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    Benitez: “Napoli, il bis scudetto si può fare. E in Liga Real in vantaggio”

    L’ex allenatore azzurro, ora al Celta Vigo: “Nei miei anni abbiamo posto le basi vincendo due trofei. Ora De Laurentiis può andare oltre”

    dopo oltre 7 anni Rafa Benitez torna in Liga. Alla fine del 2015 fu licenziato dal Real Madrid, ora è di nuovo a casa per guidare il Celta nell’anno del suo centenario, circondato da un entusiasmo incredibile: chiusa la campagna abbonamenti con 20.300 tessere vendute e una lista d’attesa infinita, capienza massima dello stadio 24.791.  LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “Perché Arnautovic e Okafor non sono all’altezza di Inter e Milan”

    Domina l’idea di gioco, però l’attacco deve sempre poter contare su un centravanti di alto livello, soprattutto in ambito europeo

    L’argomento “centravanti” è sicuramente il più gettonato dell’estate. Se ne parla sotto gli ombrelloni, tra una nuotata e l’altra, durante una gita sui sentieri di montagna: i tifosi, che non staccano mai la spina, discutono del tema con la consueta passione e si domandano se il giocatore appena acquistato, o quello inseguito, sia perfetto per la loro squadra, se abbia le qualità giuste, se davvero farà la differenza. LEGGI TUTTO

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    Bonucci-Juve alta tensione: carte bollate, l’ex capitano diffida il club

    Comunicazione inviata via pec, la società ha risposto picche: l’azzurro ora può rivolgersi al collegio arbitrale

    È sempre più alta la temperatura tra Leonardo Bonucci e la Juventus. Nei giorni scorsi il legale dell’ormai ex capitano bianconero ha “diffidato” i vertici della Continassa, inviando una pec con cui chiede il reintegro del difensore nella rosa di Allegri. La risposta è stata pressoché immediata: il club ha fatto una scelta tecnica e ritiene di mettere a disposizione del giocatore le migliori condizioni per allenarsi. Dunque nessun ripensamento, nonostante l’iniziativa legale. 

    Strategia—  La mossa di Bonucci serve a cristallizzare la sua situazione. Con questo passo in un secondo momento, infatti, può citare la Juve di fronte al collegio arbitrale. Potrebbe anche ottenere la risoluzione del contratto (è legato per un’altra stagione con uno stipendio da 6 milioni netti), ma è più plausibile che chieda un indennizzo che, nel suo caso, può superare i 2 milioni di euro. Questa facoltà è stabilita nell’accordo collettivo dei calciatori di Serie A che tende a tutelare i tesserati che finiscono fuori dal gruppo-squadra. Le norme non entrano nel merito delle scelte tecniche, ma tendono a garantire la preparazione con il resto della rosa. Ora come ora, invece, Bonucci si allena in orari differenti da quelli della prima squadra insieme agli altri giocatori in esubero. Insomma, è chiaro il suo intento di avere una chance di chiudere la carriera con i colori che lo hanno portato tanto in alto. Anche per questo motivo prevale la sua amarezza. Lo si deduce pure leggendo il post con cui ha salutato i tifosi dopo l’amichevole di mercoledì all’Allianz Stadium, che ha seguito in tribuna, proprio alle spalle della panchina di Max Allegri: “La realtà di oggi continua a insegnarmi quanto l’amore e l’affetto possano arrivare oltre a situazioni imposte”. Si apre una fase molto delicata di una vicenda già tormentata. Un separato in casa così eccellente fa evidentemente rumore, anche se la Juventus ritiene di aver applicato con Bonucci gli stessi criteri adottati con i suoi colleghi rimasti fuori dal progetto tecnico. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic cuore bianconero: ecco perché i tifosi impazziscono

    I tifosi della Juve vorrebbero che il serbo restasse a tutti i costi: ecco dove nasce tanto attaccamento

    Non sempre il tentativo di accendere l’entusiasmo dei tifosi in sede di mercato, negli ultimi anni, alla Juventus è riuscito bene. L’estate scorsa con Pogba l’effetto è durato poco a causa dell’infortunio in tournée, con Di Maria le speranze si sono trascinate un po’ più in là per qualche pennellata sparsa ma non hanno mai fatto scattare la magia. Con Vlahovic invece la tendenza è stata sempre netta, tanto da aumentare l’affetto della gente per il calciatore nonostante le difficoltà. Sarà che un anno e mezzo fa il club lo strappò alla Fiorentina da capocannoniere (sulla scia di Higuain, amato anche lui), o che il giocatore si presentò subito con gol in campionato e soprattutto in Europa (il primo da record, dopo pochi secondi), fatto sta che Dusan è e resta il più amato del popolo bianconero all’interno della rosa a disposizione di Allegri. A testimoniarlo, tutto il sostegno ricevuto nella serata dell’Allianz Stadium: la maggior parte dei cori a supporto sono stati indirizzati a lui.  LEGGI TUTTO

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    De Laurentiis chiude (per ora) il caso Osimhen: “State sereni, Victor resta”

    Il Presidente del Napoli ai microfoni di Sky: “Dove dovrebbe andare? Esistono i contratti e sono sempre da rispettare da entrambe le parti”

    Osimhen resta, almeno per ora. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ai microfoni di Sky ha provato a mettere fine a uno dei casi di mercato dell’estate: “Osimhen resta, ha ancora due anni di contratto. Dove dovrebbe andare? Esistono i contratti e sono sempre da rispettare da entrambe le parti perché sono un rapporto bilaterale. Finché la bilateralità c’è, e non pende mai da una parte o dall’altra, si va sempre d’amore e d’accordo. E con Osimhen la bilateralità c’è fin dal primo momento, quindi… State sereni e tranquilli”. In sintesi, il Presidente manda a un messaggio ai tifosi e al suo attaccante: il Napoli non ha bisogno di vendere, motivo per il quale Osimhen è destinato a restare anche senza accordo sul rinnovo. A meno che non arrivi, poi, un’offerta in grado di soddisfare entrambe le parti.

    IN GRUPPO—  Intanto il bomber oggi è tornato ad allenarsi in gruppo nel raduno di Castel di Sangro  dopo la distorsione rimediata due giorni fa in uno scontro con Natan.  Tra l’ovazione del pubblico, ha accolto con un abbraccio il nuovo acquisto del Napoli: il centrocampista Cajust. Domani per la squadra di Garcia ultima amichevole prima del campionato, contro l’Apollon Limassol.  LEGGI TUTTO

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    L’orologio di Mou, l’amicizia con Balo e la Bentley di Eto’o rubata: il primo Arnautovic all’Inter è da film

    L’austriaco è stato alla Pinetina in prestito nella stagione del triplete: ha giocato solo 3 partite, ma sono molti gli aneddoti soprattutto fuori dal campo

    Il Marko Arnautovic che nel 2009 era arrivato all’Inter ha poco in comune con il giocatore attuale. Quello che è stato capace di far innamorare Bologna e di disputare quasi 110 partite con la sua nazionale. Quattordici anni fa, quando l’austriaco fu preso in prestito dal Twente, era alle prese con un infortunio a un piede che lo condizionò nei primi mesi alla Pinetina, ma soprattutto non poteva contare sulla testa e sulla maturità di oggi. “Rimpiango la disciplina che non ho avuto – ha raccontato – , nonostante tutti abbiano provato a darmela. Anche e soprattutto Mourinho. Al tempo però pensavo che solo mio padre e mia madre potevano dirmi come dovevo comportami… Credevo di essere il migliore, il numero uno”. LEGGI TUTTO