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    Quanto vale la coppia Chiesa-Vlahovic? Il confronto con le altre big

    Per età, doti tecniche e voglia di rivalsa la Juve ha due punte che, superati i problemi, sono di assoluto livello. Anche in Europa

    E così, mentre l’Inter aggiunge il trentaquattrenne Sanchez al trentaquattrenne Arnautovic, la Juve si gode la sua coppia-gol. Messa in discussione per tutta l’estate e adesso – com’era logico immaginare – tornata grande protagonista. Sì, perché se hai Chiesa (25 anni) e Vlahovic (23) è veramente difficile pensare o sperare di poter avere o desiderare di più. Due calciatori che sono stati frenati da infortuni e malanni, ma rappresentano garanzie assolute. Chiesa è stato – anche in questa sessione di mercato – l’ ”acquisto” sicuramente più importante, il vero giocatore capace di far fare un salto di qualità alla squadra. Con le sue accelerazioni, i suoi gol, la sua capacità unica di puntare e saltare l’uomo. Non fa testo la stagione passata, in cui doveva per forza di cose pensare soltanto a recuperare. Fa Fede, è proprio il caso di dirlo, il suo straordinario bagaglio tecnico, pieno di quella qualità che fa davvero la differenza: saper fare in velocità quello che ad altri non riesce… neanche da fermo. E poi Vlahovic, che nell’anno e mezzo juventino e non per colpa sua, non è mai stato quello che abbiamo ammirato alla Fiorentina. Ma dato che far gol è un po’ come andare in bicicletta – una volta che hai dimostrato di saperlo fare… – era evidente che non ci sarebbero stati problemi nel rivedere l’attaccante che ha fatto palare di sé tutta Europa. Per quel suo modo imperioso di attaccare la porta avversaria.  LEGGI TUTTO

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    Sanchez, terminate le visite mediche: nel pomeriggio le firme sul contratto con l’Inter

    Dopo i test medici il cileno si sposterà nella sede del club. Percepirà un ingaggio di circa 3 milioni netti

    Da Lukaku a Scamacca, passando per Morata e Balogun: l’Inter li ha seguiti tutti, ma alla fine ha dovuto virare sul tandem di 34enni composto da Arnautovic e Sanchez. Dopo l’arrivo a Linate nella serata di ieri, questa mattina il cileno ha sostenuto le visite mediche con il club nerazzurro. El Niño si è recato al Coni intorno a mezzogiorno e mezzo: ad aspettarlo c’erano circa venti tifosi, che ne hanno approfittato per scattare un selfie e per salutare l’attaccante manifestandogli il loro supporto.

    le cifre—  Nel pomeriggio Sanchez si recherà in sede per firmare con l’Inter, appena un anno dopo la ricca buonuscita ricevuta per risolvere il contratto nell’estate 2022. Reduce da una stagione positiva in Francia con il Marsiglia – 18 reti realizzate tra tutte le competizioni -, il classe 1988 percepirà un ingaggio di circa 3 milioni netti, quattro in meno rispetto a quanto concordato durante la sua prima parentesi a Milano. Nella rosa di Inzaghi, Sanchez occuperà il tassello lasciato libero da Correa, a sua volta passato in prestito all’Olympique Marsiglia. LEGGI TUTTO

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    Gli Usa, la fede e i gol: la Lazio scopre i gemelli D’Agostini

    Arrivano da Miami per giocare in Italia: Stefano è un difensore centrale, Lorenzo un bomber. Juventini, tifosi di Zidane, ora rinforzeranno la Primavera biancoceleste. Uniti dalla fede cristiana

    Sognando Beckham, ma combattendo per famiglia e sport. In particolare il calcio. Così sono cresciuti Stefano e Lorenzo D’Agostini, due gemelli italo americani che la Lazio ha preso dall’Inter Miami per rinforzare la Primavera. Classe 2005 (sono di settembre, diventeranno maggiorenni il 21) ricoprono due ruoli completamente diversi: Stefano fa il centrale di difesa, Lorenzo la punta. LEGGI TUTTO

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    Pavard, Tuchel si impunta e vuole un sostituto: Inter in attesa ma non all’infinito…

    Il tecnico del Bayern vuole un cambio top in difesa e prova a convincere il francese a restare. Ma i nerazzurri sono fiduciosi per l’intesa già trovata

    Nessun passo indietro, nessun dramma. Però un piccolo campanello d’allarme comincia a sentirsi in lontananza. E se Thomas Tuchel si impuntasse davvero fino all’ultimo giorno e bloccasse il trasferimento di Benjamin Pavard all’Inter? Al momento, l’allenatore tedesco è riuscito quantomeno a rallentare lo sbarco del francese a Milano, che il club nerazzurro sperava di poter organizzare negli ultimi due giorni, per potergli permettere già oggi di allenarsi con la squadra e di essere a disposizione per la trasferta di Cagliari in programma lunedì sera. E invece ancora tutto fermo, tutto bloccato: il Bayern non ha ancora dato l’autorizzazione al giocatore a partire perché non è ancora riuscito a mettere le mani su un’alternativa all’altezza, sia di Pavard sia del club tedesco, ovviamente. Un intoppo più che un problema, se è vero che Bayern e Inter sono da diversi giorni d’accordo su tutto: il cartellino di Pavard costerà al club di Zhang 30 milioni di euro più due di bonus, mentre per Benjamin è pronto un quinquennale da quattro milioni netti a stagione. La trattativa è di fatto chiusa, sigillata. Resta il rebus Tuchel, che pare stia provando anche a convincere il giocatore a restare ancora un anno al Bayern, pur sapendo che ha un contratto in scadenza che non intende assolutamente rinnovare. Certo, poi le vie del mercato sono infinite, però non può essere infinita la pazienza dell’Inter. Soprattutto, Marotta e Ausilio non possono rischiare di trovarsi all’ultimo giorno di mercato in attesa dell’ultimo sì del Bayern.

    in attesa—  Pavard intanto ieri è tornato ad allenarsi con i compagni e questo per i maliziosi potrebbe non essere un buon segnale: superata “la malattia” di mercoledì, il francese ha fatto il suo dovere di professionista e si è presentato al centro sportivo. In attesa di lumi sul futuro, con la valigia pronta e la testa già all’Inter. Se basterà per accelerare i tempi, lo scopriremo nelle prossime ore anche perché – giustamente – il club nerazzurro conta di avere il permesso di organizzare viaggio e visite mediche di Pavard ragionevolmente entro domenica, altrimenti da lunedì sarà obbligato quantomeno a prendere in considerazione un possibile piano B. Ipotesi che al momento nessuno vuole prendere sul serio: Inzaghi aspetta Pavard e Pavard vuole l’Inter. Tuchel permettendo, il matrimonio si farà. LEGGI TUTTO

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    Molestie sessuali, Gudmundsson respinge le accuse: “Sono innocente”

    L’accusa per l’attaccante del Genoa sarebbe stata presentata in Islanda, Paese d’origine del giocatore rossoblù. A causa di questa indagine, il giocatore non è stato convocato in nazionale

    Un’ombra su Albert Gudmundsson, attaccante del Genoa e protagonista assoluto dell’ultima promozione con undici reti segnate: in Islanda è stata aperta un’indagine su di lui in merito a un’accusa di molestie sessuali, per un fatto avvenuto in estate: “Sono totalmente innocente, ma non parlerò più della questione sino a quando l’inchiesta sarà in corso”, ha detto stamane Gud parlando alla stampa del suo Paese. Non ci sono altri particolari sulla vicenda, anche se l’unico effetto pratico è che alla luce di ciò la Federcalcio non lo ha convocato per le prossime due gare della sua nazionale. Lui continua ad allenarsi regolarmente ed è tranquillo, al pari della società che ha preso atto delle dichiarazioni del giocatore.  LEGGI TUTTO

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    Di Maria: “La Juve? Parecchi colloqui coi dirigenti, ma a volte le parole non valgono molto”

    Frecciate dell’argentino nei confronti della Signora dopo la stagione finita con una mancata riconferma: “Ho ricevuto offerte dall’Arabia Saudita. Erano strepitose ma ho scelto col cuore, ho scelto il Benfica”

    Quaranta presenze e 8 gol fatti, ma anche tante assenze e parecchie prestazioni anonime: fortemente voluto la scorsa estate da Allegri, l’argentino ha deluso le attese tanto che la Juve ha deciso di non rinnovargli il contratto con largo anticipo sulla conclusione della stagione. Ora Angel Di Maria rompe il silenzio e torna a parlare della sua breve esperienza in bianconero, intervistato da DSports Radio. L’argentino ora al Benfica si è tolto qualche sassolino, lanciando frecciate a società e allenatore: “È stato un anno difficile per il club. Non ho mai capito quello che è successo durante la stagione. Ho provato a capirlo e fare il mio dovere quando dovevo giocare”.

    “Non ho giocato molto e alla fine mi è dispiaciuto – ha proseguito l’argentino -. Ho avuto parecchi colloqui con i dirigenti della Juve, non era quello di cui avevo discusso con l’allenatore. A volte ci si rende conto che le parole non valgono molto. L’Arabia Saudita mi ha contattato e sono arrivate più chiamate. Erano offerte strepitose, ma ho scelto con il cuore, ho scelto il Benfica”.  LEGGI TUTTO