Dalla mattina presto fino a sera sono al campo, siamo i più giovani e in campo diamo tutto. Rafia ha qualità e personalità, Almqvist devastante in campo aperto”

    V ive ancora in albergo. In pieno centro. Ma solo per poco. “La casa è pronta, ci andrò prestissimo. Con la famiglia, verranno tutti qui. In questa Lecce stupenda che era bella anche quando l’ho conosciuta ai tempi in cui giocavo a Casarano e Gallipoli. Ma ora la trovo ancora più bella”. L’impatto del Lecce guidato dal tecnico Roberto D‘Aversa è stato fantastico, soprattutto in termini di punti: quattro nelle prime due partite. Con vittoria all’esordio in casa contro la Lazio, seconda nello scorso torneo, e pareggio a Firenze contro la Fiorentina finalista di Conference e di Coppa Italia. “Se guardiamo al calendario iniziale e ai punti conquistati non si può non essere soddisfatti. Lavoriamo ogni giorno per cercare di ottenere il massimo. Determinazione e cattiveria non devono mancare neppure per un minuto. E adesso c’è la Salernitana, bisogna pensare sempre e soltanto alla prossima partita. Con umiltà, innanzitutto. Certo, con un pubblico meraviglioso che ci sostiene in casa e anche fuori”. LEGGI TUTTO

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    Il Pu-Gi-Le, il nuovo modulo, la mediana più dinamica: il progetto scudetto-bis di Pioli

    Tante novità e un Diavolo all’attacco per il sogno di tornare campioni d’Italia dopo il trionfo del 21-22

    Per cucirsi la seconda stella sul petto, Stefano Pioli ha preso ago e filo e ha cominciato a lavorare al vestito del Milan. Dal mercato è arrivata stoffa pregiata, selezionata insieme ai dirigenti, e dare forma alle bozze che teneva nel cassetto è diventato più facile: in due mesi è nato un Diavolo tutto nuovo ma già convincente. Più dinamico, più fisico, più fantasioso, soprattutto vincente come lo era stato quello che due anni fa iniziava la scalata verso lo scudetto più inaspettato della sua storia. Quel Milan sussurrava la parola “scudetto” nel segreto dello spogliatoio, questo non si nasconde e lo urla al mondo: “L’obiettivo è la seconda stella, siamo più forti”, dicono Leao e Giroud. Pulisic, Reijnders e gli altri nuovi arrivati ripetono di voler vincere subito. Se due giornate sono poche per pesare la forza dei nuovi diavoli, bastano e avanzano per misurarne le ambizioni: il piano di volo di Pioli convince tutto l’equipaggio. 

    Movimento al centro—  Primo passo, cambiare per ripetersi. Perché, dopo quattro anni di 4-2-3-1, il Milan rischiava di appiattirsi su sé stesso: sempre più prevedibile per gli avversari, sempre più legato agli assoli dei singoli e troppo spesso scoperto quando a ripartire erano gli altri. Con il passaggio al 4-3-3 Pioli ha rivitalizzato prima di tutto il gioco, esaltando le caratteristiche dei nuovi centrocampisti che Furlani e Moncada gli hanno messo a disposizione. A oggi, aspettando Bennacer, Krunic è l’unico superstite della mediana scudetto, ma il cuore del Milan 2023-24 batte ugualmente forte: gli innesti di Reijnders e Loftus-Cheek hanno dato slancio al reparto, aggiungendo fisicità e movimento. Le variazioni sul tema dei terzini, poi, con Calabria e Theo sempre più mezze ali aggiunte, hanno aggiunto creatività alla manovra: la loro posizione spiazza gli avversari e libera corridoi per le incursioni di Reijnders e Loftus, un assist ciascuno. L’incubo dei tifosi a inizio mercato si è trasformato in una risorsa: il nuovo Milan ha perso Tonali ma lì in mezzo si è ritrovato ricco di soluzioni. Pesi massimi Per mettere in pratica i suoi progetti di tridente, Pioli invocava da tempo un’ala destra: ora ne ha due, Pulisic e Chukwueze, che possono ruotare a seconda di impegni, condizione, tipologia di avversario. Il nigeriano è uno scattista, ma l’americano è partito forte, troppo forte anche per lui: oggi è difficile immaginare un Milan che attacca senza Pulisic. È il primo grande successo dell’ex Chelsea, 2 gol nelle prime 2 gare come solo i big alla Shevchenko o Bierhoff. L’intesa con Leao e Giroud è già più che discreta, e da qui al derby del 16 settembre, primo faccia a faccia da seconda stella, potrà solo crescere: sul ring contro l’Inter Pioli salirà con un Pu-Gi-Le assetato di vittoria, sorretto dai chili di un centrocampo più muscolare e dalle magie e la leadership di Maignan, erede di Ibra (Pioli dixit). I ko nei derby dell’anno scorso, tra Supercoppa, A e semifinale di Champions, avevano depresso l’ambiente: stavolta la sfida si annuncia equilibrata. 

    Miglioramenti—  Questo Milan è più forte di quello dello scudetto? Troppo presto per dirlo, anche perché la corsa coinvolgerà le altre potenze della A, a partire dal Napoli campione. Per cominciare, intanto, questo Milan è più efficace di quello che lo scudetto lo esibiva sulla maglia: inquadra in media lo specchio molto di più dell’anno scorso, è più preciso nei passaggi e porta più attacchi diretti. La direzione è quella giusta, a patto che la difesa torni solida come nel 2022. LEGGI TUTTO

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    Juve più giovane e meno costosa: gli effetti della cura Giuntoli

    I bianconeri si sono mossi poco sul mercato, ma hanno sistemato i conti. Con il nuovo uomo mercato risparmiati 70 milioni

    l a Juventus versione 2023-24 negli uomini non è molto diversa da quella dello scorso anno, però ha cambiato filosofia. Anche con pochissimi nomi nuovi è diventata più giovane e più sostenibile, perfettamente in linea con le indicazioni dell’amministratore delegato Maurizio Scanavino. Ha abbassato l’età media e ridotto il monte ingaggi, concentrandosi soprattutto sulle cessioni. LEGGI TUTTO

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    Roma, Sergio Ramos è un sogno…ma le magie di Friedkin potrebbero non essere finite

    La voce di un interessamento allo spagnolo da parte dei giallorossi fa fantasticare i tifosi: il club smentisce fermamente, ma dopo Lukaku nulla sembra impossibile

    Non è ancora passato un giorno dal suo arrivo, ma a Roma, sponda giallorossa, è già “effetto Lukaku”. L’arrivo del belga mette il punto sull’affannosa ricerca di un attaccante di primo livello, che si è protratta negli ultimi tempi da parte del club, e fa avvampare un entusiasmo sull’onda del quale ora tutto sembra possibile. Lo stesso Tiago Pinto, general manager a cui non sono state risparmiate critiche per l’atteggiamento troppo “attendista” dell’ultimo periodo, è stato virtualmente portato i trionfo dal popolo romanista. E ora non è detto che il mercato della Roma sia finito qui. Dal giorno dell’addio di Ibanez, infatti, la società giallorossa ha fatto sapere che avrebbe provato a prendere un altro centrale difensivo, ben sapendo che a gennaio rientrerà Kumbulla. Così ieri, forse proprio per via dell'”effetto Lukaku” cui sopra, sono iniziati a circolare i nomi di Leonardo Bonucci e Sergio Ramos. Ovvero, due ingombranti “senatori” di cui la Juventus e il Psg si sono voluti liberare. 

    i profili—  Alla verifica dei fatti queste voci si sono rivelate entrambe senza fondamento, la Roma stessa ha provveduto a smentire entrambi i profili con fare quasi scandalizzato, ma ormai nessuno si sorprenderebbe più di nulla. I Friedkin, infatti, ormai sembrano avere scelto di soddisfare i desideri di Mourinho fino al limite consentito dal “settlement agreement” sottoscritto con la Uefa. Una dimostrazione di buona volontà che ovviamente toglierà ogni alibi alla squadra costretta” a non fallire l’obiettivo Champions. LEGGI TUTTO

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    I 5 gol con Conte, la lite con Ibra e la semifinale: Lukaku e il Milan, amici mai

    Pronti, via ed è subito Big Rom. Al primo derby della sua vita contro il Milan, il belga segna subito. Settembre 2019, una vita fa, Giampaolo in rossonero e Conte in nerazzurro. Basta leggere la formazione del Milan per capire la rivoluzione: Piatek, Suso, Biglia, Musacchio. Sono rimasti solo Bennacer, Theo, Leao e Krunic. L’Inter vince 2-0 con gol di Brozovic e Lukaku. Il benvenuto del belga. Il primo graffio sul viso del Milan. LEGGI TUTTO