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    Il mercato dell’Inter e la solita variabile Tuchel

    Da Pavard al Lukaku bis, da un po’ di tempo il tecnico tedesco mette lo zampino nel mercato nerazzurro

    In matematica, una variabile è un carattere alfabetico che rappresenta un numero arbitrario e provoca la stessa insofferenza – per dirla in maniera più gretta – di un simpaticissimo felino che vuole divertirsi si aggrappa ovunque, persino là, dove non vorremmo mai. Senza addentrarci troppo nella questione matematica – non ne siamo capaci, rischiamo l’iperventilazione – possiamo dire che quando noi studenti somari ci siamo trovati di fronte ad una variabile abbiamo cominciato a maledire il destino cinico e baro. La variabile dell’Inter ha un nome e un cognome, Thomas Tuchel. Servirebbe davvero un esperto di algoritmi e di equazioni (ovviamente senza risultato) per spiegare perché ogni qualvolta il club nerazzurro sta per chiudere una trattativa, spunta da chissà dove la “Variabile Tuchel” a complicare tutto, ingarbugliare ciò che era definito, ostacolare un tentativo dilatando i tempi e mettendo a dura prova la pazienza.  LEGGI TUTTO

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    Pioli vara la nuova difesa: Thiaw rileva Kalulu e Pellegrino può crescere

    L’obiettivo dei piani alti è far sì che l’argentino cresca tranquillo alle spalle dei titolari, come già successo con il tedesco e con il francese. Nel frattempo, Malick è ormai titolarissimo

    Da qualche mese la difesa del Milan sembra una lastra di ghiaccio a fine inverno. Basta camminarci sopra per ascoltare diversi scricchiolii, a volte impercettibili e altre ancora più rumorosi. Il bello è che un paio d’anni fa era il fiore all’occhiello del piolismo, il segreto del ritorno in Champions dopo sette anni e soprattutto dello scudetto vinto nel 2022.  LEGGI TUTTO

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    Inter, ecco quanto il mercato ha impoverito l’attacco: tutti i numeri

    Via Dzeko, Lukaku e Correa, dentro Arnautovic, Thuram e Sanchez: davanti è rivoluzione per i nerazzurri. I tre che sono andati hanno segnato e vinto di più, oltre ad avere decisamente più esperienza europea. E dal punto di vista anagrafico la differenza è minima

    Francesco Sessa
    25 agosto – MILANO

    Con Sanchez per Correa, la rivoluzione dell’attacco dell’Inter è completa. Una rivoluzione – sulla carta – che non porta freschezza (l’età media si è abbassata solamente di pochi mesi), consegna a Inzaghi meno gol e priva la rosa nerazzurra di calciatori di caratura internazionale, con conseguente meno esperienza nei palcoscenici importanti. Via i 16 titoli complessivi con i club di Dzeko e Lukaku – tutti, o quasi, ottenuti da protagonisti – e dentro la polvere delle tre coppe del Triplete vinte da Arnautovic da panchinaro e bad boy, con Thuram che si è presentato ad Appiano a mani vuote: a 26 anni, il francese non si è ancora giocato titoli importanti. Certo, Sanchez ha vinto, eccome. Decisamente più di Correa. Ma il Niño, dopo essere stato scaricato la scorsa estate e con i 35 anni in vista, può ancora essere Maravilla?  LEGGI TUTTO

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    Quanto vale la coppia Chiesa-Vlahovic? Il confronto con le altre big

    Per età, doti tecniche e voglia di rivalsa la Juve ha due punte che, superati i problemi, sono di assoluto livello. Anche in Europa

    E così, mentre l’Inter aggiunge il trentaquattrenne Sanchez al trentaquattrenne Arnautovic, la Juve si gode la sua coppia-gol. Messa in discussione per tutta l’estate e adesso – com’era logico immaginare – tornata grande protagonista. Sì, perché se hai Chiesa (25 anni) e Vlahovic (23) è veramente difficile pensare o sperare di poter avere o desiderare di più. Due calciatori che sono stati frenati da infortuni e malanni, ma rappresentano garanzie assolute. Chiesa è stato – anche in questa sessione di mercato – l’ ”acquisto” sicuramente più importante, il vero giocatore capace di far fare un salto di qualità alla squadra. Con le sue accelerazioni, i suoi gol, la sua capacità unica di puntare e saltare l’uomo. Non fa testo la stagione passata, in cui doveva per forza di cose pensare soltanto a recuperare. Fa Fede, è proprio il caso di dirlo, il suo straordinario bagaglio tecnico, pieno di quella qualità che fa davvero la differenza: saper fare in velocità quello che ad altri non riesce… neanche da fermo. E poi Vlahovic, che nell’anno e mezzo juventino e non per colpa sua, non è mai stato quello che abbiamo ammirato alla Fiorentina. Ma dato che far gol è un po’ come andare in bicicletta – una volta che hai dimostrato di saperlo fare… – era evidente che non ci sarebbero stati problemi nel rivedere l’attaccante che ha fatto palare di sé tutta Europa. Per quel suo modo imperioso di attaccare la porta avversaria.  LEGGI TUTTO

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    Sanchez, terminate le visite mediche: nel pomeriggio le firme sul contratto con l’Inter

    Dopo i test medici il cileno si sposterà nella sede del club. Percepirà un ingaggio di circa 3 milioni netti

    Da Lukaku a Scamacca, passando per Morata e Balogun: l’Inter li ha seguiti tutti, ma alla fine ha dovuto virare sul tandem di 34enni composto da Arnautovic e Sanchez. Dopo l’arrivo a Linate nella serata di ieri, questa mattina il cileno ha sostenuto le visite mediche con il club nerazzurro. El Niño si è recato al Coni intorno a mezzogiorno e mezzo: ad aspettarlo c’erano circa venti tifosi, che ne hanno approfittato per scattare un selfie e per salutare l’attaccante manifestandogli il loro supporto.

    le cifre—  Nel pomeriggio Sanchez si recherà in sede per firmare con l’Inter, appena un anno dopo la ricca buonuscita ricevuta per risolvere il contratto nell’estate 2022. Reduce da una stagione positiva in Francia con il Marsiglia – 18 reti realizzate tra tutte le competizioni -, il classe 1988 percepirà un ingaggio di circa 3 milioni netti, quattro in meno rispetto a quanto concordato durante la sua prima parentesi a Milano. Nella rosa di Inzaghi, Sanchez occuperà il tassello lasciato libero da Correa, a sua volta passato in prestito all’Olympique Marsiglia. LEGGI TUTTO

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    Gli Usa, la fede e i gol: la Lazio scopre i gemelli D’Agostini

    Arrivano da Miami per giocare in Italia: Stefano è un difensore centrale, Lorenzo un bomber. Juventini, tifosi di Zidane, ora rinforzeranno la Primavera biancoceleste. Uniti dalla fede cristiana

    Sognando Beckham, ma combattendo per famiglia e sport. In particolare il calcio. Così sono cresciuti Stefano e Lorenzo D’Agostini, due gemelli italo americani che la Lazio ha preso dall’Inter Miami per rinforzare la Primavera. Classe 2005 (sono di settembre, diventeranno maggiorenni il 21) ricoprono due ruoli completamente diversi: Stefano fa il centrale di difesa, Lorenzo la punta. LEGGI TUTTO

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    Pavard, Tuchel si impunta e vuole un sostituto: Inter in attesa ma non all’infinito…

    Il tecnico del Bayern vuole un cambio top in difesa e prova a convincere il francese a restare. Ma i nerazzurri sono fiduciosi per l’intesa già trovata

    Nessun passo indietro, nessun dramma. Però un piccolo campanello d’allarme comincia a sentirsi in lontananza. E se Thomas Tuchel si impuntasse davvero fino all’ultimo giorno e bloccasse il trasferimento di Benjamin Pavard all’Inter? Al momento, l’allenatore tedesco è riuscito quantomeno a rallentare lo sbarco del francese a Milano, che il club nerazzurro sperava di poter organizzare negli ultimi due giorni, per potergli permettere già oggi di allenarsi con la squadra e di essere a disposizione per la trasferta di Cagliari in programma lunedì sera. E invece ancora tutto fermo, tutto bloccato: il Bayern non ha ancora dato l’autorizzazione al giocatore a partire perché non è ancora riuscito a mettere le mani su un’alternativa all’altezza, sia di Pavard sia del club tedesco, ovviamente. Un intoppo più che un problema, se è vero che Bayern e Inter sono da diversi giorni d’accordo su tutto: il cartellino di Pavard costerà al club di Zhang 30 milioni di euro più due di bonus, mentre per Benjamin è pronto un quinquennale da quattro milioni netti a stagione. La trattativa è di fatto chiusa, sigillata. Resta il rebus Tuchel, che pare stia provando anche a convincere il giocatore a restare ancora un anno al Bayern, pur sapendo che ha un contratto in scadenza che non intende assolutamente rinnovare. Certo, poi le vie del mercato sono infinite, però non può essere infinita la pazienza dell’Inter. Soprattutto, Marotta e Ausilio non possono rischiare di trovarsi all’ultimo giorno di mercato in attesa dell’ultimo sì del Bayern.

    in attesa—  Pavard intanto ieri è tornato ad allenarsi con i compagni e questo per i maliziosi potrebbe non essere un buon segnale: superata “la malattia” di mercoledì, il francese ha fatto il suo dovere di professionista e si è presentato al centro sportivo. In attesa di lumi sul futuro, con la valigia pronta e la testa già all’Inter. Se basterà per accelerare i tempi, lo scopriremo nelle prossime ore anche perché – giustamente – il club nerazzurro conta di avere il permesso di organizzare viaggio e visite mediche di Pavard ragionevolmente entro domenica, altrimenti da lunedì sarà obbligato quantomeno a prendere in considerazione un possibile piano B. Ipotesi che al momento nessuno vuole prendere sul serio: Inzaghi aspetta Pavard e Pavard vuole l’Inter. Tuchel permettendo, il matrimonio si farà. LEGGI TUTTO