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    Milan, pronto l’affondo per Taremi: la settimana prossima offerta al Porto

    Il centravanti iraniano è l’uomo individuato per rinforzare il reparto avanzato di Pioli: i dettagli

    Il calciomercato del Milan non è ancora finito, a Stefano Pioli manca una punta che possa alternarsi con Olivier Giroud, capace di muoversi al centro del tridente rossonero. Il nome individuato dalla dirigenza del Diavolo è Mehdi Taremi, attaccante 31enne attualmente in forza al Porto e noto per l’incredibile feeling con il gol anche a livello europeo. Si tratta di un ritorno di fiamma, perché l’iraniano era stato sondato a inizio mercato prima di virare su Noah Okafor per le alte richieste dei portoghesi.

    La prossima settimana il Milan dovrebbe presentare un’offerta ufficiale da 12 milioni di euro più 3 di bonus, con la speranza che il Porto ceda davanti alla possibilità di monetizzare un calciatore in scadenza di contratto il 30 giugno 2024. LEGGI TUTTO

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    La serata della coppia Persico-Rugani

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Gli iraniani e il calcio in Italia: Azmoun l’ultimo, ma la storia comincia nel 2001

    Nella stagione 2001-02 i primi iraniani in Serie A: furono Rezaei e Samereh, con differenti fortune

    Fino ad allora dall’Iran arrivavano rifugiati politici e tappeti, mai calciatori. Prima di Sardar Azmoun, neoacquisto della Roma, l’Italia ha conosciuto i primi professionisti del pallone iraniani nel campionato 2001/02. Erano Rahmah Rezaei e Ali Samereh, di ruolo difensore il primo – un centrale statuario e ruvido – e attaccante il secondo, decisamente più quotato del collega. Invece in Serie A il loro destino si capovolse. Rezaei alla fine ha messo insieme 126 presenze con Perugia, Messina e Livorno, disputando sei campionati di A e uno di B. Di Samereh invece si persero quasi subito le tracce. Era arrivato con grandi ambizioni, presto silenziate da una realtà che richiedeva altra tempra e altre caratteristiche. Arrivò per primo, in estate, Samereh; quello stesso inverno fu comprato invece Rezaei. LEGGI TUTTO

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    Pogba, giù la parte fissa e su i bonus: il nuovo piano Juve sull’ingaggio

    Per il Polpo è il momento del sorriso: obiettivo l’esordio in campionato già contro il Bologna. Ma fuori dal campo si gioca un’altra partita importante per il suo futuro bianconero 

    Paul Pogba se la ride su Instagram. A corredo delle foto dell’allenamento di ieri, anche l’emoticon del polpo e del razzo. Il francese pregusta il ritorno in campo, domani alla prima stagionale della Juventus all’Allianz Stadium contro il Bologna. Il lungo riscaldamento di domenica scorsa all’Udinese Arena ha lasciato Paul con l’acquolina in bocca: Massimiliano Allegri alla fine ha preferito regalare a Kenan Yildiz la gioia del debutto in Serie A, rimandando il rientro del Polpo. Ma ora Pogba scalpita, ha voglia di calcio e dopo tanto tempo le sensazioni sono finalmente buone. Tanto da confidare di poter dare il suo contributo per una porzione di gara con i rossoblù.  LEGGI TUTTO

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    Il Milan e il dilemma punta: intanto Colombo viene bloccato. E l’Anversa va su Ballo-Touré

    Ekitike e Taremi restano troppo cari, così l’attaccante destinato al Monza potrebbe restare come terza punta. In difesa qualcosa si muove

    Il Milan a una settimana dalla fine del mercato con la questione numero 9. Ekitike e Taremi restano molto graditi ma troppo cari. Ekitike per l’ingaggio (circa 3,5 milioni, che il Milan dovrebbe pagare in toto), Taremi per il costo del cartellino (il Porto chiede 15-20 milioni). Gli ultimi giorni diranno: se ci sarà un’opportunità, per loro o altri, il Milan dirà sì, altrimenti Colombo – destinato al Monza – resterà come terza punta. L’attaccante potrebbe essere l’ultimo colpo del mercato in entrata. 

    in uscita—  Resta invece aperto il fronte cessioni: da Origi a Saelemaekers passando per Ballo-Touré: il terzino è quello che sembra avere più mercato. Rifiutato il Fulham, con il Werder Brema che non ha trovato l’accordo con il Milan, l’ultimo club a chiedere informazioni è l’Anversa, che ha già un principio di intesa con il Milan e spera di trovare la combinazione giusta anche con Ballo-Touré. Per la Primavera ecco la punta classe 2005 Alexander Simmelhack dal Copenaghen. LEGGI TUTTO

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    Pavard e quei campanelli d’allarme che destano perplessità

    La difficoltà di vivere lontano dalla famiglia emersa durante il lockdown e la questione caratteriale resa pubblica in nazionale da Deschamps pongono dei dubbi sul giocatore del Bayern

    Le qualità tecniche o l’esperienza di Benjamin Pavard non si discutono e valgono un importante investimento economico, ma nel passato del 27enne francese ci sono un paio di episodi che potrebbero causare l’accensione di una spia di allarme sul cruscotto di chi lo vuole ingaggiare. La questione riguarda la propensione del difensore a “rispondere” agli stress test che la vita – e il calcio di alto livello – di tanto in tanto ti presentano. 

    LA LONTANANZA—  La splendida prima metà di carriera di Pavard è invidiabile: il talento sbocciato in patria, l’exploit allo Stoccarda, l’incredibile impatto al Mondiale 2018 vinto in Russia dalla sua Francia e le stagioni ricche di trofei al Bayern Monaco. I fatti però si riferiscono agli ultimi tre anni, quindi dopo la storica rete all’Argentina nella Coppa del Mondo del 2018. Per esempio, lui stesso a Le Parisien aveva spiegato quanto la pandemia di coronavirus e il conseguente lockdown lo avessero segnato, cambiato, messo in difficoltà. “Ho sofferto di depressione in quel periodo, c’era qualcosa di sbagliato nella mia testa”. E poi ancora: “È stato un periodo difficile. A livello personale non è stato facile stare da soli in un paese che non è il mio. Lontano dalla mia famiglia, dai miei amici. Qualcosa non andava nella mia vita, ma mi ha fatto crescere. Sono andato avanti. sono migliorato. Pochi sanno cosa ho passato. Solo perché ti guadagni da vivere non significa che sei felice. All’inizio ti dici che non è niente, che passerà, ma quando vedi che persiste, devi reagire. Sono umano come tutti gli altri, e anche se ho una casa molto bella con una sala pesi, avevo bisogno del contatto con gli altri. Mi alzavo e non avevo fame. Cercavo di tenermi occupato, di cucinare, di guardare le serie tv, ma Netflix va bene per due minuti soltanto… Non mi piace la parola depressione, ma si trattava di questo. Mi sono nascosto davanti agli altri, oggi mi sento molto meglio. Ne sono uscito, ma mi ha cambiato”. Ovviamente le parole di Pavard testimoniano una sensibilità sopra la media e anche il coraggio di parlare pubblicamente di momenti così difficili, ma il riferimento a “un paese” non suo e alla lontananza da famiglia e amici restano grattacapi per un club pronto a investire 30 milioni di euro per – appunto – offrirgli una nuova esperienza all’estero. 

    IN QATAR—  Mentre il mondo faticosamente si è messo alle spalle la parola Covid, Benjamin ha ovviamente dovuto fare il conto con la sua carriera e le sue difficoltà, accantonate e sconfitte una alla volta almeno fino al Mondiale dello scorso inverno. E nel giro di quattro anni, da quello precedente da uomo copertina, tutto è cambiato. In Qatar il francese ha giocato l’esordio contro l’Australia e poi… stop. Zero minuti, superato nelle gerarchie da Jules Koundé e Axel Disasi. Legittime scelte tecniche del selezionatore, certo, ma lo stesso Didier Deschamps in conferenza stampa alcuni mesi fa ha lasciato fugacemente intendere che la questione non fosse fisica e tecnica, ma caratteriale: “Prima, durante e dopo il difficile Mondiale ho parlato con lui… Tutto ciò appartiene al passato, ora pensiamo al futuro”. Il dubbio di chi vuole investire su di lui però resta: è il caso di investire una cifra così importante per un giocatore che poco tempo fa ha sofferto la lontananza da casa e dalla famiglia? Da un calciatore che è reduce da un Mondiale in cui è restato una versione limitata di quello che fu in Russia? La questione è aperta. LEGGI TUTTO

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    Berardi non convocato anche con il Napoli. Dionisi: “Abbiamo valutato di non portarlo”

    Ancora rimandato l’esordio in campionato dell’azzurro, il tecnico: “Si è allenato con la squadra, ma preferiamo che si alleni in funzione della prossima partita, quando sicuramente sarà disponibile al 100 per cento”

    “Berardi si è allenato con la squadra ma abbiamo valutato di non portarlo vista la condizione”. L’annuncio dell’allenatore del Sassuolo Alessio Dionisi alla vigilia della partita in casa dei campioni d’Italia del Napoli mette un po’ di sale su uno dei casi di mercato dell’estate. 

    in gruppo —  Al centro delle attenzioni della Juventus e non solo, dopo la chiusura di ogni possibilità di uscita dichiarata dal d.g. Carnevali l’azzurro è rimasto ai margini dei lavori di squadra, anche se il ritorno in gruppo dei giorni scorsi pareva l’apertura a una sua convocazione contro il Napoli: “Sarà sicuramente disponibile alla prossima al 100 per cento – ha aggiunto il tecnico degli emiliani -, però ho e abbiamo ritenuto di non portarlo domani per farlo allenare in funzione della prossima”. LEGGI TUTTO