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    Juve, sei cose che Allegri ha cambiato rispetto all’anno scorso

    Parola d’ordine: cambiamento. Lo chiese tra le righe anche l’ad della Juventus, Maurizio Scanavino, nel confermare la fiducia del club a Max Allegri. Nessun dubbio sulla permanenza del tecnico livornese, ok, ma a patto che qualcosa cambiasse pure lui rispetto alle ultime stagioni. E di cose, dopo appena un mese dall’inizio della stagione, ne sono già cambiate molte. Anche se la controprova dovrà pur sempre arrivare dal campo nelle prossime gare ufficiali in programma. Andiamo a vedere alcuni aspetti che spiccano già dal nuovo progetto tecnico. LEGGI TUTTO

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    Da Capitan America a Capitan Milan: così Pulisic ha conquistato Pioli

    Capacità di interpretare più ruoli e traino commerciale negli Usa – con numeri record -, dove è il volto calcistico più noto: Christian fa felice il mondo rossonero sotto tutti gli aspetti

    Il “movente”? Assolutamente e inequivocabilmente sportivo. Christian Pulisic è un attore che fa felice chi lo dirige perché sa interpretare più ruoli. Sulla base di partenza, insomma, non ci sono dubbi: l’americano è sbarcato a Milanello grazie alle sue caratteristiche tecniche. Poi, però, c’è un altro gradevolissimo risvolto della medaglia, che riguarda le dinamiche extra campo. Qualcosa che – molto parzialmente – riporta la memoria all’arrivo di Honda. Solo che nove anni fa Keisuke, considerando l’intera esperienza rossonera, portò probabilmente un contributo maggiore al Milan in termini di visibilità “aziendale” – era l’indiscusso eroe nazionale calcistico in patria -, rispetto a quello sul campo. Ecco, nel caso di Christian, tutto viaggia a braccetto. Pioli è contento, Cardinale anche. LEGGI TUTTO

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    Inter, Lautaro si ferma: niente test a Salisburgo, ma domenica a Ferrara ci sarà

    Una scelta conservativa che non desta preoccupazione allo staff medico nerazzurro. Il Toro si riposerà, starà con la famiglia prima di tornare al lavoro

    Lautaro non parte per Salisburgo e salta l’amichevole di oggi, in programma alle 19 alla Red Bull Arena. Per il capitano dell’Inter si tratta di un sovraccarico muscolare, un piccolo intoppo avuto ieri in allenamento: oggi è arrivata la decisione di lasciare fermo l’argentino. Una scelta conservativa, dunque, che non deve destare preoccupazione per l’inizio del campionato con il Monza a San Siro sabato 19 agosto: Lautaro infatti sarà regolarmente in campo anche nell’amichevole di domenica a Ferrara contro gli albanesi dell’Egnatia.

    LAVORO DURO—  Dopo la tournée in Giappone, gli allenamenti proposti da Inzaghi e dal suo staff sono stati duri, con carichi importanti per arrivare pronti all’inizio del campionato. E anche in Asia il lavoro è stato piuttosto pesante. Ecco che per Lautaro – diventato padre per la seconda volta poche ore fa, con la nascita del secondogenito Theo – non si tratta di nulla che possa destare preoccupazione, ma appunto solo di un sovraccarico dopo le fatiche estive: il Toro si riposerà, starà con la famiglia prima di tornare al lavoro e puntare al Monza. Tra dieci giorni, Lautaro sarà al suo posto, al centro dell’attacco con tanto di fascia al braccio. E contro il Salisburgo, Inzaghi potrà vedere se davanti c’è vita senza il Toro. In attesa che dal mercato arrivi la prima punta. LEGGI TUTTO

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    Quando Mourinho attaccava la Roma

    Oggi è l’alfiere dei tifosi ma i tempi dell’Inter, non le mandava a dire. Scudetto e trofei contesi, polemiche a distanza. Una rivalità che infiammò per 2 anni il calcio italiano

    D a un paio d’anni il suo slogan è: “Daje Roma”. Prima invece era: “Daje (addosso) alla Roma”. Succedeva qualche anno fa, quando la Roma era un’avversaria e José Mourinho – dalla panchina dell’Inter – la guardava di sbieco, riservandole come da catalogo ampie dosi di veleno, provocazioni e stoccate, in una visione manichea della vita in cui il Bene sta da una sola parte (la sua) e il Male dall’altra. E tra le grandi forze dell’Impero del Male all’epoca c’era anche la Roma.  LEGGI TUTTO

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    Cinquant’anni di Pippo Inzaghi: dieci cose che non sai su di lui

    Il primo guizzo arriva sui banchi. Il diciottenne Pippo, futuro ragioniere, sta per dare l’esame della maturità. Ha dichiarato spesso che senza i suoi genitori non avrebbe mai preso il diploma. “Prima lo studio, poi il calcio”, dicevano. E Pippo posava il pallone accanto al divano. Non è mai stato rimandato. Anche grazie a un “gol di rapina” nel giorno del tema. Inzaghi si scrive “Zante” sul polso. Il luogo di nascita di Ugo Foscolo. Promosso. LEGGI TUTTO

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    La Juve punta Amrabat: costa 25 milioni più bonus, ecco come può arrivare

    Sfumati Milinkovic e Kessie, il marocchino della Fiorentina è in cima alla lista di Giuntoli. Prima però bisogna cedere 

    Il nome nuovo in cima alla lista della Juventus è quello di Sofyan Amrabat. Sfumati Milinkovic Savic e Kessié, che sembravano a un passo da Torino fino ai blitz dell’Arabia Saudita, Giuntoli e Manna hanno individuato nel centrocampista della Fiorentina l’innesto che Allegri vuole a tutti i costi. Il tecnico ha chiesto un giocatore di sostanza, che possa fare la differenza lì in mezzo con la sua fisicità. L’identikit si sposa bene con le caratteristiche del marocchino, sul qualche c’è anche il Manchester United. 

    ipotesi—  Amrabat resterebbe volentieri in Serie A: l’ipotesi Juve lo scalda. Ma la Fiorentina per lui avanza la richiesta di 25 milioni più bonus: cifra importante, che per i bianconeri potrebbe non essere fuori portata solo grazie a delle cessioni. Non solo quella di Zakaria, ormai promesso sposo del Monaco (prestito con obbligo di riscatto, operazione complessiva tra i 18 e i 20 milioni), ma verosimilmente anche lo scambio Lukaku-Vlahovic, che – anche grazie al conguaglio in favore dei bianconeri – andrebbe a liberare risorse da rimettere sul mercato, oltre a realizzare un grosso risparmio. Serve prudenza in questi giorni ma anche la giusta potenza di fuoco: l’inizio del campionato si avvicina e Allegri vuole garanzie, quelle che Pogba – ancora al lavoro per mettersi a disposizione – per il momento non è in grado di fornire. LEGGI TUTTO

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    Retegui: “Io, l’Italia, Kane e il destino che mi ha portato al Genoa”

    L’attaccante italo-argentino si prepara al debutto in Serie A: “Gli xeneizes del Boca e un bisnonno genovese, e ora stare qui mi aiuterà per il futuro azzurro. Io e Immobile? Nessuna rivalità, mi ha accolto benissimo”

    “E ra destino” che accadesse, ammette Mateo Retegui. Lui, ex figlio del Boca, la squadra degli xeneizes, che sbarca al Genoa. “Un filo invisibile – racconta – unisce la storia di questi due club. Non solo: mio bisnonno paterno era genovese, esiste uno stretto legame fra Genova e la mia famiglia”. Due settimane di Genoa gli sono bastate per capire in quale mondo sia finito e quanto sia grande la passione che lo accompagnerà nel suo cammino rossoblù. LEGGI TUTTO

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    Dai rigori a… Thohir, con Audero l’Inter non prende solo il secondo portiere

    Indonesiano di origini, il portiere in uscita dalla Samp era già stato adocchiato dall’allora presidente e ora è vicino a un trasferimento a Milano: la coppia con Sommer e… la specialità della casa

    Oltre quattrocentomila abitanti da una parte, poco più di settemila dall’altra. Un aereoporto internazionale in un capoluogo, una sessantina di frazioni tra montagna e valle nell’altro paesino. Quando Emil ha un solo anno, la famiglia Audero si trasferisce da Mataram, nella particolarmente instagrammabile – vedere per credere – isola di Lombok, a Cumiana. I ricordi del portiere cominciano tutti dal Piemonte e dalla provincia di Torino, ma i tratti somatici, il passaporto e i racconti del padre hanno le radici in Indonesia. LEGGI TUTTO