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    Lazio, goleada col Latina e tripletta di Immobile

    Finisce 9-0 la partita in ricordo del fantasista biancoceleste. A segno i nuovi Kamada, Isaksen e Castellanos

    Tripletta di Ciro Immobile nella goleada (9-0) della Lazio a Latina nel “Memorial Vincenzo D’Amico”. Ma è tutta la squadra di Sarri a esaltarsi nel suo gioco a trazione anteriore. Nella città in cui nacque il fantasista della Lazio scudetto del 1974, scomparso il primo luglio, note decisamente soddisfacenti dell’ultimo test precampionato dei biancocelesti, impegnati contro la squadra locale allenata da Di Donato. Novità in formazione con il debutto dal primo minuto di Kamada, il giapponese arrivato per sostituire Milinkovic. Tra i pali, Provedel. In difesa Lazzari, Casale, Romagnoli e Marusic. A centrocampo con Kamada, Cataldi e Luis Alberto. Tridente con Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni. Apre le marcature Immobile, ispirato da Luis Alberto. Raddoppio con un sinistro di Felipe Anderson, innescato da Immobile. Il brasiliano ricambia subito mandando a rete il capitano. Un’autorete di De Santis chiude il primo tempo sul 4-0. 

    nuovi a segno—  La ripresa scatta con un gol di Zaccagni. Va in vetrina Kamada che con tocco di sinistro sul secondo palo fissa il 6-0. Colpisce di nuovo Immobile. Al debutto anche Isaksen che subentra a Felipe Anderson. L’ala danese al secondo pallone toccato va in gol con una spettacolare incursione a campo aperto. Quattro reti realizzate in otto minuti: Sarri sorride. A Provedel subentra Adamonis e non Maximiano lasciando una traccia sugli sviluppi di mercato per il portiere portoghese, ormai in uscita. Chiude i conti Castellanos, il nuovo vice Immobile, con un gol segnato in mischia. Al Francioni finisce 9-0 con indicazioni confortanti per Sarri in vita del debutto di campionato a Lecce. LEGGI TUTTO

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    Contro l’Egnatia l’Inter va sotto due volte ma vince in rimonta coi gol di Barella e Lautaro

    L’amichevole al Mazza finisce 4-2 ma i nerazzurri si sono trovati due volte in svantaggio contro il club albanese. Il Toro firma una doppietta, nel finale segna anche Stabile

    Dal nostro inviato Filippo Conticello
    13 agosto

    – FERRARA

    Con un occhio a Bologna, da dove si avvicina la grande sagoma di Marko Arnautovic, e uno ancora a Milano, dove si consuma lo psicodramma Samardzic, l’Inter ha fatto le prove generali per la partita di sabato con il Monza, debutto in campionato carico di incognite A Ferrara in amichevole contro i volenterosi ed entusiasti albanesi dell’Egnatia Inzaghi ha schierato la squadra che giocherà al debutto (da Sommer alla Thu-La, passando per una difesa in cui manca Acerbi sostituito da De Vrij e al centrocampo con Barella e Mkhitaryan mezzali) ma, pur vincendo 4-2 con doppia rimonta, ha mostrato qualche difettuccio, pure piuttosto grave. Non solo l’addormentamento difensivo inziale già visto a Salisburgo che stavolta, con un erroraccio di Bastoni, ha portato al gol di Dwamena dell’1-0, ma pure una quantità inenarrabile di palle gol sprecate, occasioni di ogni ordine e grado soprattutto nel primo tempo terminato sotto nel punteggio. Si è confermata soprattutto una certa “leggerezza” sotto porta di Thuram, vista durante tutto il precampionato: stavolta il francese ha divorato un gol da solo a centro area e tanti in quel momento hanno pensato all’arte di Dzeko. Ma pure i suoi compagni, dai centrocampisti agli esterni, hanno fatto a gara a esaltare il portiere dell’Egnatia Sherri.

    LA RIPRESA—  Nel secondo tempo, finalmente, i nerazzurri hanno bucato il muro e l’hanno messa dentro sull’asse B-B, Bastoni-Barella, solita certezza anche in queste nebulose: superbo lo stop e il tiro di Nicolò su lungo lancio del compagno azzurro. Il problema è che la verve dei primi 45’ a quel punto si è spenta un po’ troppo, consentendo agli albanesi di tornare in vantaggio su rigore realizzato con scavetto dalla punta Medeiros, proprio in faccia a Sommer che dei penalty è specialista riconosciuto. Ci sono stati pure minuti in cui l’Egnatia, spinto dall’entusiasmo di chi sente di potersi mettere in mostra contro i vicecampioni d’Europa, avrebbe pure potuto segnare ancora, vista la confusione mista a stanchezza dei nerazzurri, poi Lautaro ha deciso di evitare la brutta figura a tutta la compagnia di cui è capitano. È rimasto in campo nonostante il rimescolamento di Inzaghi (dentro Bisseck, Frattesi, Cuadrado, Correa, Lazaro, Asllani, Sensi, Audero in un colpo solo), trovando prima il 2-2 su incursione di Lazaro, poi procurandosi e trasformando un rigore. Il quarto centro interista, dopo bella giocata estiva del Tucu, lo ha invece segnato il baby Stabile. Alla fine, avvicinandosi verso il Monza, Inzaghi porta con sé la capacità di creare occasioni e il piede caldo del Toro Martinez, ma chi gli sta accanto ha bisogno ancora di tempo per essere addestrato al gol. LEGGI TUTTO

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    Carlos Augusto ha fretta: domani le visite con l’Inter e sabato sfida i suoi ex compagni

    Sabato l’operazione è stata perfezionata nella sede nerazzurra con l’a.d. del Monza, Adriano Galliani, che poi a Mediaset ha spiegato: “Ha scelto lui l’Inter. Voleva giocare le coppe europee”

    Carlos Augusto va di corsa. Dopo che sabato, nella sede dell’Inter, l’a.d. del Monza, Adriano Galliani, ha firmato insieme a Marotta, Ausilio e Baccin il trasferimento del brasiliano in nerazzurro, stamani l’ormai ex biancorosso sosterrà all’Humanitas la prima parte delle visite mediche, indispensabili per perfezionare il tesseramento e metterlo a disposizione di Inzaghi per l’esordio in campionato di sabato contro il Monza, la sua ex squadra. Nonostante la vigilia di Ferragosto, dunque, l’Inter non ha perso tempo e ha subito organizzato i test fisici.

    GALLIANI SPIEGA—  Intervenuto a Mediaset prima dell’impegno in Coppa Italia della sua formazione contro la Reggiana, l’a.d. del Monza, Adriano Galliani, è tornato sul passaggio in nerazzurro del brasiliano: “Carlos Augusto è un ragazzo meraviglioso e con lui c’è un rapporto fantastico. Voleva giocare le coppe europee e se lo merita perché per me è uno degli esterni più forti d’Europa. Attraverso le coppe europee pensa di conquistare la maglia della sua nazionale. Lui non ha pensato di guadagnare dei soldi o di farli guadagnare ai suoi agenti: era a fine contratto e non avrebbe rinnovato. Dovevamo scegliere se tenerlo un anno e perderlo a zero o cederlo quest’anno. È stata una scelta obbligata: non potevamo fare diversamente. Io sono un tifoso del Monza fin da bambino e dispiace a me come a tutti gli altri tifosi, ma ragionandoci col cervello non potevamo fare quello che abbiamo fatto. Perché l’Inter? Ha scelto lui l’Inter perché fa la Champions”. LEGGI TUTTO

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    Allegri e “quelli che miglioreranno molto”: ecco da chi Max si aspetta il salto

    Max Allegri tiene particolarmente al lavoro svolto nella passata stagione, tanto che nella pianificazione del nuovo anno ha preventivato le risposte più importanti dai calciatori al secondo anno di Juventus. Nei colloqui con la dirigenza, il tecnico bianconero ha palesato fiducia nei loro confronti, al punto da considerarli più valore aggiunto di qualsiasi altro rinforzo. Ecco a chi si riferisce quando dice che “rispetto all’anno scorso ci saranno giocatori che miglioreranno molto”. LEGGI TUTTO

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    Samardzic torna a Udine in attesa di novità. Inter irremovibile, rischio stop definitivo

    Il giocatore riprenderà ad allenarsi (a parte) con l’Udinese e Fabbian farà la stessa corsa con l’Inter. Le diplomazie ancora a lavoro, ma domani scade l’ultimatum nerazzurro

    Lazar Samardzic insieme alla fidanzata ha lasciato l’hotel vicino a San Siro dove ha soggiornato in questi giorni e sta tornando in auto a Udine. Dopo che aveva già sostenuto le visite mediche e trovato un accordo per un contratto quinquennale con l’Inter (l’intesa tra Udinese e nerazzurri c’è da tempo, ma a questo punto…), il cambio di procura (dalla Pimenta alla L10S Sports, con il padre comunque primattore della vicenda) ha portato un terremoto nella trattativa: la volontà dei nuovi agenti di chiedere più soldi per le commissioni e per l’ingaggio del numero 24 bianconero ha indispettito i dirigenti di viale della Liberazione che venerdì hanno… respinto l’assalto dell’entourage del calciatore. 

    inter irremovibile—  Tra 12 e 13 agosto ci sono stati nuovi contatti telefonici, ma il club della famiglia Zhang rimane irremovibile e a questo punto, anche per una questione di principio, ritiene indispensabile non cedere: non accetta che le carte in tavola siano cambiate in questo modo. L’Udinese, ugualmente irritata per il mancato incasso dalla vendita del suo gioiello (4,5 milioni per il prestito, 16 per l’obbligo di riscatto più 2 di bonus), riaccoglierà il giocatore e resterà in attesa di evoluzioni. Solo un “ravvedimento” di Samardzic, che è tornato a Udine dopo aver avvertito l’Inter, può portare a chiudere un affare che sembrava già a posto. Altrimenti si inseriranno il West Ham o, chissà, la Juventus che da tempo segue il calciatore.  LEGGI TUTTO

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    Come la Juve in pochi giorni ha rimediato un tesoretto da 50 milioni

    Dagli esuberi a De Winter, così i bianconeri ora possono immaginare mosse più consistenti nel mercato in entrata

    Dopo Zakaria al Monaco e De Winter al Genoa, la Juve ha ceduto alla Lazio Rovella e Pellegrini: quattro cessioni nel giro di 24 ore, per un totale di 50 milioni potenziali in favore delle casse del club. Se un segnale forte doveva arrivare, è arrivato nel miglior modo possibile, considerato che metà dell’obiettivo indicato a inizio estate dalla proprietà – cioè quota 100 milioni tra risparmi su ingaggi e vendite – è stato raggiunto con delle operazioni che non incidono neanche più di tanto sul progetto tecnico in costruzione. A conti fatti, hanno lasciato la Continassa due esuberi e due giovani che avrebbero rischiato di giocare poco, essendo abbastanza chiusi nel loro ruolo. Piuttosto, fatta una prima “sistematina ai conti”, alla Continassa potrebbero cominciare a pianificare qualcosa di più consistente in entrata, avendo ora più ossigeno e qualche risorsa da reinvestire.   LEGGI TUTTO

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    Gol, tiri e dribbling: Chukwueze si è già preso il Milan

    Il nigeriano, alla prima rete in rossonero, ha giocato bene nell’amichevole con il Novara. E a destra si preannuncia una super concorrenza con Pulisic

    Gli assist di Pulisic al sabato. Il gol e i guizzi di Chukwueze il giorno dopo. Non che ci fosse bisogno dell’ultimo fine settimana precampionato per dirlo, ma pare proprio che il Milan abbia finalmente risolto il problema della fascia destra. Nel nuovo 4-3-3, avere due elementi come Christian e Samuel sulle stesse zolle è un lusso. Ma non solo: immaginando invece il 4-2-3-1, i due potrebbero anche giocare insieme. Pulisic al centro e Chukwueze a destra. Una spremuta di qualità (che alle loro spalle ovviamente richiede equilibri particolarmente delicati).

    miglioramenti—  In attesa di assistere a quello che si preannuncia un super ballottaggio, Pioli si gode Samu nella versione che si avvicina molto al suo potenziale. Dopo i rodaggi con Monza e Trento, col Novara è arrivata la prima partita vera in termini di impiego: 87 minuti che gli hanno dato un utilissimo rabbocco di carburante in vista di Bologna. Com’è andata? Prima mezzora: devastante. Seconda mezzora: si tira il fiato. Ultima mezzora: beh, al minuto numero 75 Samu aveva ancora la gamba per puntare e saltare – secco – l’uomo. Oltre a coprire la fascia in fase di non possesso. Considerando che Pioli fino a qualche giorno fa raccontava come nelle gambe avesse a malapena un tempo, i miglioramenti sono concreti. Riavvolgendo la partita del nigeriano con il Novara, la prima cosa che spicca è concettuale: la squadra cerca lui a destra come fa con Leao a sinistra. L’avvertenza è che questa non può diventare l’unica opzione offensiva, ma a giudicare da quanto viene chiesto alle mezzali e ai terzini il problema non dovrebbe porsi.

    ricerca dello spazio—  Chukwueze tra l’altro dà l’impressione (netta) di divertirsi in ciò che fa. La sfida con l’avversario è praticamente costante, lo scatto sul breve difficilmente leggibile. La tecnica, beh, quella la consideriamo scontata. Il dribbling – specialità della casa – è secco, mai fine a se stesso ma destinato alla ricerca dello spazio. Samu ha giocato ovviamente per lo più a destra, però il primo gol rossonero è arrivato centralmente, sfruttando un erroraccio in uscita del Novara. Quando si è presentato davanti al portiere, sapeva già cosa fare alcuni secondi prima: dribbling elegante e porta quasi spalancata. Quasi perché si è preso il lusso – magari evitabile in partite ufficiali – di portarsi la palla praticamente sulla linea di porta con un difensore che ha tentato un salvataggio disperato. Il gol, comunque, ma non solo. Samu è andato al tiro un paio di volte liberandosi della marcatura – doppia, in un caso -, ha assistito gli inserimenti dei compagni da dietro. Ha agito con le tempistiche giuste. Difetto? A volte si è incaponito troppo con la palla al piede, andando a sbattere contro il muro avversario. Limite tipico dei giocatori di talento che hanno grande consapevolezza nei propri mezzi tecnici. Dopo due minuti aveva già mandato al tiro Romero, dalla parte opposta del campo. Dopo nove, l’ha buttata dentro. Dopo un quarto d’ora, la sua conclusione ha propiziato il raddoppio di Okafor. Possiamo fermarci qui, il repertorio è già completo, in attesa che le gambe trovino continuità e tutte le dinamiche proposte da Pioli vengano assimilate. Ma gli squilli a otto giorni dalla prima di campionato, fanno ben sperare. LEGGI TUTTO

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    Inter, le mani su Arnautovic: fumata bianca tra oggi e domani

    Il club ritoccherà l’offerta di ieri (8 milioni) aggiungendo dei bonus. Il fratello-agente di Marko preme con i dirigenti rossoblù perché tutto vada a posto in poche ore.

    Nelle prossime ore l’arrivo all’Inter di Marko Arnautovic diventerà realtà. I dirigenti nerazzurri sono rimasti in contatto con il fratello-agente dell’attaccante anche in queste ore e preparano un’offerta leggermente migliorata rispetto a quella presentata ieri (8 milioni). Aggiungendo 2-3 milioni tra bonus e parte fissa, in viale della Liberazione c’è la convinzione che la fumata bianca possa arrivare in fretta. Diciamo tra stasera e domani. Il Bologna, che era partito da una valutazione di 15-20 milioni, ha capito che trattenere il calciatore scontento è complicato.

    E’ corsa contro il tempo: Inzaghi freme per averlo a disposizione, con qualche allenamento nelle gambe, in occasione dell’esordio in campionato. Appena tutto sarà a posto, Arnautovic sarà in città per le visite mediche. Prima però serve il via libera del Bologna. LEGGI TUTTO