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    Atalanta, la repubblica delle idee che stupisce sempre

    Fra i nomi che animano il mercato delle grandi la Dea di Gasperini trova sempre la chiave giusta per restare al vertice. Sarà così anche con de Ketelaere e Scamacca?

    Come tutti gli anni, come in tutti i mercati del pallone, c’è una squadra, anzi una società, che lavora quasi nell’ombra per poi ritrovarsi protagonista. Già, perché tutte le attenzioni sono concentrate su quello che fanno le grandi tradizionali – dal Napoli alla Roma, dal Milan all’Inter, dalla Juve alla Lazio – poi comincia il campionato e scopri che l’Atalanta è sempre lì, con le sue intuizioni, la sua capacità di rigenerarsi, le sue… cessioni che valgono oro e di conseguenza i suoi acquisti mirati. Tutto questo è possibile grazie ad un club che sa come muoversi, è capace di individuare i migliori talenti giovani, sa anche come rivitalizzare calciatori che sembrano avviati alla parabola discendente della carriera, e anche – o forse soprattutto – grazie ad un allenatore che da anni è tra i migliori in assoluto. Per la qualità del gioco, per il dinamismo che regala alla sua squadra, attraverso il lavoro e il sacrificio personale e collettivo, per essere tra i pochi a dire magari qualche parola critica su questo o quell’affare per poi dimenticare tutto quando l’arbitro fischia l’inizio della prima partita. In quel momento non conta più nulla, non c’è più tempo per proseguire in sterili polemiche, ma arriva il momento di concentrarsi sul lavoro in campo.  LEGGI TUTTO

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    Sommer è già carico, primo allenamento coi compagni: “Non vedo l’ora di cominciare”

    Il portiere svizzero in gruppo ad Appiano Gentile. E sui social si carica: “Forza Inter!”

    Lo hanno aspettato così tanto, a Milano, che ora non c’è nemmeno tempo di crogiolarsi nella soddisfazione per l’operazione di mercato: mancano 11 giorni all’inizio del campionato e il lavoro da fare è tanto. Yann Sommer si è sì allenato con il Bayern Monaco per tutta la prima parte di preparazione estiva, tournée asiatica compresa, ma da ieri ha un nuovo allenatore e dei nuovi compagni. Questa mattina, per la prima volta, ha condiviso con loro il campo del centro sportivo di Appiano Gentile dopo aver recuperato in solitaria la seduta mancata del lunedì dopo la firma del contratto in sede. Sudore, sorrisi e parate. Tutti ingredienti che l’Inter spera durino a lungo.

    L’attesa—  Contestualmente, dando seguito alle primissime parole da nerazzurro a corredo dell’ufficialità, Sommer ha “annunciato” il suo trasferimento anche con un post su Instagram, il primo da calciatore di Serie A: “È ufficiale, passo all’Inter! Mi rende orgoglioso – si legge – essere parte di un club così iconico e di grande tradizione, non vedo l’ora di cominciare. Forza Inter!”.  LEGGI TUTTO

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    La prova del nove: ecco perché Vlahovic batte Lukaku

    Abbiamo approfondito il possibile scambio che vede coinvolti la Juventus e il Chelsea confrontando i due bomber su nove caratteristiche: il verdetto è chiaro

    Juve e Chelsea avranno un nuovo confronto nelle prossime ore per capire la reale fattibilità dell’operazione di scambio tra Vlahovic e Lukaku. Sulla valutazione del belga c’è piena intesa a 40 milioni, il nodo riguarda il serbo: i bianconeri non intendono scendere sotto gli 80 milioni complessivi che hanno investito un anno e mezzo fa, a Londra – dopo la prima offerta di 20 milioni di conguaglio – per adesso pensano di rilanciare con una serie di bonus ma restano lontani dalla richiesta di 35-40 milioni. Ma quello della valutazione non è l’unico tema di riflessione, di seguito “la prova del 9” per un miglior confronto tra i due giocatori. LEGGI TUTTO

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    Anche Tatarusanu in Arabia: giocherà nell’Abha Club

    Il portiere, svincolato dal Milan, sbarcherà nella Saudi Pro League: per lui un ingaggio biennale da 1,8 milioni a stagione

    Spunta l’Arabia anche per Ciprian Tatarusanu. Sull’ex portiere del Milan, svincolato al termine di un triennio in rossonero, è piombato l’Abha Club. La società della Saudi Pro League ha offerto un ricco biennale al portiere, atteso nelle prossime ore per visite mediche e firma. 

    corsa all’oro—  A 37 anni, Tatarusanu ha trovato un accordo dorato con la squadra di Abha (città della provincia di ‘Asir, a 2.200 metri di altitudine e 40 chilometri di distanza dal Mar Rosso) che gli garantirà due anni di contratto con un ingaggio da circa 1,8 milioni a stagione. Arrivato a Milano nel 2020, in rossonero ha giocato 37 partite e subìto 48 reti. Nell’ultima annata, il portiere romeno ha messo insieme 23 presenze tra Serie A, Champions League, Coppa Italia e Supercoppa, sostituendo spesso il titolare Maignan (a lungo ai box per un fastidioso problema al polpaccio). Dopo essere stato cercato da alcuni club italiani come il Cagliari, anche lui come tanti ex Serie A comincerà una nuova esperienza nella Saudi Pro League. Ad Abha troverà Felipe Caicedo, passato in Italia con le maglie di Lazio, Inter e Genoa. LEGGI TUTTO

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    Il vice Theo? È fatto in casa. Alla scoperta di Bartesaghi

    Uno dei buchi da colmare nella rosa del Milan è quello del sostituto di Hernandez, vista l’imminente partenza di Ballo-Touré: Pioli ha lanciato negli States il terzino della Primavera, e le risposte sono state positive

    Un rapido sguardo sui social dà la prima idea. Sul profilo Instagram di Davide Bartesaghi esiste solo il rossonero, “spezzato” da un paio di scatti azzurri risalenti all’amichevole dell’Italia Under 18 contro l’Albania, un annetto fa a Coverciano. È questo il punto di partenza. Il baby terzino della Primavera di Abate ha vissuto con il gruppo di Pioli la tournée negli States ed è oggi una delle idee prese in considerazione per il ruolo di vice Theo. LEGGI TUTTO

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    Trofeo Berlusconi, quando Juve-Milan era l’amichevole dell’anno. E valeva milioni…

    Il trofeo intitolato al padre di Silvio Berlusconi era un gustoso aperitivo i cui diritti tv valevano fino a 14 milioni di euro

    L’omaggio a Silvio Berlusconi è il piatto forte di questo Monza-Milan che ha come teatro l’U-Power Stadium brianzolo. Una cornice più intima rispetto a San Siro, teatro naturale dello storico (ormai) trofeo Luigi Berlusconi. Si volta pagina, la vita va avanti, ma è indubbio che questo appuntamento agostano dal 1991 in poi è diventato un emblema del calcio italiano. E per quasi trent’anni questa sfida ha visto confrontarsi Juventus e Milan, una sorta di aperitivo della Serie A con le sue suggestioni, le rivalità e l’inevitabile contorno economico. Non ci sono mai state cifre ufficiali in merito, ma quella partita è stata a lungo considerata l’amichevole più ricca al mondo. I beninformati, infatti, giurano che Telepiù, allora monopolista, pagava 28 miliardi di lire (all’incirca 14 milioni di euro attuali) per finanziare questo appuntamento. In realtà quell’ingaggio era una vera e propria scappatoia ai tempi dei diritti soggettivi. Negli anni 90 con la Legge D’Alema ogni club vendeva singolarmente le immagini dei propri eventi e così la TV imperante all’epoca trovò la formula per “premiare” la Juventus e il Milan con una cifra così ingente, in modo da riconoscere la loro leadership in Serie A.

    il duopolio—   Erano anche gli anni in cui Adriano Galliani (a.d. rossonero) e Antonio Giraudo (manager bianconero) erano gli artefici di un vero e proprio patto politico, una sorta di duopolio con cui le grandi dettavano legge nella Lega di via Rosellini. Anche l’Inter di Massimo Moratti aveva un ruolo importante nella suddivisione dei ricavi televisivi, ma in una sola occasione ha avuto accesso al trofeo Berlusconi. Per comprendere meglio le logiche di quei tempi, va ricordato che solo con la Legge Melandri è stata concessa alla Lega Calcio la vendita centralizzata dei diritti televisivi. Invece agli albori della battaglia TV ogni società contrattava con i broadcaster la propria parte. E ovviamente i grandi club facevano man bassa. La storia, poi, dice che il contratto tra Juve e Milan è andato avanti fino al 2010, ma in seguito i vincoli sono venuti meno e la cessione ai cinesi del club rossonero ha fatto il resto. Non a caso, però, con l’acquisizione del Monza Silvio Berlusconi volle ripartire nel 2019 proprio con Monza-Milan, vale a dire le sue creature. Una scelta romantica che a maggior ragione assume un valore simbolico con il nuovo trofeo Silvio Berlusconi. Uno sguardo al futuro, con la consapevolezza che i tempi di Juve-Milan ormai sono passati. Erano gli anni in cui il calcio italiano guardava il mondo dall’alto in basso. Ora non è più così, ma anche questo nuovo appuntamento (molto meno ricco) ha una forza che merita attenzione e simpatia. LEGGI TUTTO

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    Matic agita la Roma: è tentato dal Rennes

    Nessuna comunicazione è giunta al club giallorosso, però a Trigoria si parla di “disagio silenzioso” del 35enne che sta valutando lo scenario. Friedkin lo lascerebbe partire solo per 10 milioni

    Lo spettro dell’addio di Nemanja Matic aleggia su Trigoria. Ufficialmente all’interno del centro sportivo della Roma nessuno – dirigenza o proprietà – ha ricevuto comunicazioni dal serbo in merito ad una sua possibile partenza. Da tre giorni però i rumors su un forte interessamento del Rennes che avrebbe “stregato” il centrocampista hanno fatto breccia tra le mura del quartier generale giallorosso e, nonostante l’ex United non abbia comunicato nulla alla società, chi vive quotidianamente il Fulvio Bernardini parla di un “disagio silenzioso” del trentacinquenne rispetto alla situazione che si è creata. Nulla di definitivo almeno per ora anche se – come è normale che sia – i turbamenti di uno dei fedelissimi di Mourinho tengono in allerta il club, che non ha intenzione di privarsi di uno dei suoi pilastri in mezzo al campo. 

    versione roma—  – Al momento al gm Tiago Pinto non è arrivata alcuna comunicazione da parte del Rennes o di Matic, nonostante le voci di mercato sembrano aver cambiato qualcosa nel giocatore. In ogni caso la posizione della Roma è chiara: Matic non è un calciatore di cui a Trigoria vogliono privarsi, sia perché c’è ancora un anno di contratto che lo lega al club dei Friedkin sia perché trovare un sostituto all’altezza (e a costi ridotti) non sarebbe facile. In più se il centrocampista dovesse lasciare l’Italia dopo una sola stagione, i giallorossi non potrebbero usufruire degli sgravi sull’ingaggio garantiti dal decreto crescita.a complicare ulteriormente una possibile trattativa c’è poi il forte fastidio montato nelle ultime 24 tra i vertici del club giallorosso bei confronti della dirigenza francese. Se, come sembra, il Rennes avesse contatto Matic senza aver avvisato prima la Roma, ci si troverebbe di fronte ad una grave violazione delle regole che ogni club dovrebbe seguire prima di intavolare qualsiasi operazione di mercato. Un comportamento che, se confermato, renderebbe ancor più complicato ogni tentativo di negoziazione. Per questo, se nelle prossime ore i francesi – o il giocatore – dovessero uscire allo scoperto, la richiesta per lasciarlo andare sarebbe di almeno 10 milioni di euro (che potrebbe addirittura aumentare nel caso in cui arrivasse la conferma dei comportamenti scorretti messi in atto dai transalpini). Una cifra studiata per provare a spegnere sul nascere ogni velleità di trattativa o, in alternativa, monetizzare il più possibile da un addio inaspettato. LEGGI TUTTO

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    Rezaei: “Vi racconto Taremi, con Lautaro formerebbe una coppia perfetta”

    L’ex difensore di Perugia, Messina e Livorno parla del suo connazionale, nel radar dell’Inter: “È un leader, gioca in tre ruoli, vive per segnare e con le difese fisiche della Serie A si troverebbe a suo agio”

    Il ritratto si basa su un concetto ricorrente. “È un leader, un ragazzo eccezionale”. L’endorsement per Mehdi Taremi arriva da Rahman Rezaei, vecchia conoscenza della Serie A e oggi assistente del selezionatore dell’Iran Amir Ghalenoei: “Con lui, l’Inter farebbe un bel colpo. È un attaccante esperto, conosce il calcio europeo e vive per segnare”. LEGGI TUTTO