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    Il vice Theo? È fatto in casa. Alla scoperta di Bartesaghi

    Uno dei buchi da colmare nella rosa del Milan è quello del sostituto di Hernandez, vista l’imminente partenza di Ballo-Touré: Pioli ha lanciato negli States il terzino della Primavera, e le risposte sono state positive

    Un rapido sguardo sui social dà la prima idea. Sul profilo Instagram di Davide Bartesaghi esiste solo il rossonero, “spezzato” da un paio di scatti azzurri risalenti all’amichevole dell’Italia Under 18 contro l’Albania, un annetto fa a Coverciano. È questo il punto di partenza. Il baby terzino della Primavera di Abate ha vissuto con il gruppo di Pioli la tournée negli States ed è oggi una delle idee prese in considerazione per il ruolo di vice Theo. LEGGI TUTTO

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    Trofeo Berlusconi, quando Juve-Milan era l’amichevole dell’anno. E valeva milioni…

    Il trofeo intitolato al padre di Silvio Berlusconi era un gustoso aperitivo i cui diritti tv valevano fino a 14 milioni di euro

    L’omaggio a Silvio Berlusconi è il piatto forte di questo Monza-Milan che ha come teatro l’U-Power Stadium brianzolo. Una cornice più intima rispetto a San Siro, teatro naturale dello storico (ormai) trofeo Luigi Berlusconi. Si volta pagina, la vita va avanti, ma è indubbio che questo appuntamento agostano dal 1991 in poi è diventato un emblema del calcio italiano. E per quasi trent’anni questa sfida ha visto confrontarsi Juventus e Milan, una sorta di aperitivo della Serie A con le sue suggestioni, le rivalità e l’inevitabile contorno economico. Non ci sono mai state cifre ufficiali in merito, ma quella partita è stata a lungo considerata l’amichevole più ricca al mondo. I beninformati, infatti, giurano che Telepiù, allora monopolista, pagava 28 miliardi di lire (all’incirca 14 milioni di euro attuali) per finanziare questo appuntamento. In realtà quell’ingaggio era una vera e propria scappatoia ai tempi dei diritti soggettivi. Negli anni 90 con la Legge D’Alema ogni club vendeva singolarmente le immagini dei propri eventi e così la TV imperante all’epoca trovò la formula per “premiare” la Juventus e il Milan con una cifra così ingente, in modo da riconoscere la loro leadership in Serie A.

    il duopolio—   Erano anche gli anni in cui Adriano Galliani (a.d. rossonero) e Antonio Giraudo (manager bianconero) erano gli artefici di un vero e proprio patto politico, una sorta di duopolio con cui le grandi dettavano legge nella Lega di via Rosellini. Anche l’Inter di Massimo Moratti aveva un ruolo importante nella suddivisione dei ricavi televisivi, ma in una sola occasione ha avuto accesso al trofeo Berlusconi. Per comprendere meglio le logiche di quei tempi, va ricordato che solo con la Legge Melandri è stata concessa alla Lega Calcio la vendita centralizzata dei diritti televisivi. Invece agli albori della battaglia TV ogni società contrattava con i broadcaster la propria parte. E ovviamente i grandi club facevano man bassa. La storia, poi, dice che il contratto tra Juve e Milan è andato avanti fino al 2010, ma in seguito i vincoli sono venuti meno e la cessione ai cinesi del club rossonero ha fatto il resto. Non a caso, però, con l’acquisizione del Monza Silvio Berlusconi volle ripartire nel 2019 proprio con Monza-Milan, vale a dire le sue creature. Una scelta romantica che a maggior ragione assume un valore simbolico con il nuovo trofeo Silvio Berlusconi. Uno sguardo al futuro, con la consapevolezza che i tempi di Juve-Milan ormai sono passati. Erano gli anni in cui il calcio italiano guardava il mondo dall’alto in basso. Ora non è più così, ma anche questo nuovo appuntamento (molto meno ricco) ha una forza che merita attenzione e simpatia. LEGGI TUTTO

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    Matic agita la Roma: è tentato dal Rennes

    Nessuna comunicazione è giunta al club giallorosso, però a Trigoria si parla di “disagio silenzioso” del 35enne che sta valutando lo scenario. Friedkin lo lascerebbe partire solo per 10 milioni

    Lo spettro dell’addio di Nemanja Matic aleggia su Trigoria. Ufficialmente all’interno del centro sportivo della Roma nessuno – dirigenza o proprietà – ha ricevuto comunicazioni dal serbo in merito ad una sua possibile partenza. Da tre giorni però i rumors su un forte interessamento del Rennes che avrebbe “stregato” il centrocampista hanno fatto breccia tra le mura del quartier generale giallorosso e, nonostante l’ex United non abbia comunicato nulla alla società, chi vive quotidianamente il Fulvio Bernardini parla di un “disagio silenzioso” del trentacinquenne rispetto alla situazione che si è creata. Nulla di definitivo almeno per ora anche se – come è normale che sia – i turbamenti di uno dei fedelissimi di Mourinho tengono in allerta il club, che non ha intenzione di privarsi di uno dei suoi pilastri in mezzo al campo. 

    versione roma—  – Al momento al gm Tiago Pinto non è arrivata alcuna comunicazione da parte del Rennes o di Matic, nonostante le voci di mercato sembrano aver cambiato qualcosa nel giocatore. In ogni caso la posizione della Roma è chiara: Matic non è un calciatore di cui a Trigoria vogliono privarsi, sia perché c’è ancora un anno di contratto che lo lega al club dei Friedkin sia perché trovare un sostituto all’altezza (e a costi ridotti) non sarebbe facile. In più se il centrocampista dovesse lasciare l’Italia dopo una sola stagione, i giallorossi non potrebbero usufruire degli sgravi sull’ingaggio garantiti dal decreto crescita.a complicare ulteriormente una possibile trattativa c’è poi il forte fastidio montato nelle ultime 24 tra i vertici del club giallorosso bei confronti della dirigenza francese. Se, come sembra, il Rennes avesse contatto Matic senza aver avvisato prima la Roma, ci si troverebbe di fronte ad una grave violazione delle regole che ogni club dovrebbe seguire prima di intavolare qualsiasi operazione di mercato. Un comportamento che, se confermato, renderebbe ancor più complicato ogni tentativo di negoziazione. Per questo, se nelle prossime ore i francesi – o il giocatore – dovessero uscire allo scoperto, la richiesta per lasciarlo andare sarebbe di almeno 10 milioni di euro (che potrebbe addirittura aumentare nel caso in cui arrivasse la conferma dei comportamenti scorretti messi in atto dai transalpini). Una cifra studiata per provare a spegnere sul nascere ogni velleità di trattativa o, in alternativa, monetizzare il più possibile da un addio inaspettato. LEGGI TUTTO

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    Rezaei: “Vi racconto Taremi, con Lautaro formerebbe una coppia perfetta”

    L’ex difensore di Perugia, Messina e Livorno parla del suo connazionale, nel radar dell’Inter: “È un leader, gioca in tre ruoli, vive per segnare e con le difese fisiche della Serie A si troverebbe a suo agio”

    Il ritratto si basa su un concetto ricorrente. “È un leader, un ragazzo eccezionale”. L’endorsement per Mehdi Taremi arriva da Rahman Rezaei, vecchia conoscenza della Serie A e oggi assistente del selezionatore dell’Iran Amir Ghalenoei: “Con lui, l’Inter farebbe un bel colpo. È un attaccante esperto, conosce il calcio europeo e vive per segnare”. LEGGI TUTTO

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    Osimhen, non solo sirene arabe: scontro con Natan, distorsione alla caviglia

    Il nigeriano, acclamatissimo, si fa male dopo uno scontro con il brasiliano. Tutto ok invece per Kvara 

    dal nostro inviato Valerio Piccioni
    8 agosto

    – castel di sangro (Aq)

    Osimhen c’è. È sempre lui il più acclamato a Castel di Sangro dov’è cominciato l’allenamento del Napoli a porte aperte. Gli applausi sembrano chiedere al nigeriano di pensarci e di fare di tutto per restare. Per ora siamo al momento del doppio rilancio: da una parte i sauditi dell’Al Hilal che continuano a incrementare la loro offerta che ha ormai superato i 40 milioni a stagione; dall’altra Aurelio De Laurentiis con la sua proposta “ponte” per rinviare la partenza al 2024 alzando l’ingaggio fino a sfiorare con bonus vari i 10 milioni di euro. In mezzo, però, c’è anche la cifra che i sauditi dovrebbero garantire al Napoli e qui le differenze sono ancora consistenti e i 120 milioni ipotizzati a Riad sono lontanissimi dalla valutazione fatta dal club campione d’Italia. Insomma, la trattativa è ancora molto complessa. Parti molto più vicine invece per Piotr Zielinski che potrebbe raggiungere l’Al Ahli. Il polacco è stato applaudito, ma sembra molto più pensieroso. Intanto a fine allenamento, in un contatto di gioco con Natan, Victor ha preso una botta alla caviglia destra ed è rimasto a terra per qualche momento. Il nigeriano è uscito con una borsa di ghiaccio sulla caviglia destra e la prima diagnosi parla di distorsione

    kvara c’è—  Ma non ci sono stati solo i “Victor Victor” sugli spalti. È tornato in gruppo infatti Khvicha Kvaratskhelia e la notizia è tutt’altro che scontata. Il georgiano si è allenato per quasi un’ora (non terminando la partitella) e dovrebbe quindi essere recuperato e a distanza di dieci giorni dall’esordio di Frosinone si può essere largamente ottimisti sul suo recupero a disposizione di Garcia. Kvara si era infortunato nell’amichevole con il Girona al ginocchio sinistro. Si rivede anche Mario Rui, anche lui fermo ai box fino a ieri. La sua trattativa con la società sembra però in stallo tanto da far ipotizzare un trasferimento alla Lazio. È probabile che saranno queste le ore decisive per vedere che Napoli sarà quello che si appresta a difendere lo scudetto stravinto. LEGGI TUTTO